CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 447 del 9 ottobre 2008

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In aula la nuova legge urbanistica, uno dei temi “forti” della legislatura. Pirisi (relatore di maggioranza): un provvedimento necessario, ma il testo può essere arricchito. Pileri (relatore di minoranza): è il fallimento della politica urbanistica della Giunta. Sulla discussione incombe l’ombra del risultato referendario.

Cagliari, 9 ottobre 2008 – Uno degli appuntamenti importanti della legislatura, la nuova legge urbanistica (di governo del territorio, secondo la nuova concezione che proviene anche dalla riforma della Costituzione, che rafforza il principio della sussidiarietà), arriva in aula.
Cinquanta articoli la definiscono legge complessa, ma, nel contempo snella, se si rapporta alle leggi varate da altre regioni (dai cento ai centocinquanta articoli). Dopo una lunga e, a volte, accesa discussione in Commissione, quello proposto è il testo unificato di tre proposte, una di iniziativa dell’esecutivo e due di iniziative consiglia (rispettivamente dei Ds e di Forza Italia).
Troppo vicino il risultato referendario per non farvi riferimento, dall’una e dall’altra parte, con considerazioni pacate ma divergenti. L’on. Pirisi (Pd), relatore di maggioranza, ha sottolineato che la legge salvacoste (oggetto del referendum) verrà abrogata, per cui, chiamando i sardi alle urne, si è trattato di uno spreco di danaro pubblico, anche se i costi della democrazia non si discutono. Si discute, invece, la caduta di stile nel dare, alla scarsa affluenza alle urne, un’enfasi politica che non c’è. Rimprovero anche al Pd, ieri in conferenza stampa sull’argomento.
L’on. Pileri (Forza Italia), relatore di minoranza, ha invece enfatizzato il giudizio abrogativo del risultato (oltre il 90 per cento per il Sì) che esprime la volontà popolare di cambiare il governo regionale. Le divisioni interne al Pd, la dura battaglia per la segreteria hanno portato alla paralisi dell’attività consiliare, soprattutto a livello di Commissioni, con la mancanza frequente del numero legale.
Sul testo unico della legge, pareri divergenti.
Per l’on. Pirisi il testo è buono, ma può essere “arricchito”. L’invito alle organizzazioni ed associazioni ad avanzare proposte è esplicito: nessun pregiudizio, ha detto il relatore. La legge non si cala nel deserto, la Regione aveva una buona legge, da 45, in “servizio” da vent’anni; ma ora è necessaria una profonda revisione per adeguarsi a un nuovo quadro costituzionale (la riforma del titolo quinto, con l’equiordinazione degli enti di governo), al Codice Urbani e, soprattutto, a un nuovo concetto – con più semsbilità per la tutela ambientale e del paesaggio – di uso del territorio. Vi sono lacune nell’ordinamento legislativo nazionale (i rapporti conclusivi tra Stato e enti locali nel governo del territorio, la disciplina dei vincoli di proprietà, la fiscalità urbanistica), che, tuttavia, non possono frenare l’attività legislativa delle Regioni.
La Commissione ha chiesto la partecipazione della “società civile”, ed è stato”deludente” che soltanto Anci e Consiglio delle autonomia locali abbiano costituito una “eccezione virtuosa” al silenzio generale.
Tra le novità, l’istituto della perequazione compensativa, che consentirà di evitare disuguaglianze, le quali, spesso, sono causa di forti tensioni sociali.
La legge dovrà dare certezza del diritto, dei tempi e delle prerogative (possibile l’introduzione del silenzio-assenso) ma “non consentirà alcuna turbata da parte degli speculatori”.
Il Piano paesaggistico regionale verrà aggiornato al nuovo quadro normativo. In parte verrà abrogato. Resistono tuttavia livelli di polemica su alcuni atti di indirizzo, anche sui margini di discrezionalità che il ricorso alle “intese” può determinare. Sono argomenti importanti, da esaminare con grande senso di responsabilità nel rispetto dei diritti dei cittadini.
Per l’opposizione, invece, la politica urbanistica della Giunta ha un peccato originale, la legge salvacoste, che accentra il potere nelle mani del presidente Soru, sottraendolo al Consiglio. Una tendenza che, allargando i confini della discrezionalità, traspare anche nel testo all’esame dell’aula. La salvacoste è stata approvata di imperio, senza tenere conto delle migliaia di osservazioni formulate da cittadini ed associazioni. Le molte illegittimità in essa contenute sono state sanzionate dal Tar. La tendenza a mettere in capo al presidente le leve del potere fanno sorgere molte perplessità, soprattutto perché la deriva dirigistica – denunziata peraltro da Anci e Consiglio delle Autonomie – comprime il dettato costituzionale degli enti locali, oltre al ruolo del Consiglio regionale.
L’opposizione intende fare in aula – ha concluso l’on. Pileri – la battaglia per migliorare la legge presentando emendamenti “sostanziosi”. L’obiettivo principale, ha detto, è restituire un ruolo decisivo al Consiglio.
Successivamente, su richiesta dell’on. Biancu, capogruppo Pd, i lavori sono stati sospesi per un’ora, per consentire di valutare le relazioni e aprire un dialogo anche con l’opposizione. L’on. Cugini (Sinistra autonomista) ha chiesto una conferenza dei capigruppo per definire “una organizzazione certa dei lavori”. La conferenza si terrà alla ripresa dei lavori pomeridiani. (adel)

Lavori sospesi per mancanza del numero legale. Riprenderanno alle 16 e 30.

Cagliari, 9 ottobre 2008 - Alla ripresa dei lavori l’on. Capelli (Udc) ha chiesto la verifica del numero legale. Mancando in aula la maggioranza dei consiglieri il presidente Rassu ha sospeso i lavori che riprenderanno questo pomeriggio alle 16,30 . Per le 16 è convocata una conferenza dei capigruppo.

Cominciata la discussione generale del Testo unificato sulla disciplina del territorio: legge urbanistica. Fortemente critiche le opposizioni

Cagliari, 9 ottobre 2008 – Con l’intervento del consigliere Eugenio Murgioni (Fortza Paris) è ripreso l’esame del Testo unificato sulla disciplina del territorio, comunemente nota come legge urbanistica. Un intervento fortemente critico quello di Murgioni, che ha sùbito affrontato la questione del “ruolo degli enti locali che un questo testo unificato sono stati ridotti, dopo continue modifiche in commissione, a meri organismi di secondo piano nella programmazione urbanistica regionale”. Dopo aver sottolineato che l’articolato tocca temi fortemente delicati, “temi caldi” li ha definiti Murgioni, come il federalismo fiscale e l’equicoordinazione fra enti, ha detto chesi è aperto “un autentico “vulnus” con il ruolo marginale assegnato di fatto a comuni e province”. Al contrario, ha detto l’oratore c’è “l’esigenza di un più forte federalismo interno”. Questo testo mantiene tutti i punti di criticità segnalati dall’opposizione. Esso è solo “un timido tentativo di riforma basato però su un fragile quadro normativo”. Lo confermano, a giudizio di Murgioni, i tanti dubbi sollevato dal Consiglio della autonomie locali che denuncia il forte dirigismo dell’articolato legislativo. “Facciamo nostre –ha concluso- tutte le denunce venute dalle associazioni degli enti locali e dai singoli comuni”.
Ha poi preso la parola Giovanni Moro (An), per il quale “il cammino accidentato della legge nel suo iter è stato scandito dalle pulsioni contrastanti interne alla maggioranza che ne hanno fatto un obbrobrio politico ed un mostro giuridico”. Questo, ha detto Moro, è il giudizio degli enti locali e della cittadinanza. Dopo aver ringraziato “i 300 mila sardi che hanno votato al referendum” Moro ha ricordato come gli enti locali “siano ormai ridotti con questo testo a semplici comprimari”, contrariamente alla normativa precedente che dava invece al momento democratico un ampio respiro. “Si stravolge ogni regola –ha proseguito- i comuni sono relegati a semplici destinatari di volontà centrali, alla discrezionalità assoluta della Giunta”. “E’ un autentico colpo di mano che assegna a un solo organismo il potere di fare o di non fare”. Se approvata, secondo Moro, questa legge aggraverebbe fortemente le ricadute negative delle norme del 2004.
Critico anche Gerolamo Licando (Fi), che sottolineando l’importanza della legge ha affermato che “molte parti di questo testo è stato modificato all’ultimo momento tanto che lo stesso Consiglio delle autonomie si è espresso su un altro testo”. Il tema dominante che sotto sta a questa legge, ha proseguito Licandro “è il rischio di svuotare del tutto il ruolo delle assemblee elettive”. “C’è un chiaro intendimento: trasferire all’esecutivo tutti i poteri privandone i Comuni”. Cambia tutto, secondo Licandro rispetto alla legge 45: La vocazione democratica che era contenuta in quella norma, qui sparisce completamente in nome di un presidenzialismo esasperato. “Le scelte vengono assegnate non più agli enti locali, ma ad un solo organo: è la negazione del dettato costituzionale e dello Statuto sardo di autonomia”. Ha quindi concluso ricordando che “Nell’urbanistica è bene che tutti gli eletti possano esprimersi e fare scelte. E’ grave che oggi molti tacciono di fronte a ciò”.
(lp)

Dibattito generale sul Testo unificato che Disciplina il governo del territorio regionale: gli interventi degli on. Mattana, Dedoni, Fadda, La Spisa, Cugini, Renato Lai, Sabatini.
Lavori interrotti per mancanza del numero legale. Riprenderanno martedì alle 16.

Cagliari, 9 ottobre 2008 –Il dibattito è proseguito con l’intervento dell’on. Mattana (Pd). Per il consigliere c’è la necessità di una revisione profonda della materia anche per adeguare il quadro normativo ai nuovi principi del titolo V della Costituzione. Per l’esponente del partito democratico la questione urbanistica non si liquida con un sì o con un no ma il dibattito deve essere profondo e articolato e può avvenire solo nell’aula del Consiglio regionale. Il testo, per Mattana, è frutto di una proficua collaborazione di tutti i soggetti. E’ certamente migliorabile anche se sono presenti molti elementi condividibili come i principi della sussidiarietà, della autonomia, della perequazione e della compensazione. Sul ruolo degli enti locali è necessario un confronto sul testo e non strumentali prese di posizione. Il consigliere regionale ha auspicato che questa legge possa trovare la più ampia condivisione nella società sarda.
L’on. Dedoni (Riformatori) ha detto che questa legge non è una norma qualsiasi, non è una semplice norma urbanistica. Per questo c’è la necessità di una discussione approfondita e seria. “Non vogliamo – ha detto - una legge calata dall’alto ma è necessario cercare una compartecipazione attraverso una seria riflessione sulle reali esigenze del popolo sardo in materia urbanistica. Nessuno – ha aggiunto - pone in discussione la virtualità del rapporto tra urbanistica e paesaggio. Ma è l’uomo il punto fermo di ogni attività politica della Regione. Noi dobbiamo far sì che la tutela del paesaggio debba sempre essere presente ma ponendo come primo obiettivo la crescita umana”.
L’on. Fadda (Sa) considera questa legge importante e necessaria. E’ una scelta che questa maggioranza ha fatto sull’uso del territorio che io condivido pienamente. E’ una legge né di destra né di sinistra che avrebbe bisogno di un’ampia condivisione. Ma purtroppo siamo in un periodo di politica- spettacolo. L’approvazione della legge è importante – ha aggiunto Fadda – anche perché su 377 comuni solo 70 sono dotati del Puc gli altri hanno scelto di gestire il proprio territorio con discrezionalità. Spero – ha concluso - che questa legge sia approvata anche con il contributo della minoranza.
L’on. La Spisa (F.I.) ha detto che la Regione in materia urbanistica ha proceduto al contrario prima approvando il piano paesaggistico regionale e poi procedendo con la legge urbanistica. La fretta di questa maggioranza ha creato un atto normativo ed astratto che ha lasciato una grande possibilità di deroghe. Questa legge oggi all’esame del Consiglio ha l’evidente scopo di correggere le storture del piano paesaggistico. Nessuno nega – ha aggiunto La Spisa - che ci sia la necessità di approvare una legge urbanistica più moderna ma dobbiamo riflettere per non ripetere gli errori fatti in passato. Il territorio non ha un valore in sé ma ha valore solo se è utilizzato con ragionevolezza dall’uomo per il bene della società. Se si deve fare una legge urbanistica si deve farla tenendosi lontani dalla prospettiva di breve termine. Voi - ha concluso rivolgendosi alla maggioranza - attraverso questa legge state certificando una posizione di sfiducia nel sistema delle amministrazioni locali e nel sistema imprenditoriale sardo. La Regione, ancora una volta, è la vera protagonista della pianificazione regionale. Per correggere, costruite un sistema normativo che mette l’Urbanistica in capo a una sola persona.
L’on. Cugini (SA) ha detto che la legge urbanistica è una grande riforma della quale si parla dopo 19 anni. E’ normale che ci sia da parte del centrosinistra molta attenzione – ha detto Cugini – anche perché si tratta di una legge che rimarrà a lungo in vigore. Per questo si deve trattare con serenità l’argomento e iniziare la fase costruttiva. Naturalmente si tratta di un testo migliorabile con l’apporto di tutti.
L’on. Renato Lai (Udc)ha chiesto di introdurre nel testo le osservazioni fatte dalle autonomie locali che sono emanazione diretta e primaria della popolazione. I rilievi da loro fatti - ha detto - devono esortare il Consiglio regionale a riscrivere l’articolato aprendo alle proposte che arrivano dai rappresentanti del territorio. E’ opportuna anche una riflessione – ha concluso – sulla carenza degli strumenti di coopianificazione. Il principio di sussidiarietà deve essere nell’anima della legge non solo nella strategia.
Per l’on. Sabatini (Pd) questa legge è buona e può rappresentare un modello per le altre Regioni anche se doveva essere approvata all’inizio della legislatura. Per Sabatini siamo davanti a una rivoluzione culturale e a una nuova sensibilità verso il territorio. L’esponente del Pd ha ricordato però le lentezze dell’ufficio di tutela del paesaggio. I ritardi in questa materia nel rilascio delle concessioni sono drammatici.
L’on. Capelli ha chiesto la verifica del numero legale. Constatato che in aula non c’era la maggioranza richiesta il presidente Giagu ha interrotto i lavori che riprenderanno martedì alle 16. (R.R.)