CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 446 dell'8 ottobre 2008
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L’agricoltura sarda cresce più che altrove nel Paese. Lo ha detto il capogruppo Pd Biancu concludendo il dibattito sulla censura presentata nei confronti dell’assessore Foddis dal centrodestra. Ma il mondo delle campagne è in sofferenza e, per la minoranza, l’assessore va posto sul banco degli imputati.
Cagliari, 8 ottobre 2008 - Duro il giudizio politico sull’operato dell’assessore dell’Agricoltura Foddis è stato espresso anche negli interventi pomeridiani da parte dei consiglieri di centrodestra, nel corso del dibattito sulla mozione di censura. Lo stato di salute dell’agricoltura e le proteste delle organizzazioni di categoria dimostrano una cricità che, tuttavia, ha detto Francesco Foddis nella lunga replica, dipendono da una congiuntura sfavorevole dei mercati internazioni (basterebbe fare riferimento all’aumento del petrolio per trarre inevitabili conclusioni) e da situazioni di emergenza, come la siccità. Hanno giocato un ruolo destabilizzante anche le speculazioni che hanno segnato, in alcuni settori, i rapporti di mercato. Una malattia, i cui sintomi sono evidenti, non consente di apprezzare alcuni progressi – dal prodotto lordo vendibile al valore aggiunto, alla redditività aziendale – che dimostrano, al contrario, un miglioramento degli indicatori economici.
Anni difficili, dunque, per il mondo delle campagne che, a parere dell’assessore, si affaccia a una nuova stagione, grazie ad alcune riforme che hanno reso più snelli e funzionali gli apparati e consentito una spesa più rapida delle risorse (un miliardo erogato per ogni giorno lavorativo), non mettendo in pericolo, a differenza delle notizie fornite, anche dagli organi d’informazione, le risorse Por 2000-2006.
Il percorso è stato avviato, ma non concluso. Foddis ha detto che vanno sciolti alcuni nodi fondamenti dell’organizzazione aziendale, per raggiungere livelli di competitività che, altrimenti, non garantiscono sopravvivenza alle aziende, il cui “nanismo” va combattuto attraverso l’aggregazione. Giudizio positivo ha dato sulla riforma degli enti agricoli e dei consorzi di bonifica.
La replica ha contestato le accuse dell’opposizione che ha sollecitato, più volte, le dimissioni, invitando la maggioranza a non tenere conto del “ricatto” del presidente Soru, che aprendo, questa mattina, la discussione ha detto di attribuire a se stesso le critiche formulate all’assessore per cui se sfiducia c’è ne trarrà la conseguenze dimettendosi.
L’on. Contu (Forza Italia) ha dato altri numeri sulla spesa (al primo settembre sono il 37 per cento dell’annualità ed il 53 per cento dei residui) ed ha richiamato l’interrogazione dell’on. Lanzi (Sinistra autonomista) sulla richiesta di sospendere gli incarichi dirigenziali in Agris per irregolarità manifeste (“non c’è da meravigliarsi; anche nelle Asl succede la stessa cosa”).
L’on. Cassano (Riformatori) ha ricordato che la censura esprime un giudizio politico, La mozione ha avuto il merito di far emergere il malessere della maggioranza, assai significativo perché espresso dal presidente della Commissione agricoltura, che ha denunciato “ritardi, manchevolezze, abusi”. Ha criticato l’operato dell’assessore per non aver saputo far riconoscere lo stato di calamità, per le avversità atmosferiche, in alcune zone dell’Isola ed ha ricordato che la Col diretti è sul piede di guerra per la mancata movimentazione dei bovini.
L’on. Pittalis (Forza Italia) ha denunciato il peso della crisi del settore sull’economia dell’isola e la scarsa sensibilità politica della maggioranza che ha preferito, col silenzio, tollerare gli insuccessi di Foddis. Del resto il compito della opposizione si era concluso con l’intervento dell’on. Licheri (Sinistra autonomista), quando ha detto, testualmente, che “bisogna fare il contrario di cio che l’assessore ha fatto”. Una maggioranza che dà un valore politico ai risultati del referendum, ben sapendo la fraddezza con cui l’elettorato segue le iniziative referendarie, è una maggioranza che ha bisogno di platea. Quanto ai giudizi politici, arriveranno con le prossime elezioni primaverili.
L’on. Capelli (Udc) ha riconosciuto che dare al referendum un contenuto politico è stato un errore. Si sapeva in partenza che, per il referendum abrogativo, sarebbe stato impossibile raggiungere il quorum (diverso è per il referendum confermativo, che del quorum a suo giudizio, non ha bisogno). Ma se lo sfratto a Soru e la spallata al centrosinistra erano improvvide, appare fantasioso che il centrosinistra di appropri di una maggioranza che non ha, quella dell’80 per cento degli elettori che non hanno votato. Significativo, invece, che il 9° per cento dei votanti abbia bocciato le politiche della Regione.
Ha chiuso la serie degli interventi l’on. Biancu, capogruppo Pd, unica voce pomeridiana della maggioranza. Ha citato alcune cifre che danno l’agricoltura sarda in crescita rispetto alla media nazionale e (in maggior misura) rispetto al Mezzogiorno; ha sottolineato gli atti importanti e riformatori compiuti, dal risanamento della finanza pubblica, alla politica delle entrate ed ha sottolineato l’utilità della riforma degli enti agricoli (ridotti di due terzi) e dei consorzi di bonifica (dimezzati) a vantaggio dell’efficienza. Ma ha anche auspicato un maggiore raccordo tra assessore e Consiglio, in particolare con la Commissione agricoltura. Invito che l’assessore ha raccolto. (adel)
Respinta la mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore all’Agricoltura, Francesco Foddis
Cagliari, 8 ottobre 2008 - E’ stata respinta la mozione di sfiducia presentata dal Centrodestra nei confronti dell’assessore all’agricoltura, Francesco Foddis. I favorevoli alla sfiducia sono stati 33, i contrari 39. Hanno votato 72 consiglieri, un astenuto.
La votazione con appello nominale è venuta al termine di una lunghissima sequenza di dichiarazioni di voto.
In precedenza si era registrata la replica del primo presentato la mozione, il consigliere Mario Diana (An), il quale si era dichiarato insoddisfatto delle risposte fornite dall’assessore ai problemi posti dal documento di sfiducia. “La gente delle campagne era insoddisfatta prima ed è insoddisfatta anche oggi”. Diana ha denunciato che a suo giudizio l’assessore “ha offeso il Consiglio non dando risposte all’ordine del giorno votato dall’Assemblea a suo tempo” ed ha manifestato un giudizio totalmente negativo sull’operato dell’assessorato sia per quanto concerne i prezzi del pecorino romano, sia nel campo dell’assistenza tecnica. “Bisogna cambiare l’agricoltura –ha detto ricolto a Foddis- e lei lo sa fare, ma non lo ha fatto. Non sono state date risposte e non posso ritirare la mozione”.
Quindi, come detto, le dichiarazioni di voto a cui ha dato avvio Renato Cugini (SA), che ha auspicato che in futuro il dibattito sulla censura si limiti all’argomento proprio, ed ha annunciato voto contrario.
Favorevole invece Mario Floris (Uds) (“ Abbiamo assistito a un fatto straordinario con l’intervento del presidente Soru venuto a difendere sé stesso”).
Critico Giuseppe Cuccu (Pd), “Non sono soddisfatto dell’operato dell’assessore perchè sono state deluse le attese”, ma ha annunciato voto contrario alla sfiducia perchè essa intende surrettiziamente attaccare politicamente la maggioranza, e perchè ormai siamo vicini alla conclusione della legislatura.
Voto favorevole alla sfiducia da parte di Giuseppe Atzeri (Psd’Az), anche se senza alcun ideologismo preconcetto.
Anche Giovanni Moro (An) ha annunciato il voto di sfiducia: “chi difende l’operato dell’assessore vada a dare le spiegazioni nelle assemblee degli agricoltori se è capace”.
“Sì” alla sfiducia da Silvestro Ladu (Fortza Paris) per “la replica per niente convincente dell’assessore”.
Analogo voto è stato annunciato da Attilio Dedoni (Riformatori) che ha confermato “la convinzione che la presenza di Soru al mattino” era un deterrente nei confronti della stessa maggioranza.
No alla sfiducia da parte di Paolo Pisu (Rc), che ha fatto appello ad un salto di qualità e di decisioni straordinarie.
Decisamente favorevole al voto di sfiducia Nello Cappai (Udc), che ha “risposto” al presidente Soru sottolineando “i debiti in agricoltura li aveva lasciati il centrosinistra: la 44 era stata gestita da un assessore di centrosinistra”.
Voto favorevole per Nicolò Rassu (Fi), per “denunciare la cattiva progettualità di fondo in agricoltura”.
Critico Paolo Antonio Licheri (Sa) che ha auspicato che si siano risposte adeguate entro la legislatura, ma che ha annunciato il voto “no” alla sfiducia.
Ha annunciato il sì, invece, Raffaele Farigu (Nuovo Psi) “La presenza del presidente Soru era un ammonimento alla maggioranza”.
Il sì è stato dichiarato da Roberto Capelli (Udc), “Non si chiede di sostituire l’assessore ma solo di censurarlo”.
Pietro Pittalis ha confermato il suo “sì”, ed ha sottolineato le dichiarazioni di Licheri e Cuccu come “fatti rilevantissimi”.
Contrario alla sfiducia Stefano Pinna (Pd), che ha ricordato che la censura è un fatto del tutto particolare e che parlare nel merito dell’operato di un assessore riguarda l’art 13 della Statutaria.
Il voto favorevole anche da parte di Paolo Maninchedda (Psd’Az): “l’intervento di Soru è stato all’insegna del dogmatismo, anzi del dogmatismo autoritario”.
Giommaria Uggias (Misto) ha a sua volta annunciato il voto contrario ma con una serie di inviti all’assessore su materie specifiche.
A favore invece Sergio Marracini, “la situazione è gravissima”.
No alla sfiducia da parte di Adriano Salis (Idv) per il quale occorre un momento serio di riflessione.
Alberto Sanna (Pd) ha annunciato il suo “no”, ed ha auspicato che il settore superi la fase di sussistenza e assistenza.
Infine l’annuncio del voto favorevole alla sfiducia da parte di Gerolamo Licandro (Fi).
Quindi la votazione per appello nominale.
Il Consiglio continuerà i suoi lavori domani mattina alle 10, con l’avvio della discussione della legge urbanistica.
(lp)