CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 415 del 22 maggio 2008

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L’annunciata interruzione del trasporto merci su treno, annunciato da Trenitalia, darà un duro colpo all’economia della Sardegna. Il Consiglio discute quattro mozioni sull’argomento.

Cagliari, 22 maggio 2008 – Un altro duro colpo per la continuità territoriale arriva dalla decisione delle Ferrovie dello Stato (in realtà è Trenitalia, ma – come ha detto l’on. Uggias il servizio pubblico “non può nascondersi dietro sigle, spa o consigli di amministrazione”) di sospendere il servizio merci su rotaia, finora assicurato da una sola nave, la Garibaldi (in passato erano sei). L’interruzione del servizio era fissata per il primo aprile. In seguito alla mobilitazione della Regione e, soprattutto, delle associazioni economiche e delle forze sindacali, c’è stata una proroga sino al 30 giugno.
L’argomento – la cui influenza sul sistema economico dell’isola è nota ed allarmante – è approdata in Consiglio regionale con quattro mozioni presentate da opposizione e maggioranza e illustrate dai primi firmatari.
L’on. Diana (An) si è soffermato sul fatto che la Sardegna va controcorrente; mentre cresce, in Italia e in Europa, il trasporto su rotaia per evitare di intasare le strade (si parla di far viaggiare in camion su treno, come avviene sull’autostrada del Brennero), qui la ferrovia va in pensione per una decisione assurda, causa la non economicità del servizio e si disegna una rete ferroviaria che sposta da Civitavecchia a Livorno il porto di collegamento, accrescendo le difficoltà. Aumenteranno i costi (da 1500 euro a 2300 per 25 tonnellate di legname) a discapito delle attività economiche e dei prezzi sul mercato. Non si avverte la necessaria pressione politica sul governo per ripristinare – anzi, potenziare – un sistema ferroviario che garantisca l’utenza e – ultimo anello – il consumatore. Dieci anni fa i carri ferroviari trasportati via mare erano oltre 50 mila; due anni fa appena 18 mila. Ora una cinquantina a settimana. Preoccupa anche il regime di monopolio che si verificherà nell’hub di Livorno, in tema di accreditamenti e concessioni.
Riprendere subito il confronto col governo, ha detto l’on. Giuseppe Cuccu (Pd), sottolineando che non è stato possibile intervenire in precedenza, quando è esploso il bubbone, perché il governo Prodi era sfiduciato. La scadenza del 30 giugno si avvicina e non ci sono, per il momento, notizie diverse: per quella data il servizio merci su ferro sarà definitivamente sospeso. Sarebbe una catastrofe se ciò si verificasse. Occorre aggiungere “che noi consideriamo questo tipo di trasporto come il prolungamento di un’infrastruttura” (la rotaia); pertanto si tratta di un servizio pubblico non subordinato esclusivamente al conto economico. Con la sospensione del servizio, il trasporto merci si rovescerebbe sulle strade, facendo crescere costi, inquinamento e sicurezza. Ma verrebbero meno (altro aspetto drammatico) un migliaio di posti di lavoro: la sola la Keller di Villacrido, azienda leader, a livello internazionale, nella costruzione e riparazione di carrozze ferroviarie, da sola, dà lavoro a 300 dipendenti, più un centinaio di indotto. Senza il trasporto di carri su rotaia uscirebbe dal mercato. “Se il governo è favorevole al ponte con la Sicilia – ha concluso Cuccu – deve tenere in piedi il ‘piccolo ponte’ con la Sardegna, costituito, appunto, dal servizio ferroviario via mare”.
Un problema come questo – ha detto l’on. Vargiu (Riformatori) “è di carattere nazionale e non può essere demandato alla Sardegna, qualunque sia il tipo dell’accordo tra Stato e Regione intercorso in materia di trasporti”. I collegamenti via mare sono sempre più deficitari e penalizzano soprattutto il sud dell’isola, che rappresenta il maggiore mercato di consumo. I collegamenti Tirrenia (“non degni di una terra civile”) sono stati interrotti per un danno subito dalla motonave Nomentana, mentre si profila, con la disdetta della convenzione Tirrenia, l’interruzione del collegamento. Quanto al servizio merci su rotaia, la conseguenza facilmente immaginabile sarà il collasso della rete stradale. A questo punto appare del tutto “inadeguata e antistorica” la proposta (Finanziaria 2007) di costituire – tramite la Sfirs – una compagnia navale a carattere regionale. E’ una soluzione della quale “per fortuna, non si sente più parlare”, ma l’iniziativa contribuisce a dare la sensazione che, su un problema così acuto e delicato, “si navighi a vista” senza convincenti “proposte alternative in previsione della smobilitazione della Tirrenia”.
“E’ un problema che ci impegna tutti e richiede un’azione unitaria, simile a quella per rivendicare le entrate fiscali”, ha detto l’on. Uggias (Margherita), ricordando come l’incidenza dei costi sul trasporto gommato si riflette non solo sulle merci in entrata, ma anche su quelle in uscita, creando difficoltà alle nostre imprese, ad iniziare da quelle agricole impegna nelle esportazioni. Ricordando che il piano regionale dei trasporti deve contenere “la previsione sul trasporto su rotaia”, l’on. Uggias ha sostenuto che bisogna chiedere al governo garanzie sulla continuità territoriale, che, evidentemente, non riguarda solo la mobilità delle persone. “Se non vinciamo questa battaglia – ha concluso – saremo esclusi dal sistema nazionale ed europeo che puntano, per questioni di economicità, sicurezza e tutela ambientare, a potenziare il trasporto su treno”.
In aula l’assessore dei trasporti, Broccia. In corso il dibattito sulle quattro mozioni. (adel)

Prosegue l’esame delle mozioni 159 – 164 – 165 – 171 sui trasporti

Cagliari, 22 maggio 2008 – Dopo l’illustrazione delle mozioni si è aperta la discussione generale. L’on. Oscar Cherchi (F.I.) ha chiesto che fine hanno fatto i buoni propositi di questa giunta sul rilancio delle Ferrovie della Sardegna. Per l’esponente di Forza Italia i progetti sono rimasti tutti sulla carta. Dal 2004 – ha ricordato - doveva partire la riscossa dei trasporti isolani su ferro ma ci sono stati solo inutili proclami a cui non sono seguiti i fatti. Il castello, dunque, si sta sfaldando: la situazione è difficilissima e ci sono in gioco centinaia di posti di lavoro che sono a rischio. Cherchi ha chiesto alla giunta che cosa intende fare per evitare anche la dispersione occupazionale. Il consigliere “azzurro” ha paragonato la giunta Soru a un “re Mida al contrario che distrugge tutto quello che tocca”. Cherchi ha auspicato una forte mobilitazione da parte di tutti anche per sopperire alla incapacità totale di questo esecutivo e ha concluso dicendo che l’assessore Broccia sta mandando in malora tutto il sistema dei trasporti della Sardegna.
“La decisione del governo Prodi di tagliare i fondi al trasporto merci su rotaia della Sardegna è inaccettabile, è una sconfitta per i sardi e riporta la nostra Isola indietro di 50 anni. Per questo deve essere combattuta con ogni mezzo e la giunta regionale, con un’azione incisiva, deve scongiurare la soppressione del servizio marittimo di trasporto dei rotabili tra Golfo Aranci e Civitavecchia”. Lo ha affermato nel suo intervento in aula il vicepresidente della commissione Trasporti Giovanni Pileri (F.I.) che ha anche ricordato il lungo e articolato dibattito avvenuto sull’argomento in commissione. “Più volte – ha detto - abbiamo espresso perplessità e abbiamo cercato di trovare soluzioni contro la decisione del governo Prodi di affossare la Sardegna”. Per Pileri, infatti, l’ex governo nazionale con questa decisione ha strappato una pagina del Piano di Rinascita offendendo i sardi e creando, se non si porrà un rimedio, danni incalcolabili. Il consigliere di Forza Italia si è dilungato a lungo sui gravi problemi occupazionali che si creeranno dopo la dismissione delle rete ferroviaria da parte delle Ferrovie dello Stato. A rischio ci sono centinaia di posti di lavoro la cui soppressione potrebbe generare vera emergenza sociale. Per Pileri la grave situazione che si è creata è dovuta anche al fatto che la Sardegna non è riuscita a far valere le ragioni dell’insularità. “Indubbiamente – ha aggiunto – nell’azione del governo regionale sono stati commessi degli errori e c’è stata scarsa incisività”.
Per l’’on. Silvestro Ladu (Fortza Paris) l’impressione è che la giunta non stia facendo tutto quanto è possibile per potenziare il trasporto merci in Sardegna. La rete ferroviaria sarda – ha ricordato il capogruppo di Fortza Paris è di circa 500 km. E’ una rete obsoleta che deve essere rifatta. La situazione anche per Ladu è gravissima: la Sardegna rischia sempre di più l’isolamento, il tracollo economico, la chiusura di fabbriche e la dispersione di posti di lavoro. Ladu ha chiesto all’esecutivo di porre il problema dell’insularità come un problema serio.
L’on. Caligaris (Sdi) ha detto di ritenere “sconcertante” il silenzio del presidente Soru e della sua giunta su questo argomento. La posizione dei socialisti è netta: è indispensabile impedire alle ferrovie dello Stato di dismettere il trasporto su rotaia nell’isola. Una decisione, tra l’altro, totalmente contraria a quanto previsto dal piano regionale dei trasporti. Maria Grazia Caligaris ha detto di essere preoccupata per i posti di lavoro (circa 2000) che saranno a rischio dopo la soppressione del servizio marittimo di trasporto dei rotabili tra Golfo Aranci e Civitavecchia e ha parlato di danni incalcolabili per l’intera economia della Sardegna. “La giunta – ha concluso - deve intervenire perché le ferrovie dello Stato cambino strategia”.
L’on. Dedoni (Riformatori) ha sottolineato che mai come in questo caso deve prevalere la specialità della Sardegna. Il vero problema – ha detto il consigliere dei Riformatori - è che lo Stato non ha visto la Sardegna come interlocutrice alla pari. Dedoni ha auspicato che il Consiglio trovi una soluzione unitaria perché la Sardegna non può essere più retroguardia.
Anche per l’on. Renato Lai (UDC) la Sardegna non può permettersi di rinunciare alla tratta Civitavecchia – Golfo Aranci perché i danni sarebbero gravissimi sia dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Sopprimere il trasporto merci su ferro vuol dire, infatti, incrementare il trasporto su gomma che è la principale fonte di inquinamento da CO2. Con la decisione del governo Prodi di non stanziare nella finanziaria nazionale fondi sufficienti per il trasporto merci ferroviario, oggi la Sardegna rischia di essere estranea alla grande rete europea e questo nonostante il fattore insularità. Per Renato Lai è necessaria un’azione comune da parte di tutte le forze politiche per scongiurare questa soppressione.
I lavori proseguono. R.R. (SEGUE)

Approvato all’unanimità un ordine del giorno unitario contro le ipotesi di soppressione del servizio di trasporto marittimo delle merci fra Golfo Aranci e Civitavecchia

Cagliari, 22 maggio 2008 – Un ordine del giorni unitario è stato approvato dal Consiglio al termine della lunga discussione delle mozioni sul trasporto delle merci su ferrovia e sulla soppressione annunciata del collegamento navale merci su rotaia. Il Consiglio “impegna la Giunta a far valere le ragioni della continuità territoriale del trasporto merci, a richiedere al Governo che la sottoscrizione di nuovi accordi di servizio venga condizionata all’impegno di Trenitalia, Rfi e Holding FS a garantire e migliorare il servizio di trasporto merci, a intensificare le iniziative per scongiurare l’interruzione dell’unico collegamento navale merci operante su rotaia previsto dal prossimo 30 giugno”
In precedenza si erano registrati gli ultimi interventi prima della stesura dell’ordine del giorno.
Mario Diana (An) aveva posto all’assessore Broccia una serie di quesiti: Confermata la chiusura dello scalo merci ferroviario di Cagliari? Risulta attendibile la notizia della vendita del piazzale merci della Ferrovia cagliaritana? Chi sarebbe l’eventuale compratore? Quali possibilità di sviluppo urbanistico hanno quelle aree? “Vorrei guardare un poco più in là –ha concluso Diana- rispetto al solo pur gravissimo problema delle crisi del trasporto merci”.
Secondo Peppino Pirisi (Pd) la questione del trasporto merci e del blocco del collegamento marittimo preoccupa moltissimo il Consiglio, i lavoratori del settore, gli imprenditori. Bisogna partire allora dallo spirito costruttivo della risoluzione votata in Commissione IV del marzo scorso, approvata all’unanimità per una azione comune contro la decisione di Trenitalia.
Secondo il Presidente della IV commissione, Stefano Pinna (Pd), il tema è molto importante e la commissione se ne è occupata assiduamente con un’indagine approfondita, audizioni e esame dei dati. Nel sistema vi sono elementi di forza ma anche tante elementi di debolezza, ha detto Pinna, e la consapevolezza che scaturisce è la necessità di rendere operativo un adeguato piano dei trasporti. Necessario in questa fase un ordine del giorno unitario con l’auspicio che il trasporto merci possa essere posto anche in capo alla Regione.
A giudizio di Giorgio La Spisa (Fi), di fronte a questo argomento tanto importante si registra un tempestivo dibattito in aula: di fronte alla questione sul tappeto occorre una forte presa di posizione. Abolire la tratta Olbia Civitavecchia equivale ad un autentico bombardamento di una tratta ferroviaria. C’è il rischio del collasso di molte imprese.
Quindi la replica dell’assessore, che dopo una lunga serie di dati (nel 2006 movimentate 12 milioni di tn di merci; nel 1996 le merci su ferrovie sono ammontate a 3 milioni tn nel 2001 a 600 mila; nel 1994 4 navi facevano la sposa, nel 2001 solo una) ha ricordato che il problema è un problema annoso che risale a molti lustri. Dal 2000, lo Stato metteva a disposizione 15 milioni annui per la continuità territoriale merci, ma non si è riusciti a far un progetto; quindi Roma si è ripresa le risorse. Ha poi ricordato che il nodo del collegamento navale che si vuole interrompere dipende in realtà dalla crisi del trasporto merci su rotaia all’interno derla Regione; le risorse per il servizio minimo garantito dallo Stato si sono dimezzate per scarsità di merci trasportate. Di fronte alla decisione di Trenitalia, la Regione ha chiesto e ottenuto un rinvio di tre mesi, che scadrà il 30 giugno. Occorre evitare di perdere del tutto il servizio di trasporto merci su rotaia via mare.
Quindi la presentazione della mozione e l’approvazione unanime dell’Aula.
Il Consiglio è stato riconvocato per martedì alle 16,30
(LP)