CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 465 dell'11 novembre 2008
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Legge urbanistica: sarà il Consiglio regionale ad approvare il documento di programmazione territoriale, strumento strategico di coordinamento. Due emendamenti riscrivono gli articoli 26 e 27.
Cagliari, 11 novembre 2008 – Il dibattito sulla legge urbanistica affronta la pianificazione territoriale regionale (articoli 26 e 27, interamente riscritti da emendamenti sostitutivi totali), definita il cuore della legge, perché definisce non solo le linee fondamentali, ma anche le procedure di approvazione del documento, “strumento strategico di coordinamento e programmazione” riferito al programma regionale di sviluppo. Un doppione del Piano paesaggistico, ha detto l’on. Pileri (Fi), per il quale “troppi strumenti di pianificazione generano solo confusione e ritardi”; una “nota di modernità” per l’on. Mattana (Pd) che detta regole di governo del territorio dopo l’emergenza salvacoste, per frenare la visione mercantile che il cemento sui litorali aiuta il turismo.
La maggioranza ha enfatizzato il ruolo che assume (si vedrà meglio nelle procedure di approvazione del DPT, articolo 27) il Consiglio regionale, il quale deciderà sugli indirizzi della Giunta.
L’assessore Sanna ha ricordato le difficoltà iniziali, i contrasti all’interno della maggioranza e il lavorio intenso per superarli. Nel DPT il Consiglio può disporre della sua autonomia negli indirizzi e negli atti delegati. Un passo avanti, ha commentato, ma anche un segnale di discontinuità.
L’emendamento Biancu (271) che riscrive l’articolo 26 viene approvato: 39 i voti a favore e 21 quelli contrari.
Più articolato il dibattito sull’articolo 27 (totalmente riscritto dall’emendamento 291 della Giunta. La stessa Giunta ha ritirato un emendamento soppressivo totale) sulle procedure di approvazione.
L’on. Moro (An) definisce “sbagliata e vecchia” la filosofia che ha guidato la Giunta, nelle cui stanze è nata la legge urbanistica. Lo strumento strategico di programmazione arriva alla prevista istruttoria pubblica blindato, senza riconoscere il ruolo degli enti locali. Delle molte opinioni contrarie non si è tenuto conto e si finisce inevitabilmente, su un tema che coinvolge tutti i cittadini, “per legare l’asino dove vuole il padrone”.
Per l’on. Pinna, presidente della Commissione urbanistica, l’emendamento 291 è in sintonia con la legge statutaria. Si tratta di documento (non di Piano) e come tale non definisce le politiche di governo. Esso rappresenta la sintesi di un lavoro “duro e conflittuale” che ha contribuito a migliorare i contenuti della legge.
Favorevole il giudizio anche dell’on. Salis (IdV): l’emendamento, ha detto, coglie le esigenze manifestate da maggioranza e opposizione, ma soprattutto esalta la funzione del Consiglio, che, ricevuta la proposta dalla Giunta, la valuta e apre il confronto coinvolgendo le forze politiche, sociali e imprenditoriali. Il Consiglio “esce rafforzato”, ha detto l’on. Masia (Misto, socialisti) e potrà disporre del supporto tecnico della Giunta, dotandosi anche “degli uffici adeguati”.
Con la nuova stesura dell’articolo 27, l’approccio è migliore, ha detto l’on. Caligaris (Misto, socialista), mentre il relatore di maggioranza, on. Pirisi, è deluso dal fatto che l’opposizione partecipa poco al dibattito. I giudizi espressi dalla minoranza e attribuiti al Consiglio delle autonomie locali (“significa che i colleghi del centrodestra non hanno idee”) non sono attuali perché si riferiscono a un testo superato (in questo caso totalmente riscritto). Riconoscendo che la maggioranza ha attraversato “momenti difficili” nel confronto “tra punti di vista lontani tra loro” e richiamato il fatto che il Consiglio ha compiuto una importante “conquista”, ha suggerito che la circostanza meriti la dovuta “solennità”.
Brevissima replica di Pileri: l’opposizione è attiva, ma la maggioranza fa orecchie da mercante alle proposte. E se i giudizi espressi un mese fa sulla legge, nel momento che arrivava in aula, non sono più attuali, significa che sul testo definitivo non c’è stata concertazione. (adel)
Approvate le “Procedure di adozione del DPT” con un emendamento sostitutivo totale = Sì anche alla disciplina del “Piano paesaggistico regionale” (art. 28), anche questo mediante un emendamento sostitutivo
Cagliari, 11 novembre 2008 – Dopo una lunga discussione l’articolo 27 concernente le Procedure di approvazione del Documento di programmazione territoriale è stato approvato mediante il voto favorevole ad un emendamento sostitutivo totale (N. 291) che ha riscritto l’intero articolo.
Per dichiarazione di voto sono intervenuti i consiglieri della maggioranza Luciano Uras e Peppino Pirisi che hanno annunciato il voto favorevole, ed i consiglieri dell’Opposizione Pietro Pittalis, Mario Floris e Giovanni Pileri che hanno espresso il voto contrario.
L’aula è quindi passata ad esaminare l’articolo 28, che disciplina il “Piano paesaggistico regionale” sul quale sono stati presentati alcuni emendamenti di cui uno, della Giunta regionale, il N. 256, sostitutivo totale. Nella discussione generale è intervenuto per primo Giovanni Pileri che ha sottolineato come l’opposizione non sia contraria “ovviamente”, ha detto, al Piano paesistico, ma alle procedure con cui lo si vuole adottare. Il PPR adottato, ha ricordato Pileri, a due anni dalla sua approvazione doveva essere già stato profondamente modificato. Un piano ha ricordato ancora che non ha dato alcun esito positivo. Il Piano deve essere approvato dal Consiglio che potrebbe sicuramente migliorarlo, ha detto in sostanza l’oratore.
E’ quindi intervenuti Renato Cugini che ha sottolineato che occorre tenere conto dell’emendamento sostitutivo. Cugini osservando come il testo normativo abbia infatti subito una modificazione dal testo uscito dalla Commissione a quello che si discute oggi, con evidenti miglioramenti, ha tuttavia auspicato che si approfondiscano bene gli aspetti più importanti della legge, ma si possa approvare il testo in tempi certi, per dare più spazio al dibattito finale.
Giovanni Moro (An), ha espresso riserve e critiche. Il PPR entra nel merito di questioni rilevanti del governo del territorio. Ma a suo giudizio il testo in discussione presenta “macroscopici limiti” rappresenta “una cambiale in bianco per la Giunta”, emerge “un quadro contradditorio e inquietante dal quale gli enti locali sono tagliati fuori”.
Si è quindi passati alla votazione degli emendamenti. Numerose le dichiarazioni di voto sull’emendamento N. 256 sostitutivo totale. In particolare la discussione si è incentrata sulla dizione “La Regione approva il Piano Paesaggistico”, contestata dall’opposizione in quanto lascerebbe intendere che l’atto avviene ad opera della Giunta e non del Consiglio, come dovrebbe essere nello scenario di un ruolo più incisivo dell’Assemblea regionale.
Nel corso delle numerose dichiarazioni di voto Sono intervenuti i consiglieri Peppino Pirisi, Luciano Uras, Pierangelo Masia, che hanno annunciato il voto favorevole all’emendamento. Contrari i rappresentanti dell’opposizione: Petro Pittalis, Giovanni Pileri, Roberto Capelli, Silvestro Ladu, Sergio Pisano.
Al termine della discussione l’emendamento 256 che ha sostituito l’articolo 28 è stato approvato.
La seduta è stata quindi tolta. I lavori proseguiranno domani mattina alle ore 10.
(lp)