CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 432 del 24 luglio 2008
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Istituzione del Corecom: approvato l’art. 5. Sarà il Consiglio regionale ad organizzare la Conferenza regionale in materia di comunicazioni. Dibattito in corso sull’articolo 6 (composizione, nomina e durata in carica).
Cagliari, 24 luglio 2008. – I lavori del Consiglio regionale sono ripresi sotto la presidenza dell’on. Rassu. L’Aula ha approvato l’articolo 5 (Forme di collaborazione e di consultazione) con un emendamento al secondo comma che prevede che sia il Consiglio regionale (e non il Corecom come nella stesura originale), con la collaborazione del Corecom, ad organizzare la Conferenza regionale in materia di comunicazione e dei temi connessi. La necessità di emendare il secondo comma dell’articolo è stata posta dall’on. Caligaris (PS) che, per prima, ha avanzato dei dubbi sull’opportunità che la Conferenza potesse essere organizzata dal Corecom. L’osservazione è stata condivisa dall’on. Biancu (PD) e dall’on. La Spisa (F.I.) che ha chiesto esplicitamente che fosse il Consiglio regionale a organizzarla. L’articolo, così emendato è stato approvato (presenti 65, votanti 42, sì 41, 1 contrario, 21 astenuti).
L’on. Frau (PD) ha chiesto di sospendere gli articoli 6 e 7 fino alla approvazione dell’articolo 17 che in pratica, se approvato, renderebbe inutili molti emendamenti presentati a questi due articoli. L’Aula compatta ha deciso, soluzione concordata poi anche dal presidente della seconda commissione, di non sospenderli e di procedere con l’esame di questi due articoli. Sull’articolo 6 e sugli emendamenti presentati sono intervenuti: l’on. La Spisa (F.I.) che ha sottolineato che il Corecom è un organismo di garanzia e di controllo. Pertanto, la composizione e la durata deve essere calibrata in modo tale che non sia solo scollegata dall’azione di governo ma deve essere a garanzia anche della minoranza. Devo dire che il confronto – ha detto La Spisa - ci sta convincendo della possibilità che all’interno della maggioranza ci sia la volontà di dare la presidenza a una persona designata dall’opposizione. L’on. La Spisa ha chiesto che l’emendamento n. 28, presentato dall’on. Uras, sia approvato perché rappresenta un sano principio di democrazia.
L’on. Uras (PRC) ha sottolineato che questa legge sta diventando un’ottima legge del Consiglio regionale. Sia per la norma transitoria che prevede la durata del Corecom fino alla metà della prossima legislatura sia per la presidenza alle minoranze. Per Uras, però, la designazione del presidente non può essere solo una prassi parlamentare ma è meglio regolarla con una norma.
L’on. Maninchedda (Misto-psd’az) si è soffermato a lungo sulla questione della pubblicità istituzionale e ha ricordato che la legge statutaria, attualmente in vigore, ha previsto l’accesso della minoranza a tali fondi e che con il DL 261, attualmente all’esame della prima commissione, la giunta regionale ha cominciato a normare il piano della comunicazione istituzionale. Maninchedda ha ricordato anche l’emendamento di grande importanza votato ieri dall’aula in cui si è stabilito che una quota del piano di comunicazione istituzionale deve essere del Consiglio. La portata di questo emendamento è enorme – ha detto – perché il Consiglio potrà rendere assolutamente trasparente la sua attività attraverso i nuovi mezzi di comunicazione. Quindi, un fatto importante perché si sta bilanciando la comunicazione del governo regionale con una comunicazione dell’opposizione. Maninchedda ha chiesto che venga approvato l’emendamento Uras che suggella un’architettura di garanzia.
L’on. Frau (PD) ha sottolineato l’importanza della legge che si sta per approvare. “L’intenzione della commissione – ha detto – era quella di creare uno strumento di garanzia e ci stiamo riuscendo”.
Per l’on. Biancu il Consiglio regionale sta approvando una legge importante, innovativa e apripista per altre realtà istituzionali. Io credo – ha detto - che non vi sia alcuna difficoltà a prevedere la presidenza di questo comitato in capo alla minoranza. Però crediamo che basti un impegno formale e non ci sia bisogno di una previsione legislativa. (R.R. SEGUE)
L’emendamento 28 (presidenza del Corecom appannaggio delle opposizioni) al centro di un lungo dibattito
Cagliari, 24 luglio 2008. – L’articolo 6 e in particolare l’emendamento 28, detto anche “emendamento Uras” al centro del lungo dibattito e delle molteplici interlocuzioni (con numerose interruzioni della seduta) che sta impegnando il Consiglio regionale sulla proposta di legge istitutiva del Comitato regionale per la Comunicazione. L’emendamento in questione propone che subito dopo l’elezione dei membri del Corecom il presidente dell’organismo venga eletto dallo stesso Consiglio regionale fra i componenti il Comitato stesso secondo l’indicazione dei gruppi di minoranza.
Numerosi gli interventi a favore e contro questo emendamento.
Il primo ad esprimersi favorevolmente nelle dichiarazioni di voto Paolo Maninchedda (Psd’Az), mentre decisamente contrario Antonio Biancu (Pd), “non sul principio in se che anzi dovrebbe rientrare in una prassi, ma che questo stesso principio venga istituito con legge”. A favore si sono poi espressi: Renato Cugini (Sa), “necessario codificarlo in legge non per mancanza di fiducia quanto in previsione dei mutamenti di composizione del Consiglio nelle legislature a venire”; Pierpaolo Vargiu (Rif) “perchè mai una prassi non si può codificare in norma? fra la cultura della certezza del diritto e della graziosa concessione, scelgo la prima”; Giorgio La Spisa (Fi), “non è mancanza di fiducia ma la consuetudine non ha la stessa forza della norma”; Luciano Uras (Prc), che si è detto più possibilista dopo le assicurazioni di Biancu; Silvestro Ladu (Forza Paris), “favorevole alla approvazione dell’emendamento 28 così com’è”; Giommaria Uggias (Misto), “l’emendamento 28 va codificato in legge perchè è una norma di assoluta garanzia”; Attilio Dedoni (Rif) che ha annunciato il voto favorevole all’emendamento 28; Pietro Pittalis (Fi), “nulla di scandaloso anzi è giusto approvare l’emendamento Uras”; Giovanni Moro (An), “sarebbe opportuno evitare le interlocuzioni dei gruppetti che condizionano l’intera assemblea”; Gianluigi Gessa (Pd), “Sono d’accordo con il primo Uras, non con il secondo Uras divenuto possibilista: ha cambiato parere?”.
Dopo una richiesta dell’on Biancu, il presidente ha quindi sospeso i lavori per consentire un’ulteriore interlocuzione fra i gruppi.
La seduta prosegue.
(lp)
Approvata la legge che istituisce il Corecom. L’opposizione si è astenuta. I lavori riprenderanno martedì prossimo.
Cagliari, 24 luglio 2008 – Il Consiglio regionale ha approvato (44 i voti a favori, 22 le astensioni) la legge che istituisce il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni). Sciolto il nodo di profilo istituzionale sulla presidenza del Comitato a un rappresentante della minoranza (il Pd, dopo una breve riflessione, ha accettato lo spirito dell’emendamento Uras sull’indicazione, in legge, di tale principio), il testo non ha più avuto discussione, eccetto l’intervento dell’on. Caligaris (Sdi) sull’emendamento aggiuntivo (poi ritirato) che prevedeva l’utilizzo da parte della Regione “per fini istituzionali, motivi di pubblica utilità e sicurezza” le frequenze liberatesi Poco chiaro il procedimento e preferenza per un bando pubblico, come ha suggerito l’esponente socialista, ha portato al ritiro. Un ordine del girono, rimandando alla Conferenza Stato-Regioni la sede della contrattazione, preciserà meglio i termini dell’intervento.
La discussione in Aula ha migliorato la legge, ha detto in sede di dichiarazioni di voto l’on. Caligaris, ma nessun alibi può essere addotto dalla Giunta a proposito della conferenza sull’informazione, che, con cadenza biennale, dovrà valutare periodicamente i problemi di un settore così delicato.
L’on. Calledda (Pd) ha apprezzato il lavoro della Commissione, che “non è, tuttavia, un dogma”. La discussione dell’Aula, competente e motivata, l’ha, infatti, in parte modificato, migliorandolo. Quanto all’indennità, di cui i componenti del Comitato beneficeranno, nessuno scandalo e, soprattutto, nessuno spreco. Personaggi che devono svolgere un ruolo di garanzia devono essere messi in condizione di avere una autonomia anche finanziaria.
La legge è stata approvata senza alcun voto contrario.
I lavori del Consiglio riprenderanno martedì prossimo, 29 luglio, alle 10. (adel)