CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 355 del 31 luglio 2007

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Mozione n. 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti. In apertura di seduta il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio per commemorare l'operaio morto stamattina nello stabilimento dell'Eurallumina

Cagliari, 31 luglio 2007 - Il Consiglio regionale ha osservato un minuto di silenzio per commemorare l'operaio morto stamattina sul lavoro nello stabilimento dell'Eurallumina di Portovesme. Il presidente del Consiglio Giacomo Spissu a nome di tutti i consiglieri regionali ha espresso cordoglio alla famiglia per la scomparsa di Massimiliano Medas. Sul'argomento è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio regionale on. Rassu che ha detto che ormai non passa settimana senza che in Sardegna si verifichi una morte sul lavoro. Il consigliere di Forza Italia ha chiesto che il Consiglio regionale dedichi una seduta a dibattere questo problema per fare un'indagine precisa sull'argomento. Il presidente Spissu ha espresso condivisione e ha avvertito che in Consiglio è arrivata una mozione sul problema firmata da tutti i gruppi del Consiglio regionale.
I lavori pomeridiani del Consiglio sono, poi, proseguiti con il dibattito sulla mozione n. 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti.
Il primo consigliere ad intervenire è stato l'on. Masia (misto) che ha sottolineato l'assenza massiccia dei consiglieri regionali che determina spesso la mancanza del numero legale. Ci troviamo - ha detto - a parlare ancora della politica delle entrate. Noi dello Sdi - ha aggiunto - abbiamo da subito manifestato le nostre perplessità ma dietro le assicurazioni della presidenza del Consiglio e del presidente Soru abbiamo convenuto che si poteva percorrere questa strada e abbiamo votato la legge finanziaria perché eravamo convinti che quelle risorse future, se fossero state spendibili da subito, avrebbero fatto comodo ai sardi. Noi però non possiamo condividere la reazione che c'è stata dopo la decisione di sospensione della Corte dei Conti. Tale reazione ha reso meno credibile il presidente Soru. Più una persona ricopre incarichi importanti più le sue affermazioni, se sbagliate, portano a limitare la fiducia dei cittadini verso le Istituzioni. Il Consiglio, comunque, ha la capacità di risolvere i problemi . Comunque, l'on. Masia ha annunciato che al momento del voto i consiglieri regionali dello sdi sarebbero usciti dall'aula. Ci preoccupa - ha concluso - la mancanza di capacità di ascolto di chi ci rappresenta.
L'on. Farigu (Misto) ha detto che il senso della politica e il rispetto verso le istituzioni non gli consentono di affrontare questo dibattito in chiave polemica e utilitaristica. I fatti citati in questa mozione allontanano sempre di più il cittadino dalla politica. Sarebbe troppo facile - ha detto - fare un intervento di propaganda elettorale. La situazione è così grave che non me lo posso permettere. E' necessario, però, che qualcosa scuota le forze politiche per uscire dal tunnel. Il presidente Soru - ha aggiunto l'on. Farigu - è figlio della crisi della politica e dei partiti. Gli episodi di questi ultimi anni (deliberati di giunta, incarichi, vicenda Saatchi & saatchi) dimostrano inequivocabilmente che è necessario con urgenza limitare lo strapotere del presidente. Questi suoi comportamenti - ha concluso - appaiono come esercitazioni di "un campanaro che si esercita ai rintocchi della morte della politica. Siamo davanti ad un funerale politico".
Per l'on. Uras (Prc) all'inizio del dibattito si voleva dimostrare, cosa impossibile, che ci fosse stata una sorta di comportamento illegale da parte del Consiglio regionale che aveva approvato la norma e da parte del presidente Soru che l'aveva proposta. E si voleva anche dimostrare che questo comportamento illegale fosse stato certificato dalla Corte dei Conti. Cosa, per l'on. Uras, assurda. Una legge regionale non può essere illegale, anzi è legittima in ragione delle norme costituzionali. L'art. 117 della costituzione attribuisce alla regione l'iniziativa legislativa nelle materie di armonizzazione della finanza pubblica. Quindi in questa materia c'è la competenza della Regione. La legge è legge. Perché - ha chiesto - questa rinuncia all'autonomia? Le leggi approvate dal Consiglio sono valide fino a quando non ci sarà un organo che dichiarerà l'incostituzionalità delle norme stesse. Noi abbiamo fatto bene il nostro dovere - ha aggiunto - abbiamo introdotto delle innovazioni.
L'on. Mario Floris (Uds) ha ricordato che la Corte dei Conti è stata istituita con legge dello Stato su esplicita richiesta della Regione Sardegna perché tutto fosse trasparente. Per l'ex presidente della Regione la Corte dei conti ha agito nella pienezza delle sue funzioni. Se il Consiglio vuole difendere le sue prerogative ci sono gli strumenti per farlo. Non si può agire - ha aggiunto l'on. Floris - facendo prevalere la ripulsa. Chi è ai vertici dell'amministrazione regionale deve avere rispetto per i giudizi altrui. Presidente Soru, avuto conoscenza diretta del parere della Corte dei Conti avrebbe dovuto avere, nel manifestare la sua contrarietà, un maggiore aplomb, rimettersi al superiore giudizio della Corte costituzionale e non lasciarsi andare a valutazione di carattere personale sui giudici della corte dei conti. L'on. Floris ha espresso solidarietà alla Corte.
L'on. Vargiu (Riformatori) ha detto che il fatto più grave e fastidioso è stata la reazione del presidente Soru dopo l'intervento della Corte dei Conti. Non siamo sconcertati per quello che la Corte ha rilevato - ha affermato - siamo sconcertati dall'atteggiamento scomposto del presidente della Regione che ha considerato la decisione della Corte dei conti come un attacco politico alla giunta. (SEGUE) R.R.

Mozione n° 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti.

Al termine dell'intervento dell'on. Pierpaolo Vargiu (Riformatori), il presidente Spissu ha dato la parola all'on. Vincenzo Floris (Ds).
Dopo aver espresso la sua rabbia e amarezza per il grave problema della sicurezza sul lavoro ("È impossibile nel 2007 morire ancora", ha detto), il consigliere diessino ha affrontato il tema all'ordine del giorno: la mozione 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti.
"Qual è il delitto che è stato commesso?", ha domandato all'Aula. "Il fine non era quello di arricchire qualcuno, ma di sanare una situazione debitoria". "Lo Stato non è un soggetto volatile - ha continuato -. Esiste la certezza delle entrate future. Non stiamo attentando agli interessi della Sardegna". "Se la Corte dei Conti non dovesse darci ragione, gli impegni di spesa saranno comunque mantenuti. Qui non esistono governi amici o nemici, ma un nodo che deve essere sciolto".
Particolarmente critico Vincenzo Floris nei confronti dell'ex presidente della Regione, Mauro Pili. "Con il suo governo amico - ha detto - ha portato a casa risultati insufficienti e modesti". "Stiamo realmente realizzando il sogno che avevano gli altri sardisti autonomisti, come Lussu - ha concluso -. Perché non ammettere con onestà intellettuale che si sono ottenuti risultati positivi?".
Per l'on Giuseppe Atzeri (Misto) "la Corte dei Conti ha fatto il suo dovere", ma ha dichiarato di non avere intenzione di votare la mozione "perché il giudizio spetta alla Corte Costituzionale. La Corte dei Conti ha detto che se ciò che ha fatto il presidente Soru l'avesse fatto un'azienda privata, si tratterebbe di falso in bilancio - ha aggiunto ancora -. Questa situazione mette in difficoltà anche i governi che verranno dopo. Se il presidente fosse stato anche oggi assente, la minoranza non avrebbe avuto ancora una volta la possibilità di esprimersi".
"Politicamente non condividiamo questa azione - ha concluso Atzeri -. Bisogna aspettare serenamente il giudizio della Corte Costituzionale e, nel caso, porre dei correttivi".
"Prima di questi ultimi interventi ero indeciso se votare a favore di questa mozione", ha spiegato l'on. Chicco Porcu (Progetto Sardegna). Secondo Porcu inoltre la relazione della Corte dei Conti mostra punti poco chiari. "Quello che emerge dalle pagine 3 e 4 del documento è una confusione tra cosa sia la partita di competenza e cosa sia la cassa". "Stiamo parlando del nulla dal punto di vista dell'impatto sul Bilancio, visto che state discutendo di un'operazione che vale l'uno per mille del Bilancio. Stiamo pagando i debito pregressi lasciati dal centrodestra", ha concluso. (lu.sa.)

Bocciata la mozione del centrodestra sui rilievi della Corte dei conti al rendiconto 2006. Soru: finora la Regione ha avuto sempre ragione, anche di fronte alla Corte costituzionale. Questa politica ha permesso il risanamento finanziario. Ma l'opposizione è molto critica: violato il principio di legittimità costituzionale. Approvata una mozione sull'incidente sul lavoro a Portovesme. Domani in aula la legge sulla ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica.

Bocciata la mozione del centrodestra sui rilievi mossi dalla Corte dei conti al bilancio della Regione (sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006): 22 i voti a favore, 35 i contrari (il presidente Spissu si è astenuto), ma l'Udeur, che non ha condiviso la replica di Soru, il Psd'Az e l'on Maninchedda hanno abbandonato l'aula prima del voto. Insomma, la fronda c'è e si fa sentire, anche con toni perentori.
Ma andiamo con ordine. Soru ha replicato al dibattito parlando di "pregiudizi" e di "convenienza degli schieramenti", perdendo di vista lo sforzo compiuto dalla giunta per risanare un bilancio che quest'anno va in pareggio. Un debito cresciuto a dismisura nella passata legislatura, frutto di "bilanci scellerati". Ovviamente si è preferito parlate "di tutto e di più", del turismo in affanno, delle tasse sul lusso e di quant'altro la giunta combina per rovinare l'estate dei sardi (ha citato un articolo del "giornale amico", l'Unione sarda, che riferisce della mancanza di posti barca liberi nei porti sardi; un tutto esaurito che dice il contrario), trascurando il fatto che, rilievi a parte della Corte dei conti, la contabilità non viola i principi di competenza, cui si ispirano i bilanci della pubblica amministrazione. La Regione è nel giusto, ha ribadito il presidente; come lo era nel caso dei ricorsi alla Corte costituzionale (governo battuto 5 a 0, "complimenti al Consiglio) su temi ben più impegnativi: la tutela dell'ambiente di competenza regionale, il consiglio delle autonomie, le modalità di nomina e revoca degli enti locali, la stessa legge finanziaria del 2006. "Non siamo preoccupati", ha detto ribadendo che le rivendicazioni con lo Stato consentono di difendere l'autonomia, inattuabile senza risorse. Ma, nel dibattito, ha aggiunto Soru, si è parlato anche di parcelle, consulenze milionarie, sprechi: ridotti a 6 milioni di euro e destinate a ridursi ancora. Sprechi sono altri, ha detto, citando la parcella presentata dal consulente per il demanio di Molentargius, la cui parcella prevista, 70 milioni, costringe la Regione a non chiudere una partita urgente su quell'area, le cui opere di risanamento sono immediatamente finanziabili.
Ma La Spisa non ha condiviso il contenuto dell'intervento enfatico del governatore, anzi lo ha criticato per i toni autocelebrativi: "chi ha detto vinceremo è finito male". La Corte dei conti non è tenera con la gestione Soru, perché l'elusione delle annualità di bilancio ("si ragiona con soldi che non ci sono") crea effetti asimmetrici all'allocazione delle risorse. Questo modo di risanare i conti è fittizio e viola principi di legittimità ordinaria e costituzionale. Se dai conti spariranno entrate riferite dal 2013 in poi il disavanzo crescerà anche rispetto al 2004 (citato come esempio scellerato di gestione finanziaria) passando - ha calcolato La Spisa - dai 2,8 miliardi di allora a 3,3 miliardi. Alla finanza creativa non ci sono limiti, ma poi - ha replicato La Spisa - bisogna fare i conti della spesa. Ed ha citato l'ex assessore Pigliaru, che, a proposito della tasse ai non residenti, ha definito la politica di Soru "miope e non coraggiosa" perché "è facile colpire chi non vota in Sardegna".
Per dichiarazione di voto sono intervenuti gli onorevoli Capelli (Udc) polemico sulla parcella da 700 milioni riconosciuta all'urbanista che ridisegnerà Sant'Elia ("Soru non riesce a formalizzarla, perché viola le norme"); Maninchedda (Misto) che ha invitato Soru a ragionare su "soldi veri" ed a venire incontro alle aspettative dei sardi "che chiedono una pressione inferiore a quella degli altri italiani"; Caligaris (Sdi-Rnp), il cui voto a favore arriva "nonostante perplessità non superate e in serena attesa di giudizio"; Rassu (FI) che cita il proverbio sardo "chi sbaglia i conti deve rimediare" e invita Soru a farlo, ricorrendo al mutuo, se necessario, ma evitando una manfrina finanziaria; Farigu (nuovi socialisti), che ha accusato Soru di giocare con la scienza delle finanze.
Per Mariolino Floris (Uds) il rischio che il presidente corre è alto. Le promesse del governo non sono sempre mantenute (vedi continuità territoriale) e i soldi spesso spariscono. Il risanamento del bilancio? Se avviene a spese dell'indebitamento del fattore umano, dell'aumento della povertà, dell'assenza di politiche di sviluppo, il risparmio è, nella pubblica amministrazione, un valore affatto negativo.
L'on. Atzeri (Psd'Az) ha annunciato la non partecipazione al voto criticando la politica spregiudicata del presidente che genera "apprensione sociale"; l'on. Pittalis (Udeur) chiede giustizia nella valutazione dei conti; il bilancio, nella passata legislatura, è cresciuto per le politiche del lavoro, i mille miliardi all'impreditoria giovanile, le alluvioni e le siccità. Ogni azione politica deve essere collocata nel suo tempo.
Contro la mozione gli onorevoli Porcu (Ps): inutili i ragionamenti di chi conserva i soldi nel materasso ritenendo che siano più sicuri che in banca, e Uras (Prc), che apprezza la nuova gestione di cassa, la politica verso maggiori entrate che consente il rilancio di alcuni settori (intervento per la casa, aiuti ai non autosufficienti); a favore della mozione gli onorevoli Ladu (Fortza Paris) e Cappai (Udc): per entrambi Soru non ha risposto ai problemi sollevati dalla mozione, in particolare sulle conseguenze dei rilievi della Corte sull'esercizio finanziario in corso. Si vota e la maggioranza fa valere i suoi diritti.
Prima di chiudere si approva una mozione sull'incidente mortale di Portovesme e sulla volontà del Consiglio di essere ragguagliato da assessore al Lavoro e all'Industria sull'ennesima morte bianca. Passa senza discussione, ma l'on. Capelli (Udc) protesta perché delle mozioni sugli incendi non si parla ancora. Spissu replica: non è stata richiesta l'urgenza.
Lavori aggiornati a domani mattina alle 10. Si esamina la legge sulla ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica. (adel)