CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 318 del 3 maggio 2007

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Concluso il dibattito generale sulla manovra finanziaria con gli ultimi interventi dei capigruppo. Polemica sull'inserimento in bilancio delle entrate statali del 2010. Sono "un debito mascherato"? Ma la maggioranza replica: è più serio fare debiti per fronteggiare le emergenze?

Cagliari, 3 maggio 2007 - L'aula semivuota fa scivolare l'inizio dei lavori del dibattito generale sulla manovra finanziaria. Ultimi interventi dei capigruppo, prima della replica della Giunta. L'on. Atzeri (Misto) critica gli imperdonabili ritardi e la "sciatteria legislativa" (ci si preoccupa - dice - di approvare le leggi, non di fare buone leggi); definisce "una solenne corbelleria" le tasse sul lusso, "un modo rancoroso e mediatico che penalizza l'emigrato di Mirafiori, mentre i grossi speculatori, con domicilio fiscale in Sardegna, sono esenti" e ritiene un esempio di schizofrenia i 20 milioni a disposizione dei Comuni per entrare in Abbanoa, poiché su di essi, a fronte del limitato beneficio, si scaricano debiti per 70 milioni. Il Psd'Az - ricorda Atzeri - insiste per un diverso controllo di gestione, delegato alle 8 Province, affinché i Comuni diventino protagonisti. Abbandona è un carrozzone - insiste - e una riforma di facciata il cui esito è l'aumento delle tariffe, dei disservizi e il ritardo del pagamento delle fatture che mettono in crisi le società d'appalto. Insistendo sul modello corso ("ma adattato alle nostre esigenze") con libera concorrenza per la continuità territoriale, l'on. Atzeri critica l'assessore che ha favorito "l'anarchia dei cieli" e il presidente Soru "che ha vanificato la battaglia politica per ottenere l'intervento finanziario del governo", scaricando "sulle gracili spalle" della Regione anche questa incombenza. Grave l'esclusione dal progetto di "zona franca" (dopo 40 anni di lotte) e più grave aver inserito in bilancio risorse future, sulle quali non c'è certezza: "è come avvelenare i pozzi", mettendo in difficoltà chi verrà dopo.
Per l'on. Biancu (Margherita) è, invece, una buona Finanziaria, molto migliorata in Commissione. Il ritardo è stato, in parte, compensato dal miglior risultato. La vertenza con lo stato ha impinguato il portafogli (le entrate sono passate dai 6,3 miliardi del 2004 ai 7,3 miliardi di quest'anno), mentre l'azione di risanamento ha ridotto il deficit a zero (nel 2004 era di 1.143 milioni). In funzione di tali risultati, le risorse manovrabili sono passate dall'1 per cento (si parlava di bilancio "ingessato") al 32 per cento, creando le premesse per una politica degli investimenti, che è facile rilevare: dall'ambiente al turismo, dai lavori pubblici all'agricoltura, dalla scuola alla sanità. Biacu ha ricordato anche i momenti di tensione con la Giunta e con Soru: dalle minacce di dimissioni del presidente al disaccordo sull'energia eolica e sull'agenzia regionale sull'architettura; ruolo - ha detto - che può essere svolto dai servizi dell'assessorato, evitando lo spreco di un nuovo ente. Fra le innovazioni "molto positive", il Fondo unico per gli enti locali con maggiore risorse e autonomia di programmazione e l'avvio del comparto unico per il personale con equiparazione degli stipendi (la Margherita ha presentato un progetto di legge in merito).
Le scuse "ai sardi" per il ritardo, "frutto anche di pregiudizi e di lunghe polemiche sulla priorità data alla legge statutaria", sono arrivate dall'on. Marrocu (Ds) per il danno subito. In realtà la capacità di spesa è stata ridotta nell'esercizio provvisorio e si è bloccata dal 2 maggio, essendo trascorsi i canonici quattro mesi. Garbata la polemica con l'opposizione, che si contraddice - afferma il capogruppo Ds - sia quando presenta emendamenti di spesa per sanare situazioni di disagio, ma contesta l'impiego (tra le entrate) delle risorse del 2010 (debito dello Stato); sia quando sostiene che la maggioranza è "ostaggio del tiranno" e poi parla di litigiosità che fa perdere tempo quando la stessa maggioranza, "alla luce del sole" porta avanti tesi anche dissonanti rispetto alla Giunta. Smentisce, perciò, che la maggioranza sia allineata passivamente alle scelte di Viale Trento; sulla Finanziaria sono emerse divergenze, alcune delle quali hanno creato momenti di gelo, ma sulle quali non si è fatto dietro front. Falso in bilancio per le entrate 2010? Marrocu non è d'accordo e si chiede se sia più serio spendere risorse che non si hanno indebitando la Regione e creando la voragine del disavanzo, o prendere atto degli effetti conseguenti alla conclusione della vertenza fiscale con lo Stato. E' un indebitamento nascosto? Forse sì, ma consente di programmare interventi con la ragionevole certezza della stabilità delle entrate. D'accordo anche sulle tasse. "Usare" il territorio significa determinare un consumo che deve essere, in qualche misura, pagato.
La sedia vuota del presidente Soru, che nel corso del dibattito non s' è visto, dimostra, per l'on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, il calo di tensione politica. Ma Soru è presente; la sua "ombra lunga e scura" annichilisce qualunque tentativo della maggioranza di affrancarsi politicamente. Anche la Finanziaria, legge del Consiglio, diventa un semplice atto di governo. Polemico il passaggio sulle tasse, rispecchiano "il dna della sinistra", che è quello di aumentare il prelievo per disporre di risorse gravando sui settori produttivi con la promessa di uno sviluppo che non arriva. E' la riduzione delle tasse che aumenta - al contrario - il gettito fiscale, favorendo le produzioni e, di conseguenza, la ricchezza, sulla quale effettuare giusti prelievi. Anche per l'on. La Spisa l'ipoteca delle entrate lontane nel tempo (2010) è una forzatura. Si perde il senso della verità raccontando fischi per fiaschi. E' più onesto, quando si devono affrontare le emergenze, fare debiti e chiamare le cose col loro nome. Le entrate future, in realtà, sono un debito mascherato, avallato dal governo nell'esercizio provvisorio e dalla presidenza del Consiglio regionale, garante della veridicità del bilancio, con proprio parere. Circostanza smentita dal presidente Spissu: il parere espresso è quello degli uffici, sentiti in proposito. Nessuna forzatura e rispetto assoluto della "terzietà" della presidenza. (adel)

Legge Finanziaria 2007: conclusa con la replica dell'assessore alla programmazione Dadea la discussione generale. Alle 17 il voto sul passaggio agli articoli.

Cagliari, 3 maggio 2007- Si è conclusa, con la replica dell'assessore regionale alla programmazione Massimo Dadea, la discussione generale sulla legge finanziaria. Questo pomeriggio alle 17 il Consiglio è stato convocato per il voto sul passaggio agli articoli. Nella sua replica l'esponente della giunta ha risposto punto per punto alle critiche fatte dai consiglieri della opposizione. Per l'assessore Dadea il dibattito è stato un confronto vero, privo di infingimenti. Ha ringraziato la minoranza perché nei lavori della commissione ha dimostrato grande senso delle istituzioni e di responsabilità e la maggioranza perché la manovra uscita dalla commissione è stata sostanzialmente confermata e migliorata in molti aspetti. Uno degli elementi - ha detto Dadea - più frequentemente emerso nel dibattito generale è stato quello del ritardo con cui abbiamo presentato la manovra. La giunta regionale e la maggioranza si assumono interamente la responsabilità dei ritardi anche se questi ritardi hanno consentito al Consiglio di approvare il piano regionale sanitario e la legge statutaria. Non è vero , inoltre, che abbiamo il record negativo dei ritardi. Altre volte la manovra è stata approvata a giugno come nel 1988 e nel 1989.
Passando alla questione pregiudiziale di legittimità l'assessore ha detto che l'anticipazione di 500 milioni di euro di crediti vantati dalla regione è legittima ( c'è una certificazione dell'ufficio legislativo del ministero delle Finanze) ed è utile. E' utile perché la Regione aveva due possibilità: o il mutuo o il ricorso all'anticipazione delle entrate. E' stata scelta questa strada perché non genera disavanzo e consente di avere una massa di risorse per finanziare la spesa e lo sviluppo.
L'assessore Dadea ha spiegato, poi, perché si tratta di una manovra innovativa. "Si attiva, per la prima volta, il ciclo unico di programmazione 2007 - 2013. Quindi - ha detto - abbiamo la possibilità di allineare la programmazione statale ed europea con la programmazione regionale nello stesso arco temporale". Inoltre, sommando i Fondi Fas ai fondi comunitari non ci sarà il decremento di risorse previsto con l'uscita della Sardegna dall'obiettivo 1. Sul risanamento finanziario i dati illustrati dall'assessore sono positivi: ci troviamo di fronte all'azzeramento del deficit e all' abbattimento delle spese obbligatorie (-30%). Breve illustrazione anche per quanto riguarda le novità che caratterizzano questa manovra. In primis il Fondo unico per gli enti locali. Saranno messi a disposizione delle enti locali 500 milioni di euro che potranno essere utilizzati nella massima autonomia. E' il primo passo per attuare in Sardegna l'articolo 119 della Costituzione e mettere sullo stesso piano diversi livelli istituzionali. Altro elemento di novità è quello di aver messo a disposizione un monte di risorse considerevole per le politiche del lavoro e dell'occupazione e a favore delle nuove e vecchie povertà. Si tratta di un intervento urgente - ha detto Dadea - perché in Sardegna viviamo un paradosso: migliorano gli indicatori economici e peggiorano le condizioni delle persone. Gli interventi previsti ammontano a 240 milioni di euro che saranno utilizzati per perseguire gli obiettivi di incentivare le politiche attive per il lavoro, per i non autosufficienti, per il reddito di inserimento e per il reddito sociale.
Con l'intervento dell'assessore Dadea si è conclusa la discussione generale. Il presidente Spissu ha interrotto i lavori che riprenderanno questo pomeriggio alle 17 con il voto sul passaggio agli articoli. (R.R.)