CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XII legislatura

I problemi legati al gassificatore del Sulcis illustrati al presidente del Consiglio Serrenti


Cagliari 2 febbraio 2000 - "Se il gassificatore del Sulcis sarà realizzato lontano dai pozzi e non brucerà il carbone estratto nelle miniere isolane, credo proprio che non sia utile all'economia sarda". Il presidente del Consiglio regionale, Efisio Serrenti, ha approfondito alcuni aspetti legati alla economicità ed alle garanzie in materia di tutela ambientale  dell'impianto di gassificazione del carbone sardo che dovrebbe essere realizzato a Portoscuso.
I diversi e delicati temi ambientali, la impossibilità di consultare la popolazione di Portoscuso su problemi di così grande importanza generale, sono stati i principali argomenti trattati nel corso di un lungo colloquio tra il presidente dell'Assemblea sarda ed i rappresentanti del "Comitato salute ed ambiente - Gassificazione pulita a bocca di miniera" che da anni si battono perché il nuovo impianto per la produzione di energia elettrica venga realizzato nei pressi degli impianti estrattivi, utilizzi prevalentemente carbone isolano e perché su questa imponente realizzazione, " che rischia di aggravare la già difficile situazione ambientale di una zona particolarmente compromessa" si consultino le popolazioni interessate.
"Ci è stato impedito di indire un referendum consultivo, al quale chiamare gli abitanti di Portoscuso e delle zone interessate al complesso industriale", hanno denunciato i rappresentanti del "Comitato salute ed ambiente". "Ci hanno impedito in tutti i modi di esercitare i nostri diritti, di tutelare la nostra salute, la vita dei nostri figli".
Particolarmente pesanti, infine, i giudizi espressi sulla validità economica dell'iniziativa e sulla possibilità di recuperare, almeno dal punto di vista ambientale, tutta la vasta zona sulla quale saranno scaricati fumi ed emissioni nocive in grande quantità.
Temi di grande importanza, sui quali il presidente Serrenti si è particolarmente soffermato, ricordando, tra l'altro, che il gassificatore era stato proposto dalla giunta Melis, molti anni fa, per garantire un futuro alle miniere isolane e per cercare di conservare i posti di lavoro ancora legati alle attività estrattive sarde.
Ma per ottenere qualche risultato positivo, ha ricordato il presidente Serrenti, deve essere utilizzato il carbone estratto nel Sulcis e l'impianto deve essere effettivamente a bocca di miniera. Se l'impianto dovesse essere realizzato a "bocca di porto", come sembra ormai quasi certo, le ragioni economiche e sociali che portarono alla scelta di allora verrebbero certamente a cessare "e non ci sarebbe alcuna ragione per realizzare un impianto particolarmente costoso, che produrrebbe energia della quale, in Sardegna, non c'è alcun bisogno".
Il presidente Serrenti, quindi, ha garantito il suo immediato intervento, presso lo stesso presidente della Giunta e gli assessori competenti, perché riesaminino il "problema della gassificazione del carbone Sulcis, della localizzazione della nuova centrale, perchè approfondiscano tutti gli aspetti dell'impatto ambientale che questo impianto avrebbe in una zona ad altissimo rischio".


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