CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 419 dell'8 luglio 2008
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Cagliari, Tocco e Agus sostituiscono in Consiglio i neo deputati Francesco Sanna e Marrocu. Le mozioni del centrodestra sulla sanità occupano i lavori pomeridiani.
Cagliari, 8 luglio 2008 – Giovanni Tocco (ex Margherita, circoscrizione provinciale Carbonia-Iglesias) e Tarcisio Agus (ex Ds, circoscrizione Medio Campidano) sono i neo consiglieri regionali del Pd. Subentrano rispettivamente a Francesco Sanna (e-letto al Senato) e Siro Marrocu (eletto alla Camera). Nel pomeriggio, in apertura di seduta, dopo la verifica da parte della Giunta delle elezioni sui risultati elettorali, hanno giurato, nelle mani del presidente Spissu, la rituale fedeltà alla Repubblica. I Consiglio reintegra i due partenti (ai quali Spissu ha fatto gli auguri di un proficuo lavoro, nell’interesse dei sardi) e riprende l’attività, che si protrarrà, stando al calendario concordato tra i capigruppo, sino all’8 agosto.
Seduta, dopo le formalità, dedicata alle mozioni, tutte su problemi della sanità. La prima ad essere esaminata (181, Vargiu e più) riguardava le politica riabilitative e la scelta della Giunta di trasferire quanto più possibile tale attività al pubblico, riducen-do il peso del privato, che, finora, ha surrogato le lacune del servizio pubblico. L’on. Vargiu (Riformatori), nell’illustrazione, ha ricordato come la riabilitazione abbia un peso rilevante nella società moderna, essendo sempre numerosi i casi di persone che, per traumi o malattie, perdono l’autosufficienza e gravano sempre più sulle fa-miglie e sugli oneri sociali. Ed essendo numerosi gli operatori impegnati.
L’obiettivo della sanità moderna è quello di creare percorsi individuali che consenta-no il protrarsi delle terapie riabilitative. Ciò riguarda coloro che non ritornano alla normalità e richiedono protocolli prolungati ed adeguati all’handicap funzionale. La scarsa attenzione verso un problema a volte drammatico crea due tipi di complica-zione: uno è quello del ricorso a terapie farmacologiche (che attenuano il dolore, ma difficilmente raggiungono miglioramenti nel paziente); il secondo, eticamente oneroso, riguarda il fatto che, senza una terapia riabilitativa adeguata e prolungata, il paziente regredisce. Vi sono malattie, ahimè diffuse in Sardegna, come la sclerosi multipla che hanno bisogno di una lunga e qualificata assistenza.
La mancanza di strutture interdisciplinari per valutare i percorsi personalizzati fini-scono per far pagare il conto della salute soprattutto a chi non dispone di risorse e-conomiche. Siamo ben lontani, ha concluso Vargiu, dalle attenzioni verso i deboli di cui la sinistra diceva, in campagna elettorale, che si sarebbe occupata.
Carenze vistose, di natura assistenziale, anche per i malati di SLA, sono state ri-chiamate dall’on. Caligaris (Sdi); soprattutto a livello infermieristico si registrano pro-blemi che le famiglie, da sole, non possono affrontare. Per questo e per altri motivi (apparecchiature) i malati rimangono per molto tempo (sino a cinque mesi) nei reparti di rianimazione.
“La Giunta ha smantellato quel poco che c’era”, ha sostenuto l’on. Dedoni (Riforma-tori), ricordando che la riforma (“sulla pelle dei malati”) punta a trasferire nel pubblico la maggior parte dell’assistenza riabilitativa, con risultati sicuramente deludenti. Quello della sanità, sembra essere un assessorato all’edilizia sanitaria, non alla rivalutazione del malato.
Il dibattito prosegue. (adel)
Respinte le mozioni 181 (Politiche in materia di prestazioni per interventi riabilitativi) e 184 (Distribuzione diretta nelle province di Oristano e Nuoro degli ausilii per incontinenti) delle opposizioni = Il dibattito prosegue con la mozione 185 sulla continuità assistenziale
Cagliari, 8 luglio 2008 = Le Mozioni 181 e 184 sono state respinte con votazione elettronica palese dal Consiglio regionale. Sulla prima, dopo i numerosi interventi precedenti, aveva preso la parola l’assessore alla Sanità Nerina Dirindin. La Regione è caratterizzata, è stato detto, da una scarsa assistenza riabilitativa ospedaliera a fronte di un’alta assistenza riabilitativa ter-ritoriale. Nei programmi è previsto un incremento dei posti letto per la riabilitazione ospeda-liera. Mentre la riabilitazione territoriale in Sardegna presenta dati assai superiori a quelle di altre regioni. Anche il numero dei centri riabilitativi territoriali è assai superiore. Vi è carenza invece per quanto concerne l’offerta pubblica di tale servizio.
Per il primo firmatario la mozione, Vargiu, i dati sono importanti ma non devono essere e-stemporanei. L’esigenza fondamentale è che non si riduca il livello di assistenza attuale.
Messa ai voti la mozione è stata respinta con 38 no e 28 sì.
Il Consiglio ha quindi affrontato la mozione 184, concernente la distribuzione diretta degli au-silii per l’incontinenza. E’ stata illustrata da Gerolamo Licandro (Pdl FI) che ha ricordato come l’affidamento della fornitura di tali ausilii tramite una gara a evidenza pubblica a una ditta ha determinato gravi disagi per gli utenti sia per la bassa qualità dei prodotti forniti sia per le metodologie di distribuzione che non garantiscono affatto la privacy, con la conseguenza di aumento dei costi per i pazienti indotti a rivolgersi privatamente alle farmacie. I gravi malu-mori hanno determinato l’apertura di contenziosi giudiziari che si sono risolti a favore dei cit-tadini, ai quali è stata concessa l’autorizzazione alla scelta delle marche preferite di tali ausilii e la fornitura presso le farmacie di fiducia, con la garanzia delle necessaria riservatezza. Tuttavia, nonostante i pronunciamenti dei giudici di fatto viene ancora preclusa ai pazienti l’opportunità di scelta.
Sull’argomento è anche intervenuto il consigliere Pierpaolo Vargiu (Riformatori) che ha sotto-lineato come anche in questo campo vi è una grande insensibilità non considerandosi con ade-guata attenzione la particolarità delle categorie di persone che sono interessate, con gravi ri-svolti psicologici negativi.
Critico anche Roberto Capelli (Udc) per il quale occorre veramente comprendere in fin dei conti quale sia la reale quantificazione dei costi e dei benefici di simile procedura. Forti per-plessità anche da parte del consigliere dei riformatori Attilio Dedoni, che ha denunciato il for-te aggravio dei costi a carico dei cittadini.
Nella replica, l’Assessore Nerina Dirindin ha sottolineato che si tratta di una questione certa-mente delicata. Il mercato in Sardegna vale 10 milioni di euro, il costo medio mensile per pa-ziente era di 50 euro. La fornitura a seguito della gara a evidenza pubblica ha consentito di ri-durre il costo a 32,50 euro, con un ribasso del 40 per cento. Sicuramente vi è stata una forte polemica nei mesi addietro, ma ora è quasi del tutto risolta grazie a un accordo con Federfarma che ha portato ad un accordo.
Insoddisfatto il primo firmatario Licandro, che ha ribadito la discutibile qualità degli ausilii forniti dalla ditta che ha vinjto la fornitura.
Critico anche Capelli, per la mancanza di risposte adeguate dall’assessore.
Posta in votazione, la mozione è stata tuttavia respinta con 33 voti contrari e 25 a favore.
(lp)
Il dibattito prosegue sulla mozione 185Cagliari, 8 luglio 2008 – La terza mozione (185, primo firmatario l’on. Licandro) ha riguardato la continuità assistenziale. Nell’illustrarla, l’on. Licandro (Forza Italia) ha ricordato come, tra gli obiettivi principali del Piano sanitario regionale, c’era quello di trovare risposte ai bisogni di salute non solo negli ospedali, ma nel territorio (integra-zione dei servizi sociali e sanitari) e che entro 120 giorni dall’approvazione del piano il progetto obiettivo doveva avviare una riforma sostanziale dell’assistenza garanten-do interventi per urgenze festivi, prefestivi e notturni. Ma per allinearsi ai parametri nazionali (0,2 medici di guardia medica per mille abitanti) bisognava tenere conto della dispersione della popolazione. Per cui, in Sardegna, la media saliva a 0,5 me-dici per mille abitanti. Ma l’interpretazione – ha affermato Licandro – è distorta, per-ché tiene conto del numero dei medici (868), non di coloro che hanno realmente in carico la salute della gente, cioè quelli effettivamente in servizio. Calcolo che porte-rebbe il rapporto di un medico su settemila abitanti, ben al di sotto dei parametri na-zionali.
In assenza del progetto obiettivo, prevale la tendenza a fare economia riducendo il numero degli ambulatori ed accrescendo, in quel modo, l’afflusso ai servizi di emer-genza (pronto soccorso e 118) spesso in difficoltà. Una delibera della giunta di fine dicembre 2007 individua quattro modelli organizzativi, dei quali, quello che appare come residuale (distrettuale diffuso) riguarderebbe l’80 per cento del territorio sardo e sembra – secondo l’on. Licandro – risportare indietro il servizio.
Il consigliere di Forza Italia ha chiesto più attenzione per le guardie mediche, ricor-dando “il sacrificio di Roberta Zedda”, ignorato dalla Regione. A quattro anni di di-stanza dall’omicidio della giovane professionista, quell’ambulatorio è tuttora chiuso. “Sarebbe dovuto essere un simbolo contro la violenza”, ma è stata un’occasione mancata e una dimostrazione della scarsa attenzione nei confronti di medici impe-gnati in un lavoro difficile e (a volte) pericoloso.
(adel)
Respinte le mozioni 185 (Continuità assistenziale in Sardegna) e 172 (Sul ritardo delle vaccinazioni per la Blue Tongue) delle opposizioni = I lavori proseguiranno domani
Cagliari, 8 luglio 2008 = Anche le altre due mozioni, la 185 e la 172 all’ordine del giorno della seduta odierna sono state respinte con votazione elettronica palese dal Consiglio regionale. Dopo l’illustrazione del primo firmatario Gerolamo Licandro (vedi comunicato precedente) si è sviluppato il dibattito sulla mozione 185.
Critico Pierpaolo Vargiu (Riformatori) che ha posto l’accento sul problema della sal-vaguardia dei livelli occupativi. Dopo aver ricordato che il piano sanitario prevedeva un tempo adeguato per ripensare il sistema della continuità assistenziale, Vargiu ha espresso perplessità su ciò che la Giunta ha fatto finora e su ciò che sta facendo: dovevano essere posti in essere diversi adempimenti che non vi sono stati.
Preoccupazione anche da parte del consigliere Luciano Uras (RC), per i pericoli che graverebbero sui livelli occupativi. Uras ha colto l’occasione per sollecitare in una delle prossime sedute un momento di riflessione e lutto per le vittime sempre più numerose di incidenti sul lavoro.
Critico anche Attilio Dedoni (Riformatori): “si nega l’evidenza si sostiene che tutto va bene nel settore delle guardie mediche quando invece non è così”.
La replica dell’assessore alla Sanità, Dirindin è stata precisa: “Tanto rumore per nul-la” ha detto, “Nessun provvedimento di riduzione del numero delle guardie mediche, di soppressione del servizio, di riduzione del personale è stato mai assunto dalla Giunta”. Considero ha aggiunto, queste considerazioni allarmistiche. Vero piuttosto che si debba prima o poi ridefinire alcuni criteri nel rispetto del piano sanitario.
Non soddisfatto l’on Licandro, che ha preso atto delle rassicurazioni sui livelli occu-pativi.
Perplessità anche dal consigliere Vargiu (Rif): “Che fine ha fatto l’Agenzia regionale della Sanità”.
Voto di astensione è stato annunciato da Uras (RC) perchè la preoccupazione sui livelli occupativi permane.
La Mozione è stata alla fine bocciata con 35 voti contrari e 15 favorevoli.
E’ stata infine la volta della mozione 172 sulla blue tongue. E’ stata illustrata da Nicolò Rassu (Pdl Fi) primo firmatario, che ha sottolineato con vari accenti ed a più riprese come il ritardo delle vaccinazioni dei bovini per la profilassi contro il morbo della lingua blu nel nord Sardegna abbia di fatto bloccato le movimentazioni del bestiame bovino ed il ristallo. Purtroppo, ha sottolineato con rammarico Rassu, questa mozione viene discussa con forte ritardo quando ormai gli effetti negativi ci sono già stati. Le misure di prevenzione cominciate in ritardo hanno di fatto arrecato danni all’economia agricola, che sono stati aggravati dall’epidemia di Tbc bovina.
Forti preoccupazioni sono state espresse anche da Renato Lai (Udc) che ha posto forti perplessità sui vincoli temporali formulati nei diversi territori quanto agli interventi da effettuare, e si è rammaricato del ruolo subalterno dell?Istituto zooprofilattico di Sassari rispetto a quello di Teramo.
Critiche da Mario Diana (An) sulla gestione delle politiche agricole da parte dell’assessore Foddis: il comparto agricolo vive nel dramma, bisognava a tempo de-bito richiedere lo stato di calamità naturale.
La replica è venuta dall’assessore alla Sanità, Dirindin, che ha illustrato le azioni portate avanti dalla Giunta nei mesi addietro. In parte il problema è superato ma oc-corre vigilare. Ha quindi ricordato la cronologia delle manifestazioni epidemiche della blue tongue ed ha sottolineato le difficoltà derivate dal mancato approvvigionamento dei sierotipi per le vaccinazioni.
Pur prendendo atto delle risposte, Rassu si è detto insoddisfatto ed ha chiesto la vo-tazione della mozione.
Ha replicato anche l’assessore all’agricoltura Foddis, che ha sottolineato gli interventi della Giunta a sostegno degli allevatori ed ha ricordato che i gravi problemi che pesano sul comparto sono strutturali e risalgono al passato, non certo contingenti.
Per dichiarazione di voto, sia Rassu che Diana hanno annunciato il voto a favore della mozione.
Contrario Renato Cugini (Sa).
Posta ai voti la mozione è stata respinta con 37 contrari e 11 favorevoli.
La seduta è stata chiusa e i lavori rinviati a domani alle ore 10.
(lp)