CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 399 del 19 febbraio 2008

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Conclusa la discussione generale sulla sanità. La giunta: non siamo all'ultimo posto. Passi importanti in avanti e interventi significativi sulla Finanziaria. Dirindin: solo i dati sulla mortalità ci penalizzano ma non bastano tre anni di governo per correggerli. Silvio Lai: iniziato un percorso dal quale non si torna indietro. Ma l'opposizione incalza: nessun miglioramento e maggiori disagi per le liste d'attesa.

Cagliari, 19 febbraio 2008 - "Abbiamo compiuto molti passi in avanti ed altri ne restano da fare", l'impegno è di progredire in questo scorcio di legislatura. L'assessore Dirindin ha concluso, con la replica della giunta, la discussione generale sull'articolo 8 (sanità) della Finanziaria presentando un bilancio dell'attività, dopo le molte critiche piovute dall'opposizione. La sanità sarda - ha detto - non è all'ultimo posto e se i dati diffusi da un sindacato indicano un tasso di mortalità elevato rispetto ad altre regioni, "non bastano tre anni di governo e un piano sanitario regionale per modificare questa tendenza. Ci vuole tempo". Ha puntualizzato, l'assessore, anche alcuni aspetti significativi: la lotta al precariato (11 milioni in Finanziaria; "faremo tutto ciò che la legge ci consente") la trattativa con i medici di medicina generale ("in dirittura d'arrivo"; non è stata la Regione ad alzarsi dal tavolo delle trattative, piano sangue (7 milioni), potenziamento dei consultori, assistenza domiciliare integrata. Progetti ai quali si affiancano gli interventi, nel sociale, per le politiche giovanili e le misure di contrasto alle povertà. Un bilancio che l'assessore giudica positivo.
Breve replica anche dell'assessore dei Lavori pubblici, Mannoni, per il sostegno alla prima casa. Previsto il contributo in conto interessi e, nei paesi sotto i cinquemila abitanti, in conto capitale (20 mila euro la somma massima). E' un intervento "forte" che sostiene le giovani coppie. La riqualificazione e il recupero edilizio di alcuni rioni degradati (Sant'Elia a Cagliari, Monte Rosello a Sassari, per citare i principali interventi) consentirà di avviare un progetto urbanistico interessante.
Il dibattito pomeridiano è stato aperto dall'intervento dell'on. Ladu (Fortza Paris), che ha sottolineato i risultati molto scarsi ("miglioramenti? Se ne vedono pochi") della gestione Dirindin. La piaga delle liste di attesa spinge la gente a farsi curare altrove, mentre il ruolo marginale dei piccoli ospedali abbassa in livello di assistenza in quei territori. Il passaggio epocale dall'assistenza ospedaliera a quella sul territorio si arena nell'incompiuta della trattativa con i medici di base. La Sardegna è l'unica Regione a non aver firmato l'accordo.
Le cassandre avevano ragione, ha sostenuto l'on. Vargiu (Riformatori): il miglioramento dei livelli e l'accesso dei cittadini all'assistenza è problematico, più di prima. Anche la filosofia di spostare la sanità dagli ospedali al territorio non può, per il momento, dare risultati. Bisogna investire nei medici di famiglia, dare risposte di specialità, assicurare l'assistenza domiciliare integrata. In questa situazione gli ospedali danno una risposta certa, a fronte delle incertezze del territorio. Ci voglio più di sei mesi per una visita per una banale patologia della mano e ciò dà la misura della sofferenza della giunta. Quanto al virtuosismo della riduzione del deficit, in realtà - ha concluso Vargiu - sono state incrementate le entrate. La spesa ha registrato un forte incremento e, soprattutto, ci sono stati tagli importanti, come quelli destinati all'aggiornamento tecnologico del Brotzu, che sta perdendo il livello di eccellenza.
Bisogna riconoscere - ha detto l'on. Capelli, Udc - che la gestione Dirindin ha segnato il break con le complicità politiche che hanno caratterizzato, per molti anni, la sanità regionale. Un assessore esterno era indispensabile "per spezzare quel filo perverso". Non sono mancati i condizionamenti, perché "ciascun partito ha voluto mettere il suo tassello", ma il vertice della Regione non è stato condizionato dal potere occulto. Un elogio al buon governo, ma con una vena di ironia (salvo folgorazione): "siamo pronti a rimpiazzare quei pezzi della maggioranza che dovessero dare forfait. Tenere in piedi questa giunta è di comune utilità".
"Non è statala soluzione di tutti i mali, ma questi tre anni di lavoro lasciano il segno", ha detto l'on. Silvio Lai (Pd) affermando che le lamentele sono di chi "è stato toccato in vecchi interessi consolidati". Piano regionale e Finanziaria non sono la soluzione di tutti i mali, ma hanno segnato un percorso dal quale "non si torna indietro", chiunque dovesse guidare, nella legislatura futura, la Regione. Alcune scelte sono state coraggiose e, forse, vanno spiegate meglio, ma l'impegno di far crescere l'assistenza territoriale, di indicare la strada attraverso gli atti aziendali, di investire nella salute mentale, di aumentare la spesa sociale hanno colto nel segno.
Conclusa la discussione generale, si è iniziato l'esame degli emendamenti (ben 310). Il primo, dell'on. Diana (An) prevede la soppressione dell'articolo 8. Ha sapore provocatorio, ma lo difendono Licandro (Forza Italia), non convinto della replica dell'assessore, Contu (Forza Italia) perché l'emendamento "sintetizza il mio pensiero", Vargiu (Riformatori), che apprezza la disponibilità dell'on. Lai, smentita, tuttavia dal secco no a tutti gli emendamenti presentati, Farigu (nuovo Psi) che definisce propagandistico l'intervento dell'assessore e Dedoni (Riformatori), che ribadisce l'assenza di dialogo con l'opposizione. (adel)

Articolo 8, respinti i primi emendamenti dell'opposizione

Cagliari, 19 febbraio 2008 - Il primo pacchetto di emendamenti delle opposizioni all'articolo 8 (superano complessivamente il numero di 300), sono stati respinti dall'Aula nelle votazioni cominciate subito dopo la replica dell'assessore Dirindin, che ha concluso la discussione generale. Si tratta di una serie di emendamenti che mirano a "spalmare" in un numero di anni minore rispetto alle previsioni dell'assessore, le risorse previste per il settore sanitario e dell'assistenza sociale. In particolare i finanziamenti riguardano il primo comma dell'articolo 8, relativo a "interventi finalizzati all'ammodernamento del patrimonio edilizio e tecnologico per un ammontare complessivo di 660 milioni e 6oo mila euro fra il 2008 ed il 2018". Ma anche ad un'altra serie di interventi concernenti un piano per il precariato, e l'avvio e funzionamento della rete integrata di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione per le patologie considerate prioritarie. In tutti questi settori le dotazioni previste dalla Giunta, secondo gli emendamenti proposti, dovrebbero essere suddivisi in un numero inferiore di annualità per incrementare la dotazione per ciascun periodo. Ma gli emendamenti che tendevano a questo (145-403-404-138-139-405) sono stati respinti.
Nella discussione sono intervenuti anche più volte i consiglieri Giovanni Pileri (Fi), Paolo Pisu (Prc), Roberto Capelli (Udc), Mariano Contu (Fi), Piepaolo Vargiu (Rif), Nello Cappai (Udc), Giommaria Ugglias (Misto), Sergio Marracini (Misto Udeur), Attilio Dedoni (Rif).
Il dibattito prosegue.
(LP)

Finanziaria: il voto sugli emendamenti all'articolo 8 "Disposizioni nel settore sanitario e sociale"

Cagliari, 19 febbraio 2008 - Soltanto due sono stati gli emendamenti approvati nella seconda parte della seduta pomeridiana del Consiglio regionale. L'aula ha, infatti, dato il via libera all'emendamento 176 presentato dall'on. Farigu (Misto Nuovo Psi) e all'emendamento 993 presentato dalla giunta regionale.
L'emendamento 176 ha soppresso il comma 37 dell'articolo 8 (le competenze in materia di erogazione di contributi a favore degli enti operanti nel settore della sicurezza sociale e delle associazioni dei non vedenti sono trasferite, con decorrenza primo gennaio 2008, all'assessore regionale alla sanità). Sull'emendamento 176 sono intervenuti a favore: gli onorevoli Cappai (Udc), Vargiu (Riformatori), Farigu (Nuovo Psi), Capelli (Udc), Marrocu (PD). L'emendamento è stato approvato (voto elettronico palese presenti 64, votanti 63, sì 63, 1 astenuto).
Ampio dibattito, invece, sull'emendamento 993 presentato dalla giunta regionale che prevede che 40 milioni di euro di minor introiti dovuti alla bocciatura della Consulta della tassa sul lusso vengano decurtati dai fondi previsti per l'ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.Numerosi gli interventi: l'on. Vargiu (Riformatori) ha affermato che non è pensabile che vengano detratti fondi alla sanità, l'on. Pacifico (Pd) che ha detto in un primo momento di astenersi ma poi dopo aver sentito l'impegno dell'assessore Secci ha scelto di votare a favore; L'assessore al bilancio Secci che ha assicurato l'impegno della giunta a trovare le risorse da destinare al settore dell'ammodernamento tecnologico sanitario; l'on. Marracini (Udeur) che ha asserito che l'azione di questa giunta sulla sanità è un disastro e che in questa legislatura si è toccato il fondo. Questo emendamento - ha detto - è una vergogna. Come si fa - ha chiesto - a togliere i soldi alla sanità quando lasciano inalterati i fondi (1 milione di euro) per il G8 o gli stanziamenti previsti per Sardegna fatti bella? Per l'on. Ladu (Fortza Paris) questo emendamento è un errore politico. Per l'on. Dedoni (Riformatori) è un altro attentato alla sanità sarda. L'on. Masia (Sdi-Socialisti Uniti) non lo condivide, ha invitato l'assessore a trovare i fondi da altre parti e ha annunciato la sua astensione. L'on. Caligaris ( Sdi- Socialisti uniti) ha annunciato di votare a favore dell'emendamento per atto di responsabilità. L'on. Pileri (F.I.) ha detto che si tratta di un clamoroso errore. Se si tolgono fondi alle strumentazioni nel settore sanitario vuol dire mettere a repentaglio la salute dei sardi. L'on. Marrocu (Pd) ha annunciato il voto a favore. "Non ci sono mai state - ha aggiunto - tante risorse per il settore sanitario. Questo emendamento è stato concordato dalla giunta e dalla maggioranza. E' necessario votarlo compatti". Vota contro l'on. La Spisa (F.I.) , mentre l'on. Capelli ha suggerito di prevedere nuove entrate future e non toccare la sanità. L'on. Licandro (F.I.) ha detto che Soru si crede il monarca assoluto e che la situazione non può che peggiorare. L'on. Cappai (Udc) ha asserito che è vergognoso togliere soldi alla sanità, l'on. Farigu (Nuovo Psi) ha detto che togliere soldi alla sanità è impensabile e ha parlato di "bracconaggio sanitario". Per Renato Lai (Udeur) ridefinire la spesa a scapito della sanità è un'operazione offensiva. Petrini (F.I.) ha annunciato il voto contrario all'emendamento 993 e ha detto di essere mortificato al posto dell'assessore Dirindin che non sa difendere la sanità in Sardegna. L'on. Cachia (PD) ha detto di voler astenersi ma poi di essere stato convinto a votare a favore dagli interventi dell'assessore Secci e dell'on. Marrocu. L'on. Pittalis (Udeur) ha detto che si doveva attingere da altri capitoli di spesa senza toccare la sanità e ha annunciato il voto contrario; l'on. Cugini (Sinistra Autonomista) ha ricordato che siamo davanti a una situazione di emergenza, di non voler ridurre gli interventi alla sanità ma dato che c'era l'impegno della giunta a trovare altri fondi di votare a favore. L'on. Moro (AN) ha ricordato che in sanità non si possono fare solo calcoli ragionieristici. Messo in votazione l'emendamento 993 è stato approvato (presenti 66, votanti 65, sì 42, no 22, 1 astenuto). Ancora sospeso, invece, si sta cercando un emendamento di sintesi, l' emendamento 804 (randagismo) su cui sono stati presentati due emendamenti orali.
I lavori riprenderanno domani mattina alle 10. (R.R.)