CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 363 del 24 ottobre 2007

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Sullo schema di trasferimento di funzioni e compiti del trasporto ferroviario locale opposizione all'attacco: per Floris (Uds) si sta compiendo un misfatto. "Ereditiamo ferrivecchi e bulloni".

Cagliari, 24 ottobre 2007 - Si parla di trasporto pubblico locale, ma si parlerà soprattutto di agricoltura alla ripresa dei lavori del Consiglio. La crisi del mondo agricolo, le manifestazioni di protesta, l'emergenza dei debiti bancari richiedono, per il settore, ritenuto strategico, un'assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche. Il Consiglio dovrà dare precedenza al problema e riunire iniziative di legge, interpellanze e mozioni che sono state presentate, da alcuni gruppi e consiglieri, sull'argomento. Sarà la conferenza dei capigruppo a decidere. Lo ha ribadito, su richiesta del capogruppo ex Margherita, on. Biancu, il presidente Spissu, sollecitato anche dagli onorevoli Capelli (Udc) e Diana (An), che ritengono sia necessario aggiornare - alla luce dei fatti più recenti - il contenuto dei documenti politico-ispettivi presentati.
Opposizione preoccupata (Diana) anche dalle "premesse banali", vere e proprie "minuzie" rispetto alla portata del problema, che l'assessore ha ricevuto dal governo. Di qui la necessità che sia il Consiglio, possibilmente con un voto unitario, a pronunciarsi e, se occorre, ad avviare una nuova contestazione con lo Stato.
Per il momento, tuttavia, si parla di trasporto pubblico locale (nuovi compiti e funzioni in attuazione dello Statuto), col trasferimento alla Regione delle Ferrovie della Sardegna e delle Ferrovie meridionali sarde. Un trasferimento che avviene "con un ritardo decennale", ha detto il relatore, l'on. Orrù, presidente della Prima Commissione, avendo la Commissione paritetica (Stato-Regione) ripreso in mano l'argomento "dopo una lunga pausa". Per tre anni, dal 2007 al 2009 la Regione percepirà le somme stanziate nel bilancio dello Stato (49 milioni) per la gestione del servizio; dopo il 2010 dovrà - in base all'intesa raggiunta sulla vertenza delle entrate - occuparsene direttamente. Diventano regionali e beni di Trenitalia che non abbiano rilevanza nazionale (in Sardegna, quasi tutti). Lo schema di decreto, che disciplina il passaggio, diventa un passo obbligato "per l'integrazione del sistema del trasporto locale" (Orrù). La Regione riceve, in eredità, infrastrutture che definire vetuste è poco, il cui ammodernamento e i futuri investimenti non sono contemplati perché "previsti da altri strumenti". Qualunque ritardo nel passaggio di consegne può solo peggiorare la situazione.
Ma per l'on. Mario Floris (Uds) si vuole compiere un "misfatto" che richiede un'assunzione di responsabilità politica. Giunta e maggioranza, ha detto, "stanno banalizzando un problema importante" abbandonando, per un'eredità di ferrivecchi e bulloni, i contenuti dell'intesa istituzionale Palomba-D'Alema che prevedeva, da parte dello Stato, l'ammodernamento di tutte le strutture del trasporto ferroviario locale per saldare il gap esistente tra l'isola e le altre regioni. Quell'intesa, che conteneva altri problemi legati alla mobilità e all'insularità, dalla continuità territoriale di merci e persone alla partite energia, viene disconosciuta in forza di un "atto di sudditanza e sottomissione inaccettabile da parte della Regione" nel definire le entrate tributarie. Ben diversamente - ha proseguito Floris - si è comportato il Friuli, che ha ottenuto, sia sotto il profilo fiscale che per gli interventi straordinari, ben altro peso nel bilancio dello Stato. La Sardegna "ha giocato al ribasso", prendendo in carico un servizio obsoleto e impegnandosi, di conseguenza, a provvedere "con i soldi dei sardi" a compiere interventi "che spettano allo Stato". Dal 2010, ha ribadito il leader Uds, sarà tutto a nostro carico. Questo è frutto della finanza creativa della giunta che, per risanare il bilancio, complice il governo, ha utilizzato entrate di competenza di anni futuri, "aprendo una voragine che renderà difficile il compito di chi governerà, chiunque sia, nella prossima legislatura".
La discussione prosegue. (adel)

Prosegue l'esame della schema della norma di attuazione sul trasporto pubblico locale. Conclusa la discussione generale.

Cagliari, 24 ottobre 2007 - L'esame dello schema di attuazione sul trasporto pubblico locale è proseguito con l'intervento dell'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris). "La Regione sta facendo un grande errore - ha detto il capogruppo di Fortza Paris - ci stiamo accollando un servizio che non saremo in grado di gestire". Per l'on. Ladu se dovesse passare questo provvedimento, la Regione si assumerà un onore che non riuscirà ad onorare. Il capogruppo di Fortza Paris ha detto di essere preoccupato per quello che succederà in futuro. "Non sono contrario - ha aggiunto - che la Regione assuma competenze in materia, ma il vero problema è che noi stiamo assumendo delle competenze senza chiedere allo Stato le garanzie necessarie". Infatti, la Regione si sta accontentando di avere un finanziamento statale (per il triennio 2007- 2009) di appena 49 milioni di euro l'anno. Poi dal 2010 il funzionamento del servizio del trasporto pubblico locale sarà pagato dalla Regione. Per Ladu si tratta di "un compromesso al ribasso". Il consigliere ha chiesto all'assessore Broccia risposte certe sul futuro dei lavoratori e ha ribadito la contrarietà del gruppo al provvedimento. Giudizio negativo anche sull'azione della giunta che non è stata in grado di contrattare con il governo nazionale il rifacimento delle ferrovie che è "un cumulo di macerie". Per Ladu si doveva fare una battaglia nei confronti dello Stato per dotare la Sardegna di un vero trasporto ferroviario. Si deve avere la certezza che il trasporto ferroviario sia ammodernato da parte dello Stato perché non possiamo accollarci come Regione le spese di un sistema ferroviario obsoleto. Ladu ha invitato il Consiglio ad analizzare bene il testo prima di accollarsi competenze senza fondi adeguati.
L'on. Uras (Prc) ha detto che bisogna smetterla di "piangerci addosso" , capire se abbiamo la capacità di organizzare noi stessi e sfruttare tutte le possibilità per fare al meglio le cose che dobbiamo fare. I sardi e la classe politica devono assumersi la responsabilità di gestire tutto quello che in questo territorio deve essere organizzato. Per il capogruppo di Rifondazione il governo del trasporto pubblico locale deve essere esercitato integralmente dalla Regione. Se c'è bisogno di ulteriori risorse - ha detto - dobbiamo chiederle allo Stato ma non possiamo fermarci e impedire a questa Regione di esercitare le proprie funzioni di governo.
L'on. Atzeri (Misto) ha ribadito che il trasporto pubblico locale è fondamentale per ridisegnare lo sviluppo della nostra isola. Bisogna inquadrarlo nel sistema della continuità territoriale. Il consigliere sardista ha detto che l'attuale sistema è "una catastrofe". E sarà ulteriormente peggiorato se si trasferiranno competenze alla Regione senza una adeguata copertura finanziaria. Sarebbe una beffa per i sardi. Con questa legge - ha detto Atzeri - si vuole scaricare sulla Regione una serie di competenze senza fondi. E' inutile gestire il trasporto pubblico se non si ha la certezza di una continuità delle risorse.
Nel futuro, dunque, si rischia il tracollo. Perché le risorse statali finora erogate non sono state sufficienti neanche a garantire la mobilità interna. I calcoli ragionieristici fatti da questa maggioranza non tengono conto né del territorio, né delle esigenze delle fasce più deboli della popolazione. Il nome di uno pseudo autonomismo - ha proseguito - lo Stato ha scaricato sulla Regione "i ferrivecchi" e le aziende ereditate dalla Regione hanno bisogno di essere risanate e rinnovate tecnologicamente. Per Atzeri questa riforma è un chiaro esempio di "sciatteria politica" e di "emarginazione della specialità". La Regione sta avallando una scellerata politica antiautonomistica mascherata da spot di facciata.
Negativo anche il giudizio dell' on. Diana (AN) secondo il quale questo trasferimento di competenze è una "trappola". Per il consigliere di Alleanza Nazionale il primo problema è il trasferimento delle aziende. Nel testo all'esame dell'aula (articolo 1) si legge che tale trasferimento avverrà "senza maggiori oneri a carico dello Stato". Per Diana questo vuol dire che la Sardegna si sta prendendo "una patata bollente" e lo Stato non ci aiuterà più. Questo è aggravato dal fatto che la Regione dichiara di voler garantire l'attuale livello del servizio, dimenticandosi che il servizio attuale è "pessimo". Diana si è soffermato anche sull'elenco dei beni che saranno trasferiti alla Regione molti dei quali (pullman e treni) non possono essere più utilizzati. Ma i costi di rottamazione - ha chiesto all'assessore - a carico di chi sono? Non era meglio concordare che lo Stato si prendesse in carico questa "ferraglia"? Inoltre - ha chiesto - chi procederà alla bonifica delle aree inquinate dai treni e dai pullman? E che fine faranno i dipendenti? In attesa di avere risposte il consigliere ha ribadito che sarebbe stato meglio fare una trattativa diversa con lo Stato. La soluzione migliore sarebbe stata quella di trasferire tutto a Trenitalia e imporre a Trenitalia di ammodernare la rete della Sardegna.
L'on. Pileri (F.I.) ha invitato la maggioranza e la giunta a riflettere bene sullo schema proposto. Il giudizio su questo provvedimento è del tutto negativo e certo la situazione attuale, totalmente insufficiente a soddisfare i bisogni dei sardi, non potrà migliorare. Sia perché si erediteranno strutture obsolete sia perché i trasferimenti dei fondi saranno insufficienti. Mancheranno anche i fondi per garantire i livelli di sicurezza.
Per l'on. Uggias (Margherita) questo provvedimento deve essere collegato all'intero sistema dei trasporti. Per l'esponente de La Margherita è necessario rivendicare con forza la pari dignità in materia di trasporti con un intervento forte e sinergico da parte di tutti. Insomma è necessario aprire, in materia, una nuova vertenza con lo Stato. Uggias ha annunciato la sua decisione di confluire nel gruppo misto per riflettere sulle decisioni da prendere. "La mia decisione - ha chiarito - non è un rifiuto al partito democratico che potrà essere una svolta decisiva per il futuro del Paese solo se il cambiamento non sarà solo di facciata. Certamente non è in discussione il mio sostegno alla maggioranza".
Per l'on. Contu (F.I.) il provvedimento all'esame dell' aula è "frettoloso" rispetto all'importanza dall'argomento. "Troppo frettolosamente - ha detto - il Presidente Soru ha cooptato il disegno di Roma di "sbaraccare" il trasporto pubblico locale della Sardegna". Questo passaggio di competenze è fatto con molta "faciloneria". L'elaborazione di questo schema è talmente fragile che espone la nostra isola ad un ulteriore indebolimento. Anche l'esponente di Forza Italia ha analizzato i beni che saranno trasferiti alla Regione e ha rilevato che nell'elenco ci sono beni demaniali che non esistono. Per Contu c'è bisogno di una maggiore riflessione per arricchire questa proposta e per chiarire aspetti che ancora rimangono oscuri. Il giudizio di Forza Italia è negativo.
Con l'intervento dell'on. Contu si è conclusa la discussione generale. (R.R.)

Schema di norme di attuazione sul trasporto pubblico locale: conclusa la discussione generale, questo pomeriggio la votazione

Cagliari, 24 ottobre 2007 - Dopo l'intervento dell'on. Contu, il presidente on. Giacomo Spissu ha ricordato all'Aula che non trattandosi di un testo di legge ma di uno schema di norme di attuazione il pronunciamento del Consiglio sul documento in esame avverrà attraverso un Ordine del giorno che sarà posto in votazione nel corso della seduta pomeridiana. Ha quindi dato la parola all'Assessore ai Trasporti Sandro Broccia per la replica ai vari interventi precedenti. Il rappresentante dell'esecutivo ha in primo luogo osservato che attualmente le due aziende del trasporto pubblico locale ferroviario, la Fds e la Fms, sono statali e quindi sfuggono alle competenze della Regione. "Sono almeno 20 anni che in queste due aziende non si effettuano investimenti -ha ricordato Broccia- il che ha finora bloccato qualsiasi forma di turn over". Quanto a certe critiche riguardanti il fatto che la Regione "avrebbe giocato al ribasso", Broccia ha risposto affermando che "se la Regione lo ha fatto, è stato solo fino al 2004, quando nelle precedenti legislature le due aziende sono state abbandonate al proprio destino". Certamente, ha osservato Broccia le cose sono cambiate da 2004 e non è un caso che da quella data il flusso passeggeri su questi mezzi sia progressivamente andato aumentando. Quanto all'intesa fra lo Stato e la Regione del 1999, nonostante questo fino al successivo "Programma quadro" firmato nel 2004 niente è stato previsto a favore delle due aziende in questione. "Detto questo -si è chiesto Broccia- dobbiamo denunciare l'assenteismo dello Stato o dobbiamo assumerci la responsabilità di governare un terzo della nostra complessiva mobilità?". Avviandosi a conclusione l'assessore ha ribadito la necessità "di provvedere al trasferimento delle competenze alla Regione senza perdere di vista gli investimenti: "non ci stiamo prendendo sulla gobba le Fds ma stiamo investendo 350 milioni". Osservando poi che questo provvedimento in discussione non esaurisce il trasferimento delle competenze sui trasporti, ha ricordato che ad esso faranno presto seguito i trasferimenti delle competenze relative ai trasporti con le isole minori:
La seduta con questo intervento è stata dichiarata conclusa. I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 17. (lp)