CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 324 del 9 maggio 2007
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Completata la discussione dell'articolo 3 si passa al successivo articolo 4 (disciplina regionale IRAP attraverso la Agenzia delle entrate: ARASE). Sull'ordine dei lavori La Spisa chiede che la Terza commissione senta in audizione il Presidente della Fondazione del Banco di Sardegna, l'ex presidente del Banco e l'amministratore delegato della BPER.
Cagliari, 9 maggio 2007 - Gli emigrati e le tasse sulle seconde case ancora al centro del dibattito in Consiglio nel pomeriggio (sotto la presidenza del Vice presidente Eliseo Secci). Si discute sull'articolo 3, e, subito dopo, sull'Arase (Agenzia della Regione Autonoma della Sardegna delle Entrate) cui è demandato il compito della riscossione e della vigilanza sull'Irap regionale (art. 4). Ma con una breve parentesi determinata da un intervento dell'on. La Spisa sull'ordine dei lavori. La Spisa ha chiesto un pronunciamento dell'Aula affinchè -senza interferire con i lavori sulla Finanziaria- la Terza commissione senta urgentemente in audizione il Presidente della Fondazione del Banco di Sardegna, l'ex Presidente dello stesso Banco e l'amministratore delegato BPER, dopo le dimissioni odierne del neo presidente dell'Istituto di credito. Su questo argomento, il presidente di turno, Secci, ha osservato che questo argomento deve essere sollevato in seno alla Commissione, che giust'appunto si riunisce domani mattina alle 9.
La seduta è quindi proseguita con l'esame degli emendamenti aggiuntivi all'art. 3 rimasti in sospeso dalla mattina. E la discussione si è particolarmente incentrata sull'emendamento 91, a firma Caligaris e più, tendente ad una "più equa rimodulazione dei parametri concernenti le unità immobiliari attraverso opportuno monitoraggio". Per dichiarazione di voto sono intervenuti a favore Maria Grazia Caligaris (Misto Sdi), Beniamino Scarpa (Misto), Raimondo Ibba (Misto Sdi), Sergio Marracini (Udeur). Di segno opposto e quindi negativo il giudizio di Luciano Uras (Rc), Pierpaolo Vargiu (Rif), Giuseppe Luigi Cucca (Margherita), Roberto Capelli (Udc), Silvestro Ladu (Fortza Paris), Franco Ignazio Cuccu (Udc). E' anche intervenuto con approfondimenti l'assessore Dadea, che ha espresso giudizio negativo. Con votazione elettronica palese l'emendamento è stato bocciato.
La discussione, dopo la parentesi procedurale proposta da La Spisa sul Banco di Sardegna, e di cui si è detto, è quindi proseguita sull'articolo 4 della legge Finanziaria, concernente la disciplina dell'Irap, e che prevede una importante parte attiva da parte della nuova Agenzia ARASE circa le modalità di applicazione dell'imposta, e di controllo.
Nel corso della discussione generale su questo articolo, Pierpaolo Vargiu (Rif) ha espresso fortissime perplessità e preoccupazioni proprio sulle modalità dell'attività della "ARASE": "turba persino il dettaglio maniacale con cui vengono specificati i compiti. Sembra che si proietti un'ombra lunga che sembra ricordare una sosta di attività di spionaggio e di detective".
Sulla stessa lunghezza d'onda Nicolò Rassu (FI): "stiamo istituendo un corpo di polizia tributaria regionale"; con quale autorizzazione dei semplici civili potranno fare controlli?
Di parere opposto Giommaria Uggias (Margherita), per il quale "la Regione ha il diritto/dovere di applicare le leggi che si dà, e questo provvedimento è necessario nei limiti che proprio la norma impone a tutela dei cittadini, e ciò per evitare eccessive discrezionalità".
E' quindi cominciato l'esame degli emendamenti. E proprio sul primo emendamento tendente alla soppressione della lettera "a" del secondo comma è mancato il numero legale con la conseguente sospensione della seduta per mezz'ora. (LP)
Legge Finanziaria 2007: approvato l'articolo 4. In discussione l'articolo 5 (Imposta di soggiorno).
Cagliari, 9 maggio 2007 - Alla ripresa dei lavori il presidente Eliseo Secci ha messo, nuovamente, in votazione l'emendamento 500 all'articolo 4. Ma è mancato ancora il numero legale. I lavori sono stati sospesi per altri trenta minuti. Alla ripresa dei lavori il presidente Spissu ha messo ancora in votazione l'emendamento (voto elettronico palese) che è stato bocciato. Non approvati anche gli emendamenti: 501, 504, 505, 503, 502. L'aula, invece, ha dato il via libera all'emendamento della giunta 937 e al testo dell'articolo 4. Numerosi gli interventi sull'articolo 5 (Imposta di soggiorno). Il primo ad intervenire è stato l'on. Diana (AN) che ha detto che questa imposta non è frutto di nessuna concertazione con i comuni. Alleanza Nazionale è totalmente contraria a questo tipo di imposta. Anche perché comporterebbe un'entrata irrisoria. Infatti, se tutti i comuni della Sardegna applicassero la tassa, il gettito sarebbe di 10 milioni e 760mila euro. Ai comuni resterebbe il 50%, cioè poco più di 5 milioni di euro. Se facendo un calcolo ottimistico si raddoppiassero le presenze dei turisti in Sardegna - ha proseguito l'on. Diana - i 10 milioni diventerebbero 20 milioni. In sostanza alla provincia di Cagliari andrebbero circa un milione e 700 mila euro, al comune di Cagliari circa 110 mila euro.
Per l'on. Vargiu (Riformatori) l'articolo 5 è il compendio di quella "attività estemporanea di vendicatività" che la Regione sta attuando nei confronti del settore turistico che dovrebbe contribuire alla crescita della Sardegna. Questa azione non è supportata da un disegno lucido, non esiste una razionalità logica oltre a non esistere una legittimità normativa. Per l'on. Vargiu, il meccanismo di riscossione è talmente farraginoso da essere stato fatto da un esperto di enigmistica.
L'on. Capelli (Udc) ha ricordato che nel giugno 2006 il gruppo dell'Udc ha presentato una proposta di legge che prevede il "contributo di soggiorno". Tale contributo è legittimo, raggiunge uno scopo e interviene in maniera equa. L'emendamento 885 ripropone questo contributo. "Spero- ha concluso Capelli - che non venga scartato pregiudizialmente ma che venga attentamente esaminato".
L'on. Caligaris (Sdi-Rnp) ha detto di non condividere la filosofia di questa imposta e per questo voterà contro l'articolo 5. Questa tassa avrà l'effetto di far arrivare in Sardegna solo il turismo d'elite, non è stata mai discussa, non fa parte del programma di Sardegna Insieme, scarica sugli amministratori locali la responsabilità dei riscuoterla. La proposta sarà, inoltre, applicabile non prima del 2008. Che ragione c'è - ha chiesto l'on. Caligaris - di affrettarsi?
Inoltre la articolo presenta alcune incogruenze, si può arrivare al paradosso che gli emigrati quando vengono a votare devono pagare la tassa di soggiorno.
L'on. Cappai (Udc) ha sottolineato ancora una volta l'assenza in Aula del presidente Soru e dell'assessore al Turismo. Entrando nel merito dell'articolo 5, l'on. Cappai ha detto che è la dimostrazione che in Consiglio si devono approvare solo i disegno di legge della giunta. Il giudizio dell'on. Cappai su questo articolo è negativo: si mettono i comuni uno contro l'altro e crea disparità di trattamento tra turisti di serie A e di Serie B. Per l'on. Cappai l'articolo 5 è da sopprimere.
L'on. La Spisa (F.I.) ha detto che su questa tassa , in teoria, si poteva ragionare. Il provvedimento proposto, dopo un confronto approfondito, poteva essere migliorato. Invece, allo stato attuale è un'imposta pensata frettolosamente e pasticciata. Per La Spisa è il modo con cui è congegnata questa imposta che non funziona. E' troppo farraginosa, grava sui comuni e sul settore ricettivo. Il capogruppo di Forza Italia ha suggerito, data l'applicazione dal 2008, di non inserirla in questa finanziaria e ragionarci meglio.
L'on. Marracini (Udeur) ha detto che dopo la resistenza curda fatta sull'art. 3, la posizione dell'Udeur su questa tassazione è ben diversa. Certo, questo articolo 5 può essere suscettibile di "limature", ma è accettabile.
Per l'on. Rassu (F.I.), invece, si tratta di un provvedimento approssimativo e non studiato adeguatamente. Il vicepresidente del Consiglio regionale ha chiarito di essere convinto che bisogna pagare la tassa di soggiorno ma non vanno bene i modi con cui la giunta ha deciso che questa tassa si paghi. Per l'on. Rassu tutti i turisti che entrano in Sardegna devono pagare la tassa di soggiorno. Quindi, non si può dare la facoltà ai comuni di adottarla o meno. Il provvedimento è incompleto, pasticciato, incapace di recuperare risorse.
L'on. Ladu (Fortza Paris) ha detto che l' articolo 5 è un' altra tappa della Via Crucis della manovra. L'esponente di Fortza Paris non è d'accordo né sul metodo nè sul merito. E' necessaria, quindi, una riflessione. R.R.
Approvato l'articolo 5 (tassa di soggiorno) della Finanziaria. Ridotto il periodo di applicazione. Partirà dal 2008.
Cagliari, 9 maggio 2007 - Approvato anche l'articolo 5 della Finanziaria, che istituisce dal 15 giugno al 15 settembre (la proposta iniziale della Giunta prevedeva un periodo più lungo, dal 1 maggio al 30 settembre) l'imposta di soggiorno (un euro al giorno, a persona). L'imposta (o contributo pro-ambiente ed a favore dell'offerta dei servizi turistici) parte dal 2008, sarà facoltà dei Comuni applicarla in tutte le strutture ricettive, alberghiere e no (compresi i bed & breakfast). Il gettito previsto è di 10 milioni di euro; i meccanismi di esazione sono (forse) da perfezionare.
Dal momento che l'imposta non parte subito, si chiedeva si sopprimere l'articolo, di approfondire l'argomento, dare al provvedimento dignità di legge (on. Capelli, Udc). Lo stesso assessore Dadea ha precisato che, nel frattempo, se ne può riparlare. Bocciato, invece, l'emendamento presentato dall'on. Balia (Fas) che chiedeva lo spostamento della tassa al 2009, considerato che, altrimenti, finirebbe col gravare sugli albergatori, essendo i "pacchetti" turistici venduti in anticipo per i successivi due anni. Invitato a ritirare l'emendamento, l'on. Balia ha reagito sostenendo che la Commissione non avesse espresso, a riguardo, alcun parere (il presidente Cucca ha negato la circostanza); posizione sostenuta anche dall'on. Masia (Fas), il quale quasi quasi si rammaricava di non aver votato per la soppressione dell'intero articolo, "che non ci convince un granchè".
Critiche dal centrodestra (Vargiu: una tassa di scopo viene trasformata in tassa di cassa, con prospettive di gettito poco rilevanti), mentre, dal centrosinistra, l'on. Maninchedda (Fas) ha chiesto coordinamento con la fiscalità nazionale (il dibattito suscita perplessità) perché si parlerà di federalismo fiscale, ma le direttive le dà il governo. Meglio ragionare con Roma perché il maggiore gettito Iva dei consumatori "temporanei" (i turisti) sia in parte riconosciuto alla Sardegna essendo facile il calcolo del maggiore gettito (che ci sfugge) dell'imposta.
L'on. Balia ha ricordato che la tassa di soggiorno potrebbe aggravare i conti alberghieri facendo perdere competitività all'offerta. Va tenuto presente, ha detto, che le strutture ricettive sono gravate da una pressione fiscale superiore a quella di altri paesi europei (Iva al 10 per cento, la nostra; dal 7 al 5 quella degli altri) e ciò dovrebbe fare riflettere.
Ma la tassa di soggiorno ha "nobili finalità", ha sostenuto l'assessore. Per cui, alla fine, il discrimine è tra favorevoli o contrari. (adel)