CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

------------------------------------

Nota stampa
della seduta n. 321 dell'8 maggio 2007

------------------------------------

Legge Finanziaria 2007: il dibattito sull'art. 3 (imposte regionali) e sugli emendamenti.

Cagliari, 8 maggio 2007 - I lavori del Consiglio regionale sono ripresi sotto la presidenza dell'on. Eliseo Secci.
All'esame dell'Aula l'articolo 3 (Modifiche alla legge regionale n. 4 del 2006 - Imposte regionali) e i relativi emendamenti. In apertura il presidente della Terza Commissione ha chiesto una sospensione per permettere alla commissione di completare l'esame degli emendamenti. L'on. Secci ha sospeso i lavori per trenta minuti. Alla ripresa dei lavori il presidente del Consiglio Giacomo Spissu ha aperto la discussione sull'articolo 3 e sugli emendamenti. Il primo consigliere ad intervenire è stato l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) che ha detto che non si possono accettare imposte generiche ma che è necessario effettuare un monitoraggio accurato delle proprietà immobiliari. Credo nelle imposte intelligenti - ha detto - e non credo che bisogna colpire alla cieca. Nel mirino di questo articolo anche gli emigrati: "Penso che gli emigrati, se sono nostri conterranei, non devono subire imposte aggiuntive e devono essere anzi rispettati maggiormente perché hanno subito il torto di aver dovuto forzatamente lasciare l'isola. Sono convinta, inoltre, che le tasse sul lusso - ha detto ancora l'on. Caligaris - debbano colpire esclusivamente i beni di lusso e sono anche del parere che sarebbe meglio abolire queste tasse se non sono in grado di colpire davvero i super-ricchi. Non vi è dubbio inoltre che in questo modo viene reso più pesante il carico fiscale sulle proprietà immobiliari".
Per l'on. La Spisa siamo arrivati ad un punto importantissimo di questa legge finanziaria. Il regime fiscale voluto dal centrosinistra - ha detto il capogruppo azzurro - è illegittimo, inutile e dannoso per la Sardegna. E' sbagliata l'impostazione di fondo di questo articolo che vuole sostenere l'apparato pubblico con l'incremento della imposizione fiscale. E' un sistema approssimativo che provoca storture. L'on. La Spisa ha fatto un appello perché in Aula prevalga la ragionevolezza.
L'on. Marracini (Udeur) ha detto che il centrodestra ha consegnato un paziente malato ma il centrosinistra deve agire per non farne peggiorare le condizioni. Per Marracini deve essere ben chiaro, prima di creare nuove tasse, quale è l'indicatore del lusso rispetto al quale si agisce. Se si vogliono mettere le tasse sul lusso, il lusso deve essere bene individuato. L'udeur è d'accordo a tassare il lusso, ma se il lusso non è ben individuato si creano solo danni. Molto critico anche per quanto riguarda gli emigrati che si troveranno in una condizione di differenziazione rispetto agli altri. L'esponente dell'Udeur ha invitato l'assessore a prendersi più tempo per cercare di elaborare una norma più giusta.
Per l'on. Diana (AN) l'articolo 3 è illegittimo e l'opposizione farà una pesante battaglia per fare in modo che sia cassato. Piuttosto che mettere altre tasse - ha detto l'on. Diana - abbattiamo l'Ici. L'esponente di An non è d'accordo neanche sulla tassa sulle imbarcazioni. La barca - ha aggiunto - non è sinonimo di ricchezza è un ritorno all'origine.
L'on. Pileri (F.I.) è sicuro che con questa legge si cercano solo consensi elettorali. E' una legge senza criterio, che favorisce i furbi, che non tiene conto delle classificazioni catastali. Sulle tasse previste sulle imbarcazioni, l'on. Pileri è stato chiaro: se allontaniamo dai nostri porti le grandi barche si danneggerà gravemente la rete dei porti. Per il consigliere di Forza Italia, inoltre, è necessario alleggerire la fascia dai 14 ai 20 metri.
"Se non si vuole sopprimere questo articolo - ha detto - facciamolo entrare in vigore dal 2008 dopo la pronuncia sulla sua legittimità. L'on. Pileri ha annunciato una dura battaglia.
(R.R.)

Le tasse sul lusso non giovano all'immagine e all'economia della Sardegna. Dure critiche dell'opposizione (e dell'Udeur) sul provvedimento che scoraggia il turismo. Vargiu: è la tassa della vendetta.

Il centrodestra non risparmia le accuse sulle tasse sul lusso nell'articolo 3 della Finanziaria, in discussione. Per l'on. Rassu (FI) "si ritorna alle 'decime' versate al feudatario", per l'on. Capelli (Udc) si chiede una fiscalità di vantaggio per rilanciare l'economia, ma la si punisce in questo modo; per l'on. Ladu (Fortza Paris) "si spaventano gli attuali proprietari di seconde case e i futuri investitori"; per l'on. Vargiu (Riformatori) si tratta di "una tassa della vendetta"; per l'on. Lombardo (FI) si introduce "la pedagogia della paura"; per l'on. Atzeri (Misto-Psd'Az) è l'esempio "di una politica contro" e "del rancore paesano", per l'on. Contu (FI) il gioco non vale la candela (il gettito non copre di utilità l'immagine negativa). Ma anche dalla maggioranza c'è una nota critica: per l'on. Lai (Udeur) le tasse sul lusso sembrano tradire "una cultura ideologica tradizionalmente ostile ai proprietari di ricchezza".
A questa sventagliata di accuse si aggiunge anche quella dell'"imbroglio" col quale - ha detto Atzeri - la Giunta cerca di far pagare le tasse sulla seconda casa per l'intero anno, anziché per i sette mesi del 2006 che corrono dalla pubblicazione della legge finanziaria sul Buras. E' qui che affiora una tendenza che deve essere subito corretta perché getta discredito su una Regione che spreme i contribuenti, ma non colpisce i grossi speculatori e costruttori, i quali, con società anche fittizie domiciliate in Sardegna, aggirano l'ostacolo.
Gli effetti della tassazione? Del tutto negativi - ha detto Rassu - perché hanno innescato un sistema speculativo (il blocco delle nuove costruzioni ha fatto esplodere il valore di quelle esistenti): Un solo effetto concreto: far scappare la gente e - ha aggiunto l'on. Capelli - alimentare una pericolosa lite sociale perché si accresce la forbice delle disuguaglianze. Se l'introduzione delle tasse sul lusso erano state giustificate dall'allora assessore Pigliaru, "come una provocazione verso lo Stato, essendo la Regione impegnata nella vertenza sulle entrate", chiusa la vertenza, la provocazione è rimasta, "ma questa volta contro chi in Sardegna ha voluto investire i risparmi".
Ma quanto ha incassato la Regione da questa spericolata iniziativa allontana-turisti? Ne ha chiesto contro alla Giunta l'on. Ladu. I dati non sono stati comunicati; ma quel che si sa è la forte diminuzione di turisti spaventati dal sistema fiscale; concetto ripreso da Vargiu, che si preoccupa di una Agenzia sarda delle entrate "quasi militarizzata", una sorta di "grande fratello fiscale", che ha lo scopo di spremere come un limone chi è riuscito, con sacrifici, ad avere un bene al sole.
A fronte di tutto questo - ha spiegato l'on. Lombardo - non c'è un progetto di sviluppo, di crescita sociale e la fonte di reddito del turismo viene inaridita. Per non ammettere l'errore del 2006, Soru insiste. Il risultato? Il cartellone di Bonifacio con un "grazie Sardegna" per l'aumento del turismo nautico nel porto corso. E' questa la Sardegna che Soru desidera? Un paesaggio posto sotto una campana di vetro, "ma senza ossigeno?".
L'on. Atzeri ha insistito sulla contraddizione di voler allungare la stagione, finanziando i low cost e poi disincentivare chi arriva in Sardegna e chiede che si metta mano, "tutti insieme", sul titolo terzo, anche in conformità - ha precisato Lai - col federalismo fiscale. Se si colpisce il diportismo nautico, si colpiscono duramente tutte le attività legate ad esso. (adel)

Finanziaria: prosegue la discussione dell'articolo 3: "tasse sul lusso" e degli emendamenti

Con la replica dell'assessore Massimo Dadea si è conclusa -sotto la presidenza del Vice presidente Nicolò Rassu- la fase della discussione generale sull'articolo 3 e sono cominciate le dichiarazioni di voto sui numerosissimi emendamenti a questa norma.
Nel suo intervento Dadea ha in primo luogo sottolineato che con questa norma "si sta dando ne più ne meno attuazione all'articolo 8 dello Statuto" sulla capacità impositiva della Sardegna. Oltre tutto le cosiddette tasse sul lusso erano state introdotte già nella precedente finanziaria, e oggi vengono affinate per renderle omogenee e compatibili con la legislazione nazionale. Quali le finalità? -ha detto Dadea- "costituire un fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale mirato al riequilibrio a favore delle zone interne. In sostanza favorire un flusso turistico dalle aree costiere alle zone interne".
Al termine della replica dell'assessore, sono stati posti in discussione gli emendamenti 167 (Atzeri-Maninchedda) e 441 (La Spisa e più) soppressivi totali.
Ha dichiarato per primo il proprio voto favorevole alle proposte di eliminare questo articolo 3, Roberto Capelli (Udc) ("Giusto salvaguardare l'ambiente ma deleterio tentare di farlo con nuove tassazioni e balzelli"); subito seguito da Paolo Maninchedda (Fas): "risulta evidente il contrasto gravissimo che si crea fra fiscalità locale e fiscalità generale, che può creare gravi pericoli per il principio di libera circolazione". Ai due ha fatto eco Pietro Pittalis (Misto-Udeur) anch'egli contrario a questa tassazione e favorevole agli emendamenti ("Non ci piace una politica di divieti e tassazioni: a quanto ammontano gli introiti e a quanto i costi?". Ha annunciato il sì agli emendamenti anche Giorgio La Spisa (Fi): "Le tasse servono a ridistribuire ricchezza non a restaurare un danno presunto"; e dopo di lui anche Maria Grazia Caligaris (Misto-Sdi) ha annunciato il voto contro l'art. 3: "Non possiamo aggravare il divario fra noi ed i sardi che non vivono in Sardegna. Il principio è condivisibile ma non deve penalizzare gli emigrati". Di "tassa odiosa" ha parlato Pierpaolo Vargiu: "non serve più per il contenzioso con lo Stato sulle entrate fiscali ma allora a che serve? Non certo ad aumentare le risorse": "sono tasse ad effetto boomerang". Del medesimo parere Alberto Randazzo (Udc) che ha chiesto di conoscere "i dati veri sui vantaggi ed i costi derivanti da queste tassazioni", ed ha aggiunto: "una vergogna tassare anche gli emigrati sardi". Analoghe le critiche di Giovanni Pileri (Fi): Quanti introiti dalle tasse sulle barche? Quali gli introiti di queste tasse", ed ha criticato l'assenza costante del Presidente Soru dall'aula. E' stata quindi la volta della dichiarazione di voto di Silvestro Ladu (Fortza Paris) ("Sono tasse di scopo o sono tasse ambientali, o di altro genere? La verità è che sono tasse punto e basta". Quindi Mariano Contu (Fi): Gli emigrati sono un valore aggiunto da premiare non certo da penalizzare".
I lavori del Consiglio sono stati quindi sospesi. La seduta ricomincerà nel pomeriggio alle ore 16,30. (LP)