CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 466 del 12 novembre 2008

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Legge urbanistica: sulle procedure per l’approvazione del piano paesaggistico da parte della Giunta il dibattito si accende. Il centrodestra: “Esautorato il Consiglio”. “La deriva presidenzialista consente abusi di potere”. Il centrosinistra: “Nessuno sconto sulla legalità”.

Cagliari, 12 novembre 2008 – Con un “sussulto di loquacità” (la definizione è dell’on. Pirisi, relatore di maggioranza) il Consiglio ha affrontato uno degli articoli cruciali della legge urbanistica ( procedure per l’adozione del piano paesaggistico regionale), che affida alla Giunta l’approvazione finale. E l’opposizione, sulla “espropriazione” delle competenze consiliari, sulle quali la maggioranza, nei giorni scorsi, aveva posto l’enfasi ai discorsi, ha fatto quadrato. La battaglia politica della minoranza, ha detto l’on. Murgioni (Fortza Paris), è inefficace perché la maggioranza asseconda un presidenzialismo costellato di abusi di potere; mentre l’on. Pileri (Fi) ha affermato che è impossibile trovare un punto d’intesa, su un passaggio fondamentale per la qualità della legge.
Una sentenza del Tar del 2007 è stata richiamata dall’on. Maninchedda (Psd’Az) per dimostrare, ha detto, il sistema di governo, spesso oltre il confine dell’arbitrio, del presidente Soru, il cui operato “riverbera spesso nei tribunali”. Un comma (4) della legge salvacoste è stato inserito dopo l’approvazione del provvedimento, creando un’evidente distorsione all’impianto normativo. Quel comma è “un abuso di potere”, un grave reato ideologico da parte di chi governa. Del provvedimento nessuno sa niente, non esiste neppure il parere della giunta. Non è stato discusso. Il Tar ha deliberato e la Regione è stata cassata; ma l’esempio dice – ha concludo Maninchedda – quanto sia problematico aver fiducia su un esecutivo che, in quanto non eletto, non può difendere la legalità e, quindi, la credibilità della politica.
Per l’on. Ladu (Fortza Paris) affidare alla Giunta l’approvazione del piano paesaggistico è una retrocessione, anche rispetto al passato (fa riferimento alla legge 45/89). Consiglio regionale e autonomie locali sono in balia dell’esecutivo. La disinvoltura con cui la Regione si comporta ha favorito un record: il numero di inciampi con la magistratura. Per questo motivo delegare la Giunta su un aspetto fondamentale per lo sviluppo socio-economico significa non garantire ai cittadini la certezza del diritto.
L’emendamento sostitutivo totale della Giunta (257) è dettato “dal senso del pudore”, ha detto l’on. Pittalis (Forza Italia) e dal tentativo di far passare l’idea che sul piano paesaggistico il Consiglio si sia riappropriato dei poteri. Ma la delega all’esecutivo (attraverso la quale l’esecutivo gestirà il Ppr) è un imbroglio giuridico, una falsa autolimitazione che ripropone un’autorità centralistica, priva di controlli, capace di far uso di potere deviato. Il centrosinistra La sudditanza del centrosinistra al governatore è preoccupante.
“Non abbiamo padroni e lo abbiamo dimostrato”, ha replicato l’on. Pirisi (Pd) relatore di maggioranza; “quando non abbiamo condiviso le decisioni della Giunta lo abbiamo detto” (fa riferimento agli emendamenti fatti ritirare all’esecutivo) mentre “sulla legalità saremo intransigenti, ma chiediamo al centrodestra coerenza, dal momento che, a livello nazionale, la legalità del governo è discutibile”. Riconosciuto che, senza un controllo efficace, “il germe dell’autoritarismo fa brutti scherzi”, l’on. Pirisi ha sostenuto che questa legge è permeata da “una sana diffidenza”.
Difesa d’ufficio, blanda e inefficace ha detto l’on. Rassu (Fi), sostenendo che la Giunta, nominata e non eletta, anziché la popolo risponde solo al governatore, dai cui umori essa dipende. Nessuna Giunta eletta democraticamente avrebbe paura, ha detto, del presidente. Riprendendo la denuncia dell’on. Maninchedda, Rassu ha citato altri esempi “di abuso di potere”, tra i quali, ha specificato, un articolo della Finanziaria votato in un certo modo dal Consiglio (l’emendamento prevedeva che le imprese debitrice potessero contrattare con la Giunta il rientro dei debiti) e poi stravolto (tale beneficio è stato ridotto ai soli interessi di mora). Il parere del Consiglio, in quanto espressione del voto popolare, deve perciò essere vincolante. (adel)

Prosegue il dibattito sulle procedure per l’approvazione del piano paesaggistico da parte della Giunta

Cagliari, 12 novembre 2008 – Il dibattito generale sull’articolo 29 e sui relativi emendamenti è proseguito con la replica dell’assessore Gian Valerio Sanna che ha rigettato con forza le critiche pervenute dai banchi dell’opposizione. Ha citato al riguardo i vari pronunciamenti dei giudici amministrati sugli atti urbanistici del recente passato, sottolineando come la stessa magistratura ha giudicato “correttamente approvato dalla Giunta” il Piano paesaggistico in oggetto. Sottolineando come il problema di fondo sia “la coerenza fra ciò che si fa e ciò che si deve fare” con diretto riferimento alla “coerenza del piano paesaggistico”. Quanto alle critiche relative all’esautoramento presunto del Consiglio regionale, Sanna ha con forza sostenuto che chi ritiene che vi siano conflittualità fra ruolo dell’assemblea e ruolo della giunta nell’attuale sistema istituzionale dovrebbe piuttosto attivarsi per eliminare eventuali conflittualità.
Sono quindi cominciate le dichiarazioni di voto sugli emendamenti, in particolare l’emendamento soppressivo 103 dell’opposizione, e gli emendamenti sostitutivo 257 della Giunta e 175 dei consiglieri di SA.
Giovanni Pileri, nell’annunciare il voto favorevole all’emendamento soppressivo, ha ribadito il concetto per cui visto che non si vuole dare un ruolo al Consiglio meglio eliminare l’articolo. Ha espresso forti riserve sulla proposta della giunta secondo cui il consiglio dovrebbe delegare alla giunta la predisposizione del PPR.
Luciano Uras ha annunciato invece il voto contrario all’emendamento soppressivo ed ha criticato le posizioni espresse dai consiglieri di opposizione.
Renato Cugini, annunciando il no sul 103, ha illustrato il proprio emendamento 175 che restituisce il giusto ruolo deliberativo al Consiglio.
Contrario alla “delega in bianco che l’emendamento dell’esecutivo assegna alla Giunta”, Pietro Pittalis.
Il voto favorevole all’emendamento di Cugini, è stato annunciato da Paolo Maninchedda che “porrebbe rimedio alla “falla normativa” certificata dai giudici amministrativi.
Anche Nicolò Rassu s’è detto contrario alla “delega da parte del consiglio nei confronti della Giunta per il PPR” che deve essere approvato dall’aula.
Mario Floris ha ribadito che “se vanno in porto le norme proposte dalla maggioranza viene scardinato un sistema istituzionale e democratico costruito in 50 anni: se non vengono rispettate le deliberazioni dell’assemblea come sperare che venga rispettato un semplice parere di Commissione”.
“Si sta andando nella giusta direzione”, invece secondo Giommaria Uggias perchè al Consiglio spetta il compito di porre i principi e dare le direttive che devono essere posi applicate dall’esecutivo.
“Visto che la Giunta non intende accedere all’emendamento Cugini si è costretti a confermare l’emendamento soppressivo”, secondo Roberto Capelli per il quale i veri problemi che stanno dietro questa legge riguardano le future candidature nel centrosinistra.
Che sia utile tenere nel dovuto conto quanto suggerito dall’emendamento Cugini lo ha detto Peppino Balia, che ha anche ribadito che l’istituto del referendum è di alto valore democratico e non può essere snobbato.
Molto critico verso l’emendamento soppressivo 103 anche Adriano Salis, che ha ricordato che la delega, secondo la proposta dell’esecutivo, è data dal Consiglio.
Contrario all’emendamento 103 Paolo Licheri, il quale ha sottolineato che se l’esigenza è rafforzare il ruolo del Consiglio l’emendamento 175, del suo gruppo, va proprio in quella direzione.
A favore dell’emendamento soppressivo Giorgio La Spisa, che ha osservato come nella normalità si sarebbe dovuto approvare prima la legge urbanistica e poi il PPR, e non viceversa come sta avvenendo.
Critico sull’emendamento della Giunta Silvestro Ladu che ha cercato di evidenziare le “contraddizioni della maggioranza”.
“E’ il Consiglio regionale –ha detto da parte sua Maria Grazia Caligaris- che dovrebbe dare la parola finale sul Piano Paesaggistico.
Quindi Salvatore Mattana, che annunciando il voto contrario al 103, ha proposto una sospensione per verificare la possibilità di trovare una stesura più condivisa tenendo conto anche della proposta Cugini.
Il dibattito prosegue.
(lp)

Il dibattito sull’articolo 29 e sugli emendamenti. Lavori interrotti prima del voto sull’emendamento 103. Riprenderanno questo pomeriggio alle 16. Il Consiglio commemora i caduti della strage di Nassirya.

Cagliari, 12 novembre 2008 – Nel dibattito sull’articolo 29 e sugli emendamenti è intervenuto l’on. Pisu (Prc) che ha detto di essere contro l’emendamento soppressivo presentato dal centrodestra. Per Pisu l’ articolo 29 non migliora la legge ma la peggiora. Per tentare un coordinamento il consigliere di Rifondazione ha chiesto cinque minuti di sospensione.
L’on. Pirisi, affermando che la legge all’esame del Consiglio è difficile e faticosa, ha sottolineato il fatto che mentre in Aula si lavora altri consiglieri, anche all’interno del partito, svolgono azioni che non creano un clima di serenità. “Dico all’esecutivo e alla giunta – ha concluso – che è necessario lavorare tutti per approvare al più presto una buona legge”.
L’on. Pittalis (F.I.) ha chiesto di sospendere anche il voto sull’emendamento 103 e di votarlo alla ripresa dei lavori. . L’on. Pileri (F.I.), presentatore dell’emendamento , ha detto di essere favorevole alla sospensione, mentre l’on. Uras (Prc) ha dichiarato di essere favorevole al voto sul 103 prima di sospendere i lavori. Il presidente Spissu ha espresso la volontà di sospendere l’aula solo per 15 minuti ma davanti alla richiesta dell’on. Uras (Prc) e dell’on. Biancu (PD) che hanno chiesto una sospensione più lunga per un lavoro più approfondito ha chiuso i lavori che riprenderanno questo pomeriggio alle 16.

Prima di chiudere la seduta il Presidente Spissu ha ricordato che oggi è il Quinto anniversario della strage di Nassirya. (R.R.)

Riportiamo la dichiarazione integrale del presidente:
 

Messaggio in occasione del quinto anniversario
della strage di Nassirya

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12 novembre 2008

Nel giorno del quinto anniversario della strage di Nassirya, il Consiglio regionale della Sardegna si unisce alle commemorazioni in corso di svolgimento nel Paese e rende omaggio ai dodici carabinieri, ai cinque militari e ai due civili caduti nel tentativo di riportare la pace e la sicurezza in Iraq.

In quel tragico avvenimento rimase ucciso anche il giovane sardo Silvio Olla, sottufficiale della Brigata Sassari.

A lui rivolgo il mio personale e commosso ricordo.

Il Consiglio regionale della Sardegna celebra questa dolorosa ricorrenza nella memoria di questi caduti e di tutti coloro che hanno perso la vita nella difficile lotta contro il terrorismo.

Con questi sentimenti, rivolgiamo il nostro pensiero alle 19 vittime della strage di Nassirya e ai loro familiari.

Invito l’Aula a osservare un minuto di silenzio.