CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 426 del 16 luglio 2008
------------------------------------
Conclusa la discussione generale sulla legge di riordino dei consorzi industriali. Biancu (Pd): un testo soddisfacente che va ulteriormente limato. La Spisa (Forza Italia): si tenta di dare un ruolo agli enti locali cancellati dalla legge urbanistica. Capelli (Udc):gran battage sul risparmio, ma non si parladei tagli alle super indennità dei Consiglieri regionali.
Cagliari, 16 luglio 2008 – Conclusa la discussione generale sulla legge di riordino dei consorzi industriale. In corso la replica dell’assessore Rau.
In apertura di seduta ha preso la parola l’on. Capelli (Udc), sostenendo che il continuo richiamo al risparmio sui costi (con riferimento ai consigli di amministrazione) è “pura demagogia”, è un modo di eludere un costo esorbitante, quello del “grande consiglio di amministrazione” che è il Consiglio regionale. Se si tagliassero le indennità di carica aggiuntive, dal presidente ai segretari delle Commissioni, si produrrebbe un effetto assai maggiore; ma, della proposta di legge popolare che prevede i tagli delle indennità, “precauzionalmente” non si parla. L’argomento, tuttavia, si presta per raccogliere consenso, soprattutto perché i consorzi industriali, generati almeno in parte dal male oscuro del Mezzogiorno, sono finiti nella “grande cloaca della politica” per soddisfare appetiti, con nomine non sempre consone. Per Capelli, provocazione a parte, i consorzi devono essere proprietà degli industriali, che conoscono i problemi, le prospettive di mercato, gli strumenti per sostenere le produzioni. La politica è incapace non conoscendo le esigenze. Questa legge eviterà il commissariamento del liquidatore? E’ già un fatto positivo, di fronte all’invadenza del presidente Soru, che “si fa propaganda a spese nostre” e rischia di trasformare questo scampolo di legislatura in uno strumento elettorale, lontano dai bisogni della gente.
L’on. Biancu, capogruppo del Pd, ha sottolineato che la legge di riforma “tra qualche giorno” sarà approvata anche col contributo dell’opposizione (una delle proposte di legge da cui è scaturito il testo unificato era di Forza Italia), che, in Commissione, ha mostrato una precisa volontà in tal senso. Il riordino, del resto, è necessario. Sedici consorzi industriali erano davvero troppi. Resta qualcosa da limare, nel corso del dibattito e con la presentazione degli emendamenti. Una ulteriore riflessione va fatta sulla loro natura; superata la forma di Agenzia (affidata a un soggetto monocratico), è positivo l’esercizio diretto degli enti locali. Quanto alle premesse della riforma, contenute nella Finanziaria (contesto che Biancu ha definito “improprio”), essa va riletta e riempita di contenuti (funzioni). Anche nel passaggio tra vecchio e nuovo non ci deve essere soluzione di continuità né rottura (commissario liquidatore), ma un naturale passaggio di consegne tra i consigli di amministrazione. Sul personale, gli esuberi che si determineranno per la rideterminazione delle funzioni e sullo scioglimento delle società partecipate, andranno gestiti “con tutte le garanzie possibili”. Quanto al risparmio sui consigli di amministrazione, sarà molto significativo: dai due milioni attuali a trecento mila euro. Ritenere i consorzi “luoghi di misfatti” è un luogo comune da smentire. Hanno avuto un ruolo importante svolgendo funzioni improprie per carenza di altri livelli istituzionali. Per tutto ciò, bisogna dire: grazie.
L’ultimo intervento, come di norma, è stato quello del capogruppo di Forza Italia, on. La Spisa. L’opposizione – ha detto – ha sostenuto l’esigenza di arrivare ad un testo unificato (nonostante le divergenze all’interno della maggioranza) per evitare che, “anche in questa occasione”, si arrivasse alla liquidazione commissariale, che Soru aveva in mente. La riforma, tuttavia, appare necessaria. Nel corso degli anni si è verificata una ipertrofia, nei consorzi, del potere politico, che trovava un facile collegamento nei settori dell’economia e del credito. I consorzi hanno condizionato persino lo sviluppo urbanistico, pianificando il territorio in maniera sovraordinata rispetto ai Comuni. Sedici organismi erano troppi e troppi sono gli otto consorzi rimasti, perché le “aree industriali che meritino questa definizione, sono quattro”. Eccessiva, per La Spisa, l’importanza che si vuol dare, nella gestione, agli enti locali. E’ una forma di rimborso ad altre leggi (quella urbanistica, ad esempio) che cancella alcuni competenze. Attenzione alle norme transitorie; chi liquiderà il patrimonio avrà in mano risorse importanti (basti pensare alle aree attorno al porto canale di Cagliari). Circolano, fuori dall’aula, alcuni nomi, veri e propri fiduciari di Soru. E’ una tendenza consolidata che – ha concluso La Spisa – si rafforza in questa “lunga campagna elettorale”, improntata su aspetti da vetrina, ma che dimentica i veri problemi dell’isola. (adel)
Consorzi industriali: Approvato il passaggio all’esame degli articoli
Cagliari, 16 luglio 2008 – Con 42 voti a favore, un voto contrario e ben37 astensioni, è stato approvato il passaggio all’esame degli articoli e degli emendamenti del progetto di legge di Riforma dei Consorzi industriali. La discussione degli articoli comincerà questo pomeriggio, per dar modo a tutti i consiglieri di esaminare gli ultimi emendamenti presentati.
La votazione è stata l’epilogo di una lunga serie di dichiarazioni di voto, che sono succedute all’intervento dell’Assessore all’industria, Concetta Rau. “Una riforma importante –ha definito il testo di legge l’assessore- che interviene in un momento ed in un contesto difficile per il settore industriale, non solo in Sardegna, ma a livello nazionale”. Anzi, ha sottolineato Rau, in Sardegna la situazione si presenta con una leggera ma concreta negatività minore rispetto allo scenario nazionale, dato che rispetto al dato medio dell’1% degli ultimi anni di crescita del Pil nell’ultimo anno la Sardegna ha fatto registrare un 1,3%. L’assessore Rau nella sua replica ha approfondito i molteplici aspetti del sistema industriale regionale, indicando i punti di debolezza che lo contraddistinguono e fornendo chiarimenti alle sollecitazioni venute dal dibattito generale. “Per quanto concerne la situazione dell’Equipolimers –ha ricordato la rappresentante della Giunta- tutto nasce dallo “spezzatino” attuato dall’Eni nel 2002, con un altro esecutivo”. “certo –ha proseguito Rau- insieme a quella vi sono mille vertenze quotidiane cui far fronte, che non nascono oggi ma vengono dagli anni passati. Occorre quindi interrogarsi e riflettere sulla politica industriale attuata”. In merito alla questione dei Consorzi, l’assessore ha quindi detto che la legge rappresenta un nuovo approccio verso la semplificazione amministrativa, ed ha sottolineato la necessità di prestare particolare attenzione all questione relativa alle funzioni dei consorzi. “La Regione non vuole gestioni commissariali per accrescere la propria invadenza”, ha aggiunto Rau; che ha indicato il problema dei costi eccessivi delle strutture consortili. Ha concluso ribadendo la legittimità della riforma, come sottolineato anche dal Tribunale amministrativo regionale.
Dopo una breve interruzione per consentire la presentazione degli ultimi emendamenti sono quindi cominciate le dichiarazioni di voto sul passaggio all’esame degli articoli.
Mario Diana (An), intervenendo per primo ha annunciato l’astensione del suo gruppo “perchè ci riserviamo di vedere gli emendamenti che potrebbero modificare profondamente il testo attuale”. Diana ha quindi posto la grave questione del trasporto merci via ferrovia.
Favorevole, invece, il voto annunciato da Luciano Uras (Prc), si prosegue nel quadro del processo virtuoso delle altre leggi di riforma.
Il sospetto che il testo di legge discusso finora verrà mutato profondamente dai futuri emendamenti è stata l’opinione di Sergio Marracini (Udc) che ha annunciato la propria astensione..
Mentre il “non voto: che non è astensione” è stato annunciato da Renato Cugini (SA) perchè, ha detto, si ha l’impressione che avanzi nella maggioranza l’idea di poter fare a meno della Sinistra.
Astensione da parte di Maria Grazia Caligaris (Sdi) che ha espresso con forza tutte le proprie preoccupazioni e perplessità sulla riforma e sulla gestione dei consorzi.
Anche Giorgio La Spisa (Fi) ha annunciato l’astensione: “non vogliamo che finti litigi nella maggioranza non facciano procedere la legge”.
Di evitare il rischio che si blocchi la riforma dei consorzi ha detto anche Rafaele Farigu (Nuovo Psi) che ha annunciato l’astensione.
Mentre il voto a favore è stato espresso da Pierangelo Masia (Misto Sdi) che ha parlato di legge di riordino necessaria.
Silvestro Ladu (Forza Paris) si è incanalato nel solco dell’astensione “fintanto che non si comprenderà il contenuto degli emendamenti”.
Favorevole, per contro, il voto di Salvatore Serra (Sa), “senza tutta la sinistra questa maggioranza non esiste, ma non bisogna anteporre agli interessi generali quelli di parte”.
Favorevole anche Adriano Salis (Idv), “è una legge di riforma importante”.
Affermazione considerata “esagerata” da parte di Roberto Capelli (Udc) che si è espresso per l’astensione.
Astensione confermata pure da Attilio Dedoni (Riformatori): imbarazzante sentir parlare di riforma importante.
Voto favorevole infine per Antonio Biancu (Pd): “un sì convinto, questa si inserisce fra le altre riforme importanti di questa legislatura. Necessario che la Sinistra faccia parte della maggioranza oggi e nella prossima legislatura”.
Quindi la votazione.
I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16,30.
(lp)