CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 388 del 7 febbraio 2008
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Legge Finanziaria: lavori sospesi per mancanza del numero legale
Cagliari, 7 febbraio 2008 - La seduta pomeridiana del Consiglio regionale si è aperta sotto la presidenza dell'on. Rassu. All'esame dell'assemblea l'articolo 4 (Disposizioni a favore dell'istruzione, della cultura, dello spettacolo e dello sport). In apertura di seduta l'on. Vargiu (Riformatori) ha chiesto la verifica del numero legale. Non essendo presente la maggioranza dei consiglieri i lavori sono stati sospesi per trenta minuti.
R.R.
Legge Finanziaria: prosegue il dibattito sull'articolo 4.
Cagliari, 7 febbraio 2008 - Alla ripresa dei lavori (che erano stati sospesi per mancanza del numero legale) sono proseguiti gli interventi sull'articolo 4 (Disposizioni a favore dell'istruzione, della cultura, dello spettacolo e dello sport).
E' stata nuovamente chiesta la verifica del numero legale ma la maggioranza dei consiglieri era in aula e il dibattito è iniziato.
L'on. Davoli (PRC) ha ricordato che i finanziamenti per la scuola in Italia sono progressivamente calati a differenza degli altri paesi europei. Inoltre, alcune riforme hanno destrutturato la conoscenza . Per Davoli bisogna dare atto a questa giunta che per la prima volta ha utilizzato i fondi previsti ( 30 milioni di euro) in maniera completamente diversa. Fino ad oggi c'era il "progettificio". Solo chi sapeva presentava i progetti . Oggi con questa delibera gli interventi contro la dispersione scolastica devono essere fatti "a tappeto". E tutte le 350 scuole della Sardegna hanno diritto ad un budget di risorse che permette loro di iniziare un progetto didattico.
L'on. Capelli (Udc) ha posto l'accento sulla necessità di creare su tutto il territorio sardo una università di qualità. Il capogruppo dell'Udc ha invitato la giunta a rispettare le decisioni del Consiglio anche in materia di finanziamenti alle società sportive.
L'on. Farigu (Misto - Nuovo Psi) ha detto che la cultura è il fattore fondamentale per la costruzione di una democrazia avanzata. Per Farigu, sarebbe stato interessante, prima di iniziare il dibattito sull'articolo 4, sentire l'assessore sulla situazione dell'istruzione in Sardegna. Occorre - ha detto Farigu - un progetto sulla cultura che deve essere il "progetto dei progetti". Uno degli obiettivi di questo progetto deve essere quello di combattere la dispersione scolastica. Un obiettivo che non si sta realizzando perché anziché lottare contro la dispersione anche in questa Finanziaria si prevede solo l'erogazione di fondi ai presidi. Per Farigu l'istruzione è un elemento fondamentale per misurare il vero progresso della comunità.
L'on. Balia (Misto Sdi-Socialisti Uniti) ha ribadito la sua fiducia nella giunta regionale anche se - ha detto - vorremmo che questa fiducia fosse confortata da fatti concreti. L'esponente socialista ha dato la notizia che il direttore generale dell'osservatorio industriale è stato licenziato illegittimamente. "Invito la giunta - ha aggiunto - a porre attenzione a questi atti perché sono atti che gettano discredito". Il consigliere socialista ha riconosciuto che per il settore cultura sono state attribuite risorse importanti ma che è necessaria una maggiore razionalizzazione. "Noi non vogliamo fare gli sfasciacarrozze - ha concluso Balia - ma o questa finanziaria viene corretta in molte parti o è molto difficile che i socialisti la votino".
L'on. Cassano (Riformatori) ha chiesto all'assessore Mongiu di intervenire per salvare le scuole civiche di musica che hanno sospeso la loro attività per mancanza di fondi, di effettuare maggiori controlli per la provincia di Sassari e di incentivare le associazioni e le bande musicali . Il consigliere dei Riformatori ha chiesto chiarezza sull'erogazione di fondi per le società sportive.
L'on. Moro (AN) ha detto che anche questa parte della finanziaria soffre del vizio di origine: un vizio politico espressione di una maggioranza priva del comune sentire divisa su tutto, fuorché sulla volontà di tirare a campare. Conoscenza e cultura - ha affermato - dovevano rappresentare, secondo la giunta, una nuova stagione. Invece, per i sardi ci sono state brutte sorprese e il sistema regionale dell'istruzione in Sardegna è uno dei peggiori d'Italia. Infatti, si distribuiscono risorse ma non le si finalizza , non si ascolta il mondo della scuola, si erogano fondi sperando che i destinatari li usino bene. Quindi, nessun passo in avanti è stato fatto. I lavori proseguono. (SEGUE R.R.)
Prosegue la discussione generale sull'articolo 4 e sugli emendamenti
Sempre nella discussione generale dell'articolo 4 è intervenuto l'on. Franco Ignazio Cuccu (UDC) che ha sollecitato il reinserimento dell'emendamento 513 e la salvaguardia dell'esperienza dei consorzi turistici.
L'on Pisu (PRC) ha invitato l'aula ha tenere conto "di alcuni nostri emendamenti che toccano interessi generali come il tema dell'università diffusa che a Nuoro e a Oristano ha toccato casi di eccellenza e poi il comitato paraolimpico, dei consorzi turistici, la banca del germoplasma, le scuole civiche di musica e la lingua sarda.
Certo che in Sardegna ci sono dei problemi più importanti come qualcuno mi dice quando parlo di questi temi ma sono proprio questi aspetti del programma che hanno caratterizzato la nostra alleanza".
Ha preso poi la parola l'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris): "Sarebbe un errore costringere tutti gli studenti della Sardegna ad andare a Cagliari o a Sassari, perché questo è il rischio con i tagli all'università diffusa. Ma il fatto è che non bisogna lasciare in mano ai rettori il futuro dell'università. Questo è un compito della politica."
Per l'on. Mario Diana (AN) "il professor Gessa ha dato una lezione all'aula ed ha spiegato bene la differenza fra università diffusa e decentrata ma questo articolato è piuttosto disarticolato: gli stessi rettori ci hanno detto in commissione che 6 milioni di euro per i visiting professor sono troppi. Mancano invece all'appello 4 milioni di euro per l'università decentrata, che pure ha bisogno di essere riordinata come ha sostenuto il prof. Gessa".
L'esponente di An ha chiesto anche alla Giunta considerato uno stanziamento progressivo di 100 milioni di euro a che punto è il progetto del campus universitario di viale La Playa a Cagliari.
Intervenuto poi l'on. Siro Marrocu, capogruppo del Pd che ha annunciato disponibilità sull'emendamento a favore del comitato paraolimpico e rivolgendosi al gruppo socialista e al resto della maggioranza ha affermato: "Noi lavoreremo in questi giorni perché tutto il centrosinistra voti convintamene una manovra ulteriormente migliorata. Quanto all'università diffusa è nata per soddisfare le esigenze di alcuni politici e negli anni si è dequalificata. L'obiettivo di questa Finanziaria che stanzia risorse straordinariamente ingenti a favore della cultura è quello di riqualificare il settore. Ma di cosa hanno paura i rettori quando parliamo dei visiting professor?".
A conclusione degli interventi l'assessore alla cultura, Maria Antonietta Mongiu, ha detto: "Mentre questa mattina ascoltavo i vostri interventi guardavo i bambini di una scolaresca che assistevano ai nostri lavori. Noi dobbiamo prenderci cura di loro perché stiamo decidendo per loro del loro futuro. Non possiamo condannare nessuno ad essere escluso. Questo articolo quattro è assolutamente rivoluzionario e me ne assumo la responsabilità: è la prima volta che le scuole potranno decidere investendo sulla didattica curricolare. Ed è necessario se è vero che un laureato sardo su cinque non sa leggere un sbugiardino farmaceutico. Noi abbiamo chiesto agli insegnanti sardi come intendono la scuola e con la delibera 47 abbiamo dato alla scuola la centralità della didattica". L'Assessore ha definito "geniale la proposta dell'on. Capelli di istituire l'università autonoma della Sardegna. Sono disposta a lavorarci". Il presidente Spissu ha chiesto alla commissione e alla giunta di esprimersi sugli emendamenti all'articolo 4: il primo (emendamento 79) è stato respinto dall'aula.
Si è aperto poi un accesso dibattito sul significato dell'aggettivo pubblico dell'emendamento 802. Per il centrodestra gli onorevoli Vargiu, La Spisa,, Capelli, Moro e Farigu hanno chiesto alla giunta un chiarimento circa l'ammissibilità del contributo a favore delle scuole private oltre che di quelle pubbliche. L'on. Raimondo Ibba (SDI) ha detto " Non ci scandalizza minimamente se il senso della norma è il solo sostegno alla scuola pubblica, questo paese al di là di tutto ha bisogno di una scuola pubblica sostenuta e di impostazione laica".
E' poi intervenuto il suo capogruppo l'on, Peppino Balia che ha attaccato .le altre forze della maggioranza e rivolgendosi all'aula ha detto:"Su dieci emendamenti socialisti non è giunto nemmeno un pare favorevole dalla commissione. Registro il cambiamento di clima e farebbe bene il PD a riflettere su tutto questo". (C.C.)
Si cerca un'intesa su università diffusa e progetto di "visinting professors". Sospesi i lavori per un emendamento di sintesi. Sui contributi alle scuole pubbliche polemica stemperata dalla definizione del ministero: sono pubbliche anche quelle parificate, non solo quelle statali.
Cagliari, 7 febbraio 2008 - Sul progetto dei "visiting professors" (capitolo da asciugare, perché sei milioni sembrano troppi, anche al prof. Gessa) e sull'università diffusa (capitolo da impinguare, altrimenti si mette a rischio la prosecuzione dei corsi) si fermano i lavori dell'aula alla ricerca di un emendamento di sintesi che metta d'accordo posizioni diverse. La proposta della sospensione viene dal capogruppo del Pd, on. Marrocu, che teme di spostare l'attenzione dell'aula sulle sedi universitarie decentrate, le cui risorse sono state, inizialmente, bruscamente tagliate con lamentele dei rettori di Cagliari e Sassari. Non abbiamo dati precisi su cui discutere, afferma l'on. Cerina (Ps) ed è difficile stabilire se, per il progetto di internazionalizzazione dei nostri atenei, quei soldi siano molti o pochi. Si tratta di una scommessa, ma l'avvio deve essere prudente. Spendere sei milioni nell'anno corrente è difficile. Il professor Gessa (Ps) ricorda come professori di alto profilo scientifico prima di decidere di trascorrere altrove un periodo di insegnamento, devono organizzarsi. Il progetto è interessante, ma va messo a punto.
La proposta di Marrocu è accolta. Domani, alla ripresa dei lavori d'aula, sarà presentata una proposta che metta d'accordo (finchè possibile) centrodestra e centrosinistra.
La seduta notturna è stata vivacizzata dal dibattito sui finanziamenti alle scuole pubbliche. Resta da intendere che cosa si intenda per scuole pubbliche, dice l'on. Maninchedda (Psd'Az), chiedendo, in tal senso, chiarimenti alla giunta. Non solo le scuole statali. Se così fosse sarebbe un arretramento rispetto alla definizione voluta dal ministro Berlinguer. Scuole pubbliche sono le scuole statali e quelle parificate. Se questa definizione non collima con le intenzioni dell'assessore, lo dica. Nelle scuola statali è pubblica la gestione. Questa è la sola differenza.
Su una questione che sembrerebbe sia stata chiarita dall'assessore Secci (in realtà il suo intervento ha lasciato alcuni margini di dubbio), sono state numerose le dichiarazioni di voto. L'istruzione deve essere libera - è la posizione del centrodestra - e i ragazzi devono essere messi in condizione di frequentare le scuole migliori. I destinatari dell'intervento della Regione sono loro, gli studenti, non gli istituti.
Il centrosinistra insiste (Masia, Sdi): sia preferita la scuola pubblica e la si metta in condizione di funzionare, rivendicando la laicità dell'insegnamento. "Un rigurgito di laicismo e statalismo", commenta l'on. Maninchedda e l'on. Uggias (Margherita) si dichiara a favore dell'emendamento che propone di cancellare la parola "pubblica" dal testo. "Nel nostro ordinamento c'è il riconoscimento paritario anche delle scuole private, che devono, pertanto, avere pari opportunità".
Ma la correzione del testo è bocciata (37 no e 25 sì, con 3 astenuti).
Altro argomento, se i libri di testo siano dati in comodato o in proprietà agli studenti. Che senso ha - ha detto Vargiu (Riformatori) far restituire i libri a studenti che probabilmente hanno piacere di restarne in possesso. Col frequentissimo cambiamento dei libri di testo si rischia di risparmiare ben poco, senza contare che, dal punto di vista igienico-sanitari, il passaggio dei libri di mano in mano è pregiudizievole. L'on. Dedoni (Riformatori) ironizza sugli "atei devoti", che tra qualche giorno andranno a cercare voti presso gli istituti religiosi. Sosterrà l'emendamento l'on. Caligaris (Sdi) "perchè dobbiamo educare i giovani ad amare i libri"; mentre l'on. Pirisi (Pd) voterà contro: se si sostenesse la testi delle norme igieniche, le biblioteche, dice, dovrebbero chiudere.
La parola comodato rimane.
Infine voto segreto sull'emendamento che sopprime il comma 12 (agenzia regionale del "Patrimonio culturale", con compiti di coordinamento e vigilanza. Rischia di frenare l'attività, fondamentale, degli enti locali, aveva detto, in discussione generale, l'on. Caligaris.
L'emendamento è approvato con un certo margine stretto: 35 si, 31 i no. E due astenuti. L'agenzia non si farà. (adel)