CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 474 del 25 novembre 2008

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Testo Unificato Disciplina per il governo del territorio regionale. Ampio dibattito sull’emendamento di sintesi 307 sostitutivo dell’articolo 42.

Cagliari, 25 novembre 2008 – I lavori pomeridiani si sono aperti sotto la presidenza dell’on. Giacomo Spissu. Nella prima parte della seduta si è discusso sull’emendamento di sintesi 307, presentato dalla giunta regionale, che sostituisce integralmente l’articolo 42. Numerosi gli interventi, alcuni molto critici da parte dell’opposizione, soprattutto sul primo comma dell’emendamento (“Salvo quanto previsto al successivo articolo 44, per il completamento delle procedure relative all’adeguamento della pianificazione comunale alla vigente pianificazione regionale paesaggistica in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, i Comuni possono deliberare, con atto del Consiglio comunale, l’applicazione delle procedure previgenti”). L’opposizione contesta il richiamo nell’emendamento all’articolo 44, incomprensibile in quanto si tratta di un articolo già approvato. Il primo consigliere ad intervenire, per dichiarazione di voto, è stato l’on. Mario Floris (Uds) che ha detto che questa legge soffre della preoccupazione di salvare il piano paesaggistico regionale. Per il leader dell’Uds è questo l’obiettivo di tutti gli emendamenti - trappola presentati. Con questa legge – ha detto ancora Mario Floris - c’è un arretramento dell’autonomia. Il voto naturalmente sia sull’emendamento che sulla legge è contrario. Per L’on. Porcu (Ps) questo emendamento è positivo perché fa ulteriore chiarezza. L’on. Caligaris (Ps) ha espresso perplessità. “Questo richiamo all’articolo 44 suona – ha detto - particolarmente difficile da comprendere. E’ necessario che sia illustrato dalla giunta. L’articolo 44 è stato approvato non si capisce perché debba essere richiamato . Se non ci saranno chiarimenti mi asterrò”.
Per l’on. Pittalis (F.I.) questa legge si connota per essere non una legge urbanistica ma una legge di sintesi e di pasticci. E’ un modo di legiferare - ha aggiunto - che noi contestiamo. Vi assumerete la responsabilità dei pasticci che state facendo.
L’on. Masia (Ps) ha detto di non capire l’emendamento 307. Perché – ha chiesto - si vuol fare un collegamento con l’articolo 44? E’ un collegamento che non vuol dire niente. Siccome questo è un emendamento importante io credo che chi ha presentato questo emendamento abbia l’obbligo di spiegare questo collegamento.
Per l’on. Pileri (F.I.) l’intento della giunta è quello di fare il Ppr per le zone interne senza adeguarsi alla legge urbanistica. Il suo voto sarà contrario
L’on. Uras (Prc) ha chiarito che il piano paesaggistico è solo uno.
L’on. Capelli (Udc) ha detto che il richiamo dell’emendamento 307 al 44 non è possibile perché il 44 è stato già approvato. “Non possiamo – ha detto - essere presi in giro”.
L’on. Renato Lai (Udc) ha annunciato il voto contrario a questo emendamento. Il primo comma dell’emendamento è poco razionale.
L’on. Cugini (SA), invece, voterà a favore dell’emendamento 307. Il riferimento all’articolo 44, per Cugini, è stato fatto per tenere “giustamente” unita la maggioranza.
Per l’on. Ladu (Fortza Paris) una legge, per essere una buona legge, deve essere comprensibile da tutti. Ho forti dubbi – ha affermato - su questo emendamento che stiamo approvando. Noi vogliamo impedire alla giunta regionale di approvare il piano paesaggistico per le zone interne.
Momenti di tensione quando l’on. Liori ha fatto riferimento all’intervista del presidente Soru nella trasmissione “Le invasioni barbariche” di La 7 fatte da una giornalista – ha detto l’esponente di An - moglie di un dipendente dell’Unità. Per Liori il presidente Soru ricatta la maggioranza che dice di sì perché ha paura di andare a casa.
L’on. Uggias (Sa) ha espresso tutta la sua delusione per il comportamento dell’opposizione. Noi abbiamo fatto – ha aggiunto - questa norma nell’unico interesse dei comuni. Il dibattito prosegue (R.R.)

Maggioranza divisa nella votazione sull’emendamento che sostituisce l’articolo 42: cassato con votazione trasversale il riferimento all’articolo 44, in contrasto con la proposta dell’Esecutivo regionale.

Cagliari, 25 novembre 2008 – Lunga discussione sull’articolo 42 e sull’emendamento sostitutivo proposto dalla Giunta regionale, e votazione che ha diviso i consiglieri della maggioranza. Posto in votazione per parti su richiesta del relatore Giuseppe Pirisi, dall’emendamento è stato cassato il riferimento a quanto sancito nel successivo articolo 44, e ciò in contrasto con la volontà del Presidente della Regione e di una parte della stessa maggioranza.
Al centro della contendere l’entrata in vigore del PPR nelle Zone interne nell’immediato. L’emendamento 307 della Giunta disponeva che “salvo quanto previsto al successivo articolo 44, per il completamento delle procedure relative all’adeguamento della pianificazione comunale alla vigente pianificazione paesaggistica in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, i comuni possono deliberare l’applicazione delle norme pre-vigenti”. L’articolo 44 al quale questo emendamento fa riferimento dispone per parte sua che “fino all’entrata in vigore del DPT regionale conservano valore ed efficacia le disposizioni regionali vigenti contenuti in piani e programmi di carattere generale”. Per molti consiglieri anche della maggioranza l’inciso “Salvo quanto previsto...”, avrebbe lasciato aperta la possibilità di una immediata applicazione del PPR nelle Zone interne.
A conclusione del dibattito, l’emendamento sostitutivo è stato votato per parti, come s’è detto, e l’inciso di cui si è detto non è stato approvato: hanno votato contro 55 consiglieri, a favore 21, 1 astenuto.
La restante parte dell’emendamento è stato approvato con 73 voti a favore e 43 contrari.
Nel dibattito, che inizialmente non lasciava trapelare la rottura, erano intervenuti con diversi accenti Silvio Lai (che aveva preannunciato il voto favorevole al 307 considerandolo un passo avanti rispetto all’articolo 42); Pierpaolo Vargiu (c’è poca chiarezza nell’emendamento in discussione); Ciriaco Davoli (Chi vota contro l’emendamento ha paura che si applichi subito il PPR nelle zone interne, io voterò a favore proprio perchè voglio che ciò avvenga); Giorgio La Spisa (Comunque vadano le cose questo articolo necessiterà di precise interpretazioni); Peppino Balia (Necessaria una chiara interpretazione, dato che quelle che si susseguono sono le più varie: c’è la volontà di procedere col PPR anche nelle zone interne o no?); Antonio Biancu (l’emendamento dà risposte all’appello alla chiarezza, si prevede la possibilità di contemplare il PPR anche per le zone interne). Quindi le precisazioni sia dell’assessore Gian Valerio Sanna e del Presidente Renato Soru (E’ chiarissimo, si da ai comuni la possibilità di proseguire gli atti intrapresi, e l’articolo 44 lo consente agli altri livelli).
Ma a questo punto la presa di posizione di Giuseppe Pirisi, che ribadendo che il PPR non può che essere unico, e che si è preferito applicarlo per parti per un fatto emergenziale, di fonte alle dichiarazioni del capogruppo Pd ha detto di essere costretto a rivedere le proprie posizioni, ed ha chiesto la votazione per parti.
Dello stesso avviso Alberto Sanna siamo consapevoli ha detto che questa è la legge più importante della legislatura; l’emendamento 307 sembrava potesse risolvere i problemi. Nessuno è contrario ad applicare la seconda parte del PPR, ha aggiunto, ma oggi non ci sono i tempi né le condizioni. Non si può calare il PPR dall’alto. Non pensavo che l’accordo sul 307 comportasse questo.
Vi sono stati momenti contrapposizione e Biancu ha chiesto la sospensione dei lavori per alcuni minuti.
Alla ripresa il Presidente Soru ha ulteriormente precisato il senso dell’emendamento 307 ed ha detto di voler evitare che si possa sprecare il lavoro fatto. Ci sono posizioni diverse, ha aggiunto, c’è chi ha paura dei vincoli e chi ha a cuore la prosecuzione del lavoro positivo fatto per governare positivamente il territorio. L’articolo 42 consente di intervenire in una situazione con procedure in corso di svolgimento, rimane l’opportunità di approvare le norme sul PPR per le zone interne. Ha chiesto al relatore Pirisi di ritirare la richiesta della votazione per parti dell’emendamento 307.
Quindi la votazione di cui si è detto.
(lp)

Testo Unificato Disciplina per il governo del territorio regionale: tensione in aula dopo il voto sull’emendamento di sintesi 307. Lavori sospesi la giunta abbandona l’aula.

Cagliari, 25 novembre 2008 – Tensione dopo il voto sull’emendamento 307. L’aula ha approvato l’articolo 43 (presenti 61, 56 votanti, 36 sì, 20 no) e l’emendamento 73 (Diana e più) su cui il relatore aveva dato parere positivo. Si è poi passati all’emendamento di sintesi 305 della giunta regionale su cui l’on. Capelli (Udc) ha chiesto la votazione per parti e il voto segreto. La prima votazione ha dato il seguente esito: presenti 67, votanti 66, 33 sì, 33 no, 1 astenuto. Ma il presidente Spissu ha fatto rifare la votazione in quanto un consigliere che risultava aver votato era assente dall’aula. La votazione è stata rifatta (presenti 69, votanti 68, 33 sì, 35 no, 1 astenuto) e il Consiglio ha bocciato il primo comma. Il secondo comma è stato, invece, approvato (presenti 71, votanti 70, 41 sì, 29 no). Subito dopo la votazione l’assessore Gian Valerio Sanna ha dichiarato che la giunta abbandonava l’aula e il presidente Spissu ha sospeso i lavori.
Durante la seduta l’on. Porcu (PD) chiamato “talebano” dall’on. Capelli ha chiesto di intervenire per fatto personale. “Non voglio le scuse dall’on. Capelli – ha detto - ma credo che sia importante che la presidenza prenda posizione. Non dobbiamo consentire che espressioni del genere, sinonimo di terrorismo, siano usate in questo Consiglio. Sull’articolo 43 e sugli emendamenti sono intervenuti gli on.li Pileri (F.I.) che ha detto che l’articolo 43 si collega in maniera strumentale all’articolo 30; l’on. Uras (Prc) che ha sottolineato che questo articolo sarebbe stato importante prima della votazione sull’emendamento 307. Questa legge – ha detto - rischia di assumere un connotato che per noi è poco condivisibile. Noi valuteremo i prossimi articoli con un grado di disponibilità diverso da quello avuto finora. Noi siamo un gruppo notevolmente ridotto dall’inizio della legislatura. Questo ci consente con grande libertà di decidere su questi temi senza determinare stravolgimenti; L’on. Masia (PS) ha fatto notare che la maggior parte degli emendamenti presentati a questo articolo riguarda l’agro. “Noi siamo in una situazione – ha detto - in cui l’età media dei contadini è di 62 anni. Su 377 comuni, 162 sono a rischio estinzione. L’ 86% dei sardi vive a non più di 30 km dalla costa. I coltivatori nell’isola sono 180 mila, 18.000 lavorano nella pastorizia, 500.000 persone vivono dall’agricoltura. Negli ultimi 10 anni la superficie coltivata è dimezzata. Il PIL è pari al 4,6% dell’intero prodotto interno lordo. Le aziende sono in forte difficoltà. Io credo che della legge urbanistica in Sardegna anche in questa materia ci sia un grande bisogno”.
Per l’on. Alberto Sanna (PD) se è giusto combattere la speculazione è giusto anche consentire lo sviluppo dell’agro nel rispetto dell’ambiente.
I lavori sono ancora sospesi. (R.R.)

Il presidente Soru in Aula annuncia le sue dimissioni: “Manca la fiducia tra il presidente e la maggioranza . Non si può governare così, per questo mi dimetto”

Cagliari, 25 novembre 2008 – Il presidente della Regione ha annunciato, questa sera alle 21,30, in Aula le sue dimissioni che saranno formalizzate nei prossimi giorni al presidente del Consiglio Giacomo Spissu. Si è instaurato – ha detto il presidente della Regione – un forte dissenso sulla legge urbanistica ed è mancata la fiducia tra il presidente e la sua maggioranza. Non si può governare senza la fiducia della maggioranza anche se io sono un presidente eletto dal popolo. Prendendo atto che il clima di fiducia si è interrotto ho cercato di riflettere su cosa sia più utile per i sardi e pur nella consapevolezza del momento difficile che la Sardegna sta attraversando, credo che la cosa migliore per i sardi sia chiarire immediatamente lo Stato della maggioranza e in che modo affrontare il futuro. Per questo presento le dimissioni. Ho cercato di servire la Sardegna con onestà e nel miglior modo possibile. Questo non è l’ultimo giorno della mia esperienza politica.
Il presidente Soru ha lasciato l’aula. Il presidente Spissu ha convocato una conferenza dei capigruppo per decidere come proseguire i lavori. Al termine della conferenza dei capigruppo il presidente Spissu ha annunciato che il Consiglio sarà riconvocato a domicilio. (R.R.)