CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 325 del 10 maggio 2007
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Nel dibattito sulla Finanziaria il Consiglio affronta i problemi del personale. L'opposizione attacca sugli esodi forzati o incentivati: la Regione vuole creare un'amministrazione parallela di precari che risponda ciecamente al presidente Soru.
Cagliari, 10 maggio 2007 - Articolo 6 della Finanziaria: norme su organici e sulla spesa del personale. Per l'opposizione è norma intrusa (spiega l'on. Atzeri che la norma è chiara. Sono ammesse solo le variazioni di bilancio dovute a maggiori spese), per la maggioranza è un passo indispensabile "per il riordino dell'organico" recita il testo, "reso necessario dai processi di riforma". E' argomento ponderoso, sul quale - a giudicare dagli emendamenti presentati - la maggioranza non ha voce unisona e la minoranza fa la sua battaglia sostenendo la tesi che si tratta di norme punitive per il personale a vantaggio di altri rapporti di lavoro atipici o consulenziali sui quali si costruisce il monumento del precariato.
"C'è la fotografia delle figure che si vogliono escludere con esodo anche forzato - ha detto l'on. Diana (An) - senza dare, cioè, facoltà di scelta e in controtendenza con il governo che allunga i contratti". L'obiettivo è palese: sfoltire i ranghi per sostituirli con un'amministrazione parallela formata da consulenti e contrattisti atipici "la cui devozione al presidente è scontata per la precarietà del rapporto". La "ratio", insomma, non sarebbe quella di risparmiare a spese del personale; ma di fidelizzare il rapporto. Infatti, in altri casi, come per il capo ufficio stampa, il ritocco agli emolumenti diventa inspiegabilmente generoso (50 per cento d'aumento). Considerato che la Giunta spende molto per la propria immagine, An suggerisce di sopprimere il costoso ufficio stampa.
Apprezzando il tentativo dell'assessore Dadea a ricucire il rapporto col personale (lo farebbe a titolo personale, "non con la responsabilità politica collegiale della Giunta"), l'on. La Spisa (FI) ha sostenuto che i dipendenti regionali non sono, nei fatti, "considerati una risorsa strategica", tant'è vero che la Regione se ne vuole disfare, "per moltiplicare, al loro posto, accessi fuori dalla regole (concorsi o selezioni) ma ricorrendo a creare situazioni di precariato per le quali si chiederà in seguito la stabilizzazione; un sistema senza fine, che colpisce il cuore del sistema (precari che accedono con disinvoltura ai dati sensibili dell'amministrazione). Si tratta spesso di consulenti proveniente "da altre aziende, di cui tutti conosciamo il nome".
Anche per l'on. Atzeri (Psd'Az) risolvere in Finanziaria, a spizzichi e bocconi, i problemi del personale significa svilire e "sfregiare" il ruolo legislativo del Consiglio; tra l'altro - ha aggiunto - prendendo provvedimenti "che criminalizzano dipendenti" dipinti dalla demagogia e dal populismo della Giunta come"privilegiati". La legge 31/98 ha subito, insomma. L'ennesima violenza e sta sempre di più riducendosi "a un moncherino"; ma, quel che è peggio, è l'amministrazione parallela, quella nominata dal governatore, priva di qualunque autonomia di giudizio e di terzietà a tutela degli interessi del cittadino. Le recenti inchieste giudiziarie dimostrano questa tendenza.
Della necessità di "stanare le situazioni anomale" e sanarle ha parlato l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) ricordando la lunga attesa degli addetti alla tutela e al restauro di beni culturali e librari, che da 20 anni attendono di porre fine alla propria precarietà; figure di alta professionalità, il cui utilizzo è necessario a tutela della catalogazione dei beni. La Giunta dimostra finalmente sensibilità mettendo mano al problema. Del resto la Regione "non può dare il cattivo esempio". Chiesto il monitoraggio sui contratti atipici e un intervento risolutivo per il personale dei gruppi, a favore dei quali la maggioranza ha presentato due emendamenti. (adel)
Legge Finanziaria 2007: Prosegue l'esame dell'articolo 6
Nel dibattito generale sull'articolo 6 (Norme sugli organici e sulla spesa per il personale) è intervenuto l'on. Vargiu (Riformatori) che ha detto che anche quest'anno ci troviamo a discutere "a spizzichi" di personale, argomento che richiederebbe una strategia complessiva. Secondo l'on. Vargiu dopo tre anni di governo di centrosinistra sta passando il messaggio grossolano che la maggior parte delle risorse presenti in Regione non sia adeguato. Quindi tutto quello che la Regione fa contro i dipendenti nasce dalla loro inadeguatezza. Questo concetto non può passare: come non può passare il concetto dello Spoil system oltre che per le cariche più alte anche per dattilografi, impiegati ecc. Questo messaggio oltre ad essere "distorcente" è "autolesionista". Per il capogruppo dei Riformatori i provvedimenti che sono alla base dell'articolo 6 meritano un dibattito approfondito. Inoltre, nell'articolo 6 comma 2 si introducono una serie di limitazioni alla libertà di coloro che lavorano all'interno della Regione che sono intollerabili: qualunque esodo volontario ed incentivato va bene. Ma deve essere lasciato alla libera scelta del singolo. Non è pensabile ritenere che questo deve essere fatto in maniera coattiva.
L'on. Marracini (Udeur) ha detto che l'articolo 6 è "un altro gran premio della montagna" cioè è uno dei punti più nevralgici di questo disegno di legge. Il consigliere dell'Udeur ha detto che dobbiamo sgombrare il campo dal concetto che i cattivi stiano nel centrosinistra e che il centrodestra sia dalla parte della tutela dei lavoratori. Non è così. L'emendamento presentato che stabilizza i precari è la dimostrazione che la maggioranza non è distratta rispetto ai lavoratori della Regione. L'articolo 6 va, però, ancora migliorato anche se il testo è stato già modificato in maniera proficua in commissione. Per l'on. Marracini sarebbe estremamente dannoso eliminare questo articolo, che può diventare una risorsa per questa Finanziaria di giustizia e di equità.
L'on. Uras (Prc) ha sottolineato l'importanza dell'argomento che riguarda non solo la risoluzione di alcuni problemi in materia di personale ma anche la salute della stessa amministrazione regionale. Per l'on. Uras sarebbe necessario aprire una riflessione di qualità che meriterebbe anche un'Aula più attenta e non distratta. Per il capogruppo di PRC questo articolo 6 è un articolo che indubbiamente tende al miglioramento della organizzazione amministrativa
ma la sede più opportuna per riordinare il settore è una legge specifica da approvare subito dopo la Finanziaria perché se non funziona la pubblica amministrazione regionale non ci sono maggioranze che tengano. SEGUE (R.R.)
Il dibattito prosegue sull'art 6
Dopo l'on. Uras è intervenuto l'on. Paolo Maninchedda, che ha detto: "Intervengo per segnalare l'ennesimo conflitto, in questo caso tra la norma in esame e le norme nazionali, proprio nella materia dei diritti soggettivi". Rivolgendosi all'assessore Dadea, l'oratore ha ricordato che "la disciplina pensionistica è regolata dalla legge nazionale" e che "si può rimanere al lavoro anche oltre il minimo di età. Invece, questo insieme di norme che stiamo discutendo è uscito dalla commissione in una versione addirittura peggiorativa rispetto alla originaria formulazione della Giunta regionale: nel 2007 si collocheranno obbligatoriamente in pensione i dipendenti che nel quadriennio maturano 40 anni di servizio. Questo è un problema serio".
All'assessore Dadea l'on. Maninchedda ha chiesto "una parola molto forte e chiara perché io,queste norme così, non intendo votarle. Mi auguro che la Giunta eviti di esporre le norme al solito contenzioso giudiziario con lo Stato". L'oratore ha parlato poi di "un fatto di giustizia, che attiene ai posti vacanti in pianta organica e alla graduatoria per l'ingresso nell'organico dell'amministrazione regionale".
Ha preso la parola anche l'on. Balia per il gruppo socialista affermando che "il personale è un pezzo significativo, forse il più pregiato, del patrimonio della Regione perché rappresenta la risorsa umana e la conoscenza. Dunque, quando si parla di diritti si incide sulle singole persone, per oggi e per il futuro". L'oratore ha proseguito: "Avrei preferito che questi provvedimenti fossero stati discussi al di fuori della manovra finanziaria ma comprendo anche che rivestano un carattere di urgenza". Ha poi aggiunto, rivolto ai rappresentanti dell'esecutivo: "In questa materia è necessaria una particolare disponibilità, perché stiamo rischiando di introdurre meccanismi che un domani potrebbero incappare in un giudizio di illegittimità costituzionale".
Il presidente del Consiglio ha dato quindi la parola all'on. Pietro Pittalis, che ha parlato a nome dell'Udeur ricordando il significato del precedente intervento dell'on. Marracini e l'apertura a un dialogo con la maggioranza: "Noi siamo vincolati anche da un deliberato congressuale sul tema del precariato e chiediamo all'assessore Dadea, alla Giunta e alla maggioranza se si vuole affrontare con serietà il precariato della pubblica amministrazione regionale e negli enti strumentali". L'on. Pittalis ha detto: "Non vogliamo fare demagogia ma non vogliamo nemmeno metterci una benda sugli occhi facendo finta che tutto questo non esista. C'è un sistema nel sistema della Regione e noi vogliamo dare una risposta certa a questi lavoratori che hanno maturato competenza professionale, alle loro famiglie. Senza una risposta chiara io, ma credo anche tutti i colleghi dell'Udeur la pensino come me, non sono più interessato a seguire il corso di questa manovra finanziaria. Certo, apprezziamo i vostri sforzi per la riduzione dei costi della pubblica amministrazione regionale. Ma notiamo anche contraddizioni: in alcuni assessorati sono state chiamate al lavoro persone che da un pezzo avevano superato i sessant'anni". (c.c.)
Voto segreto a sorpresa sull'articolo 6 (Personale): approvato un emendamento contro il collocamento a riposo forzato dei dipendenti e dei dirigenti che boccia una parte dell'articolo
Approvato a sorpresa un emendamento (Udeur) contro il collocamento forzato a riposo dei dipendenti che avendo maturato 40 anni di contributi non hanno ancora l'età pensionabile e di coloro che abbiano compiuto 60 anni ed abbiano maturato l'anzianità contributiva per la pensione. Con 36 voti a favore, 31 contrari ed 1 astensione, è stato infatti approvato, con votazione a scrutinio segreto, l'emendamento soppressivo parziale N. 30, a firma Pittalis, Marracini e Renato Lai tendente a sopprimete le lettere "a" e "b" del secondo comma dell'articolo 6. Si tratta appunto di quelle parti della legge che dovevano autorizzare l'Amministrazione regionale a collocare a riposo nel 2007 "i dipendenti comprese le qualifiche dirigenziali che abbiano maturato o maturino nel quadriennio i 40 anni di anzianità contributiva, anche se non abbiano raggiunto il limite massimo di età" e "a collocare a riposo, soltanto nell'anno 2007, i dipendenti comprese le qualifiche dirigenziali, che abbiano compiuto o compiano nel corso dell'anno il 60 esimo anno di età e abbiano maturato l'anzianità contributiva utile per la pensione".
In precedenza si era registrato l'intervento di replica dell'assessore Massimo Dadea che aveva esposto la posizione dell'esecutivo rispetto alle considerazioni dell'opposizione. Dopo aver sottolineato il lavoro positivo della Commissione col contributo anche della minoranza, Dadea aveva sottolineato le due esigenze perseguite con questa norma: mirare alla riforma organizzativa della Regione adeguando, con processi mirati, la gestione organizzativa nel senso della indicazione di indirizzi e non di gestione, e in secondo luogo produrre un ricambio generazionale con nuove professionalità e giovani per rispondere a una società sarda in rapido cambiamento. Non solo ricambio generazionale, quindi, ha sottolineato Dadea, ma anche professionale.
Conclusa la discussione generale, l'attenzione si è quindi spostata su articolo ed emendamenti. Sono stati posti prima in discussione gli emendamenti soppressivi 169 e 107, che sono stati bocciati. Nella discussione di essi erano intervenuti: Roberto Capelli (Udc) favorevole all'emendamento ("Nessuna concertazione con i sindacati, c'è un grosso problema rappresentato dai 40 espulsi dal processo lavorativo"); Pierpaolo Vargiu (Rif) anch'egli per il sì ("senza questo articolo non ci sarebbe nessun peggioramento della legge"), Giuseppe Atzeri (Psd'Az), firmatario dell'emendamento ("L'art.6 è una grande norma intrusa che è entrata in finanziaria per mancanza di adeguati controlli"), Silvestro Ladu (Fortza Paris) anch'egli per il sì all'emendamento ("Una materia da trattare separatamente alla legge finanziaria"), Maria Grazia Caligaris contraria agli emendamenti ma critica("Un conto è proporre la quiscenza, un conto imporla"),Giorgio La Spisa (Fi), favorevole ("I problemi seri vanno affrontati con norme organiche e concertate"), e Alberto Randazzo (Udc) favorevole all'emendamento (Le leggi dello Stato danno incentivi contro l'esodo, noi il contrario"). Questi emendamenti sono stati bocciati.
E' stato posto successivamente in discussione l'emendamento N. 30, che come detto è stato, a sorpresa, approvato.
Il Presidente Spissu ha quindi chiuso la seduta. I lavori riprenderanno alle ore 16. (LP)