CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 354 del 31 luglio 2007
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Mozione n. 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti.
Cagliari, 31 luglio 2007 - La seduta si è aperta sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu. All'esame del Consiglio la mozione n. 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti. La mozione è stata illustrata dall'on. La Spisa (F.I.) che ha ricordato che l'opposizione, sin dal primo momento, aveva sottolineato che la decisione della giunta regionale (accettata dalla maggioranza di centrosinistra) era, sul piano tecnico, un gravissimo errore contabile ed era un "colossale imbroglio" sul piano politico legislativo. Nonostante questo avvertimento da parte della minoranza - ha detto la Spisa - dai banchi del centrosinistra il "signor sì" divenne un boato. Di fronte ad una proposta che poteva considerarsi come un'operazione rischiosissima e ai limiti della legittimità in quest'aula ci fu un coro unanime. La decisione del governo Prodi di risolvere il problema della "vertenza delle entrate" con una "cambiale", cioè con un titolo di credito a scadenza ritardata, non fu un problema per il presidente Soru che ha grandi doti di inventiva e di creatività. Dove erano allora - ha chiesto il capogruppo di Forza Italia - gli alfieri della legalità e della trasparenza contabile? La sinistra quando vede la convenienza mette i problemi di legalità da parte. Ma in questo caso si è trattato di un'operazione grossolana su cui la Corte dei Conti ha dato parere negativo. Chiunque - ha aggiunto l'on. La spisa - di fronte al pronunciamento della Corte dei Conti avrebbe avuto qualche dubbio. . Il presidente Soru, invece, continua ad avallare questa scelta continuando a dire che questo governo regionale è sotto attacco. Cosa accadrà - ha chiesto ancora il consigliere azzurro - se la Corte Costituzionale dovesse confermare la decisione della Corte dei Conti? Il problema è tutto politico. Con questa finanza creativa abbiamo ottenuto il grande risultato di avere l'incertezza sull'equilibrio di bilancio. Noi chiediamo alla maggioranza di tornare indietro e di ammettere di aver sbagliato per il bene dei sardi. Vi chiediamo di correggere questa stortura e di far tornare il bilancio nella legalità. R.R.
Prosegue la discussione in Aula della mozione n° 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti.
Dopo l'intervento dell'on. Giorgio La Spisa (F.I.), è stata la volta dell'on. Domenico Gallus (Fortza Paris). "L'intervento della Corte dei Conti non ha fatto altro che confermare ciò che pensavamo da tempo. Il problema era già stato sollevato - ha sottolineato il consigliere di Fortza Paris -. Il giudizio della Corte dei Conti getta ombra sull'intera manovra".
"Presidente Soru, - ha continuato - ricordo quando lei mi richiamò in Aula, correggendo me e altri colleghi. Non me la prendo per questo, visto che con la Corte dei Conti lei ha fatto la stessa cosa. Si è vantato di aver ridotto il Bilancio, ma ha voluto distorcere il quadro. Ha stravolto il principio del presidenzialismo, in cui si prevede la separazione tra potere legislativo e potere esecutivo". Duro il giudizio dell'on. Gallus sulla politica del presidente della Regione. "Sarà un caso che gli attacchi provengano proprio dai suoi amici? - gli ha domandato riferendosi in particolare al referendum abrogativo della legge elettorale, sostenuto anche da diversi consiglieri della maggioranza.
"Ha avuto la possibilità di riformare lo statuto, ma ha gettato al vento questa possibilità. Inoltre, un governo amico è stato costretto ad intervenire pesantemente bocciando la sua politica. Lei oggi tenta di apparire come uno strenuo difensore dell'autonomia dei sardi".
"La mozione 129 ha uno spessore politico - ha concluso Gallus -. La mancanza di elementi correttivi avrà un'influenza negativa sull'economia della Sardegna, già in forte crisi".
Duro anche l'intervento dell'on. Giovanni Moro (A.N.) ha dichiarato di voler aggiungere anche il proprio nome tra i firmatari della mozione.
"Si apre un'ennesima pagina negativa - ha detto con amarezza Moro -: quella della Corte dei Conti che, dice Soru, fa politica contro la Regione". "Nel '95 - ha ricordato il consigliere di Alleanza Nazionale - la riforma delle pensioni sottoscritta dall'allora ministro dell'Economia Lamberto Dini fu bloccata dal presidente della Repubblica Scalfaro, con lo stessa argomentazione tecnica in base alla quale oggi la Corte dei Conti blocca la Regione".
"È una finanza furtiva e furtivamente si tenta di eludere il controllo della legge. Ma il delitto perfetto non si è potuto consumare". "Il presidente ha parlato di giudici che fanno politica e in alcuni casi questo è vero - ha detto ancora Moro -. Mai nessuno, però, prima di Soru aveva mai attaccato la Corte dei Conti". Ha infine definito "piratesco" l'atteggiamento tenuto dalla maggioranza in questa vicenda, "a mio giudizio sono nella stessa misura responsabili", ha concluso. (lu.sa.)
Mozione n. 129 sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti.
Dopo l'on. Moro è intervenuto l'on. Pileri (F.I.) che ha ricordato gli innumerevoli emendamenti presentati dall'opposizione alla Finanziaria per eliminare la "finanza creativa" decisa dal presidente Soru. Il pronunciamento della Corte dei Conti - ha aggiunto - rende attuali e drammatici i nostri interventi fatti in sede di Finanziaria. Per il consigliere regionale di Forza Italia la "bacchettata" data dalla Corte dei conti al presidente e alla maggioranza è un altro campanello d'allarme. Il consigliere azzurro ha fatto un'analisi dettagliata della situazione della Sardegna sottolineando anche l'aspetto politico delle imposizioni. I danni già prodotti da questa Finanziaria sono tanti: le presenze turistiche sono in forte calo, il prezzo delle case è alle stelle, il danno all' immagine, all' ospitalità e alle presenze in Sardegna è grave ed è ingente lo spostamento del traffico nautico dalla Sardegna alla Corsica. L'on. Pileri si è soffermato sul traffico nautico. Le imbarcazioni - ha detto - ormai si stanno dirigendo sempre più in Corsica contribuendo ad accrescere quella economia. In Sardegna diminuiscono gli attracchi nei porti e aumentano gli ormeggi in alto mare danneggiando gravemente l'ambiente. Per l'on. Pileri è necessario che il presidente Soru la smetta di fare proclami e metta mano ai problemi della Sardegna che, a causa della sua politica, si stanno ulteriormente aggravando.
L'on. Capelli (Udc) ha sottolineato l'assenza in aula del presidente Soru nonostante questa mozione riguardi esclusivamente il suo operato. Proprio la decisione di inserire la norma sull'anticipazione al 2006 di risorse finanziarie spettanti alla Regione negli anni 2013/2015 è stata la causa del licenziamento dell'assessore Pigliaru. Per l'on. Capelli in questi ultimi tre anni di legislatura la democrazia è andata in vacanza. L'anti politica tanto sbandierata all'inizio della legislatura si è trasformata in una politica di stampo napoleonico. Tale politica traspare dal sito della Regione che, per Capelli, continua a mistificare le notizie, e si vede dalle dichiarazioni fatte dal presidente Soru che prosegue nel rilasciare interviste dove si danno per attuate riforme mai fatte (come la soppressione delle comunità montane).
Prosegue il dibattito "sulla sospensione del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti" e continuano gli interventi di critica
Prosegue con interventi prevalentemente critici il dibattito sulla Mozione relativa al giudizio di parificazione della Corte dei Conti relativamente al rendiconto della Regione. E critico è stato l'on Paolo Maninchedda (Misto) che ha esordito col proprio intervento sottolineando come i rilievi della Corte dei conti non riguardano il comportamento della Giunta regionale ma del Consiglio, che ha deliberato il rendiconto ed ha quindi il dovere di emendare. Maninchedda ha ricordato che a tale proposito egli steso presenterà per la prossima tornata consiliare un apposita proposta di legge per la modifica del dispositivo del bilancio regionale per il 2007. "E' stato commesso un errore grave -ha sottolineato Maninchedda- ed il Consiglio deve provvedere", ed è errato, secondo il componente del gruppo misto, far finta di niente perchè il rilievo non è coercitivo ma è solo la sospensione del giudizio. "Il problema non dipende dal fatto della coercizione o meno, ma dalla ragionevolezza dello stesso rilievo" ha proseguito. E se il Consiglio ha sbagliato sarebbe anche necessario sapere se vi sono stati giudizi tecnici al momento della presentazione di quel bilancio, ha sostenuto Maninchedda: "non posso essere d'accordo sulla mancata informazione al riguardo". Analizzando quindi gli aspetti tecnici del rilievo, Maninchedda ha affermato che, come nel caso Parmalat, vi è un problema di entrate fittizie e quindi il debito è sempre di 3 miliardi che comunque devono essere coperti. Ma se ai privati non è permesso questo tipo di artifizio contabile perchè deve essere consentito alle pubbliche amministrazioni?" La prassi liberale impone che chi ha il potere rispetti le leggi", è vero "che per fare le riforme occorre coraggio, ma il Riformismo corregge la realtà in unj quadro di legaliità e di diritto: se un governo non ragiona in chiave di legalità non è Riformista".
E' poi intervenuto Silvestro Ladu (Fortza Paris): "la gestione economica e politica di questa maggioranza sta creando effetti deleteri alla Sardegna". E' grave quanto accaduto, ha detto Ladu, soprattutto se "non si cerca di correggere gli errori". E secondo Ladu "tutto questo avviene con la "complicità silente della maggioranza a dispetto della perplessità forti poste in aula". Secondo Ladu si è chiesto il parere autorevole degli uffici sulla ammissibilità di quelle scelte, parere che non si è mai visto."Il bilancio era viziato e lo si vedeva -ha detto ancora Ladu- Il presidente Soru ha costruito un castello di carta con 'la finanza creativa', col risultato che non vi è stato di fatto alcun risanamento del bilancio come decantato".
Molto critico anche Pietro Pittalis (Udeur) che ha esordito recitando il testo dell'art. 100 della Costituzione che sancisce poteri e obblighi della Corte dei Conti e obblighi degli organismi pubblici. "Per questo la iniziativa delle Corte va presa nella massima serietà, per l'importanza giuridica e legalitaria che pone riguardo al suo potere dio controllo". Ricordando gli autorevoli interventi politici e tecnici di questi mesi, ha sottolineato che "bisognerebbe preoccuparsi se non ci fossero controlli: verrebbe meno il sistema di pesi e contrappesi di una democrazia e si rischierebbero autentiche svolte autoritarie. Niente può autorizzare a suo giudizio, a delegittimare la Corte dei conti soprattutto quando questo atteggiamento proviene da un soggetto come il Presidente della Regione. Rivendicando, in una replica ad un commento proveniente dai banchi Riformisti la propria autonomia di pensiero e libertà di giudizio ha concluso ribadendo che il Consiglio deve impegnarsi ad adottare misure correttive rispetto agli errori commessi.
"Altro che finanza creativa", gli ha fatto eco Oscar Cherchi (Misto Uds), "è piuttosto esempio di abilità nel gioco del rimescola,mento delle carte". Ma come ha dichiarato "si è rivelato un bluff" Secondo Cherchi questa maggioranza passerà alla storia come protagonista di "una grande truffa politica", alla quale la Corte dei conti ha per fortuna posto un freno. Nei mesi scorsi gli appelli a rivedere le posizioni della Giunta non sono venute solamente dalla minoranza ma anche da autorevoli figure di altra area politica. "Il fatto è che in questo modo sono a rischio le risorse per lo sviluppo e l'occupazione". Cosa intende fare ora il governo regionale? Si è chiesto Cherchi: "speriamo non giungano le solite risposte populiste". I sardi vogliono fatti concreti e risposte adeguate. Il dibattito prosegue. (LP)
Dal centrodestra nuove critiche alla finanza creativa del presidente Soru:ora si tratta di correggere il tiro con una manovra di bilancio. Il dibattito sulla mozione prosegue nel pomeriggio.
La finanza creativa del presidente Soru non piace al centrodestra; non è una questione ideologica, ma una questione pratica nel senso che le conseguenze (previste in corso d'opera dalla minoranza) rendono l'impalcatura finanziaria della Regione traballante e necessaria di rimedi. Lo hanno ribadito - negli ultimi due interventi della mattinata (ripresa dei lavori nel pomeriggio, alle 16,30) - gli onorevoli Mariano Contu (Forza Italia) e Mario Diana (An). Accuse al presidente, ma anche a una maggioranza che avalla le sue decisioni estemporanee - ha detto l'on. Contu - e anche al governo che ha avallato il ricorso a entrate maturate dal 2010 in poi. Di quel documento che autorizzava, più volte richiesto, l'opposizione non ha mai avuto copia e comunque, ora gli effetti negativi sono evidenti. Non c'era da aspettare il giudizio della Corte dei conti né il ricorso alla Consulta, per capire che le scelte fatte erano foriere di trambusto finanziario. Gli "scappellotti" che piovono abbondanti su Soru dovrebbero spingere la maggioranza a una riflessione che non arriva e non facilita il percorso futuro.
C'è, tuttavia, un percorso di tensioni, in maggioranza e in giunta - ha detto, a sua volta, l'on. Diana a testimoniare che l'attività finanziaria della regione va avanti con espedienti. I molti assessori succedutisi nel settore nevralgico, in particolare il gran rifiuto di Pigliaru e le sue critiche (tecniche, ma anche politiche) ai sistemi introdotti da Soru dimostrano le difficoltà entro le quali il presidente si muove. Se alla finanza creativa - ha aggiunto Diana - facesse eco un'economia in ripresa, tanto quanto; ma mentre c'è approssimazione nel bilancio con escamotage davvero fantasiosi, l'economia sarda continua a peggiorare e l'impopolarità di Soru cresce. Una manovra di bilancio si rende necessaria per sistemare le cose: va fatta subito, con senso di responsabilità, per evitare di inciampare in altri ostacoli in futuro. Sconcertante - infine - il silenzio della maggioranza, che, evidentemente, non condivide completamente la linea del governatore.
Una sospensione per mancanza del numero legale (richiesta dell'on. La Spisa, Fi) aveva posticipato gli ultimi due interventi. Polemico l'on. Diana nel richiamare l'assenza di Soru dall'Aula ("Come risponderà alle domande sollevate dai consiglieri?"); ma, alla ripresa dei lavori, il presidente era al suo posto. (adel)