CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 440 del 24 settembre 2008
------------------------------------
L’on. Mario Floris (Uds) chiede l’inversione dell’ordine del giorno per discutere di Tuvixeddu. Lavori sospesi per dieci minuti.
Cagliari, 24 settembre 2008 - La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Giacomo Spissu. In apertura di seduta l’on. Mario Floris (Uds), intervenendo sull’ordine del giorno, ha chiesto l’inversione dello stesso per mettere al primo punto la questione Tuvixeddu. “Nei giorni scorsi – ha detto Mario Floris – il Tar Sardegna ha sospeso l’efficacia della delibera n. 47 della giunta con cui l’esecutivo aveva bloccato gli interventi a Tuvixeddu. Dato che il presidente della Regione ha manifestato l’intenzione di proseguire nelle procedure giudiziarie, e le spese ammontano già a 70.000 euro oltre Iva, chiediamo che si inverta l’ordine del giorno e che si discuta questo provvedimento”. Il presidente Spissu ha sospeso i lavori per dieci minuti vista l’assenza in aula dell’intera giunta. (Segue R.R.)
Cagliari, 24 settembre 2008 – La richiesta di inversione dell’ordine del giorno per avviare al primo punto la discussione sulla commissione per Tuvixeddu è stata respinta dal Consiglio. Alla ripresa dei lavori, infatti, la richiesta dell’on. Mario Floris (Misto-Uds) è stata posta in votazione (occorreva una maggioranza di due terzi). Questo l’esito del voto: 67 presenti, 65 votanti, 28 voti a favore, 37 voti contrari, 2 astenuti.
I lavori del Consiglio proseguono secondo l’ordine del giorno iniziale, che prevede la discussione della proposta di legge 309, in materia di caccia.
(lp)
Proposta di legge 309 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna”
Cagliari, 24 settembre 2008 – Bocciata la proposta di inversione dell’ordine del giorno, i lavori sono proseguiti con l’esame della Proposta di legge 309 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna” .
La Proposta è stata illustrata dal primo firmatario on. Cappai (UDC) che ha detto che questa PL tende a equiparare i cacciatori isolani da quelli del resto d’Italia. Le normativa regionale in materia di caccia prevede, infatti, che l’esercizio dell’attività venatoria possa essere praticata solo per due giornate settimanali oltre che nelle giornate festive infrasettimanali. La normativa statale prevede, invece, che la caccia possa essere praticata per tre giorni alla settimana liberamente scelte dai cacciatori, con l’esclusione delle giornate di martedì e di venerdì in cui è sempre vietata. La proposta di legge si propone di permettere l’attività venatoria nei mesi di dicembre e di gennaio per tre giornate alla settimana (giovedì, sabato e domenica) e nelle giornate festive infrasettimanali ricadenti in giorni diversi dal giovedì e dal sabato. Per non superare il limite massimo di tre giorni la proposta prevede che, nel caso in cui in una settimana siano presenti giornate festive non ricadenti nei giorni di giovedì e sabato, il cacciatore dovrà scegliere in quali giornate praticare la caccia. “Questa legge – ha concluso Cappai - non nasconde niente, l’obiettivo è solo quello di equiparare i cacciatori sardi ai continentali”. Nella discussione generale è poi intervenuto l’on. Rassu (F.I.) che ha detto che in un primo momento era abbastanza perplesso sul voto a favore di questo provvedimento ma leggendolo si è convinto che può essere uno strumento utile all’esercizio della caccia. La Sardegna – ha detto - è penalizzata nei confronti delle altre regioni e questo provvedimento serve a eliminare disparità di trattamento nei confronti dei nostri cacciatori. Il vicepresidente del Consiglio regionale ha affermato anche che sarebbe auspicabile aprire la caccia, nel primo giorno, a tutte le specie cacciabili (quindi anche al cinghiale che aggredisce le greggi). Per Rassu, inoltre, sempre nell’ottica di salvaguardare il territorio, sarebbe necessario prevedere la sospensione della caccia per un anno o due alla pernice e alla lepre che si stanno estinguendo.
Per l’on. Amadu (Forza Italia) in questi ultimi anni la politica della Regione è stata contro la caccia. La politica dei vincoli – ha dichiarato - è indice di una precisa filosofia che ha sempre teso a sottrarre il territorio alla libera attività venatoria. Il consigliere di Forza Italia ha ricordato che il cacciatore in Sardegna ha avuto sempre una funzione ambientalista perché quello vero difende la campagna e il territorio. Per Amadu il Consiglio regionale deve riprendere in mano la materia per decidere di aprire l’ attività venatoria anche nel mese di febbraio per la selvaggina migratoria. La Regione – ha affermato - facendo valere la sua autonomia ambientale deve convincere il parlamento a concedere deroghe alla Sardegna anche in funzione di difesa del patrimonio agricolo. Amadu è favorevole all’approvazione di questa Proposta di legge.
L’on. Porcu (Pd) ha detto di non avere in materia una posizione ideologica ma di essere convinto che la caccia sia un argomento da inserire in una discussione basata su criteri scientifici. La normativa nazionale, infatti, prevede l’apertura a tre giorni nell’ambito di un concetto di caccia diverso cioè di “caccia programmata”. Quindi, in Sardegna bisognerebbe stabilire a priori gli ambiti territoriali e i criteri scientifici entro i quali verificare il “prelievo venatorio”. In Sardegna questi strumenti non ci sono e il criterio scelto dalla Regione è cautelativo in attesa che vengano istituiti gli ambiti territoriali di caccia. Naturalmente, passare a un regime di caccia programmata è un obiettivo da raggiungere ma alle condizioni attuali questa proposta di legge sembra una deregulation.
Il presidente della commissione Agricoltura e Ambiente Antonello Licheri (SA) ha ricordato che la Pl licenziata dall’organismo consiliare intende equiparare le giornate di caccia a quelle del resto del territorio nazionale. La legge ha, però, una sua peculiarità e inserisce alcuni elementi che la differenziano e vanno incontro alle esigenze delle associazioni ambientaliste. Questa proposta di legge – ha affermato - riguarda esclusivamente il tema della migratoria. Rispetta le linee guida della legge nazionale ma è più rigida perché le tre giornate settimanali devono essere rigorosamente decise dal calendario venatorio.
L’on. Giuseppe Cuccu (PD) ha detto che il compito del consiglio è quello di stabilire regole ragionevoli. La caccia se ben regolamentata è compatibile con il rispetto dell’ambiente. Con questa proposta di legge si vuole eliminare un’ingiustizia per i cacciatori sardi.
L’on. Dedoni (Riformatori) ha detto di essere più che favorevole a questa proposta di legge. E’ necessario un approfondimento sull’intera materia. Non si capisce – ha affermato - come in Sardegna non decolli il turismo venatorio che sarebbe una grossa opportunità per l’isola.
L’on. Uras (Prc) ha invitato i colleghi a rimandare il testo in commissione per un maggiore approfondimento anche alla luce degli importanti emendamenti presentati dalla commissione stessa al testo licenziato. “Ho l’ impressione di vivere in una regione che ha grandi e buoni propositi ma che poi non ne applica neanche uno”. Che fine hanno fatto – ha chiesto – i parchi regionali o il piano faunistico venatorio? (R.R. SEGUE)
Proposta di legge 309 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna” = Chiesto il rinvio delle legge in commissione: la votazione su questo nel pomeriggio
Cagliari, 24 settembre 2008 – Richiesta di rinvio in Commissione della legge sulla caccia con relativa votazione su tale richiesta che slitta a questo pomeriggio. Così si sono conclusi i lavori della mattinata dell’assemblea regionale, impegnata nella discussione del progetto di legge 309 recante “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia”.
Prima di questa richiesta, avanzata dall’on. Luciano Uras (RC), si erano registrati gli ultimi interventi.
Aveva parlato l’On. Adriano Salis (Idv), che aveva definito “un’utile legge quella in discussione, soprattutto perché elimina una ingiustizia nei confronti dei cacciatori”. Inoltre è stata l’occasione per una riflessione su un tema molto sentito nell’isola. “Il fatto che la proposta non lasci liberti i cacciatori di scegliere le giornate aggiuntive –ha detto Salis- è particolarmente positivo”. Ed ha concluso: “Forse per la prima volta siamo riusciti a conciliare le esigenze delle associazioni venatorie e di quelle ambientalistiche”.
Quindi la replica dell’Assessore all’Ambiente Cicito Morittu, che ha sottolineato gli aspetti positivi emersi nel dibattito, che si è caratterizzato da un lato per l’esigenza di parificare la Sardegna alle altre regioni, dall’altro ha consentito di mettere in luce molteplici aspetti di una materia assai complicata. Quanto al tema delle pianificazione dell’attività venatoria, Morittu ha sottolineato come non sempre e non frequentemente venga praticata; ed ha sottolineato come il problema sia oggi reso più difficile dall’incremento del numero delle province. Dopo aver approfondito le varie problematiche specifiche sollevate dai singoli interventi, ha ribadito la necessità di uno strumento efficace di pianificazione che sia sufficientemente flessibile per intervenire nelle situazioni particolari che dovessero emergere.
A questo punto l’on. Uras ha chiesto il rinvio della legge in commissione, ed il presidente On. Giacomo Spissu ha interrotto la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori, la decisione di rinviare la votazione sulla richiesta dell’on. Uras al pomeriggio.
I lavori riprenderanno alle ore 16,30
(lp)