CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 460 del 5 novembre 2008

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Nuova legge urbanistica, approvato l’articolo sugli accordi di programma. Ora si discute sui Puc.

Cagliari, 5 novembre 2008 – Riprendono in orario e con Aula affollata i lavori del Consiglio impegnato sulla nuova legge urbanistica. Superate le difficoltà della mattinata (è mancato due volte il numero legale) la discussione va avanti per le spicce. Approvati subito l’articolo 7 (accordi di programma, che prevedono varianti agli strumenti di pianificazione), l’articolo 8 (valutazione ambientale strategica) e l’articolo 9 (sistema informativo territoriale); più lunga ed articolata è stata la discussione dell’articolo 10 (Puc), considerato uno degli articoli fondamentali della legge.
Sulla valutazione ambientale strategica (VAS), in sede di prima applicazione la Regione attuerà forme di collaborazione con le Province, investite, con la legge 9, della competenza. Province in affanno, rischierebbero di costituire intralcio per i tempi di approvazione; l’on. Pisano (Riformatori) cita i ritardi anche per l’approvazione di una semplice cabina elettrica, mentre l’on. Uras (Prc) sostiene che la inadeguatezza delle Province non deve cancellare la funzione pubblica (“altrimenti dichiareremo bancarotta”). Il presidente della Commissione, on. Pinna, chiede che l’articolo sia votato per parti e l’aula boccia il comma 2, relativo alle competenze provinciali.
Sull’articolo 10, il dibattito è vivace. L’on. Moro (An) sostiene che la Regione intende mettere le mani sui Puc, che per una serie di ritardi e di disposizioni poco chiare, non potranno vedere la luce prima di due anni, un lusso e un rischio per i Comuni. Puc ingestibili, anche dopo la pubblicazione sul Buras, perché è sufficiente un emendamento della Regione per cambiare le carte in tavola e tenere la pianificazione appesa a un filo.
Critiche anche dall’on. Masia (Misto, socialista), che ha proposto di cassare u comma dell’articolo, quello che attiene alla programmazione decennale dei Puc, dall’entrata in vigore. Il Puc, ha detto, deve essere flessibile ed interpretare le esigenze del territorio. Poiché lo strumento urbanistico è, per sua natura, lento e complicato, accade che sia approvato oltre dieci anni dall’avvio e un ulteriore previsione finisce per condizionale lo sviluppo dei centri abitati. Del resto, come l’esperienza insegna, basta una strada a scorrimento veloce per modificare profondamente la dinamica abitativa. Un emendamento, presentato dal gruppo socialista, dopo un reiterato invito al ritiro, è stato bocciato dall’Aula.
L’on. Pileri (Forza Italia) ha lamentato che la mancanza di direttive ha ritardato inevitabilmente l’attività dei Comuni, mentre Ladu ha criticato norme di salvaguardia, riportate in un emendamento della Giunta, ma così vaghe ed imprecise da creare disagio e nessuna certezza.
L’assessore Sanna ha risposto che quelle norme sono una conseguenza delle leggi nazionali, in particolare del Codice Urbani, che la Regione ha il dovere di recepire. (adel)

Prosegue la discussione e la votazione degli articoli sul Testo unificato di disciplina del governo del territorio = Approvati altri quattro articoli

Cagliari, 5 novembre 2008 – Altri quattro articoli sono stati approvati in serata (domani si ripartirà dall’articolo 14) nel corso della prosecuzione dell’esame della nuova legge urbanistica. Sì dell’aula a maggioranza agli articoli 10, 11, 12 e 13. Lunga discussione anche per dichiarazione di voto che ha visto impegnati numerosi consiglieri. Punto del contendere il ruolo degli enti locali nell’ambito della pianificazione territoriale comunale e dei Puc. Nel corso del dibattito sono intervenuti anche più volte i consiglieri Giovanni Pileri (Fi), Peppino Balia (Sdi), Pierangelo Masia (Sdi), Giorgio La Spisa (Fi), Luciano Uras (Rc), Silvestro Ladu (Fortza Paris), Paolo Maninchedda (Psd’Az), Peppino Pirisi (Pd), Maria Grazia Caligaris (Sdi), Salvatore Mattana (Pd), Stefano Pinna (Pd) e l’assessore Gian Valerio Sanna. Secondo gli oppositori, quello delineato in questi articoli è un ruolo preponderante della Regione e della Giunta, nella definizione della pianificazione territoriale comunale ed sui comuni graverebbe il “forte potere di discrezionalità” dell’esecutivo a tutto discapito del principio di sussidiarietà e di equi-ordinazione. Di diverso avviso i rappresentanti della maggioranza che hanno invece sottolineato a più riprese che anzi i testi normativi del Testo unico in discussione rafforza e riconosce maggiormente rispetto alla normativa preesistente l’autonomia e sovranità comunale.
Al termine di una lunga serie di votazioni (nel corso delle quali gli emendamenti presentati dall’opposizione sono stati rigettati) il Presidente Giacomo Spissu ha quindi chiuso la seduta e rinviato i lavori a domani mattina alle ore 10.
(lp)