CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 320 del 7 maggio 2007
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Si è iniziato il dibattito sugli articoli della Finanziaria. L'opposizione critica l'anticipazione di somme di esercizi futuri. Uras: una manovra che dà respiro all'economia. Mario Floris: spericolata e pericolosa. Diana: si sta usando il grimaldello. La Spisa: debito mascherato.
Cagliari, 7 maggio 2007 - L'articolo 1 è la chiave (Uras) o il grimaldello (Diana) della Finanziaria? E' la strada che porta a nuove risorse e migliora le prospettive di sviluppo o è un indebitamento mascherato? Su questi due versanti si è articolato l'inizio del dibattito in un'aula poco affollata (16 le domande di congedo) dopo che la Terza Commissione (presidente l'on. Cucca) aveva iniziato (e non completato; ma per accordi intercorsi) l'esame del migliaio degli emendamenti presentati che incombe come un macigno sull'andamento dei lavori. Dei numerosi interventi, uno solo della maggioranza (l'on. Uras, Prc) a far capire che c'è fretta di approvare la manovra perché, conclusi i quattro mesi di esercizio provvisoriocce hanno consentito la spesa per dodicesimi, ora è tutto fermo. Ritardo pregiudizievole (su questo punto maggioranza e minoranza sono inevitabilmente d'accordo) che non è un toccasana per l'economia, alla quale, anziché dare ossigeno (on. Diana), come il caso richiede, "si rischia di dare protossido d'azoto".
Ci sono forti dubbi, ripetuti nel corso degli interventi, che mettere a bilancio 2007 entrate previste nel 2010 e frutto della vertenza con lo Stato non rappresenti correttezza contabile. In realtà, quelle somme non sono disponibili, ha detto l'on. Vargiu (Riformatori); e forse è proprio questo l'escamotage della Giunta, che, ritardando la spesa, accumula risorse per la gestione dell'anno elettorale (2009). Ma il problema non è solo quello della correttezza contabile; se anche si ricorresse, attraverso i mutui, all'indebitamento, le scelte fatte dall'esecutivo non sono da condividere. E ciò da luogo al dibattito interno alla maggioranza.
Questa manovra diventa perciò "spericolata e pericolosa", come l'ha definita l'on. Mario Floris (Uds), ma anche "illegale e incostituzionale" perché "viola la veridicità del bilancio" instaurando "atti di cannibalismo finanziario" a danno di chi erediterà questi debiti. Floris incalza: cita Francesco Pigliaru, economista di valore ed ex assessore al Bilancio che mette in guardia su una contabilità del genere. La legge in discussione è "sorprendente e banale" per lo stile politico e amministrativo "che sfugge il confronto, generando ritardi e disordine", ma soprattutto perché sostenuta "dal ricatto morale" di un presidente che, di fronte alle critiche della maggioranza, minaccia di mandare tutti a casa dimettendosi. Ma le dimissioni, dice Floris, "sono un segno di coraggio, che non si annunciano ma si danno", non sono una umiliazione, "ma la vittoria dei propri principi". La Finanziaria del 2007 segna "Il primato dell'irresponsabilità" e assume "un carattere eversivo" nel senso di sovvertire i principi della contabilità pubblica, dove esiste un bilancio di competenza e, alle entrate, devono corrispondere analoghe spese. Qui tutto ciò non avviene e i dubbi sulla costituzionalità della manovra permangono.
L'on. Farigu (Nuovi socialisti) ha sottolineato le beghe della maggioranza. "Sottoscrivo in pieno l'intervento critico dell'on. Masia - ha detto - e l'intervista rilasciata dall'on. Balia, che non indulge in frivolezze politiche, ma bada al sodo. E se il dubbio cova in maggioranza le prospettive sono preoccupanti. Perciò, o si trova un momento d'intesa, spazzando via le ambiguità e apportando alla manovra le correzioni necessarie, oppure è meglio sciogliere il Consiglio. Il danno per i sardi sarebbe minore.
Del resto, con questa "alchimia finanziaria" la Regione "non rende un buon servizio alle generazioni future", ha affermato l'on. Contu (FI) perché sottrae ad esse risorse, sperando che, alla fine, le entrate dal 2010 in poi vengano mantenute. Così facendo non si risana il bilancio regionale, ma si rinviano i debiti.
Ma Uras (Prc) replica: questa Finanziaria è il frutto della vittoria collettiva dei sardi nella vertenza con lo Stato sulle entrate, battaglia della quale si avverte ancora la tensione. Si tratta di risorse aggiunte che danno respiro al bilancio e, di conseguenza, all'economia sarda. Ora, tuttavia, occorre "una risposta di sinistra" ai bisogni della comunità, che deve realizzarsi privilegiando lavoro, certezza di reddito, sviluppo equilibrato ed armonico dei territori, dando, cioè, "una risposta sociale avanzata".
A leggere la Finanziaria, però, ha sostenuto l'on. Pisano (Riformatori) i soldi in più non si notano. A prescindere dai forti dubbi sulla "rivoluzione" dei principi inderogabili di contabilità (competenza e risultato d'esercizio), ammesso che tutto sia legittimo, dove finiscono le entrate dal 2010 in poi? Non nelle leggi di settore (imprenditoria giovanile e femminile al palo; legge 9 sul commercio senza risorse per dare risposte a 2.400 esercenti; legge 51 all'asciutto), mentre crescono le povertà. E la novità più significativa, il Fondo unico per gli enti locali, è, in realtà, il gioco delle tre carte, perché assegna risorse in realtà sottratte col mancato finanziamento dell'articolo 19 della 37 (politiche del lavoro).
Di "prestito mascherato", che si ripercuoterà sui bilanci futuri, ha parlato l'on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, ricordando che l'anticipazione delle somme di esercizi futuri non è stata impugnata dal governo a proposito dell'esercizio provvisorio a condizione che se ne dichiarasse la straordinarietà; oggi la manovra spericolata è ripetuta nel bilancio 2007 ed acquista perciò un carattere di ordinarietà che "siamo curiosi di sapere come verrà interpretato" ipotizzando il ricorso alla Corte Costituzionale.
Dunque, l'articolo 1 è un grimaldello che, per sua natura, è attrezzo da scassinatori, ha detto l'on. Diana (An); infatti "ci stiamo appropriando di risorse non del tutto nostre". Aggirare l'ostacolo è atto a volte di furbizia, ma alla fine mette nei guai chi usa quell'attrezzo. Delude Soru, che non è in aula. (adel)Finanziaria: prosegue la discussione degli articoli e degli emendamenti. Approvato l'articolo 1
Cagliari, 7 maggio 2007 - L'articolo 1 della legge Finanziaria (Dl 274 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale) che introduce lo stanziamento dei 500 milioni di euro quale anticipazione delle future entrate da parte dello Stato è stato approvato a maggioranza. Gli emendamenti soppressivi ed aggiuntivi presentati dalla minoranza sono stati invece respinti.
La discussione del Consiglio è entrata subito nel vivo con l'esame dei primi articoli della legge. Sul primo articolo la discussione generale è stata conclusa dal consigliere Attilio Dedoni (Rif): "Solo Dio sa se questa legge finanziaria potr essere utile ai sardi". Dedoni ha parlato di "Finanza creativa che è un imbroglio", ed ha denunciato la mancanza di qualsiasi sostegno allo sviluppo delle attività produttive.
La replica dell'assessore Massimo Dadea ha respinto l'accusa "di qualsiasi disegno machiavellico" sulla anticipazione delle risorse attese dallo Stato. "Occorre dare una lettura pragmatica", ha detto Dadea: l'iscrizione dei 500 milioni è legittima ed attiva una procedura virtuosa: legittima perchè, prevista nella legge sull'esercizio provvisorio, non è stata impugnata dal Governo". Secondo l'assessore, rispetto alla contrazione di un mutuo, tale meccanismo non grava di interessi.
Sono stati quindi posti in votazione i vari emendamenti presentati dall'opposizione, in prevalenza soppressivi. Sono intervenuti numerosi consiglieri per dichiarazione di voto. Per Mario Diana (An) "se questa norma è legittima possono gli enti locali usare gli stessi criteri?"; l'on Giorgio La Spisa (Fi) ha respinto il giudizio dell'assessore Dadea sulla legittimità della procedura: un'operazione spericolata ed illegittima, mentre Pierpaolo Vargiu (Rif), ha detto che meglio sarebbe stato "che le risorse regionali venissero reperite con canali normali". Il voto contrario agli emendamenti è stato espresso da Chicco Porcu (Ps), "Si tratta di una procedura del tutto eccezionale. E' del tutto legittima".
L'articolo 1 è stato quindi posto in votazione ed approvato a maggioranza.
Numerosi gli interventi anche in sede di discussione dell'articolo 2, che reca varie modifiche alla legge regionale di contabilità (N. 11/2006). Molto critico Mario Diana (An): se davvero fosse stato legittimo inscrivere le future entrate non sarebbe stato necessario apportare modifiche alla legge di contabilità: stiamo sanando una norma illegittima; si sta stravolgendo, con una norma in Finanziaria, la legge che guida la formazione della stessa Finanziaria". Giudizio fortemente negativo anche di Giorgio La Spisa (Fi), ("Non si può sanare una illegittimità costituzionale con una legge ordinaria". Quanto all'avvallo dato dai tecnici del ministero "ci auguriamo che prima o poi emerga la verità". Così Pierpaolo Vargiu (Rif): "questo articolo è il coperchio per la pentola dove si sta bollendo il minestrone della maggioranza, sperando che nessuno si bruci"; "siamo di fronte a un modo di fare le leggi che speriamo finisca presto".
Quindi le dichiarazioni di voto sugli emendamenti presentati dalla opposizione. Sono nuovamente intervenuti i consiglieri Mario Diana (An), Giorgio La Spisa (F), Sergio Pisano (Rif), e Pierpaolo Vargiu (Rif). Ma la discussione sull'articolo 2 prosegue. (LP)
Approvato anche l'articolo 2 e il Consiglio regionale è aggiornato a domani ore 10.
Replicando all'on. Vargiu l'assessore Dadea ha spiegato che la modifica delle norme di contabilità "si è resa necessaria per adeguarci alla finanziaria nazionale".
Il presidente Secci ha poi posto in votazione gli emendamenti 96 e 421. Il capogruppo di Forza Italia on. Giorgio La Spisa ha chiesto il voto elettronico e l'Aula ha bocciato gli emendamenti.
Il presidente Secci ha poi posto in votazione gli emendamenti 168 e 422. Il capogruppo dei Riformatori, on. Pierpaolo Vargiu ha annunciato il voto a favore sollecitando una modifica delle norme di contabilità a favore dei sistemi degli enti locali. Modifica sollecitata anche dal capogruppo di Forza Italia, on. Giorgio La Spisa: "Da ora in poi se ci saranno nuove entrate ogni consiglio regionale dovrà prevedere per forza le nuove entrate, siamo davanti ad una distorsione del sistema"..
Per l'on. Atzeri (Psd'az), firmatario di uno dei due emendamenti insieme all'on Maninchedda, "questa grande vittoria che voi sbandierate nasce da un patto scellerato del presidente Soru che il consiglio non ha mai autorizzato. State avvelenando i pozzi per le future generazioni".
L'on. Diana (An) ha lamentato l'assenza del presidente Soru, annunciando il voto a favore così come l'on. Pisano dei Riformatori.
Il presidente Secci ha posto in votazione i due emendamenti ma la seduta è stata sospesa per mancanza del numero legale (il voto elettronico era stato chiesto dall'on. La Spisa) e aggiornata alle 20.47.
Alla ripresa gli emendamenti su cui era stata sospesa la seduta non sono stati approvati, mentre l'articolo 2, posto in votazione è stato approvato.
E' quindi intervenuto l'on. La Spisa che ha chiesto di aggiornare i lavori a domani vista la necessità di discutere con calma il successivo articolo 3 della manovra (che riguarda le tasse), evitando dunque di iniziare gli interventi subito senza poterli concludere in serata. E' prevedibile che gli interventi in Aula sull'articolo 3 saranno numerosi.
Il presidente Secci ha così disposto la convocazione dell'Aula per domani alle10 mentre alle 9 si riunirà la commissione Bilancio e programmazione. (c.c.)