CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 410 del 14 maggio 2008

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La discussione generale sulla legge di riforma dei consorzi di bonifica. Il testo prodotto? "Una buona base di partenza", ma il centrodestra è critico, "non risolve i problemi dell'agricoltura". Capelli chiede censura per l'assessore alla Sanità: ieri non si è presentata in aula per rispondere alle mozioni dichiarandosi indisposta, mentre ha partecipato alla giunta.

Cagliari, 14 maggio 2008 - Il Consiglio ha iniziato la discussione generale sulla legge che riforma i consorzi di bonifica. Numerosi gli iscritti a parlare. Tutti d'accordo, maggioranza e opposizione, che il riordino della materia sia necessario. I consorzi hanno una legge istitutiva che risale a oltre 70 anni fa; nel frattempo le funzioni si sono modificate e anche lo Stato, a più riprese, ha cercato di adeguarli. Ultimo tentativo, il decreto "Milleproroghe" del febbraio scorso. Il governo Prodi, per un certo tempo, sembrava orientato alla loro soppressione ("una proposta scellerata", ha detto l'on. Licheri, presidente della Commissione agricoltura); in seguito si è aperto un tavolo con le Regioni per mettere ordine alla materia. La Regione sarda è la prima (in realtà la legge ha avuto un lungo percorso durante un anno e mezzo) a cercare di adeguarsi.
L'on. Giuseppe Cuccu (Pd) ha sottolineato il lavoro di "assemblaggio" delle diverse proposte di legge e del disegno di legge della giunta: il risultato è soddisfacente. La riforma contribuirà a ridurre il costo dell'acqua per irrigazione ed a migliorare alcuni servizi importanti, in primis il riordino fondiario per dare alle aziende dimensioni più competitive. Vi sono tuttavia alcuni oneri che non possono gravare sugli agricoltori: uno di questi è la tutela del suolo e il rischio idrogeologico, che dovranno ricadere sulla comunità. La legge sfata anche il tabù degli oneri di bonifica non a fronte di reali benefici che molti imprenditori agricoli sostengono da tempo per una procedura che tendeva a riconoscere ai consorzi funzioni commerciali. L'acqua costerà meno (la previsione è di circa 280 euro per ettaro) e, soprattutto, avrà costo uguale nell'intera regione.
Ma l'on. Diana (An) ha replicato: il centrosinistra (ha citato una riunione tenuta a Uras) dice il falso quando promette dalla riforma sostanziosi benefici: acqua meno casa e via le tasse. Diana ha accusato l'on. Alberto Sanna, relatore della legge ed ex presidente della Commissione agricoltura, di regalare speranze non giustificate. Il costo dell'acqua (cita, come esempio, il consorzio dell'Oristanese) è cresciuto, più di tre volte (si parla di 900 euro per ettaro) mentre la risorsa idrica è contingentata. Altro aspetto critico, quello della sistemazione definitiva dei dipendenti, sia nella gestione degli esuberi (destinati ad altri consorzi o alle Province), sia nella definitiva stabilizzazione col riconoscimento delle professionalità acquisite. Questa legge non piace né ai consorzi, né alle associazioni di categoria - ha concluso - e va rimandata in commissione.
Che esista il problema del personale lo ha sottolineato anche l'on. Calledda (Pd), per il quale l'argomento va risolto subito con formale impegno della giunta, per evitare situazioni di disagio che potrebbero sfociare in manifestazioni "al limite dell'ordine pubblico". Quanto alla legge, è frutto di "un lavoro certosino" e sembra adeguata alle aspettative. Il testo è frutto della collaborazione dell'opposizione, che, in Commissione, ha dato un giudizio complessivamente positivo, diversamente da quanto fa, in Aula, l'on. Diana. Confermando la validità dei consorzi nella prospettive di rilancio delle attività agricole, Calledda ha sottolineato come esistano consorzi virtuosi, che hanno lavorato bene, e consorzi "gestiti in maniera spregiudicata", che hanno accumulato debiti e per i quali occorrono nuovi criteri, non essendo un metodo condivisibile che la Regione debba periodicamente intervenire a ripianare i debiti.
Perplessità, invece, da parte dell'on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, per il quale sulla riforma grava il peso delle scelte operate dalla Giunta nella gestione idrica: una verticalizzazione i cui effetti (negativi) saranno manifesti in futuro. Giunta e maggioranza hanno depotenziato i Consorzi, pur riconoscendo ad essi un ruolo fondamentale nella difesa delle attività agricole e nella tutela del territorio; ha "tolto dalle mani degli agricoltori" un sistema che rappresentava il mondo agricolo.
Per l'on. Licheri (presidente della Commissione) c'è stato il pieno coinvolgimento delle forze sociali e delle associazioni di categoria: ciò ha consentito di mettere a punto un testo migliorabile, ma che valorizza il ruolo dei consorzi nell'ambito di una concezione moderna delle attività agricole. Certo, bisogna fare una distinzione fra i consorzi che hanno operato bene e quelli che hanno prodotto debiti; tra quelli che hanno personale in esubero (frutto di politiche clientelari) e quelli che hanno professionalità adeguate ai compiti. Sotto questo aspetto, la legge va (forse) modificata, inserendo una premialità per i consorzi virtuosi.
In apertura di seduta l'on. Capelli (Udc) ha invitato il presidente Spissu a censurare l'operato dell'assessore della Sanità, Dirindin, che ieri era assente per indisposizione (assenza che ha fatto saltare la discussione di alcune mozioni su situazioni particolari delle Asl), mentre ha partecipato regolarmente alla riunione della Giunta. "E' una mancanza di rispetto per l'Aula", ha detto. Secondo il capogruppo Udc la circostanza tenderebbe a ripetersi per evitare il confronto con l'opposizione. A difesa della collega ("era in giunta, ma non stava bene") si è espresso l'assessore Dadea. Il presidente ha preso buona nota. (adel)

Prosegue la discussione generale sulla legge di riforma dei consorzi di bonifica. Molte critiche dai banchi dell'opposizione

Cagliari, 14 maggio 2008 - Prosegue la discussione generale sul Testo unificato di riforma dei Consorzi di Bonifica e proseguono gli interventi di critica dai banchi dell'opposizione.
"L'opposizione durante i lavori della Commissione ha svolto un ruolo importante -ha ricordato Giovanni Moro (An)- ed ha tenuto in piedi la Commissione stessa che spesso non avrebbe potuto riunirsi per le numerose assenze. L'opposizione si è anche spesso astenuta ma solamente per far procedere i lavori. In realtà esistono forti perplessità e moltissime incertezze sul testo esitato". Nel suo intervento, Moro, ha ricordato che da allora ad oggi molte cose sono nel frattempo accadute dal punto di vista politico (dalle elezioni all'esito fortemente positivo per il centrodestra) "insomma è cambiato tutto lo scenario: è comprensibile quindi che la attuale maggioranza in Consiglio provi di tutto per riuscire a portare a casa qualche risultato". Per Giovanni Moro, tuttavia, "questa non è affatto una buona riforma; fra l'altro vi sono debolezze strutturali che fanno prevedere interventi da parte della UE". Per il rappresentante di Alleanza Nazionale vi sono meccanismi di salvaguardia assai poco chiari, e la presenza di forti incrostazioni ideologiche è notevole, come ad esempio il principio di "una testa un voto" come se in un condominio le spese dovessero venire ripartita in modo identico senza tenere conto dei millesimi e delle grandezze degli immobili". Ad aggravare il tutto, per Moro, "il fatto che sia fortemente carente il ruolo degli enti locali": "si tratta di una quasi riforma che non funzionerà".
Molte perplessità anche da parte di Maria Grazia Caligaris (Misto-Sdi) che pur giudicando "apprezzabile il poderoso lavoro svolto dalla commissione che ha dovuto condurre a sintesi 4 progetti diversi di legge", ha giudicato questa riforma pericolosamente suscettibile di ricorsi soprattutto per quanto concerne il personale dipendente. Una legge condivisibile nei principi generali di riforma, ma che presenta aspetti non positivi in almeno tre aspetti: quello sulle competenze dei Consorzi, quello sulla autonomia operativa quello sulla possibilità dei ricorsi, Per quanto concerne le competenze, Maria Grazia Caligaris ha sottolineato come il forte ridimensionamento delle competenze rischia di provocare controtendenze negative col rischio di trasformare i Consorzi di Bonifica in Consorzi di irrigazione, nonostante una importante sentenza della Corte costituzionale del 1992 che attribuiva a tali enti ben altro ruolo. Rischio di dirigismo inoltre, ha detto la Caligaris, in relazione alla ridotta autonomia operativa cui tali enti sono sottoposti: il medesimo centralismo, secondo Caligaris, che ha ispirato questa legislatura ed il governo regionale. Dopo aver ricordato che è imprescindibile evitare l'insorgenza di contrapposizioni fra legislazione regionale e nazionale, la rappresentante dello Sdi ha denunciato che si "rischiano accavallamenti di competenze fra enti", ribadendo come la legge presti troppo il fianco al rischio di ricorsi.
Estremamente critico Silvestro Ladu (Fortza Paris) per il quale si vuole far passare questa riforma come il completamento di una più vasta riforma agricola che non c'è. "£Non si possono fare queste leggi tanto per dire che si sono fatte le riforme". Secondo Ladu "alla gente interessa in realtà la situazione dell'agricoltura sarda, se la situazione esistente nel mondo delle campagne sta migliorando o no". Ma la verità, a suo giudizio, "è che l'agricoltura è sprofondata in una crisi senza precedenti, il mondo delle campagne è ormai il mondo delle nuove povertà". Ladu ha denunciato che con questa riforma vi sarà la duplicazione degli enti (viene inserito l'Enas) con il conseguente fallimento del sistema. Alla fine "gli agricoltori pagheranno più di quanto pagano oggi: è quindi necessaria una vera riforma agraria". Con questa legge, invece si cancellano enti in buona parte utili. Ha quindi concluso: "era sicuramente necessaria una rivisitazione del settore dei Consorzi di bonifica, ma non certo in questo modo".
(LP)

Prosegue il dibattito generale sulla Legge Quadro in materia di consorzi di bonifica. Gli interventi degli on. Cappai (Udc) e Uggias (Misto)

Cagliari, 14 maggio 2008 - Il dibattito generale sulla Legge Quadro in materia di consorzi di bonifica è proseguito con l'intervento dell'on. Cappai (Udc) che, all'inizio del suo intervento, ha ripreso quanto in precedenza detto dal collega Capelli e ha detto che il comportamento dell'assessore Dirindin (che ieri non si è presentata in aula per discutere alcune mozioni sulla sanità) è stato vergognoso. Secondo Cappai, infatti, le ragioni di salute addotte dall'esponente della giunta erano solo una scusa. Entrando nel merito della Legge Quadro sui Consorzi di Bonifica Cappai è convinto che non sia una buona riforma. "E' una riforma - ha detto - che vedrà tanti ricorsi non solo per quanto riguarda il personale". Cappai ha ricordato che questa è la seconda legge che arriva in aula in quattro anni per parlare dei problemi dell'agricoltura e che si è aspettato che ci fosse l'assenso del presidente Soru per iniziare il dibattito sull'argomento nonostante il primo progetto presentato in materia fosse dell'opposizione. Cappai ha chiesto all'assessore Foddis un parere sul testo licenziato dalla commissione e ha ribadito che sembra che con questa riforma si risolvano tutti i problemi dell'agricoltura sarda ma che in realtà non è così : è solo l'inizio ma devono essere chiari gli obiettivi da perseguire per risolvere i problemi.
Per l'on. Uggias (Misto) il problema che aleggia non è tanto di contenuto ma di approccio politico. La maggioranza non può ignorare quello che è successo nelle scorse elezioni politiche. Non è possibile - ha detto Uggias - che si arrivi in aula senza fare una riunione di maggioranza. Il consigliere del gruppo misto ha espresso una valutazione positiva sul provvedimento all'esame dell'aula ma è necessario rompere il velo dell'ipocrisia che consente al mondo dell'agricoltura di convincersi che può anche non pagare l'acqua. Per Uggias non ci può essere discrezionalità e i consorzi di bonifica non possono essere gli arbitri della questione. Questa riforma - ha aggiunto - può servire a dare ai consorzi una dimensione razionale. Quindi, bisogna approvare al più presto il testo in discussione e poi è necessario che la giunta applichi la legge. Solo così si potrà cambiare.
I lavori sono stati interrotti.
Riprenderanno questo pomeriggio alle 16,30. (R.R.)