CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 317 del 2 maggio 2007

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Prosegue la discussione generale sulla Legge Finanziaria 2007. Gli interventi degli on. rassu (F.I.), Balia (Fas), Cappai (Udc)

Cagliari, 2 maggio 2007 - Prosegue in Consiglio regionale la discussione generale sulla Finanziaria. I lavori pomeridiani sono ripresi sotto la presidenza dell'on. Eliseo Secci. Il primo consigliere ad intervenire è stato l'on. Rassu (F.I.) che ha sottolineato l'assenza della maggior parte dei consiglieri regionali. E' inconcepibile - ha detto - vista l'importanza dell'argomento in discussione che l'aula sia quasi deserta. Il parere del vicepresidente del Consiglio regionale sulla manovra è negativo. La finanziaria non ha un obiettivo certo, è senza strategia e colpisce la piccola e micro impresa che è la base della nostra economia.
La filosofia della giunta è quella di incentivare l'innovazione penalizzando gli altri settori. Insomma, anziché potenziare e creare strumenti si taglia in maniera indiscriminata la piccola e micro impresa. Per l'on. Rassu la Finanziaria deve essere fatta per i sardi, tenendo presente la realtà economica e sociale della Sardegna. L'unica visione di questa manovra è virtuale e le tasse introdotte sono solo "fumo negli occhi".
Per l'on Balia (Fas) in questa finanziaria ci sono eccessive esasperazioni sia da parte dell'opposizione che individua nella finanziaria solo difetti, sia da parte della maggioranza che ne evidenzia solo i pregi. Per l'esponente del Fas, invece, questa finanziaria contiene molti pregi e qualche difetto. E' un pregio, per esempio, che il bilancio sia "dinamico" cioè non ingessato e che sia accompagnato da un piano regionale di sviluppo.
E' un difetto, invece, il permanere dell' ingente carico di residui. Per l'on. Balia una politica di sviluppo deve essere accompagnata da una politica di risanamento. Il consigliere regionale socialista ha espresso dubbi sulla legittimità e sulla opportunità di anticipare risorse . Ritengo questo metodo - ha affermato - debole sotto il profilo giuridico e poco opportuno sotto altri profili. Un altro aspetto positivo è la politica di sostegno agli enti locali attraverso la creazione di un unico fondo. L'on. Balia ha però sottolineato l'esigenza di incrementare le risorse per l'occupazione. "Il lavoro - ha detto - è il primo problema della Sardegna e come tale deve restare all'ordine del giorno. Dobbiamo introdurre correzioni relativamente al precariato per trasformarlo in lavoro stabile". Balia ha chiesto anche alla giunta di incrementare le risorse per le leggi 9, 15 e 51 e per le vecchie e nuove povertà. Inoltre, il consigliere socialista ha espresso dubbi sul prepensionamento obbligatorio del personale attraverso forme incentivanti previsto dalla finanziaria. "Con questa norma si rischia di ledere diritti dei lavoratori e si sta costruendo in Sardegna una fase di non garanzia. L'obbligo di fuoriuscire dal lavoro deve essere trasformato in un'opportunità di fare questa scelta da parte dell'interessato.
Negativo anche il giudizio su quanto previsto sull'energia eolica. In Finanziaria c'è un eccessivo accanimento che fa parte di una filosofia incomprensibile. Sulla formazione professionale l'on. Balia è stato chiaro: le misure previste non sono sufficienti a garantire i lavoratori.
L'esponente del gruppo Fas ha poi chiesto all'assessore Dadea conferma su alcune voci che circolano su presunte modifiche statutarie all'attuale statuto della Sfirs che tenderebbero a consentire alla Sfirs di assumere partecipazioni di maggioranza in società imprenditoriali. Se queste voci fosseri confermate - ha aggiunto Balia - sarebbero molto gravi. Il consigliere regionale ha espresso preoccupazione anche per quanto previsto dall'art. 18 della finanziaria dove si autorizza la spesa di 5 milioni di euro per la ricapitalizzazione della Sfirs finalizzata, anche attraverso l'acquisizione di partecipazioni, al rafforzamento della continuità territoriale. Cosa vuol dire questo comma - ha chiesto - che stiamo procedendo a costituire, attraverso la Sfirs, una compagnia di navigazione sarda. Se così fosse: è opportuno? Sappiamo farlo? Serve a qualcosa? O non è questo che mette a rischio le risorse future? Se l'ipotesi fosse vera avrei molte perplessità o meglio decise contrarietà.
L'on. Cappai (Udc) nel suo intervento ha sottolineato l'assenza in aula del presidente Soru, ancora una volta "latitante". Il presidente Soru - ha detto l'on. Cappai - sarà fiero del record raggiunto: da oggi non si può spendere neanche una lira. Noi dell'opposizione dobbiamo fare di tutto per evitare che il governatore continui a creare danni. Dopo aver sottolineato il grave ritardo con cui questa finanziaria arriva in aula (oltre sette mesi), l'on. Cappai ha chiesto all'assessore Dadea dove sono andati a finire i tappeti e i quadri di Villa Devoto. E' un patrimonio di tutti i sardi e come tale - ha detto - va salvaguardato. Rivolgendosi alla maggioranza, l'esponente dell'Udc ha detto che il presidente Soru li tiene imbavagliati e che questa finanziaria è un imbroglio per tutte le categorie sociali. (r.r.)

Finanziaria: cominciano gli interventi dei capigruppo prima del passaggio all'esame degli articoli

Cagliari, 2 maggio 2007 - Entra in dirittura finale, con gli interventi dei capigruppo, la discussione generale della Manovra Finanziaria. Dopo di che si passerà, a partire dai prossimi giorni, all'esame degli articoli e degli emendamenti che si preannunciano numerosi.
Il primo capogruppo ad intervenire è stato, questo pomeriggio, Silvestro Ladu (Fortza Paris). Un discorso fortemente critico a partire da grave ritardo col quale la manovra è stata presentata al Consiglio. "Un ritardo record -ha sottolineato Ladu- mai visto in passato". Ma non è il solo aspetto negativo di questa legge finanziaria, secondo il rappresentante di Fortza Paris, "si è tanto enfatizzato il nuovo Piano regionale di sviluppo che sostituisce il vecchio Dpef -ha detto il rappresentante dell'opposizione- ma di esso non si è fatta una vera discussione in commissione. Uno strumento di fatto inutile". Rimanendo in tema di ritardi, Ladu ha proseguito il proprio intervento sottolineando come la legge Finanziaria, che tanta urgenza aveva perchè di fatto si rischiava di prolungare eccessivamente l'esercizio provvisorio, come di fatto è accaduto ("è trascorso il quarto mese e dal 1 maggio la spesa regionale è bloccata"), è stata preceduta da provvedimenti di legge certo importanti, ma meno urgenti come il Piano sanitario prima e la legge statutaria poi. Entrando quindi nel merito della legge, Ladu ha lamentato "le gravi carenze della spesa regionale che dovrebbe essere accelerata, ma per la quale non vi è alcun provvedimento". E' aumentata intanto la disoccupazione, ha aggiunto Ladu, "mentre non si riesce a dare risposte efficaci all'incremento della emigrazione, soprattutto dei laureati". La Sardegna è sempre più povera, a dispetto, secondo Ladu "dei 500 milioni di anticipazione inseriti in finanziaria sulle future nuove entrate. Una illusione contabile che nasconde un indebitamento mascherato". Ed invece, ha detto il leader di Fortza Paris, "occorre intervenire subito nei settori portanti dell'apparato produttivo", a cominciare, ha aggiunto, dall'agricoltura, che rappresenta un comparto fondamentale soprattutto nelle zone meno sviluppate della Sardegna". Dopo aver a lungo criticato le scelte operate nel settore energetico ed in quello paesaggistico, Ladu ha denunciato le gravi "carenze nel settore delle infrastrutture, soprattutto ai danni delle zone interne della Sardegna".
Il dibattito prosegue con gli interventi degli altri capigruppo. (LP)

Il dibattito generale sulla manovra finanziaria: lavoro e occupazione i temi ricorrenti negli interventi dei capigruppo. Dura l'opposizione: Giunta con sindrome da Titanic: l'orchestrina suona e la nave affonda. Rifondazione approva le imposizioni, all'insegna di una perequazione fiscale.

Cagliari, 2 maggio 2007 - La parola ai presidenti dei gruppi, nella discussione generale sulla manovra finanziaria. Dopo l'intervento dell'on. Ladu (Fortza Paris), è stato il turno dell'on. Vargiu (Riformatori) che ha definito la Finanziaria "stupefacente", da prima classe del Titanic (l'orchestrina suonava mentre la nave colava a picco), perché non tiene conto delle emergenze economiche e sociali della Sardegna. Già il ritardo è un segnale negativo. Nei "giorni tristi" dell'occupazione dell'aula ("atto di gravità inaudita") si voleva richiamare la Giunta a un atto di responsabilità. Ma ai ritardi si sono aggiunti ritardi, al punto "che sarebbe giusto far pagare alla Giunta questo fatto; se non significasse farlo pagare ai sardi". Bloccata da oggi, la macchina regionale si metterà in funzione da giugno (se l'approvazione della manovra non subirà rallentamenti) mentre a settembre dovrebbe entrare in cantiere quella del 2008. In cinque mesi sarà disponibile una grande mole di danaro; ma - si chiede Vargiu - la Regione ha un'idea di come spenderla? Sembra di no, a valutare i residui e a prendere atto che le emergenze (vedi lavoro e politiche sociali) sono appena sfiorate. E anche quando compaiono stanziamenti (come i 170 milioni per il lavoro), si tratta di risorse riciclate dagli anni precedenti. Altro che serenità di prospettiva. Mancano le idee, mancano i progetti di sviluppo. Incapace di creare occasioni di lavoro, il governo regionale deve rispondere alla crescente povertà, chiamando col suo nome (assistenza) gli interventi possibili. Altro che sostegno alle nascite, se i giovani, senza un lavoro, non riescono a mettere su famiglia.
Per l'on. Masia (Fas) la Finanziaria è migliorata in Commissione ("mettere d'accordo culture politiche distanti non è stato facile"), ma alcune ulteriori puntualizzazioni vanno fatte. Premesso che il ritardo con cui ci discute la manovra, se ha qualche giustificazione, appesantisce le prospettive dell'economia sarda, Masia invita "ad un maggiore senso di responsabilità", che forse è mancata nel dare priorità alla discussione della legge statutaria il cui unico effetto, per il momento, è stato quello di ritardare la Finanziaria. Sulle politiche del lavoro duro il giudizio: "bisogna smetterla di predicare bene e razzolare male". Non convince il collocamento forzato a riposo dei dipendenti regionali (in controtendenza con le linee del governo), che serve "non a creare nuovi posti, ma a ridurre l'organico"; mentre è socialmente ingiusto che i diritti maturati (forestali) da vincitori di concorso non abbiamo avuto seguito. Sugli interventi a favore degli enti locali, occorrono "necessari aggiustamenti" per riequilibrare il deficit di trasferimento delle risorse rispetto al trasferimento delle funzioni, ma, soprattutto, è necessario un loro più diretto coinvolgimento perché le comunità possano metabolizzare provvedimenti che risultano indigesti (come il Piano paesaggistico regionale) perché decisi altrove e calati dall'alto.
La Finanziaria ha una morale, simile a quella dell'"apprendista stregone": troppo potere in mano a una persona non accorta significa (come nel caso della scopa animata, che non si ferma più) far danno alla comunità. Lo ha detto l'on. Artizzu (An) sostenendo che, ora, il presidente Soru "non riesce a porre fine al disastro": infatti continua a colpire con tasse i settori trainanti (vedi turismo) o dotando d risorse insufficienti settori (vedi la sanità) che hanno un peso nella qualità della vita. Rispetto ali obiettivi indicati dal Piano gli stanziamenti non sono adeguati. Altro tema a rischio, il lavoro, che, se è frutto della validità dell'assetto produttivo, sembra destinato a segnare un ulteriore rallentamento: cancellando gli incentivi alle imprese si costringerà alla resa una serie di iniziative che si reggono in piedi con grande fatica. Quel poco che si è ottenuto, è arrivato a spese di dura battaglia in commissione. Stupefacente l'incapacità di spesa: l'assessorato dei Lavori pubblici ha residui per un miliardo e 868 milioni; quello all'Ambiente per 770 milioni. E la promessa di dare una dimensione economica ai vincoli di ampie zone di territorio (sette volte la superficie del Parco del Gennargentu), promettendo finanziamenti per tenere a bada la protesta popolare, non trovano risposte in Finanziaria. Neppure un euro.
"Novità importanti", invece, sono state evidenziate dall'on. Uras (Prc): la politica delle entrate che, introducendo innovazioni gestionali, consente una maggiore manovrabilità delle risorse; le imposizioni fiscali che consentono sia una reperibilità di nuove risorse da impiegare nelle emergenze, sia un riequilibrio dello sforzo contributivo (chi più ha, più paga). Rifondazione ribadisce alcune scelte necessarie e indica le priorità: inclusione sociale, non al precariato, politiche del lavoro. Riconoscendo i risultati (novemila posti di lavoro stabili nella microimpresa, a 56 mila euro a posto), lamenta tuttavia la difficoltà di spendere le risorse (60 milioni negli ultimi due anni; riguardano l'articolo 19 della legge 37. Ma con l'eredità di 500 milioni non spesi nella precedente legislatura) e chiede che la Regione sappia monitorare la spesa e i meccanismi che la regolano, anche attraverso tavoli permanenti di lavoro, per dar luogo a politiche attive, la cui efficacia dovrà essere, d'ora in avanti, misurata. (adel)

Con gli interventi dei capigruppo prosegue la discussione della legge Finanziaria: Capelli (Udc) e Porcu (Ps) hanno chiuso la seduta odierna. Si riprende domani alle 10

Cagliari, 2 maggio 2007 - Con gli interventi dell'on Roberto Capelli (Udc) e dell'on Chicco Porcu (Ps) si è conclusa la seduta odierna del Consiglio che proseguirà i suoi lavori domani mattina a partire dalle 10 con gli ultimi interventi dei capigruppo.
Molto severo nel suo intervento il rappresentante dell'Udc, Roberto Capelli. "Le critiche lanciate dall'on Uras nel precedente intervento -ha esordito- non devono essere rivolte all'on Cappai ma all'assessore al lavoro", che è espressione del gruppo di Rifondazione; l'assistenzialismo è una chiara manifestazione di debolezza. "Questa finanziaria -ha detto Capelli- non sta certo entusiasmando nessuno"; non ci sono prospettive per la Sardegna, "degli obiettivi annunciati nessuno è stato raggiunto". Ricordando le critiche provenute dagli stessi banchi della maggioranza, l'on. Capelli ha sottolineato che in altre situazione "tali affermazioni sarebbero state interpretate come un annuncio di precrisi", "questo sicuramente in un sistema di stampo parlamentare come in passato": "ma questo sistema non lo permette". Richiamando tutti alla stessa onestà intellettuale e politica manifestata da alcuni esponenti della stessa maggioranza che non hanno nascosto insoddisfazioni, l'on Capelli ha osservato che in un'aula ove sono presenti molti visi nuovi e ove vi dovrebbe essere la volontà di adeguati cambiamenti, non si può essere del tutto soddisfatti: "doveva essere il Consiglio della speranza e non sembra esserlo". Certo il cambiamento, ha proseguito, non sembra essere in questa finanziaria. Quindi un appello: "non ci si deve dividere in steccati precostituiti, semmai per progetti"; "il Palazzo è lontano dalla gente". Ha quindi concluso contestando il fatto che la legge finanziaria sia stata portata all'esame dell'Aula prima del Piano regionale dio sviluppo come prescrive la legge 11.
Di segno opposto l'intervento del capogruppo di Progetto Sardegna on. Chicco Porcu: "Oggi la Sardegna è certamente migliore di come ci è stata lasciata due anni e mezzo fa". "Forse anche grazie a un contesto macroeconomico positivo lo scenario del mercato del lavoro è stato positivo: il tasso di occupazione è passato dal 49 al 53 %". Porcu aveva esordito ricordando quanto dichiarato in molti interventi secondo cui in Sardegna non vi sarebbe stata in questi anni la svolta attesa, e con indicatori economici sempre tendenti al negativo. "In realtà i numero dicono che si è passati da Finanziarie che consumavano risorse senza risultati, a Finanziarie che si preoccupano di recuperare risorse e puntare allo sviluppo". Si assiste, ha detto, oggi, al completamento di un percorso: "con 1000 milioni di € in più e 1000 milioni di € di debiti in meno". Definendo "i colleghi della minoranza delle cassandre", che non vedono come in tre anni la maggioranza sta riuscendo a cambiare le cose, e "per questo sono logicamente preoccupati", Porcu si è soffermato sulle accuse di ritardo che sono state lanciate. "Noi le responsabilità ce le prendiamo", ma di fronte alle leggi di riforma varate, che sono la premessa per i grandi cambiamenti: dalla spesa dei residui passivi alle riforme degli enti, ciò che conta non è il ritardo di 40 giorni oggi, ma la possibilità di guardare al futuro.
I lavori del Consiglio proseguiranno domani alle 10. (LP)