CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislaturaGiornata scientifica sulla identità della Sardegna nel villaggio globale. Messaggio del presidente onorevole Efisio Serrenti
Cagliari, 6 dicembre 2000 - In occasione della giornata scientifica sulla identità della Sardegna nel villaggio globale, organizzata dal Consorzio per le ricerche e lo sviluppo delle biotecnologie Biotecne, nel Transatlantico del palazzo del Consiglio regionale, il presidente dell'Assemblea sarda, Efisio Serrenti, ha inviato un breve cenno di saluto:
Il Consiglio regionale è lieto di ospitare, nel Transatlantico, la giornata scientifica nel corso della quale il Consorzio per le ricerche e lo sviluppo delle biotecnologie (Biotecne) propone l'approfondimento di un tema di grande interesse, quello della identità della Sardegna nel villaggio globale.
Un tema particolare, di grande importanza, come è di grande valore l'attività che Biotecne svolge nei diversi campi della sua attività, quelli della ricerca applicata e dell'utilizzo delle biotecnologie in settori in rapido sviluppo, quelli della biomedicina, dell'ambiente, dell'agroalimentare, dell'utilizzo delle risorse idriche, dell'ingegneria genetica, di tutti gli altri campi della ricerca legati proprio alla sperimentazione scientifica più evoluta.
La Sardegna, dall'utilizzo di queste ricerche, si attende molto, perché la pratica applicazione di questi studi può permettere quella crescita culturale ed economica capace di modificare radicalmente lo status della società sarda. La ricerca biotecnologica può, inoltre, permettere alla nostra Isola di conquistare un posto importante nel consesso scientifico internazionale.
Ecco, credo proprio questa sia la scommessa sulla quale la nostra società deve assolutamente puntare.
Le risorse economiche naturali sarde sono limitate; le possibilità di creare nuovi posti di lavoro, di dare risposte concrete alle esigenze delle generazioni giovani e meno giovani che chiedono una occupazione ed una opportunità di guadagno, possono trovare concreta attuazione proprio con lo sviluppo dei sistemi che puntano sulle applicazioni pratiche di queste ricerche.
Non è utopia pensare che la Sardegna può diventare un grande laboratorio, nel quale portare avanti non solo la ricerca pura, ma anche quella applicata, tesa quindi a risolvere molti dei problemi che gravano sulla nostra società, ma che si ritrovano, simili, in molte altre parti del mondo.
Non si può certamente escludere che le scoperte fatte in Sardegna possano trovare applicazione industriale anche in altre regioni, in altri Paesi. I problemi ambientali, energetici, agricoli, alimentari, sanitari, infatti, sono temi comuni che tutte le società, più o meno evolute, devono affrontare in modo particolarmente approfondito.
Gli studiosi, i ricercatori figli di questa terra hanno approfondito molti di questi argomenti nei più prestigiosi istituti di ricerca dei paesi più evoluti ed in molti casi hanno ottenuto risultati particolarmente brillanti.
Perché non permettere a questi cervelli di trovare, nella loro Sardegna, le più opportune occasioni di studio, le possibilità di portare avanti le loro ricerche ed averne ritorni pratici?
Il Consiglio regionale ha sempre mostrato grande attenzione per questi temi; è opportuno, però, tradurre questa attenzione in iniziative pratiche.
Una più incisiva presenza della Regione a fianco delle Università, degli istituti e dei consorzi che operano in questo delicato settore è una sommessa sul futuro, una esigenza se si vuole realmente puntare sulla crescita culturale della nostra società.
Nella tavola rotonda che tra poco si svolgerà proprio sotto l'Aula consiliare saranno affrontati alcuni dei particolari temi ai quali ho fatto cenno. Credo sia la sede più adatta per gettare le basi di questa necessaria collaborazione.
Il mio augurio, quello dell'intera Assemblea regionale, è che questo sia il primo di una lunga serie di confronti, l'inizio di una lunga e fattiva collaborazione, che permetta ai ricercatori sardi di conquistare l'attenzione del mondo scientifico internazionale.
Per ottenere i più significativi risultati, probabilmente sarà opportuno non concentrare il sapere e la ricerca in un unico luogo, ma diffonderli in tutte le parti della Sardegna, in tutte quelle zone nelle quali si trovano le condizioni e le opportunità, anche ambientali, più adatte per favorire studi e sperimentazioni.
Con la speranza che questa collaborazione sia, da subito, una concreta realtà, auguro a tutti voi un proficuo lavoro.
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