CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 477 del 22 dicembre 2008
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Trovata l’intesa sull’esercizio provvisorio: i dodicesimi faranno riferimento alla manovra finanziaria del 2008. L’on. Diana: ragioni di prudenza e di buon senso. Mario Floris: dopo i fuochi di artificio di Soru, le tenebre della politica.
Cagliari, 22 dicembre 2008 – La legge di contabilità (11/2006) stabilisce che, in caso di esercizio provvisorio, se la Finanziaria è stata presentata, i dodicesimi fanno riferimento al bilancio che deve essere approvato. In questo caso, al 2009. Ma vi sono motivi di opportunità – le dimissioni del presidente, ma, soprattutto la fine legislatura – che fanno ritenere che Finanziaria e bilancio 2009 saranno di competenza della prossima Giunta. “Ragioni di prudenza e di buon senso”, ha detto l’on. Diana (An), relatore di minoranza. Per le stesse ragioni e per consentire la parità di accesso alle prossime consultazioni elettorali anche la spendita dei residui dovrà essere limitata. Una tesi che, per l’on. Porcu (Pd), “può essere accolta”, essendo la tredicesima legislatura giunta “alla fase finale”. In ragione di ciò, la materia del contendere – affidarsi al bilancio 2008 o a quello 2009 per l’esercizio provvisorio – viene meno e il Consiglio, sia pure con qualche tono polemico, si avvia a votare un atto dovuto, per consentire la spesa ordinaria della Regione.
Per il relatore di minoranza la legge di contabilità denuncia, alla prova dei fatti, una carenza che dovrà essere rimossa, perché è indubbio che qualunque legge deve “mantenere un senso logico”. In questo caso la crisi politica e le dimissioni annunciate dal presidente Soru denunciano una situazione di incertezza che ha indebolito la maggioranza politica, evidenziando il problema legislativo. Mentre per l’on. Uras (Prc) il riferimento al 2009 consentirebbe “di attualizzare la manovra finanziaria”, consentendo interventi straordinari in particolari aree di disagio (ha proposto di introdurre nei dodicesimi il fondo sulle anticipazione dei benefici della cassa integrazione e della mobilità e il fondo a tutela di chi perde il lavoro in assenza di ammortizzatori sociali). Ma su questo punto c’è il disco rosso del centrodestra, che ha accettato di discutere l’esercizio provvisorio prima delle dimissioni di Soru a condizione che i dodicesimi facessero riferimento, appunto, al bilancio che va ad esaurimento.
In ogni caso, nonostante una maggioranza bulgara, il presidente della Regione non è riuscito a rispettare i tempi della sessione di bilancio (che andava presentata entro settembre). Dimostrazione, ha detto l’on. Mario Floris (Uds) del fallimento politico e amministrativo, che il progetto prevaricatore e l’accentramento dei poteri in mano ad presidente ha determinato. Si va alla gestione provvisoria con la Regione a pezzi, con la macchina amministrativa rottamata, senza una visione d’inizieme che consenta di intravedere un disegno chiaro, con l’aumento della disoccupazione e della povertà. Soru lascia macerie, dopo di sé. Ha voluto stupire, volendo segnare una discontinuità col passato, ha favorito lo sbando dei servizi, dei settori produttivi, dell’apparato pubblico facendo emergere una preoccupante questione morale (o legale?) e una frenetica attività pubblicitaria (“ha invaso le televisioni e la carta stampata”), che segna un altro aspetto delicato, a proposito del quale non sembra estranea la magistratura. Dopo i fuori artificiali della pubblicità tornano, tuttavia, le tenebre della politica, ha detto Floris. Le dimissioni sono “frutto di un disegno cinico di autoconservazione” sul quale, tuttavia, Soru sarà chiamato a rendere conto.
Quella coltivata da Soru, ha detto l’on. Contu (Forza Italia), è la Sardegna dei nuovi immobiliaristi da un lato e delle nuove povertà dall’altro. I gravi segnali di disagio che emergono dai dati ufficiali e parlano di prospettive drammatiche. Oggi Soru vorrebbe gestire le risorse finanziarie per la propria campagna elettorale (“spende e spande a piene mani”), ma occorre, a questo punto, mettere paletti fermi. Se fosse stato un amministratore accorto, avrebbe fatto approvare la manovra in tempo debito ed ora non dovrebbe impegnarsi in una ricorsa spregiudicata per reperire risorse. Il bilancio 2009, ha concluso l’on. Contu, non gli appartiene. Esso muore col presidente.
Ma da che pulpito viene sollevata la questione morale, ha detto l’on. Porcu. Da chi ha fatto proliferare gli enti regionali e pararegionali per sistemare amici e amici degli amici, in chi ha fatto indebitare, in assenza di un controllo, consorzi di bonifica, consorzi industriali, comunità montane, da chi ha costruito la propria fortuna politica sulle clientele? Segue la moralità della politica chi fa debiti, ha detto, o chi risana il bilancio; chi vuole la disciplina del conflitto di interessi e chi elude sistematicamente questo passaggio? L’on. Porcu è stato interrotto alcune volte dal centrodestra. Ha concluso dicendo di accettare che i dodicesimi dell’esercizio provvisorio siano calcolati sul 2008.
“Chi ha iniziato male, doveva finire peggio”, ha detto l’on. Ladu (Fortza Paris) ricordando come la legislatura si sia iniziata con un atto di insofferenza del presidente (il rifiuto a giurare davanti all’assemblea) e si sia conclusa, per la prima volta in sessant’anni di autonomia, con le elezioni anticipate. Interrompere cinque mesi prima la gestione Soru, rappresenta un indiscutibile beneficio per la Sardegna, ha aggiunto adu, che si è detto sorpreso di un’affermazione del presidente circa l’esercizio provvisorio: non costituirebbe un limite per la Regione. Il limite, invece, evidente, ma probabilmente Soru fa riferimento alla crisi che la sua gestione ha prodotto, allo svuotamento delle leggi di settore, ai fondi residui in costante aumento, a riforme che hanno peggiorato la situazione. Tutto questo, ha detto, non significa efficienza, né prospettive incoraggianti per i sardi.
La seduta è stata sospesa per cinque minuti a causa di noie di poco cono all’impianto di amplificazione. (adel)
Esercizio provvisorio, interventi di Vargiu, Capelli e F. L. Cucca
Cagliari, 22 dicembre 2008 - Alla ripresa dei lavori è intervenuto l’on. Vargiu (Riformatori), che ha detto: “Cercherò di contenermi al tema dell’esercizio provvisorio e non credo siano utili i comizi come quelli del collega Porcu. Dico solo che siamo al quinto esercizio provvisorio in cinque anni e si tratta di una delusione, visto che avevate annunciato che le manovre di bilancio sarebbero arrivate puntuali in aula”.
L’esponente dei Riformatori ha proseguito: “Mi aspettavo che il presidente Soru venisse oggi in aula a chiedere scusa per questo esercizio provvisorio, che non può essere un fatto virtuoso se proviene da voi e nemmeno un fatto etico, soltanto perché proviene da voi. Questa è mistificazione, è “regione etica” ed è inaccettabile. La questione morale non una clava con la quale massaggiare la schiena degli avversari. E quando vedo, ad esempio, 700 dipendenti della Asl 8 invitati a una parata aziendale, a spese della Asl, per quattro ore, credo che il problema non sia più della Asl ma di tutta la Sardegna. L’on. Porcu ha ragione quando dice che nel 2004 il centrodestra ha lasciato il governo con una Regione carica di problemi ma il moralismo che avete prodotto in questi anni non ha consentito nessun cambiamento. Dopo questa campagna elettorale ci sarà una Sardegna carica di debiti e di disoccupati”.
Il presidente Spissu ha sospeso i lavori per alcuni minuti. Alla ripresa ha dato la parola all’on. Roberto Capelli (Udc), che è partito nel suo discorso proprio dall’esercizio provvisorio, “un atto che - abbiamo sempre sostenuto - è previsto dalla legge di contabilità e il centrosinistra ha fatto né più né meno quel che quest’Aula ha sempre conosciuto. Ma è chiaro che dibattito è segnato anche da altri eventi e da quel che si legge sulla stampa. Io, ad esempio, mi sento intimorito da un atto politicamente intimidatorio come la richiesta di risarcimento danni da cinque milioni di euro. Chi manifesta il suo pensiero rischia di mettere a repentaglio il futuro della propria famiglia”.
L’oratore Udc ha proseguito: “Chi ha oggi la patente per fare riflessioni sulla questione morale? Ce l’hanno forse i colleghi che molto spesso piegano la schiena davanti al presidente?”. Rivolto poi all’onorevole Porcu ha detto: “Riferisca di fatti concreti in ambito sanitario relativi alla scorsa legislatura, visto che dice di conoscerli. Vogliamo parlare degli appalti, delle strutture complesse o del rinnovo del contratto dei direttori generali alla fine della legislatura? Vogliamo parlare di consulenze, del marchio “Sardegna fatti bella”, delle consulenze rinnovate dalla Presidenza anche a Fiscali, attraverso una selezione?”.
L’on. Capelli ha citato l’elenco delle consulenze 2007 della presidenza della Regione e ha aggiunto: “E’ arrivato il momento di smascherare chi si presenta in un modo e agisce in un altro. Dobbiamo evitare questa deriva”.
E’ poi intervenuto l’on. Franco Luigi Cucca (Pd) che si è attenuto al tema dell’esercizio provvisorio: “E’ un atto dovuto anche se ormai se ne fa ricorso in maniera sistematica. Siamo però davanti alla prosecuzione del programma finanziario 2008”. L’on. Cucca si è dichiarato a favore degli emendamenti Diana, che nei fatti prolungano l’esercizio provvisorio. (c.c.)
Approvato l’esercizio provvisorio, domani il dibattito sulle dimissioni del Presidente della Regione
Cagliari, 22 dicembre 2008 – L’esercizio provvisorio è stato approvato, le risorse stanziate saranno calcolate sui dodicesimi della spesa del 2008 ed è stata allungata la durata da tre a quattro mesi. Il sì dell’Aula (46 voti a favore e 20 astenuti senza alcun voto contrario) è giunto al termine di un lungo dibattito che anche negli ultimi interventi è stato caratterizzato da contenuti fortemente politici legati alla situazione di crisi in atto, piuttosto che da valutazioni tecniche contabili.
Il capogruppo di FI, Giorgio La Spisa ha sottolineato che “l’esercizio provvisorio rappresenta una sconfitta una bandiera bianca di resa issata sul palazzo del Consiglio”. Non è importante che questo si ripeta da molti anni, ha detto il rappresentante forzista, perché anche se ormai i sardi vi sono abituati resta il fatto che questa maggioranza e questo governo regionale avevano fatto la promessa che non sarebbe mai più accaduto. “Fu data quasi una parola d’onore”, che è risultata tradita perchè anno dopo anno per tutti i cinque anni di questa legislatura l’esercizio provvisorio è stato la regola. La Spisa ha poi affrontato il tema delle questione morale sottolineando come sia stata oggi sollevata in modo particolare proprio dal presidente della Regione e della Maggioranza quasi a voler mettere la mani avanti perchè sia la questione morale sia la questione del conflitto di interessi gravano al proprio interno. Ma la vera questione morale, secondo l’oratore, è anche altro. E’ o non è questione morale, ha detto La Spisa, la grande quantità di risorse “buttate al vento in questa legislatura”? E’ o non è una questione morale la lievitazione dei residui passivi di questi anni? E’ o non è una questione morale aver abbandonato al loro destino aziende e amministrazioni locali alle quali vengono fatte mancare risorse e mezzi? E’ o non è una questione morale mantenere nella disperazione tante famiglie?
Vi è stata quindi la replica dell’assessore al Bilancio e Programmazione, Eliseo Secci che ha osservato come il dibattito si sia attenuto solo parzialmente alla materie specifica dell’esercizio provvisorio. Dopo aver lamentato come “si continui a gettare fango sul governo utilizzando la sentenza della Corte dei conti nel giudizio di parificazione del bilancio mettendo in atto una vera disinformazione”, Secci ha sottolineato come contrariamente a quanto affermano le opposizioni da parte della Corte dei conti vi è stato un plauso, non una critica, per l’azione di riduzione dei debiti”. Basta mettere a confronto i dati sulla situazione finanziaria della Regione. Dispiacciono certe affermazioni che non trovano riscontro nella realtà delle cose ha detto Secci. “E’ vero che l’esercizio provvisorio è pur sempre una sconfitta per la politica, ma occorre esaminare bene quali sono le cause e le responsabilità oggettive.
Quindi l’esame degli articoli e degli emendamenti.
Nella discussione degli articoli Luciano Uras (Rc) presentatore di un emendamento, ha ribadito la propria volontà di sostenerli che convinzione, in quanto vanno nella direzione della tutela delle parti più deboli della società.
Paolo Maninchedda (Misto-Psd’Az) ha replicato all’assessore, ricordando che sul giudizio della Corte dei conti sono i fatti a parlare: il giudizio di quest’ultima, infatti, deriva solo dal fatto che la Giunta ha corretto i propri bilanci in ossequio al pronunciamento della Corte Costituzionale che glielo aveva imposto. La questione vera è se “il potere di chi viene eletto e riceve consenso può stramare le regole, regole che sono state stramate come ha detto la Consulta”. Altro vero problema è se siamo di fronte a un atto di sensibilità di governo rassegnare queste dimissioni di fronte a una così grave crisi della Sardegna. “Qual’è la ragione che fa prevalere le ragioni del puntiglio al bisogno della gente?”.
Per Sergio Pisano l’ennesimo esercizio provvisorio porta a toccare la quota di un terzo di legislatura trascorso in regime di esercizi provvisori. Ha quindi letto una pesante dichiarazione contro il ricorso all’esercizio provvisorio contenente feroci critiche nei confronti di chi lo utilizza, rivelando al termine della citazione trattarsi un brano di un intervento dello stesso assessore Secci, nel 2003, contro una giunta di centrodestra.
Infine l’intervento di Mario Diana che ha illustrato il proprio emendamento tendente a calcolare i dodicesimi sul bilancio 2008, e Rafaele Farigu, che dando atto al presidente Soru che le sue dimissioni sono state un atto di sensibilità democratica, ha però poi espresso forti critiche sull’operato politico della Giunta.
Quindi la votazione dei singoli articoli (con gli emendamenti che portano a 4 i mesi di esercizio provvisorio e pongo alla base del calcolo le spese 2008), e la votazione finale.
La seduta è stata quindi tolta.
Domani la discussione delle dimissioni del presidente Renato Soru a cominciare dalle ore 10.
(lp)