CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 456 del 30 ottobre 2008
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Testo unificato per il governo del territorio, cominciata la discussione sugli articoli e sugli emendamenti = In discussione l’articolo 1.
Cagliari, 30 ottobre 2008 – Pur con un certo ritardo rispetto al previsto per la mancanza iniziale del numero legale, è cominciato, sotto la presidenza dell’on Giacomo Spissu, l’esame degli articoli e degli emendamenti sulla legge urbanistica. Per alzata di mano è stato approvato il Titolo della legge, quindi si sono iniziati gli interventi sul primo articolo.
Primo oratore, Maria Grazia Caligaris (Sdi), che ha esordito esprimendo solidarietà agli studenti che anche questa mattina stanno dando vita a una manifestazione di protesta per la legge “Gelmini” che sta suscitando un forte movimento di contrarietà in tutto il Paese. Mentre sottolineava la propria solidarietà, dai banchi del centrodestra si è levato un forte dissenso e clamori. Nel merito della legge urbanistica, la Caligaris ha espresso critiche e riserve a cominciare da quanto contenuto nell’articolo 1 dedicato alle finalità del provvedimento. A suo giudizio si notano contraddizioni con l’insieme dell’articolato. Una legge, ha detto la Caligaris, che dovrebbe offrire norme di carattere generale in “maniera attiva”, “guardando sì al passato ed al presente”, ma “soprattutto al futuro”. Ha paragonato l’urbanistica al mondo della scuola ove vengono dettati i principi generali ma poi localmente le singole scuole li adattano ai propri territori ed alle proprie realtà.Analogo discorso andrebbe fatto per l’Urbanistica. La legge così com’è non è soddisfacente, è carente nel mettere insieme efficienza, coerenza e adeguatezza. Per questo gli emendamenti proposti.
Sergio Pisano (I Riformatori) ha sottolineato come quella chiarezza che ci si sarebbe aspettati da questa legge non c’è. Molto critico Pisano sulle carenze della legge, ad esempio sul fatto che “non vi è alcun riferimento alle esigenze del mondo rurale”, quanto gran parte del territorio sardo ha una vocazione agricola. Critico anche sulla lacunosità rispetto al principio di sussidiarietà, “che è difficile da percepire, ed è inteso in maniera anomala”. Il “principio della sostituzione è delicatissimo” ha detto, e riservato prevalentemente alla discrezionalità del Presidente “fa paura”. La Costituzione intende in modo diverso, ha aggiunto, “l’uguaglianza fra i poteri di governo”. “L’articolo 1 va riscritto, ha concluso Pisano in modo da rappresentare per davvero le finalità reali di questa legge”.
E’ poi intervenuto Luciano Uras (Prc), che ha sottolineato l’importanza del “sottolineare con questa legge la finalità di fondo del minor consumo del territorio”, contenuto in tutti gli atti legislativi di carattere urbanistico di questa legislatura. Ha ricordato i recenti disastri alluvionali causati da un uso distorto del territorio impostato su principi economicistici di uno sviluppo ad oltranza (“il concetto sviluppista che vi è alla base”), Uras ha detto che con questa legge si tende a fare una revisione importante per rimediare “ai guasti delle cultura dello sviluppo” fomentata da manager e imprenditori. “Su una cosa non siamo d’accordo, tuttavia, in questa legge: sul principio del silenzio assenso per sopperire ai silenzi della pubblica amministrazione”, mentre tale problema avrebbe richiesto una migliore organizzazione della pubblica amministrazione.
Il dibattito prosegue.
(lp)
Prosegue l’esame dell’art.1 e degli emendamenti al testo unificato “Disciplina per il governo del territorio regionale”
Cagliari, 30 ottobre 2008 – Il dibattito sull’articolo 1 e sugli emendamenti è proseguito con l’intervento dell’on. Liori (AN). Questa legge – ha detto – di cui la Sardegna ha bisogno è arrivata troppo presto in aula. Quindi, pur cercando di dare risposte, proprio per la fretta, ha delle grandi carenze. Per Liori bisogna puntare sulla sicurezza del territorio mettendo in atto efficaci azioni di prevenzione. Per il consigliere di Alleanza nazionale fino ad ora è mancata, nella nostra isola, la cultura della prevenzione. Solo per fare un esempio – ha aggiunto - a Capoterra hanno costruito la caserma della forestale sul letto fiume. Credo che questo la dica lunga su come fino ad ora si è agito.
L’on. Masia (PS) ha ricordato che ieri è stata una giornata negativa per il Consiglio. “Non si era mai visto – ha affermato - che la giunta abbia bloccato i lavori dell’Assemblea. La situazione è stata superata solo grazie al voto unanime della maggioranza che vuole che la legge vada avanti. Per il consigliere socialista questa legge è necessaria per avere la certezza del dirizzo e per restituire un ruolo agli enti locali. Come socialisti – ha concluso - non possiamo nascondere, però, che questa legge debba essere profondamente modificata nella direzione specificata nell’emendamento di sintesi che abbiamo presentato: la Regione, nel rispetto della disciplina delle attività di governo del territorio regionale, di intesa con gli enti locali, deve assicurare modalità di pianificazione condivise e coerenti.
Per l’on. Stefano Pinna (PD) gli articoli 1 e 2 sono due articoli importanti e non di facciata. Il presidente della Quarta commissione ha ricordato che l’aula sta per approvare una legge che prevede una nuova disciplina per il governo del territorio che è materia più ampia di una legge urbanistica. Lo sforzo della commissione – ha affermato - è stato quello di creare un raccordo tra la Regione, il sistema degli enti locali e i cittadini nell’ottica di una generale semplificazione.
L’on. Pileri (F.I.) ha sottolineato che governare il territorio non significa imporre solo vincoli sterili come quelli del piano paesaggistico regionale. Questa legge, su cui Pileri ha annunciato il voto contrario, più che preoccuparsi dell’uso e della salvaguardia del territorio decide chi deve governare il territorio: sempre la giunta a discapito del Consiglio regionale.
E’ poi intervenuto l’assessore Gian Valerio Sanna che ha detto che la legge ha due esigenze: dare alla Regione pienezza di autonomia legislativa in materia urbanistica e garantire ai comuni pienezza dell’attuabilità in materia. L’assessore si è soffermato sul silenzio-assenso che – ha detto – non deve essere considerato un “lavacro” ma un sistema dove non vengono certo eluse responsabilità perché va sempre motivato. Su tutti gli emendamenti presentati all’articolo 1 sia la commissione che la giunta hanno dato parere negativo. Il 75 è stato bocciato. Su questo emendamento erano intervenuti gli on. Maninchedda (che citando il Caso Saras ha detto che la Regione Sardegna quando parla di sviluppo sostenibile non è credibile), Caligaris, Masia e Uras che hanno annunciato il voto contrario. I lavori proseguono. (R.R.)
Il Consiglio ha iniziato l’esame degli articoli della legge urbanistica.
Cagliari, 30 ottobre 2008 – Approvato l’articolo uno della legge urbanistica, con qualche titubanza sul ricorso al principio (“meglio dire: istituto”, corregge l’on. Pirisi) del silenzio-assenso, che l’on. Uras (Prc) chiama “una degenerazione della pubblica amministrazione” e l’on. Caligaris (Misto, socialista) vorrebbe cassare (“depone male circa l’efficienza della macchina amministrativa”). La dizione rimane, anche se il relatore scongiura il ricorso di chiunque “ad atti di furberia” (esercitare, cioè, il silenzio assenso per scavalcare le regole). L’on. Fadda (Sinistra Autonomista) chiede che l’approvazione della legge sia rapida, per i motivi noti: l’urgenza di regole chiare a tutela del territorio; ma chiede che l’aula “non sia spogliata delle sue competenze” ed apprezza quanti hanno contribuito a non rispedire in Commissione (dopo il folp referendario) il provvedimento.
Sull’articolo 2, che indica le finalità della legge, interviene l’on. Mario Floris (Misto, Uds) apprezzando quei consiglieri della maggioranza che sanono stati capaci, nell’interesse comune, di compiere un passo indietro dando una lezione alla Giunta, che, al contrario, è sempre apparsa intransigente. Ha criticato il fatto che la legge “dà uno schiaffo” all’autonomia dei Comuni, i cui Puc, una volta approvati, sono sottoposti a una “mortificante” serie di controlli da parte degli uffici regionali.
L’on. Uras (Prc) ritiene, invece, che l’indicazione delle finalità, “tutte di pari grado”, sia efficace. E’ il testo della legge, nel suo complesso, che non è adeguato, da cui può derivare che siano da rivedere alcune modalità per perseguire le finalità indicate.Il supplemento d’istruttoria, richiesto da alcune forze politiche (Rifondazione era tra queste) mirava a mettere all’angolo la “politichetta”, che riesce a contaminare i principi della legge. Resta da fare, in Aula, un lavoro di miglioramento.
Finalità importanti, ha detto l’on. Pirisi, relatore, che evitano di trasformare l’isola in una ciambella urbanistica: una città lineare costiera con il buco al centro, nelle zone interne sempre più povere, spopolate, e a rischio reale di totale recessione. Questa legge migliora le precedenti, frutto di un’altra stagione politica, più incline al compromesso. Oggi il centrodestra, che nella passata legislatura non è riuscita a dare gambe ai disegni di legge presentati, esorcizza alcuni concetti contenuti nelle sue proposte, attribuendoli al centrosinistra. Legge da migliorare? Sì, ma con proposte concrete, non con polemiche.
Seduta conclusa, riprende nel pomeriggio alle ore 16. (adel)