CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 395 del 14 febbraio 2008

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Formazione professionale e parchi naturali all'attenzione dell'Aula alla ripresa della discussione sulla manovra finanziaria

Cagliari, 14 febbraio 2008- Formazione professionale e parchi naturali: di questi argomenti si è occupato il Consiglio regionale nella prima parte della seduta pomeridiana.
Il Presidente dell'Assemblea, Giacomo Spissu, aprendo i lavori ha, infatti, portato all'esame dell'aula l'emendamento "974", meglio noto come emendamento di sintesi o maxi-emendamento, che riscrive completamente l'articolo 6. A tale emendamento sono collegati però alcuni altri emendamenti aggiuntivi, che pertanto, a termini di regolamento, hanno la priorità.
Il primo di questi emendamenti aggiunti è il N. 975, presentato da molti consiglieri della maggioranza (primo firmatario Silvio Cherchi). Con questa proposta si proponeva il finanziamento di un piano regionale di riorganizzazione del sistema delle agenzie formative al fine di scongiurare il rischio di fallimento per alcuni enti formativi. Nel corso della discussione il capogruppo del Pd, Siro Marrocu ha proposto il ritiro dell'emendamento:la materia è già prevista, ha detto, all'interno dell'emendamento di sintesi "974" e si rischia di rompere il faticoso momento di sintesi raggiunto.
E' stata la volta di Luciano Uras (Prc) che ha appoggiato la richiesta di ritiro dell'emendamento, anche se vi sono questioni degne di attenzione che potrebbero tuttavia essere affrontate dalla commissione competente.
Per Renato Cugini (Sa), sarebbe utile un pronunciamento dell'assessore sull'argomento, che potrebbe fornire qualche impegno per il futuro.
Il voto favorevole è stato invece annunciato da Maria Grazia Caligaris (Misto Sdi) perchè l'argomento della formazione professionale è centrale e l'emendamento "974" non scioglie il nodo.
"Per non creare problemi alla mia maggioranza ritiro l'emendamento", ha dichiarato però Silvio Cherchi: ma sulla formazione professionale, ha precisato, occorre porre la questione della copertura dei costi già affrontati da varie agenzie che sono ora esposte fortemente.
E' allora intervenuto Sergio Pisano (Rif), che esprimendo apprezzamento per l'emendamento ha deciso di "farlo proprio" al fine di non farlo decadere.
Analoga volontà ha espresso Raffaele Farigu (Misto Nuovo Psi) che ha "giudicato il "975" un emendamento molto importante".
Anche l'on. Attilio Dedoni (Rif) è intervenuto per fare proprio l'emendamento: "Il Consiglio non può sfuggire ai problemi".
E' quindi intervenuto Paolo Maninchedda (Misto Psd'Az) che ha sottolineato l'importanza del problema e la gravità della situazione del settore: "Occorre una riforma contro gli sprechi che ci sono stati, ma da qui a smantellare il settore ce ne passa". Ha invitato la maggioranza a farsene carico.
Silvio Lai (Pd) ha sottolineato che gli argomenti posti in campo dall'emendamento sono molto seri, che non vengono affrontati dal "974"; forse, ha detto, sarebbe utile sospendere la seduta per una riflessione più approfondita.
Dello steso avviso Giommaria Uggias (Misto): il Consiglio ha sistematicamente ignorato il problema che è grave; occorre una sospensione per discuterne.
A favore dell'emendamento anche Giorgio La Spisa (Fi) che appoggia la proposta di sospensione.
Ha replicato l'assessore Eliseo Secci per il quale dispiace che non vi sia stato finora nessuno che riconosca il passo avanti compiuto su questa materia dal "974". Ed ha proposto che tutta la materia venga trasferita all'attenzione della Ottava commissione che ha in carico il progetto di legge sull'istruzione.
A questo punto è giunta la proposta dell'on. Renato Cugini, per un ordine del giorno collegato alla Finanziaria, che trasferisca il problema alla commissione.
Dopo una breve interruzione i consiglieri che aveva "fatto proprio" l'emendamento lo hanno ritirato.
Il dibattito è quindi proseguito sull'emendamento N. 976 a firma Calledda e più, tendente alla adozione di un apposita legge per l'utilizzo di alcuni residui per circa 21 milioni, per la adozione della proposta istitutiva dei parchi naturali regionali.
A favore di tale emendamento si è pronunciata, nelle dichiarazioni di voto, Maria Grazia Caligaris (Misto Sdi) proponendo inoltre una verifica puntuale dell'esito degli investimenti.
L'assessore Secci è brevemente intervenuto per suggerire una necessaria modifica alla copertura finanziaria.
Ma sia su questa proposta sia sull'opportunità dell'emendamento ha espresso riserve e critiche Giorgio La Spisa (Fi).
E forti perplessità ha manifestato Attilio Dedoni (Rif) che ha proposto che anche questa materia venga rinviata alla commissione competente.
Di "emendamento pasticciato" ha parlato Giovanni Moro che ne ha proposto la riscrittura integrale.
Anche Pietro Pittalis (Misto Udeur) ha criticato l'emendamento, ed ha espresso forti riserve.
La difesa della proposta è stata fatta da Luciano Uras (Prc): "l'emendamento non è affatto scritto male", si tratta di apportare prevalentemente modifiche procedurali per indirizzare meglio i residui identificati.
"Nessun pasticcio" ha fatto eco Paolo Antonio Licheri (Sa), presidente della commissione agricoltura. Occorre una proposta complessiva sui parchi da portare in commissione.
Giudizio favorevole all'emendamento è stato dato da Nicolò Rassu (Fi), per il quale la commissione agricoltura è sempre stata sensibile al problema.
Nessun mistero sull'emendamento, ha dichiarato Siro Marrocu; ci sono a residuo le risorse, occorre destinarle a questa finalità. I parchi esistono ma non possono ancora operare.
Sergio Pisano (Rif), per contro, ha manifestato riserve: l'emendamento non sembra scritto nel modo dovuto.
Ma di parere diverso s'è detto Adriano Salis (Misto Idv) ("I richiami all'utilizzo dei residui è costante in quest'aula").
Il voto favorevole è stato annunciato anche da Giuseppe Atzeri (Misto Psd'Az): i parchi devono essere realizzati col coinvolgimento delle popolazioni e questo emendamento è attento a ciò.
Infine Antonio Calledda (Pd): l'emendamento è importante ed ha un grande valore positivo. Consente di porre le premesse per creare nuova occupazione.
L'emendamento "976" è stato quindi posto in votazione e approvato a larga maggioranza: 47 sì, 6 no, 14 astenuti.
Il dibattito prosegue. (LP)

Approvato il maxi emendamento della giunta che riscrive l'articolo 6 della Finanziaria (lavoro). Si è iniziata la discussione dell'articolo 7 (attività produttive).

Cagliari, 14 febbraio 2008 - Approvato anche l'articolo 6 della Finanziaria, quello sulle politiche per il lavoro. In teoria, a ben considerare la crisi dell'occupazione e le tensioni iniziali con la sinistra (Prc e Arcobaleno), il più spinoso. Ma non è così. Il maxiemendamento della giunta, che lo riscrive da cima a fondo, fa maturare un'intesa che l'aula ratifica. Alla fine il 974 è approvato con 45 voti a favore e 18 astenuti. Il testo finale contiene risorse per avviare importanti iniziative. Resta il fatto che alcune leggi di settore (ad esempio, per l'imprenditoria giovanile) o alcuni problemi (emersione del lavoro nero, sicurezza) restano oscurati.
Pagano il conto anche "un pugno" di operai (per citare la definizione dell'on. Rassu, Forza Italia) che non vengono stabilizzati (articolo 36 della Finanziaria 2007) perché non arrivano ai 30 mesi di lavoro, anche saltuario, nell'ultimo quinquennio. Il tentativo di ripescaggio non approda perché l'on. Marrocu (Pd) invita l'aula a rispettare le regole e ad evitare il percorso, in discesa, ma pericoloso, delle piccole deroghe che si sarebbero inseguite, caso per caso.
Non passa l'emendamento (illustrato dall'on. Pisano, Riformatori) che eroga contributi alle piccole imprese degli oneri previdenziali e assicurative in caso di assunzioni a tempo indeterminato, sul quale si erano espressi a favore i socialisti (Caligaris, Masia, Balia) oltre al centrodestra.
Né ha migliore sorte l'emendamento (Pisano) che prevede la stabilizzazione di precari al di fuori di alcune tipologie contrattuali. Anche il questo caso lo Sdi è favorevole.
Si ferma anche la proposta di finanziarie la legge 1 del 2002 (ex 28) che favorisce la costituzione di imprese giovanili (100 milioni per tre anni). Una legge fortemente voluta che non ha mai trovato sostegno. Mai un bando. L'on. Balia (Sdi) ritiene che nel panorama per favorire l'occupazione ci sia spazio per la legge (migliorata rispetto alla 28); l'on. Caligaris (Sdi) esorta il Consiglio a favorire un processo che spesso è frenato dalle fideiussioni bancarie: l'on. Dedoni (Riformatori) ricorda la difficoltà di fare impresa, mentre l'on. Masia (Sdi) si dice "sconcertato" perché si abbandonano leggi che hanno funzionato in passato. Anziché favorire le nuove imprese, si punta sul lavoro assistito.
L'on. Rassu (FI) chiede alla giunta quali progetti abbia, in alternativa, per l'imprenditoria giovanile. L'on. Marrocu (Pd) va controcorrente: la legge 1 non è stata un buon esempio, dice, riferendosi all'esperienza della 28, essendo servita a operazioni finanziarie più che a dar vita a intraprese valide. Cose in parte vere -afferma l'on. Pittalis (Udeur) - essendo nate molte piccole imprese "per lucrare il contributo pubblico", ma qualche caso "sospetto" non può mettere in discussione lo strumento legislativo.
L'emendamento è bocciato.
Bocciati anche altri emendamenti: un progetto di "siguresa" per l'emersione del lavoro nero e una politica antinfortunistica; un programma straordinario per rifinanziare l'articolo 19 della legge 37 (ma Uras precisa: la legge esiste e le risorse sono nel fondo unico dei Comuni), sull'obbligo dell'istruzione professionale e sulla quota regionale per il finanziamento all'imprenditoria femminile, tutte iniziative con l'on. Pisano (Riformatori) primo firmatario.
Il maxiemendamento-articolo 6 (appoggiato dall'on. Ibba, Sdi, pur rilevando "che il testo proposto non è quello che avremmo voluto. Ci accontentiamo del buono,dimenticando l'ottimo") passa facilmente, senza opposizione. Del resto promette una serie di iniziative che dovrebbero alleviare la disoccupazione.
La sua approvazione falcidia gli altri emendamenti, riferiti al vecchio testo.
Il tempo di ordinare le carte e si passa all'articolo sette (disposizione a favore del sistema produttivo).
Lungo l'elenco degli iscritti alla discussione generale, inaugurata dall'on. Diana (An), il quale, considerato il fallimento della politica agricole e industriale, penserebbe di sostenere la soppressione dell'articolo. (adel)

Cominciata la discussione generale sull'articolo 7 concernente gli interventi per le attività produttive.

Cagliari, 14 febbraio 2008- Sotto la presidenza del Vice presidente Antonio Biancu prosegue la discussione sull'articolo 7.
Nicolò Rassu (Fi) si è particolarmente soffermato sul settore agricolo affermando che è il momento di affrontare le cause strutturali del comparto e della grave crisi agricola. I problemi sono molti e complicati, quali risposte si intende dare ai problemi della pastorizia e delle campagne? Una crisi che sembra irreversibile che rischia di trascinare come in un effetto domino gli altri comparti collegati. La pesante situazione di indebitamento del settore attende risposte concrete e immediate.
Critico anche Giorgio La Spisa (Fi). Si è rinunciato, ha detto, ad un processo riformatore non finanziando le leggi di settore a cominciare dalle leggi che riguardano il settore industriale. E' necessaria una politica di sistema che non trascuri le infrastrutture in una strategia complessiva di rilancio dei territori. Vanno ricercate adeguate soluzioni anche attraverso un confronto serrato. Critico Giorgio La Spisa sul "pesante intervento della Giunta in materia di consorzi industriali".
Quindi il presidente della commissione agricoltura Paolo Antonio Licheri (Sa), che si è soffermato con particolare attenzione sui problemi dell'agricoltura. Dopo aver illustrato le più significative iniziative della sua commissione, che non sono tuttavia in grado di risolvere completamente i problemi,ha approfondito la grave crisi di settore: si è suggerito all'esecutivo di attivarsi con particolare attenzione al problema dell'indebitamento delle campagne. "Sono preoccupato per le aziende danneggiate dalle calamità naturali e sanitarie", ha detto Licheri. Ha annunciato il voto positivo all'articolo anche se non si possono nascondere le carenze evidenti.
Il dibattito continua.
(LP)

Prosegue la discussione generale sull'articolo 7 concernente gli interventi per le attività produttive. L'Aula riprende domani alle 10

Cagliari, 14 febbraio 2008- Sotto la presidenza del vicepresidente Antonio Biancu è proseguita sino alle 21.30 la discussione sull'articolo 7, che si occupa di industria, agricoltura, pesca e servizi.
E' intervenuto l'on. Mariano Contu (FI), che ha parlato dei lavoratori della Mineraria Silius e della crisi delle aziende agricole. "Per un'azienda che viene salvata, come si legge oggi nelle cronache, salvata dal provvedimento del magistrato che blocca il pignoramento, ci sono centinaia di aziende sulle quali incombe la spada di damocle mentre la Regione non riesce a mettere la parola fine a questo problema gigantesco". L'oratore ha parlato anche della norma che prevede "appena due milioni di euro per garantire il miglioramento dello stato sanitario del patrimonio zootecnico della Sardegna. Si tratta di pochissime risorse, un euro appena a capo, a fronte della quantità e diversità della patologie che colpiscono il nostro patrimonio ovino, suino e bovino".
Ha preso poi la parola l'on. Alberto Sanna (Pd), che ha detto: "La crisi dell'agricoltura sarda viene da lontano e oggi le aziende sarde sono incapaci di rapportarsi al sistema globalizzato delle merci. Bisogna superare la polverizzazione delle piccole aziende agricole sarde e definire le strategie di comparto per la vendita. Ma la politica sarda sta facendo un sforzo, di maggioranza e giunta, serio in questa direzione. Abbiamo riorganizzato il sistema con tre agenzie che si occupano di ricerca, di assistenza e di finanziamenti. Stiamo riorganizzando i consorzi di bonifica. Certo, molte cose sono ancora da fare ma non si può dire che non abbiamo un'idea chiara dei bisogni del mondo agricolo e dei consumatori".
L'on. Sanna ha ricordato poi nel dettaglio gli interventi per l'agricoltura contenuti nell'articolo 7: dai consorzi fidi al sostegno per l'assicurazione delle aziende, dagli interventi contro la peste suina al sostegno alla commercializzazione per ortofrutta e florovivaistico.
L'on. Franco Cuccu (Udc) ha posto l'accento sull'articolo in discussione facendo notare che "si è trattato di una monelleria perché in un solo articolo, per il quale abbiamo dieci minuti di intervento, si trattano molti argomenti, praticamente l'intero sistema produttivo sardo, divisi in 41 commi. In pratica, abbiamo 54 secondi per argomento, 14 appena per ogni comma. Di questo passo la prossima finanziaria potrebbe contenere un solo articolo, intitolato norme per lo sviluppo della Sardegna, e noi avremmo soltanto pochi minuti a testa per contestarlo, per discuterlo".
A seguire l'on. Nello Cappai (Udc) ha detto: "L'intervento dell'on. Alberto Sanna mi ha risvegliato. Mi è parso dalle sue parole che l'agricoltura sarda vada benissimo. Invece, in commissione non c'è una sola norma della finanziaria dedicata all'agricoltura che sia passata indenne dall'esame e l'on. Sanna non può dire che tutto va bene. Io critico, ad esempio, due aspetti dell'articolato: avete previsto soltanto due milioni di euro per il miglioramento delle strutture dell'allevamento suino, per metterle a norma. Ma l'altra norma è preoccupante: sei milioni di euro per le strutture ortofrutticole e florovivaistiche. Perché soltanto a questi due comparti dell'agricoltura? Quali sono queste aree e i punti vendita individuati dalla Giunta. Mi auguro che l'assessore mi dia una risposta in sede di replica perché non capiamo l'esclusione di tutti gli altri settori. Vuol dire che avete già pensato dove mandare questi sei milioni: quali sono questi impianti? Questa è una marchetta. Per il presidente Soru l'agricoltura doveva essere un settore trainante del sistema Sardegna e questi sono i risultati: abbiamo perso i fondi dell'Unione europea, avete proposto ricorso e aspettiamo l'esito anche se c'è il rischio serio che il ricorso non sia accolto".
Per i Socialisti ha preso la parola l'on. Pierangelo Masia, che è entrato nel merito di alcuni aspetti dell'articolo 7 partendo dal principio che è necessario ripensare tutte le politiche di sviluppo: "Ogni euro investito con questa norma dovrebbe essere destinato a rafforzare il sistema produttivo sardo ma questo articolo, come gli altri delle precedenti finanziarie, è rivolto a dare sostegno a chi certo versa in condizioni di difficoltà quando bisognerebbe affrontare i problemi dell'industria e dell'agricoltura in maniera diversa. Non vedo proposte sulla ricerca, di cui si sente fortemente bisogno, non vedo messaggi attrattivi verso chi potrebbe pensare di investire in Sardegna, come è avvenuto in altri territori". L'oratore ha aggiunto: "Io non sono un esperto del settore agricolo ma credo che una miriade di piccole imprese che non riescono a reggere il mercato del mondo siano il segno di qualcosa che non funziona. Credo sia necessario un cambiamento strutturale. E così vale anche per l'industria sarda: due o tre realtà forti e tutto il resto è rappresentato da piccole realtà che negli anni ci sono costate tantissimo. Tutte quelle risorse le avremmo potute destinare per un progetto più ampio di sviluppo dell'Isola. Non sono contrario a questo articolo che ripete quanto è stato fatto ma era necessario un approccio diverso".
Parlando degli emendamenti socialisti, in particolare sui consorzi industriali, l'on. Masia ha detto: "Noi socialisti pensiamo che le grandi riforme dei settori importanti non possano essere effettuate con singoli articoli. Comprendiamo i forti ritardi ma possiamo discutere la legge di settore, che è pronta, invece di percorrere le scorciatoie della finanziaria".
Ha preso la parola l'on. Renato Lai (Misto), che ha parlato della fragilità del sistema produttivo sardo riferendosi in particolare alle difficoltà del distretto del sughero e del granito. "Il nostro territorio ha scelto la strada del turismo ma il turismo non può essere una monocultura. La storia della Palmera, ad esempio, dimostra che è necessario sostenere i comparti storici che sono in crisi. Ma il caso vale anche per il comparto del sughero nel distretto di Tempio e Calangianus, che dà lavoro a più di tremila persone e che è alle prese col problema della materia prima, dei trasporti, della mancanza di un marchio di qualità e della mancanza di politiche di forestazione. Dobbiamo concentrare l'attenzione anche sulla crisi del settore granito, che è un ottima pietra particolarmente richiesta dal mercato mondiale. Ma ancora siamo alla commercializzazione del semilavorato invece che del prodotto finito e questo comporta una perdita di introiti che sarebbero altrimenti garantiti. La Regione non può dire che investe sui prodotti finiti in questi settori industriali e poi mettere in crisi le aziende con i canoni fideiussori alti per il ripristino ambientale". L'oratore ha parlato anche del costo del credito e ha ricordato gli emendamenti presentati a favore dei settori in ordine ai quali si è concentrato il suo intervento.
Il vicepresidente Biancu alle 21.30 ha dichiarato chiusi i lavori, che riprenderanno domani alle 10.(c.c.)