CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

Il presidente Serrenti e la lettera sulle riforme


Cagliari 11 agosto 2000 - Le reazioni alla sua lettera, con la quale ha invitato i consiglieri regionali ad un approfondimento dei temi del federalismo e della riforma dello Stato, sono state giudicate positivamente dal presidente del Consiglio regionale.
"Il mio era e voleva essere un invito, anche provocatorio, per approfondire i temi del federalismo e della riforma dello Stato, commenta l'onorevole Efisio Serrenti. Da tempo, in Sardegna, si parla di riforme ma troppo spesso soffermandosi esclusivamente sul sistema elettorale o sulla forma di governo. Nelle altre regioni, invece, la "nuova costruzione" dell'istituto regionale ha interessato politici ed uomini di cultura, imprenditori e studiosi che si sono confrontati anche con toni vivaci, se non aspri".
"Ho avuto timore che si ripetesse quanto accaduto cinquanta anni fa, aggiunge il presidente del Consiglio, quando l'elaborazione dello Statuto accese gli animi ma non si concretizzò in un progetto politico ed istituzionale davvero rispondente alle reali e più avanzate esigenze di autonomia speciale per la nostra Regione. Soffermandosi sterilmente a rivendicare una propria capacità di elaborazione e proposta, la Sardegna avanzò le sue richieste quando ormai altri avevano deciso il suo destino. Anche ora, ho timore che il tempo passi inutilmente, senza riuscire a proporre una incisiva modifica del nostro Statuto. E che anche in questa occasione siano altri a decidere per noi".
"Il mio invito, comunque, è stato accolto e ringrazio i colleghi Fantola e Cogodi per le loro immediate reazioni, dice il presidente dell'Assemblea. Credo sia opportuno, a questo punto, avviare un dibattito tra le forze politiche, coinvolgendo tutti i sardi in un confronto che deve portare a ridisegnare il nuovo sistema autonomistico. Con la mia lettera, alla quale ho accluso una risoluzione elaborata dal Consiglio della Valle d'Aosta, ho ricordato come per le regioni ordinarie sia stato scelto il presidenzialismo, sistema convalidato recentemente dalle Camere quando è stata approvata la nuova legge elettorale per le regioni".
"Personalmente, aggiunge Efisio Serrenti, sono fermamente convinto che il ruolo della Giunta regionale e quello dell'Assemblea sarda, del Parlamento dei Sardi, debbano essere ben diversi da quelli che si stanno delineando in molte altre regioni italiane. Il Consiglio deve assumere un ruolo ancora più incisivo, deve difendere la sua funzione legislativa, così come deve realmente raccogliere e rappresentare le istanze, le esigenze, le necessità e le aspirazioni dell'intero popolo sardo. Non un ruolo di cogestione del potere, quindi, come da alcune parti si potrebbe ipotizzare, ma una reale funzione parlamentare, con tutte le implicazioni ed i poteri che la dottrina attribuisce ad una assemblea legislativa di questo tipo".
"L'approfondimento di questi argomenti era ciò che mi prefiggevo, conclude Efisio Serrenti, e questi sono i temi che il Consiglio dovrà affrontare alla ripresa dell'attività politica, dopo la pausa estiva. Credo, comunque, che di riforme si possa parlare anche nel bel mezzo delle vacanze, in un momento di serenità e al di fuori delle polemiche, senza correre il rischio che il sole ed il mare della nostra isola facciano perdere di vista gli interessi generali della nostra gente".