CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 316 del 2 maggio 2007

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Prosegue il dibattito generale sulla Legge Finanziaria 2007

Cagliari, 2 maggio 2007 - Prosegue in Consiglio regionale la discussione generale sulla Finanziaria. I lavori sono ripresi stamattina sotto la presidenza dell'on. Eliseo Secci.
Il primo ad intervenire è stato l'on. Murgioni (Fortza Paris) che ha detto che questa finanziaria è l'ennesimo fallimento di questa giunta regionale che si ostina ad accettare la politica arrogante e solitaria del presidente Soru. L'esponente di Fortza Paris ha sottolineato lo spaventoso ritardo con cui la Finanziaria è arrivata all'esame del Consiglio regionale. L'on. Murgioni, entrando nel merito dei documenti presentati dalla giunta ha affermato che la filosofia dell' esecutivo non cambia: anche quest'anno si tende sempre più a rallentare lo sviluppo. E ormai la situazione in Sardegna è critica. Tutti i settori vanno male e l'Isola è in ginocchio. Intanto la distanza tra il presidente Soru e la maggioranza è abissale. Sull'atto che dovrebbe rappresentare, in maggioranza, il massimo della coesione si ha il massimo dello scollamento. E la crisi all'interno delle istituzioni si è trasformata anche in crisi sociale. Oggi siamo di fronte ad un dramma, tutti gli indicatori parlano di crisi stagnante. Per l'on. Murgioni non si può affrontare una manovra senza un confronto con il Consiglio e con le parti sociali. Il Disegno di legge all'esame dell'Aula è un provvedimento che persegue il solo fine di rendere sempre più assoluto il potere presidenziale. La Finanziaria è completamente snaturata e la fantasia contabile si coniuga con una manciata di nuove tasse. Si tratta di un documento di basso profilo, privo di progettualità. Nonostante le promesse da parte della maggioranza, inoltre, i finanziamenti in tutti i settori risultano insufficienti. Ma è sulle tasse introdotte che si tocca con mano la pochezza dell'attività della giunta. Mentre questa strada in tutto il mondo è fallita, l'esecutivo si ostina a colpire presunte ricchezze che in Sardegna non ci sono. La Sardegna passa in tutto il mondo come la regione in cui il turista è "un pollo da spennare" e dove si vuole trasformare la nostra terra in un "museo a cielo aperto" dove tutto è inamovibile. Bisogna sfatare - ha concluso l'on. Murgioni - il mito che il paesaggio si preserva con la politica dei vincoli. I sardi hanno da sempre preservato il loro territorio ma senza vincoli artificiosi.
Al termine dell'intervento dell'on. Murgioni l'on. Ladu (Fortza Paris) ha chiesto una sospensione di qualche minuto.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto l'on. Farigu (misto) che ha ricordato che il voto favorevole in commissione della maggioranza sulla Finanziaria è stato un voto tecnico. Il consigliere socialista ha ricordato le ragioni della sua astensione. "In commissione ho scelto l'astensione come voto di fiducia nei confronti della maggioranza con la speranza di attuare un confronto articolato in aula. Ora mi auguro che questo atteggiamento positivo del centrosinistra si traduca in atti concreti. Sarebbe il segno che si sta superando la crisi politica che incide notevolmente sul sistema istituzionale". Per Farigu la situazione è estremamente grave. L'ultimo segnale è l'esclusione della Sardegna dalle zone franche. La decisione del governo nazionale è un fatto gravissimo dovuto non solo ad una "distrazione" nei nostri confronti ma è il frutto di un ragionamento che ha voluto escludere la nostra regione, che ha come politica quella di introdurre nuove tasse, dalle zone franche che hanno come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo con le agevolazioni fiscali. L'on. Farigu spera che davanti a questo ennesimo atto di spregio alla nostra autonomia ci siano forze della maggioranza che vogliano opporsi alla mortificazione della giunta, della maggioranza, del Consiglio, della concertazione. In questa Finanziaria, che avrebbe dovuto trovare risposte alla sanità, all'agricoltura, agli enti locali, manca un progetto complessivo .
L'on. Pisu (Prc) dopo aver ricordato il grande ritardo con cui la Finanziaria arriva in Aula ha detto che è necessario concentrarsi sulle questione ancora aperte. Per il consigliere di Rifondazione questa Finanziaria può ancora essere la "finanziaria della svolta". Certo, la situazione è grave e sono necessari interventi straordinari sul lavoro, per contrastare le povertà, per il riequilibrio territoriale. Le risorse ci sono e si può, quindi, aprire una nuova fase. Spetta al Consiglio lanciare un segnale forte perché è in gioco non solo la credibilità del governo e della maggioranza ma della stessa Istituzione. Naturalmente si deve partire dal dato della "non spesa" che è gravissimo: mentre ci sono migliaia di sardi che vivono in condizioni umilianti non si possono trattenere e non utilizzare risorse finanziarie. Per l'on. Pisu è necessario stabilire che i soldi devono essere spesi avendo un rapporto di alta collaborazione con gli enti locali. I comuni, quindi, devono spendere i soldi che hanno a disposizione e quelli non spesi devono essere ridistribuiti ai comuni più diligenti. L'on. Pisu ha dato un giudizio positivo su questa Finanziaria anche se - ha detto - ci sono alcuni aspetti che sono sottovalutati. L'ex presidente della seconda commissione ha citato due esempi. Il primo la stabilizzazione per gradi dei lavoratori semestrali dell'ente foreste. Non è possibile - ha affermato - che ci siano lavoratori che dopo 20 anni di servizio non hanno ancora un posto stabile. Il secondo il caso del trenino verde. Nonostante l'approvazione all'unanimità della mozione per la valorizzazione del trenino verde, infatti, nulla si è fatto.
"Per chi si era presentato ai sardi con il forte impegno di dare un segnale di rottura questa finanziaria è un fallimento". Lo ha detto l'on. Carlo Sanjust, consigliere regionale di Forza Italia che ha sottolineato anche il grave ritardo con cui i documenti arrivano all'esame del Consiglio. Per il consigliere azzurro in questi ultimi mesi c'è stata una vera farsa, con continui salti del gambero e la ridicola pantomima delle "dimissioni minacciate e mai presentate"del presidente Soru. Questa finanziaria non dà risposte e prevede nuove tasse perseguendo una politica che in passato è stata fallimentare. E' l'ennesimo atto di una politica pseudo ambientalista che "maschera" i poteri forti ed è l'esempio di una finanza creativa che prevede incredibili cifre che dovrebbero salvare la Sardegna. Inoltre, si perde tempo ad approvare provvedimenti poi ripudiati, ad approvare un piano sanitario che doveva essere il libro dei sogni ed invece è il libro degli incubi. Giudizio negativo anche per il Piano regionale di sviluppo che è solo una montagna di carta straccia, un insieme disordinato e confuso di dichiarazioni programmatiche. Parere molto critico anche sulla progettazione integrata che rischia di impantanarsi perché non c'è pianificazione e sui piani strategici su cui la Regione non ha capito nulla. Per l'on. Sanjust l'elenco delle occasioni perdute è lungo, uno su tutti: le politiche sociali per il quale non è stato destinato neanche un euro. La Finanziaria,per l'on. Sanjust, è talmente negativa che non ci sono neanche i margini per migliorarla. (R.R.)

Prosegue la discussione generale sulla Manovra Finanziaria

Cagliari, 2 maggio 2007 - Molte critiche dai banchi dell'opposizione alla Manovra finanziaria in aula, giudizi positivi dai rappresentanti della maggioranza.
Per Franco Ignazio Cuccu (Udc) "una manovra finanziaria può essere considerata buona se sottintende un progetto di sviluppo adeguato alle esigenze e soprattutto se questo progetto è concordato con enti locali e parti sociali", solo così "si possono conseguire cambiamenti senza produrre macerie sociali ed economiche", "ma la Finanziaria che si sta discutendo è un illuminante esempio di ciò che non si deve fare". Cuccu ha più volte sottolineato il grave ritardo con cui la legge arriva alla discussione dell'aula ed ha ribadito che la gran parte delle "scelte fatte hanno legittimato finora le proteste sociali che si registrano ogni giorno davanti al palazzo del Consiglio". Citando l'ex assessore alla Programmazione, Francesco Pigliaru, ha affermato che egli "non ha certo sacrificato la propria dignità alla volontà del Presidente o della maggioranza". Esprimendo quindi un giudizio negativo sul fatto che la Finanziaria sia stata portata in aula solo ora ("Il presidente ha volutamente operato per ridurre gli spazi del dibattito in Consiglio") ha fortemente criticato la questione della anticipazione delle entrate.
Di manovra "complessa e innovativa" ha parlato Vincenzo Floris (Ds), per il quale "è necessario giudicare tale manovra rispetto alla situazione economica generale". "Nessuna strana alchimia -ha detto- ma una manovra che sta bene dentro lo scenario generale". Dopo aver sottolineato l'importanza della progressiva riduzione dell'indebitamento della Regione, Floris ha citato alcuni dati particolarmente significativi, evidenziando l'andamento positivo che ha portato anche alla creazione "di una positiva massa di manovra" per lo sviluppo ("le maggiori entrate da parte dello Stato si sommeranno con i fondi comunitari"). Il piano regionale di sviluppo, secondo Floris, "traccia bene i binari entro cui si incanalerà l'azione regionale: un nuovo scenario con un nuovo modello di sviluppo". Dopo aver ribadito che il cuore della manovra deve essere il sistema delle politiche per il lavoro e la lotta alle nuove povertà, ha affermato la necessità di politiche per un lavoro stabile, contro il precariato. "Ma a trascinare lo sviluppo non bastano le politiche attive del lavoro", ecco la ragione di dedicare risorse al tessuto produttivo.
Critico invece Oscar Cherchi (Misto Uds): "Siamo di fronte a una devastazione aperta in tutti i settori produttivi". Ha assimilato il presidente Soru a una "sorta unico eroe in grado di distruggere il male e depositario di scelte positive", ed ha affermato che "il vero scopo della finanziaria sembra essere quello non di dare soluzione ai problemi da di fare mera demagogia a buon mercato". Secondo Cherchi i problemi della Sardegna non si possono risolvere con "la finanzia creativa"; il consigliere ha espresso un giudizio fortemente negativo sulla questione delle anticipazioni in bilancio delle future entrate. "Ma che cosa fa in realtà -si chiede Cherchi- la finanziaria per risolvere i gravi problemi della Sardegna? E' solamente riuscita a far scendere mezza Sardegna in piazza: un vero fallimento.
Il dibattito prosegue. (LP)"

La discussione generale sulla manovra. Moro (An): finanziaria "da ultimo banco e non da primo della classe". I dati della recessione economica.

Cagliari, 2 maggio 2007 - L'aula poco affollata paga mezzora di sospensione dei lavori per mancanza del numero legale nel corso del dibattito generale sulla manovra finanziaria. Alla ripresa, c'è solo il tempo per l'intervento dell'on. Moro (An), che definisce la Finanziaria "manovra da ultimo banco, dove si imbrogliano le carte, e non da primo della classe"; eppure c'è chi (Soru) s'è attribuito la lode, nonostante il pesante giudizio di insufficienza espresso dalle categorie economiche, dalle forze sociali, dalla gente comune. Dopo tre anni di mal governo del centrosinistra - ha aggiunto Moro - "nessuno crede più alla favola che il bello deve ancora venire": c'è, invece, l'allarmante riscontro di una realtà economica in declino, che il forte ritardo della manovra (da oggi le spese della Regione sono bloccate dopo quattro mesi gestiti senza programmazione, ma solo con i "dodicesimi" del mese per mese) ha accentuato. Il 2006 è stato un anno disastroso: calati gli investimenti industriali, cresciute le sofferenze bancarie, in crisi il settore delle costruzioni e delle opere pubbliche (meno 65,5 per cento sul 2005 degli importi). La stessa Anci (Cerchi) avrebbe detto (riferisce Moro) che la Sardegna pagherà "per molti anni la conseguenza di queste scelte". I tagli al commercio e all'artigianato previsti dalla Finanziaria acuiscono il disagio. Non serve, a sollevare le sorti economiche, il fondo unico per le autonomie locali, le cui risorse (tenuto conto che in esso confluiscono i finanziamenti di leggi preesistenti) sono assai modeste. Non solo; ma l'assenza di una norma sulla gestione delle risorse fa temere la crescita delle spese correnti. Insomma, Moro ha espresso un giudizio di dura critica su una manovra che aggrava la situazione, anziché migliorarla.
I lavori riprendono alle ore 16. Tre iscritti a parlare, poi entrano in campo di capigruppo. La discussione generale potrebbe concludersi in serata. (adel).