CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 315 del 27 aprile 2007
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Il dibattito generale sulla legge finanziaria 2007
Cagliari, 27 aprile 2007 - I lavori del Consiglio regionale sono ripresi stamattina sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu e poi dell'on. Rassu.
Il primo consigliere regionale ad intervenire nel dibattito generale è stato l'on. Lombardo (F.I.) che ha sottolineato il grande ritardo con cui la manovra di bilancio si presenta all'esame del Consiglio regionale. Siamo già alla fine del quarto mese di esercizio provvisorio, ha detto l'on. Lombardo, un fatto grave che produce effetti devastanti sull'economia della Sardegna. Inoltre, dal primo di maggio la spesa regionale sarà completamente paralizzata, con conseguenze ancora più disastrose sul nostro già debole sistema economico. Le responsabilità di questo colpevole ritardo sono tutte della maggioranza e del suo Presidente che, con grande ostinazione, hanno voluto dare priorità alla Legge Statutaria piuttosto che alla finanziaria. Fatto che il centrodestra ha contrastato e denunciato fin dall'inizio e che ha portato la minoranza a compiere un gesto estremo come l'occupazione dell'aula, proprio perché si era previsto ciò che poi è accaduto e che si sarebbe voluto risparmiare ai sardi, su cui non possono ricadere le conseguenze nefaste di un governo regionale irresponsabile, lacerato dalle contrapposizioni interne.. Per l'on. Lombardo questa maggioranza ha il merito di aver raggiunto il record delle performance negative. E la manovra finanziaria non fa eccezione: si caratterizza principalmente per una evidente carenza di visione strategica, in grado di dare respiro alle politiche regionali di sviluppo e di sostegno dell'economia sarda.
E' prioritario, pertanto, porvi rimedio con una premessa alla manovra complessiva di bilancio, che indichi quali sono per questa Regione gli obiettivi generali del suo sviluppo, in modo da orientare i programmi di spesa al perseguimento di quegli obiettivi.
Ancora una volta - ha affermato l'ex vicepresidente del Consiglio - la giunta regionale privilegia il "metodo del distruggere" e "del non fare" rinunciando ad una chiara strategia di sviluppo a breve e a medio termine.
Le stesse organizzazioni di categoria hanno minacciato di scendere in piazza nel caso in cui non vengano apportate modifiche sostanziali alla finanziaria che non hanno esitato a definire "punitiva, debole ed inadeguata".
Eppure in questa finanziaria le leggi per le politiche attive del lavoro, per l'allargamento della base produttiva e per la creazione di una nuova impresa risultano ridotte notevolmente nell'entità degli stanziamenti che, addirittura possono, in taluni casi, definirsi irrisori.
Tengono, invece, banco le tasse "blocca sviluppo" e la vicenda delle entrate, che ha caratterizzato fortemente anche la chiusura del bilancio 2006.
L'inserimento di entrate future non ancora accertate costituisce un esempio deplorevole di "finanza creativa", un'operazione spericolata e pericolosa, illegittima ed incostituzionale che viola il principio dell'annualità e della veridicità del bilancio. Un vero e proprio "falso in bilancio" che darebbe il via al "cannibalismo finanziario". Ogni giunta in carica, infatti, potrebbe spendersi anche le risorse future, lasciando alle successive giunte i debiti da pagare. Per non parlare poi del "rischio imitazione" da parte di Comuni e Province che potrebbero pensare di accodarsi ai comportamenti della Regione facendo risultare in bilancio risorse future che non sono nella disponibilità dell'anno contabile.
Sulle tasse poi c'è da dire che qualunque tipo di tassa introdotta, come è noto, rischia di creare distorsioni ed effetti indesiderati e, pertanto, chi la propone deve usare la massima attenzione e cautela. Quindi, le tasse introdotte sul turismo hanno un fine meramente demagogico, propagandistico ed inutilmente vessatorio. La smania di tassare tutto e tutti confligge con una visione del turismo inteso come volano dell'economia. Anche l'imposta di soggiorno rappresenta una tassa destinata a danneggiare gravemente l'immagine della nostra isola ed a produrre, conseguentemente, effetti negativi sul turismo di gran lunga superiori rispetto a quelli delle imposte prima citate. Si tratta di un vero e proprio boomerang per la Sardegna che, a ben vedere, potrebbe diventare la meta non più preferita dai vacanzieri.
E' evidente che la giunta sta portando avanti, in modo disorganico e pasticciato, una propria ed autonoma politica fiscale interna. Ma i mercati reagiscono rapidamente ad annunci di nuove tassazioni locali dirette ai non residenti e sui beni da loro posseduti. E mentre gli effetti positivi sulle entrate sono evidenti, quelli negativi sono purtroppo certi, immediati e di lungo periodo.
Questa manovra finanziaria richiede una sonora bocciatura perché dannosa ed inadeguata. Dannosa perché blocca ulteriormente lo sviluppo. Inadeguata perché non dà nessuna risposta alle esigenze della Sardegna. E' palese che questa manovra finanziaria, ancora più che nel passato, è nata in solitudine, senza servirsi di uno strumento che è ormai da tutti riconosciuto come essenziale ed irrinunciabile: la concertazione. Questa Giunta, ma in particolare il suo presidente, non ha nessun interesse ad ascoltare, a comprendere e a riportare all'interno della manovra le proposte che provengono dai sindacati, dagli enti locali, dal mondo produttivo e dalla sua stessa maggioranza.
Il dato politico è chiaro: il presidente non ha una maggioranza che lo sostiene e lo segue nella politica economica. Il centro sinistra ha clamorosamente affossato le scelte del governatore, sostenuto solo dalla sua creatura: Progetto Sardegna. La crisi della maggioranza è palese, una maggioranza ancora una volta ostaggio del presidente, del ricatto "o si fa così o tutti a casa". La sceneggiata messa in campo dal Governatore con la minaccia di dimissioni ha messo all'angolo i partiti, neutralizzando tutte le spinte contrarie emerse nel corso dell'esame in commissione.
Mi auguro che da parte della maggioranza - ha concluso l'on. Lombardo - ci sia un forte sussulto di dignità e che prevalga il senso di responsabilità non verso un presidente, ma verso i sardi.
L'on. Sabatini (Margherita) ha detto di non essere d'accordo con la collega Lombardo. Il giudizio sulla Finanziaria è buono: sugli enti locali, sul lavoro, sull'ambiente. L'approvazione della Manovra è di fondamentale importanza, un punto di snodo per la giunta, per la maggioranza e per l'intera coalizione. Con l'approvazione della Finanziaria si potrà dare attuazione alle riforme e ai programmi.Un particolare plauso alla Terza commissione che ha lavorato per diverse settimane e che ha impresso al Disegno di legge della giunta significativi miglioramenti. Il Consiglio potrà, quindi, lavorare per migliorare ulteriormente il contenuto di questa manovra. L'on. Sabatini ha auspicato che il confronto sia serrato e costruttivo. Nei giorni scorsi ha detto - ci sono stati anche momenti di tensione ma siamo riusciti sempre a superarli. Io sono per il confronto e per il dialogo sia con i cittadini, in Consiglio, sia all'interno della maggioranza. L'esponente della Margherita ha sottolineato che la Manovra Finanziaria all'esame del Consiglio è buona, ma che la gente ha bisogno di segnali di unità perché ha ancora troppa sfiducia nelle istituzioni. Alla gente interessa una coalizione coesa, compatta che dia risposte ai loro problemi.
Per l'on Mario Floris (Uds) si tratta di una manovra piatta, senza grandi voli. E' una manovra tappabuchi di una politica sbagliata che rivolge lo sguardo ai mille "rivoli" senza puntare su una vera strategia. Lo stesso salario di cittadinanza è la copertura di un buco che si vuole riempire senza un'idea di sviluppo. Insomma, è stata inventata una nuova programmazione al latere di quella esistente che introduce un nuovo sistema che prescinde, tra l'altro, dalla concertazione. L'inventore è il presidente Soru che ha assunto il ruolo di Amministratore delegato della Regione Autonoma della Sardegna. Lui da solo decide e piega la politica alla sua visione personale. Il Consiglio regionale non può interferire perchè ha un mandato limitato e circoscritto e i partiti della sua maggioranza non intervengono perché hanno stretto un accordo con il presidente. Questo accordo per un po' ha funzionato, ma ora il meccanismo si è inceppato. Il leader dell'Uds ha paragonato il presidente Soru a Napoleone. I grandi generali però - ha detto l'ex presidente della Regione - quando si muovevano avevano i fedelissimi. Napoleone amava il suo esercito, Soru ha distrutto anche la sua truppa e il "caso Pigliaru" è emblematico. Quindi il presidente Soru agisce da solo senza sentire nessuno. E anche in materia di programmazione ha deciso di immettere nel sistema una macchina non sperimentata. E questo è stato un altro errore madornale. Il presidente della Regione ha deciso di sostituire il Centro di programmazione con un nuovo sistema che non ha funzionato. La politica - ha proseguito l'on. Floris - ha bisogno di un supporto valido. E'possibile - ha chiesto - che il soggetto tecnico voluto da Soru sia formato dal direttore generale della presidenza, dell'ambiente e dei beni culturali? Soru non ha mai sopportato Il centro di programmazione e ha ritenuto di doverlo distruggere come tutto quello legato al passato, retaggio del compromesso storico, che contrasta con la sua visione politica. Il risultato è che la progettazione cattiva scaccia quella buona e si finisce per finanziare i singoli, non la collettività. L'on. Floris si è soffermato anche sulla non presenza in Aula del presidente Soru e ha detto che ancora una volta la sua assenza "offende" il Consiglio. L'on. Floris è stato molto critico anche sul Piano generale di sviluppo che anziché contenere le strategie fino al 2015 è disarticolato dalla programmazione europee e nazionale, è contradditorio, è solo un nuovo programma elettorale, non prevede obiettivi, punti strategici di sviluppo , risorse. Visti i risultati di questa manovra l'on. Floris ha concluso il suo intervento con un invito: "Presidente Soru, ferma il tuo cervello rendilo meno tumultuoso e più sereno".
L'on. Silvio Cherchi (Ds) ha dato un giudizio molto positivo sulla manovra finanziaria e ha rimandato al mittente le accuse di chi dice che questa manovra "toglie al futuro". Sarebbe togliere al futuro - ha sottolineato - aumentare l' indebitamento. La verità è che questa Finanziaria risponde alle esigenze dei cittadini. Per l'esponente dei Ds in questa finanziaria ci sono molti elementi di novità soprattutto in materia di case, ambiente, occupazione, povertà, ruolo degli enti locali. Sono scelte che possono e devono essere migliorate - ha detto l'on. Cherchi - ma che indicano una strada. Ora spetta al confronto in Aula apportare quelle modifiche necessarie anche a far recuperare un ruolo al Consiglio regionale.
Certo, ha detto Silvio Cherchi, non possiamo nascondere il malessere della società come la crisi dell' apparato industriale. Ma con questa Finanziaria siamo convinti che iniziamo, faticosamente, a fare un primo salto di qualità: non riprendiamo a spendere e a spandere ma costruiamo una società più coesa garanzia per un'economia più efficiente. Quindi, è necessario un confronto serio e una profonda riflessione soprattutto sul sistema degli incentivi che deve essere rinnovato. (r.r.)Finanziaria - Pittalis (Udeur): sospendiamo il giudizio = Caligaris (Sdi): politiche del lavoro il tema centrale
Cagliari 27 aprile 2007 - "Chiediamo se la nostra presenza in questo quadro politico ha un senso", "non siamo più disponibili ad avallare le scelte che non ci vedono coinvolti", "sospendiamo il giudizio sulla Finanziaria". Così Pietro Pittalis (Misto Udeur) nel proseguire il dibattito sulla manovra Finanziaria cominciato questa mattina con notevole ritardo rispetto alla prevista tabella di marcia. "Possiamo fare un esercizio di retorica ed affermare che tutto va bene" ha esordito il rappresentante dei "Popolari Udeur", "ma sarebbe poco utile anche alla stessa maggioranza". La Finanziaria, ha detto Pittalis, è un tema troppo importante e deve essere "affrontato senza infingimenti". "E l'Udeur -ha ribadito- intende farlo senza alcun condizionamento"; infatti "non siamo interessati ad alcuna poltrona assessoriale", anzi per eliminare qualsiasi equivoci "Non vogliamo alcuna poltrona"; "ma questo non significa non essere partecipici, semmai significa non essere condizionati". Rivolto ai banchi della maggioranza, Pittalis ha così proseguito: "Alla maggioranza chiediamo se la nostra presenza in questo quadro ha un senso, se è possibile avere un dialogo franco ed aperto". Se il centrosinistra, ha proseguito Pittalis, vuole rinchiudersi dentro le mura del Partito democratico e la nostra presenza non è considerata utile, occorre saperlo per prenderne atto. Quanto alla situazione dell'isola, la Giunta ed il Presidente hanno le loro responsabilità: la politica è ormai assente, vi è uno scollamento rispetto a quanto accade fuori da questo palazzo, ha continuato il rappresentante dell'Udeur, "si assiste a una conflittualità esasperata fra società e politica". In questo quadro, "se la maggioranza ritiene che il nostro contributo sia utile, abbiamo indicato le nostre proposte: soprattutto in materia di lavoro. "Occorre un maggiore impegno in tema di industria, artigianato sanità: se necessario con strumenti straordinari". Ed in conclusione l'avvertimento: "Non siamo disponibili ad avallare più scelte che non ci vedano coinvolti, e sulla Finanziaria sospendiamo il giudizio".
E' stata quindi la volta della consigliera Maria Grazia Caligaris (Misto-Sdi ): "I socialisti dello Sdi vogliono costruire una casa più spaziosa e ospitale esposta al benefico sole del Pse". Un appello all'unità socialista sul modello di quanto sta accadendo con la prossima nascita del Partito Democratico mentre anche a destra, ha sottolineato Caligaris, si guarda ad un partito unico. Tuttavia in questo momento dobbiamo affrontare "in una situazione magmatica" la Finanziaria. "Intanto la situazione socio economica che abbiamo davanti -secondo la Caligaris- non è migliorata. Si delinea un quadro preoccupante; su questa Finanziaria grava pesantemente la condizione di emergenza in attesa di risposte dalle riforme strutturali". Dopo aver sottolineato il positivo lavoro svolto dalla Commissione, Maria Grazia Caligaris ha richiamato la eccessiva complessità ed ermeticità delle norme finanziarie in discussione: "è necessario far comprendere in modo meno tecnicistico alla gente che cosa offra questa finanziaria". Ricordando il tasso di disoccupazione allarmante, ha detto che il lavoro deve essere il tema centrale della politica regionale. Non si può prescindere da opportune e urgenti politiche sul lavoro per eliminare e contrastare la precarietà dando fiducia e slancio ai settori tradizionali della nostra isola: artigianato, commercio, piccole e medie imprese, turismo. Un capitolo a parte riguarda, ha ricordato la Caligaris, l'informazione: occorre salvaguardare il pluralismo informativo, salvaguardare lke frequenze televisive e radiofoniche, rifinanziare la legge 22 "che è ridotta ormai ad un fantasma". Ha concluso con un riferimento al piano paesistico ed alle cosiddette tasse sul lusso. No si deve colpire in modo indiscriminato perchè a farne le spese sarebbero anche gli emigrati sardi: "Se non è possibile colpire solamente 'il lusso' allora meglio sarebbe abolire queste tasse".
Il dibattito prosegue. (LP)La discussione generale sulla Finanziaria. Fadda (Prc): pregiudizievole il ritardo della manovra; responsabilità di una legge di contabilità che non ha determinato alcun beneficio, ma anche degli interim assessoriali. L'opposizione critica la politica delle tasse.
Cagliari, 27 aprile 2007 - Qualche critica, alla manovra finanziaria, arriva dalla maggioranza. Nel finale di seduta della discussione generale è l'on. Fadda (Prc) che sottolinea come la manovra sia arrivata in aula con un colpevole ritardo. Colpa di una nuova legge di contabilità che non ha dato i benefici previsti; e, forse, un po' di colpa ce l'hanno gli assessori dimissionari (frecciattina a Pigliaru) che hanno ritardato l'iter. L'occasione è utile per sottolineare come il ricorso all'interim non giovi la funzionalità della Giunta, che, quando vi ricorre, deve farlo per tempi brevi e attività limitate. Meglio il rimpasto per prendere nuovo slancio superando anche i tempi lenti della burocrazia attraverso la semplificazione delle procedure. Quanto a Soru, "suggeriamo un maggiore collegamento con Giunta, maggioranza e Consiglio. Tenga conto, il presidente, che c'è un tempo del fare, ma c'è anche un tempo del dialogo" che deve essere incrementato.
Tutti gli altri interventi sono stati di esponenti della minoranza, in un'aula semideserta
quasi a significare scarso interesse per un documento fondamentale dell'attività della Regione. Un documento - ha detto l'on. Contu (FI) - per il quale, considerato il ritardo record, l'opposizione ha dovuto ricorrere alle maniere inusuali occupando l'Aula e, nonostante la protesta, reiterata in Commissione, non ha ancora avuto disponibilità di alcuni documenti contabili ritenuti necessari per un giudizio complessivo sulla manovra. Giudizio negativo sulle "alchimie contabili" che hanno consentito di confezionare un bilancio poco credibile che prende a prestito risorse di anni futuri (lo stesso assessore Pigliaru, ha ricordato a sua volta l'on. Pisano dei Riformatori, ha duramente criticato un metodico che nega il principio della certezza della partita nell'annualità dell'esercizio).
Due le preoccupazioni di Contu, l'emergenza delle nuove povertà (cifre allarmanti diffuse da Caritas e sindacato: 90 mila famiglie arrancano, 250 mila sardi sono in condizioni di disagio economico e sociale) e la inadeguatezza della politica del lavoro, che cresce ovunque e cala in Sardegna. Al traguardo del 2010 si dovrebbe arrivare a 810 mila occupati, ma oggi sono solo 612 mila. I finanziamenti aggiuntivi promessi sembrano risolversi in un bluff, così come le risorse sono di gran lunga al di sotto del necessario per attuare il Piano sanitario, cavallo di battaglia dal quale l'assessore rischia d'essere disarcionato.
Sulle "assurdità" contabili, sostenute, fra l'altro, dall'economista Beniamino Moro, si è soffermato l'on. Pisano (Riformatori) il quale ha affermato che la manovra dà spazio a cose "trascurabili" e trascura invece cose essenziali: il grave danno all'economia causato dal ritardo (bilancio ingessato per quattro mesi e bloccato dal 2 maggio sino all'approvazione della manovra) e, appunto, una contabilità che, per far quadrare i conti, utilizza, sull'indebitamento reale, entrate (500 milioni) del 2010.
Nessuno del resto crede al pareggio contabile ("appare a tutti fittizio"), mentre per la grande novità, il fondo unico per gli enti locali (articolo 10) le risorse a disposizione dei Comuni sono di gran lunga inferiori alla "reclame" della Giunta, dovendo essere comprese, nel conto, le risorse dell'articolo 19/37 (politiche per il lavoro) e della 25 del 1993 che ispirò l'autonomia finanziaria e gestionale degli enti locali sulle partite più importanti.
Sulle tasse sul lusso si è soffermato l'on. Pileri (FI) ritenendole non solo inique e dannose, ma un modo maldestro per tentare di "punire" la costa. "Se ciò serve a far piacere alle zone interne - ha detto - in assenza di una politica regionale di sviluppo, è un conto. Ma la Giunta dimostra di non avere idee e di danneggiare quell'economia che cresce, sia pure a fatica". La circostanza è nota: la tassa sull'ormeggio, infatti, dirotta flussi turistici e stupisce come, una Regione che dice di voler prolungare la stagione turistica, applichi la tassa da maggio a ottobre, anche in quei mesi nei quali il turista dovrebbe essere attratto da particolari facilitazioni. Pileri ha annunciato un emendamento in Finanziaria per consentire ai Comuni di poter utilizzare i fondi degli avanzi di amministrazione ("servirebbero per realizzare opere pubbliche") che il patto di stabilità congela, secondo un principio che coinvolgerebbe la Regione sul piano dell'autonomia fiscale.I lavori riprendono mercoledì, 2 maggio, alle ore 10. (adel)