CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 398 del 19 febbraio 2008

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Cominciata la discussione dell'articolo 8: interventi in materia di Sanità e assistenza sociale

Cagliari, 19 febbraio 2008 - Sono ripresi questa mattina sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu i lavori del Consiglio regionale che sta esaminando la manovra finanziaria. All'esame dell'Aula gli interventi nel settore della Sanità e dell'assistenza sociale (Art. 8). La seduta è cominciata con la discussione generale sull'articolo e sugli emendamenti.
Gerolamo Licandro (Fi), primo ad intervenire, ha svolto un discorso fortemente critico sulle scelte operate dall'assessore alla Sanità nella Finanziaria e sulla azione dell'esecutivo. "I conti non tornano -ha sottolineato- per quanto riguarda il personale ed il piano quinquennale in particolare". Basta chiedere ai precari che bivaccano sotto questo palazzo, ha detto Licandro. Quanto al cosiddetto "Piano-sangue meglio parlare di piano col sangue". Ricordiamo tutti i vostri i vostri propositi, ha proseguito, di "salvare la sanità dai poteri oscuri e trasversali: basta con le liste d'attesa e la spesa incontrollata". La risposta ha contestato Licandro è la seguente: la spesa calata con i tagli indiscriminati, "sulle liste d'attesa stendiamo un velo pietoso". Ha concluso osservando che il criticato ospedalocentrismo del passato è una necessità date le condizioni territoriali della Sardegna.
"I medici di base sono lo snodo fondamentale della sanità sarda e dell'assistenza in Sardegna", lo ha affermato Carmelo Cachia (Pd). La Sanità rientra nella carta dei diritti dei cittadini e pertanto dovrebbe essere al primo posto dell'attenzione del governo, ed invece soffre di molti problemi a causa del "voler sempre e soltanto far quadrare i conti a tutti i costi". Ha espresso "insoddisfazione per un piano che divora gli obiettivi che si è dato". Ha criticato il fatto che la medicina di distretto continua ad avere necessità di stampelle, nonostante rappresenti un pilastro della sanità regionale. Insoddisfazione per quanto è previsto nella Finanziaria per questo settore, ha continuato Cachia, nonostante che la stampa nazionale continui a riportare la nostra regione come fanalino di coda per l'assistenza sanitaria a livello nazionale.
Tema ripreso dal successivo intervento dei Giovanni Moro (An), "Con un accordo fra Stato e Regione ci siamo accollati interamente la spesa sanitaria, un accordo sciagurato che ha portato la nostra regione ad essere l'ultima regione in Italia per l'assistenza sanitaria, stacca di 10 punti dalla penultima regione che è la Campania dei problema dei rifiuti". A questa situazione, ha ricordato Moro, ci si arriva per altro dopo che l'assessore dichiarava che la Sardegna era ormai entrata nel circuito virtuoso: ma quale virtù La risposta è semplice, secondo l'oratore, si è preferita la sanità dei supermanager e dei bilanci invece che la sanità del servizio ai cittadini e dei bisogni della gente. Anche Moro ha ricordato che la Sanità è in piedi solo grazie all'abnegazione degli operatori sanitari, ed ha ricordato il forte disagio della categoria dei veterinari. Si è inoltre3 soffermato sulla realtà della Sanità sassarese, osservando che Sassari è ultima nella graduatoria delle province sarde. Ha quindi criticato la politica della giunta per quanto riguarda il nuovo ospedale cittadino.
Quindi Maria Grazia Caligaris (Misto Sdi) che ha sottolineato la decisione dei socialisti di mantenere un atteggiamento fortemente critico nei confronti dell'esecutivo. Caligaris ha criticato "la mancanza di ascolto e dialogo delle forze sociali da parte della Giunta". Ha fortemente criticato le scelte della Regione sia sul tema dell'assistenza e nel campo del lavoro, ed ha definito "paradossale la scelta di promuovere un bando internazionale per il servizio di pulizia degli uffici regionali quando 280 persone sono senza stipendio da molti mesi". Per l'oratrice "è inaccettabile" assumere quale unica finalità di governo il risparmio. "Il voto socialista sulla manovra sarà fortemente condizionato sulla base dei miglioramenti che potranno essere apportati alla Finanziaria". In nome del risparmio e dei cambiamenti, ha detto Caligaris, si danneggiano le fasce deboli, che si è soffermata sulle disfunzioni del piano per il servizio materno infantile e sulla medicina di base.
Il dibattito prosegue.
(LP)

Prosegue il dibattito generale sull'articolo 8 della Finanziaria (sanità). Il ritardo nell'attuazione degli obiettivi del piano criticato dall'opposizione.

Cagliari, 19 febbraio 2008 - Il parere, molto critico, della Commissione sull'articolo 8 della Finanziaria (sanità) è stato richiamato dall'on. Farigu (Nuovo Psi), intervenuto nel dibattito generale che occuperà l'intera mattinata e parte del pomeriggio. Un giudizio dettato dalla delusione per i risultati non conseguiti, per il 50 per cento delle risorse non spese (nel 2007). Salutata come la panacea dei mali della sanità sarda (invecchiata tra lotte di potere) l'assessore non ha cambiato niente. Le è stato impedito di esprimersi?, sì è chiesto Farigu. Ci sono motivi nascosti che hanno determinato i grossi residui? In ogni caso la lamentela è diffusa: la risposta alle attese della gente è stata insoddisfacente.
Sul programma materno-infantile, ritenuto, l'anno passato, un obiettivo primario di salute è intervenuto l'on. Renato Lai (Udeur) segnalando che il percorso sembra registrare un calo di attenzione. Gli stanziamenti previsti per i consultori familiari sono un tassello importante, ma non completano il programma di salute della donna e del bambino. C'è il discorso, lasciato a metà, sui punti nascita, sull'assistenza neonatologica. Dove si registra (Olbia) un saldo positivo della popolazione e un incremento delle nascite, il ritardo può creare pregiudizio. Quanto alla vertenza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, condizione lo sviluppo della sanità di distretto. Espresso l'invito all'assessore perché trovi le risorse finanziarie necessarie per favorire l'accordo.
Soddisfazione ha espresso l'on. Gessa (Pd) per l'attenzione che la Finanziaria riconosce alle tossicodipendenze e alla salute mentale. Si tratta di malati "che non hanno alcuna forza contrattuale per far valere i loro diritti" e vengono spesso criminalizzati. Dopo un lungo silenzio, durato sino al 2006, è arrivata l'abbondanza che l'on. Gessa ha richiamato negli interventi più significativi che riguardano non solo il miglioramento dell'assistenza e dell'informazione all'utente, ma una serie di sussidi alla persona e di strutture di accoglienza a favore dei "sardi dimenticati", ricoverati da anni fuori dalla Sardegna.
Per l'on. Contu (forza Italia) le cose non vanno nella direzione sperata: se, all'arrivo dell'assessore "d'importazione", si avvertiva l'utilità di migliorare la qualità dell'offerta, oggi "se ne sente la necessità"; perché poco è cambiato. Incomprensibile la sfiducia dell'assessore nelle professionalità dei sardi. Lunghissimo l'elenco di persone chiamate da fuori Sardegna: persino (è notizia di oggi) logopedisti. Intanto il Piano sanitario regionale sta arrivando a scadenza. Entro giugno dovrà essere presentato il successivo e, a tutt'oggi, c'è una forte carenza dei servizi territoriali. L'on. Contu ha parlato anche di sanità animale ("non veniamo a capo nella lotta contro le epidemie") e di precariato del personale (1200 persone tra Asl e aziende miste): situazione che, in alcune situazioni, rischia il collasso.
Se la Finanziaria si ispira al percorso tracciato dal piano sanitario regionale, sembra mettere in secondo piano i problemi del singolo cittadino. Lo ha detto l'on. Ibba (Sdi) sostenendo che l'organizzazione territoriale lascia a desiderare e la sanità sembra rispondere a criteri più generali, di macroeconomia, a danno, evidentemente, delle situazioni particolari. Ha citato l'esempio della malattie rare ("sempre meno rare") per le quali non ci sono risposte soddisfacenti. Se è accettabile una qualificazione della spesa, non sembra accettabile che il risparmio sia "a danno del singolo cittadino". Molti i problemi (dal personale, anche quello convenzionato; l'assistenza fuori regione) sui quali occorre riflettere ("per non sprecare questa occasione"). Non è da condividere che sia la sanità a pagare (50 milioni) le tasse sul lusso bocciate dalla Consulta (lo ha annunciato Soru in aula). E' un passaggio "molto delicato" perché rimodula, a discapito di qualche esigenza manifesta, la dotazione.
Anche l'on. Gallus (Fortza Paris) ha ripreso l'argomento, ritenendo che qualunque ritardo nell'edilizia sanitaria contribuisce ad abbassare la qualità dei servizi. Il presidente della giunta - ha detto - ama porsi al di sopra delle regole e non favorisce che le singole materie siano normate da leggi organiche, ma utilizza la Finanziaria come scorciatoie. "Ciò dimostra il respiro corto della giunta", il cui scollamento con la Commissione sanità è certificato dal giudizio espresso sulla Finanziaria, sulla rigidità dell'assessore di fronte a una serie di problemi importanti per migliorare il sistema. Gallus ha sostenuto anche i diritti dei veterinari coadiutori, il cui precariato si prolunga da anni, nonostante siano tutti idonei.
Per l'on. Masia (Sdi), ex presidente della Commissione sanità, in questa legislatura "si sono recuperati decenni di ritardi", dotando la Regione di un corpus di leggi di programmazione e pianificazione. La separazione tra sociale (cui è stata riconosciuta una dignità che non aveva) e sanità è servita a dare una percezione dei due mondi e una certa autonomia a entrambi. Oggi "si ha una percezione positiva del sociale; assai meno della sanità" che soffre per le strutture inadeguate (a volte ripetitive e molto costose), per tecnologie obsolete (liste d'attesa e diagnostica moderna non soddisfano), per ritardi nella definizione degli organici, per il mancato riequilibrio dei servizi territoriali. Gli strumenti per recuperare ci sono; non bisogna perdere tempo. (adel)

Finanziaria: prosegue il dibattito generale sull'articolo 8 "Disposizioni nel settore sanitario e sociale"

Cagliari, 19 febbraio 2008 - Il dibattito generale sull'articolo 8 "Disposizioni nel settore sanitario e sociale" è proseguito con l'intervento dell'on. Diana (AN) che ha segnalato all'assessore che il comma 22 dell'articolo 8, inserito dalla commissione bilancio, ha necessità di qualche modifica perché è in contrasto con il comma precedente.
L'on. Espa (Pd) ha sottolineato l'importanza dell'impostazione data da questa giunta alla sanità: E' stato un bene - ha detto - separare l' aspetto sanitario dalle politiche sociali. Questa distinzione è stato un atto di governo importante e ha rappresentato una decisione forte. Per Espa, quindi, si sta andando verso la direzione giusta e spesso, anche a livello nazionale, in materia sanitaria, si va a traino della Sardegna. Espa si è soffermato anche sui corsi che il comune di Cagliari sta organizzando per le badanti straniere. Il consigliere del Pd ha auspicato che in questa ultima parte di legislatura si porti in Consiglio il Piano Sociale.
L'on. Dedoni (Riformatori) ha ricordato che ormai siamo arrivati al quarto anno di legislatura e certo non sono stati fatti grandi passi in avanti in materia sanitaria. Anzi, la Sardegna viene spesso menzionata come una delle ultime regioni d'Italia in questo settore. Il consigliere dei Riformatori è stato molto critico sia per quanto riguarda le liste d'attesa (sempre più lunghe) sia sui piccoli ospedali (c'è l'intenzione di chiuderli) sia sul problema dei precari (su cui non ci sono risposte).
L'on . Cappai (Udc) ha detto che il giudizio sulla sanità è totalmente negativo. E la situazione sta ulteriormente peggiorando. La Sardegna, infatti, è all'ultimo posto tra le regioni italiane per l'efficacia dell'assistenza, si erogano fondi ai piccoli ospedali senza criteri, le liste d'attesa sono sempre più lunghe, il personale negli ospedali va via senza essere rimpiazzato.
Quindi non si spende per il personale ma si spendono enormi somme in pubblicità.
L'on. Pacifico, presidente della commissione Sanità, ha detto che è troppo riduttivo trovare solo le criticità del sistema. La sanità, in questi 4 anni, è stato un punto nodale - ha aggiunto - e il centrosinistra ha affrontato un vuoto legislativo di oltre 20 anni. L'articolo 8, per Pacifico, è un articolo strategico dove la giunta mette in campo un'enormità di risorse come mai negli anni precedenti. Molto positivo il giudizio sulle politiche sociali dove si è raggiunto un livello d'eccellenza soprattutto nell'integrazione socio sanitaria. Mi rendo conto - ha continuato - che ci sono difficoltà ad attuare il piano sanitario ma dobbiamo capire che prima di un triennio i risultati non si potranno vedere. Concordo - ha proseguito - quando si parla di visione economicistica della sanità che irrigidisce i percorsi. Io credo che questo derivi molto anche da una modesta cultura da parte della dirigenza delle ASL. Sulle accuse lanciate dal centrodestra sui piccoli ospedali che stanno per chiudere, Pacifico è stato chiaro: è inesatto. Mi preoccupa piuttosto - ha aggiunto - che Ghilarza riceva 5 milioni di euro per ammodernamento culturale e il Brotzu ne riceva appena il doppio. Il presidente della Settima commissione ha espresso preoccupazione sull' emendamento che intende sopprimere l' innovazione tecnologica.
Per l'on. Liori (AN) il Piano sanitario regionale è ormai carta straccia, l'azione della giunta in materia sanitaria è inadeguata, le liste d'attesa sono sempre più lunghe, i piccoli ospedali sono allo sbando. Noi di questa politica sanitaria - ha detto Liori - non condividiamo niente o quasi niente e ribadiamo la necessità che ci siano risorse aggiuntive.
I lavori si sono conclusi. Riprenderanno questo pomeriggio alle 16. (R.R.)