CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 462 del 6 novembre 2008

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Prosegue l’esame del Testo Unificato “Disciplina per il governo del territorio regionale”. Sospeso l’articolo 17.Ampio dibattito sul 18.

Cagliari 6 novembre 2008 - Nella seduta pomeridiana il Consiglio regionale ha sospeso l’articolo 17 per permettere un maggiore approfondimento. Ampio dibattito, invece, sull’articolo 18 (Misure di salvaguardia e cautelari) il cui esame è durato alcune ore. In apertura di seduta, presieduta dal presidente Giacomo Spissu, l’on. Diana (AN) ha chiesto notizie su un presunto allontanamento di alcuni operatori televisivi stamattina dall’aula durante i lavori. Il presidente Spissu ha specificato che nessun video operatore è stato allontanato dall’aula. I videoperatori – ha aggiunto il presidente - durante le votazioni possono fare le riprese tra il pubblico per permettere ai consiglieri e agli uffici di svolgere al meglio il proprio lavoro. Ampia e articolata la discussione sull’articolo 18. Il primo ad intervenire è stato l’on. Moro (AN) che ha detto che questo articolo si discosta in maniera siderale da ogni principio giuridico degno di questo nome. Ogni principio giuridico si trasforma in principio di prepotenza. Non è una norma di legge ma una prepotenza bella e buona con cui si conferma la deriva assolutistica del presidente Soru. Non voteremo mai – ha concluso - un articolo che viola ogni ordinamento giuridico e ogni principio di legalità.
Per l’on. Uras (Prc) è necessaria più chiarezza. Questo articolo – ha detto - parte dalla necessità, davanti a un uso del territorio esagerato, di trovare nuove misure per la naturalizzazione del territorio. Per l’esponente di Rifondazione la giunta è stata anche troppo moderata.
L’on. Maninchedda (Misto – Psd’az) ha detto che l’articolo 18 non è un articolo tecnico ma dal forte contenuto politico. Questa legge urbanistica, voluta dal Pd, cerca di sottrarre una materia delicatissima al Consiglio introducendo aspetti arbitrari. Non può funzionare – ha aggiunto – un sistema che lascia potere alla politica di dilatare le norme. Se un soggetto ottiene tutte le autorizzazioni non ci può essere la possibilità di revocargli il diritto. Perché se no non siamo in uno stato di diritto, siamo davanti ad un arbitrio. “Io chiedo ai colleghi – ha concluso - di limitare l’articolo 18 al primo comma, il resto non ha senso.
Per il vice presidente della commissione Urbanistica Giovanni Pileri (F.I.) è importante che venga garantita la certezza del diritto. Questo articolo è confusionario non solo per come è scritto ma anche per il contesto temporale nel quale viene collocato. Il comma due di questo articola rappresenta l’ennesimo esempio di conferimento di poteri assoluti alla giunta.
L’on. Pittalis (F.I.) ha detto che questa norma deve essere completamente rivista. La giunta – ha detto Pittalis – non solo crea le leggi esautorando le prerogative del Consiglio, ma pensa di applicarle come vuole. Questo articolo, che tra l’altro, va contro il principio della tutela della proprietà privata va cassato o modificato.
Per La Spisa (F.I.) su questo articolo la maggioranza si gioca la credibilità. Ma come può la regione – ha chiesto - intervenire su diritti soggettivi già esistenti? Questa è una legge che incrementa a dismisura il potere assoluto della giunta. Con quale credibilità noi possiamo chiedere ad un imprenditore di venire in Sardegna che non è più uno stato di diritto ma di polizia? Io spero che ci sia un ripensamento. Il Consiglio regionale non può fare leggi ad personam.
L’on. Porcu (PD) ha detto che si tratta di una norma transitoria in cui non c’è odio ideologico e non vi sono atti d’imperio. Si tratta di un articolo che rappresenta un aspetto qualificante della legge non una lesione di un diritto soggettivo.
L’assessore Gian Valerio Sanna ha asserito che ormai di tutte le cose se ne vuole dare un’idea di sospetto permanente. Questo articolo – ha affermato - non vuole introdurre il libero arbitrio. Sanna ha detto di essere disponibile a specificare meglio i comprovati motivi d’urgenza previsti nel comma 2 dell’articolo 18. Il relatore Pirisi (PD) ha presentato un emendamento orale sostitutivo ai commi due e tre così formulato: Comma 2 “ Per i PA che non apportino varianti al Puc, si procede, dopo l’adozione, al loro deposito entro quindici giorni, presso la sede della segreteria comunale nella quale il piano adottato rimane a disposizione del pubblico per trenta giorni. Dell’avvenuto deposito è data notizia mediante avviso pubblicato su almeno un quotidiano a diffusione regionale. Entro trenta giorni decorrenti dall’ultimo di deposito chiunque può formulare osservazioni”. Comma 3: ”Per i Pa che apportino variante al Puc si procede, dopo l’adozione, al loro deposito entro quindici giorni, presso la sede della segreteria comunale nella quale il piano adottato rimane a disposizione del pubblico per trenta giorni. Dall’avvenuto deposito è data notizia mediante avviso pubblicato nell’albo pretorio del comune mediante l’affissione di manifesti. Entro trenta giorni decorrenti dall’ultimo di deposito chiunque può formulare osservazioni”.
I lavori proseguono. (R.R.)

Alla ripresa dei lavori il presidente Spissu ha messo in votazione l’emendamento soppressivo totale 92 presentato dall’on. Pileri (FI). Su questo hanno preso la parola l’on. Caligaris (Socialisti) che ha chiesto chiarimenti su alcuni aspetti della nuova formulazione dei commi e dell’articolo.
L’on. Maninchedda (Psd’az) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento Pileri: “Le finalità della presente legge sono arbitrarie in questa formulazione, non dovrebbero essere previste altre possibilità di deroga. Questo articolo è contrario alla cultura giuridica”. L’on. Uras (Prc) ha invece sostenuto che “l’articolo 18 non è uno strumento per realizzare arbìtri. La legge urbanistica non può essere una sede per regolamenti di conti perché ne verrebbe danneggiato il cittadino. Se le finalità vi paiono troppe è vero però che sono necessarie. Per questo voto contro la soppressione dell’articolo 18”.
Di segno opposto la dichiarazione di voto dell’on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori): “Al di là delle dichiariazioni di intenti della maggioranza che invitano al dialogo, io credo nella certezza del diritto ed è nostro diritto scrivere le regole. Una volta che le regole sono fatte il governo regionale è chiamato a interpretarle. Voi avete una diversa concezione: non credete alla custodia delle regole ma credete a una Regione che più e meglio dei cittadini coglie il senso delle regole”.
Il presentatore, on. Pileri, ha preso la parola per dire che il senso dell’emendamento soppressivo è “eliminare la discrezionalità della Giunta che può essere esercitata a danno dei cittadini e degli enti locali”.
L’on Pittalis (Forza Italia) ha spiegato che “il potere di incidere su situazioni consolidate e diritti soggettivi non è dato a nessuno. Noi ci mettiamo anche dalla parte degli imprenditori, che sono anche essi cittadini e destinatari di provvedimenti, che devono essere salvaguardati perché fanno affidamento sui provvedimenti della pubblica amministrazione. La legalità o esiste ab origine o non esiste attraverso un provvedimento di sospensione di tre mesi. Per questo voto a favore dell’emendamento soppressivo”.
Il presidente Spissu ha posto poi in votazione l’emendamento soppressivo 92, che non è stato approvato dall’Aula.

Sull’emendamento soppressivo parziale 47 è intervenuto l’on. Renato Cugini (Sa), che ha detto: “Era una scelta giusta tenere in aula la legge, per consentire a chi come me non fa parte della commissione urbanistica di dare il suo contributo. I suggerimenti del collega Pirisi sono importanti ma insufficienti. Dobbiamo fare tutti un ulteriore sforzo rispetto a questo emendamento perché non debba essere interpretato in futuro ma sia chiaro, per oggi e per domani”.
L’on Masia (Socialisti) ha affermato il suo voto contrario alla soppressione totale mentre “è giusto che all’interno della legge sia prevista la norma cautelare. Fa bene l’on. Cugini a chiedere una ulteriore riflessione, anche con una piccola sospensione, perché l’esigenza di misure cautelari e di diritti certi per il cittadino ci pare necessaria”.
Per l’on. Alberto Sanna (Pd) “la certezza del diritto e i principi cautelari devono essere conciliati nella norma. C’è una proposta, quella del relatore, l’on. Pirisi. Teniamola in considerazione e partendo da quella ragioniamo”.
Ha preso di nuovo la parola l’on. Maninchedda (Psd’az), secondo cui “l’esigenza di maggiore riflessione non si concilia con i tempi dell’aulav e allora prendiamo il tempo che serve per effettuare questa riflessione e sciogliere le perplessità”. Sulla stessa posizione l’on. Pittalis (Forza Italia), che ha richiamato l’intervento critico dell’on. Cugini per chiedere all’aula una sospensione dei lavori.
Sulla richiesta è intervenuto favorevolmente l’on. Antonio Biancu, capogruppo del Pd: “Fermiamoci cinque minuti”, ha detto, “per elaborare un testo che contenga tutti i contributi fin qui formulati”.
Il presidente Spissu ha dunque sospeso per dieci minuti la seduta per consentire la redazione di un nuovo testo. (c.c.)

Il dibattito sul Testo unificato di disciplina del governo territorio: nasce lo sportello urbanistico = Il Consiglio ha approvato gli articoli 18 e 19 = Il dibattito prosegue domani

Cagliari, 6 aprile 2008 = Con l’approvazione di due emendamenti sostitutivi totali, il Consiglio ha approvato questa sera gli articoli 18 (Misure di salvaguardia e cautelari) e 19 (Sportello Urbanistico). Numerosi gli interventi e forti perplessità provenienti dai banchi dell’opposizione e della Sinistra unita. Quest’ultima in particolare ha ribadito più volte con forza l’esigenza di distinguere dettagliatamente le competenze degli Sportelli urbanistici e quelle degli Sportelli per le attività produttive (Suap) già esistenti, al fine, si è detto di evitare confusioni. Confusioni ritenute impossibili dal relatore Peppino Pirisi (Pd) e dall’assessore Gian Valerio Sanna. Nel corso del dibattito sono intervenuti in più di una circostanza, sia nella discussione generale degli articoli che per dichiarazione di voto i consiglieri Paolo Maninchedda (Psd’Az), Pietro Pittalis (Fi), Luciano Uras (Rc), Maria Grazia Caligaris (Misto-Ps), Mario Floris (Misto-Uds), Pierangelo Masia (Misto-Ps), Adriano Salis (Idv), Renato Cugini (Sa).
L’articolo 18, così come è stato sostituito dall’emendamento approvato, prevede che dalla data di adozione dei Puc e fino alla approvazione definitiva (ma non oltre due anni dall’adozione) si applichino le norme di salvaguardia del Dpr 380/2001.
L’articolo 19, anch’esso emendato dalla stessa Giunta, sancisce che i comuni singoli o associati possono istituire lo sportello urbanistico per le trasformazioni territoriali quale ufficio competente a curare tutti i rapporti tra privati a pubbliche amministrazioni competenti a pronunciarsi sugli strumenti urbanistici. Lo sportello urbanistico inoltre presta consulenze e supporto tecnico agli uffici tecnici comunali. I successivi commi prevedono le procedure di istituzione e la disciplina delle competenze.
La seduta del Consiglio si è quindi conclusa e i lavori rinviati a domani.
Il Consiglio si riunirà alle 10 con la discussione dell’articolo 20.
(lp)