CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 287 del 7 febbraio 2007
------------------------------------
Prosegue il dibattito generale sulla legge statutaria.
Cagliari, 7 febbraio 2007 - Prosegue in Consiglio regionale il dibattito generale sulla legge statutaria. In apertura della seduta pomeridiana, presieduta dall'on. Eliseo Secci, l'on. Caligaris (Sdi- Rnp) ha chiesto ai capigruppo di portare immediatamente all'ordine del giorno dell'Aula una mozione a sostegno di un'iniziativa del Parlamento per disciplinare l'accanimento terapeutico salvaguardando la dignità umana. E' di oggi la notizia - ha detto l'on. Caligaris - che Giovanni Nuvoli un ex allenatore di Alghero, affetto da sei anni da sclerosi muscolare amiotrofica, ha chiesto che cessi nei suoi confronti l'accanimento terapeutico. Il Consiglio regionale della Sardegna - ha detto la consigliera socialista - deve prendere una posizione netta e chiara su casi come questo e deve chiedere che il Parlamento approvi al più presto una legge per stabilire un confine tra dovere di cura e accanimento terapeutico attraverso norme più civili e rispettose della libera e responsabile scelta individuale. Dopo questa richiesta l'on. Cappai (Udc) ha proposto di sospendere la seduta per qualche minuto per permette ai consiglieri assenti in aula di partecipare ai lavori. .
Dopo la breve sospensione è intervenuto l'on. Cassano (Riformatori) che ha detto che un argomento così importante avrebbe richiesto tempi maggiori. Non condivido affatto la scelta della maggioranza di approvare questa importante legge prima della Finanziaria - ha detto - e non ritengo appropriata la scelta di affidare all'esecutivo il potere regolamentare. E' pericoloso dare al presidente della Regione sempre maggiori poteri. Va rivisto anche il potere del presidente di revocare senza motivazione gli assessori. Inoltre, per l'esponente dei Riformatori bisogna prevedere adeguati elementi di garanzia e controllo e di tutela delle minoranze. Ribadisco - ha concluso - la mia contrarietà al testo così come è stato licenziato dalla commissione. Le riforme non vanno fatte "a colpi di maggioranza". Se questo è il vostro progetto approvate questa legge da soli.
L'on. F. Ignazio Cuccu (Udc) ha auspicato la necessità di aprire un tavolo squisitamente politico su cui ragionare. Questa legge, infatti, tocca le regole di riorganizzazione civile e istituzionale della Sardegna e richiede un approfondito momento di riflessione. L'esponente dell'Udc ha proposto che, al termine della discussione generale, i capigruppo si riuniscano per decidere come proseguire nell'ottica di costruire una legge migliore di quella attuale. Il livello del confronto, comunque, in questi giorni, si è mantenuto alto come sempre dovrebbe accadere nei momenti più importanti. Eppure - ha proseguito Cuccu - non eravamo arrivati a questo dibattito nelle migliori condizioni. Sia la maggioranza che l'opposizione erano "stremate" da tre giorni di occupazione dell'aula consiliare. Ora il clima è più sereno ma l'opposizione continua ad avere forti perplessità su questa legge. Come si può - ha chiesto - disattendere il diritto della popolazione a determinare la forma di governo, la formazione dei procedimenti legislativi, e come si può pensare che la realtà civile sia tenuta ai margini di cambiamenti di così grande rilevanza? Nella scorsa legislatura il Consiglio non è riuscito a fare le riforme e abbiamo dovuto subire una legge elettorale che non ci appartiene e soprattutto la "feroce" interpretazione che ne ha dato il presidente Soru. Ora la Sardegna è in vantaggio rispetto alle altre regioni perché l'esempio del governo Soru ci è bastato. Siamo sicuri che il presidenzialismo sia la forma di governo migliore? Il punto nevralgico della legge è proprio la figura del presidente e i poteri che gli si conferiscono. Nel corso di un vertice di maggioranza il presidente Soru avrebbe affermato: "Di parlamentarismo non se ne parla proprio, se no tutti a casa". Se davvero il presidente ha detto questo, dobbiamo riflettere veramente sul presidenzialismo costasse anche lo scioglimento di questo Consiglio. L'on. Cuccu è convinto che questa legge debba essere profondamente modificata. La maggioranza ha detto: siamo pronti al dialogo ma non chiedeteci di tornare in commissione. Ma come si fa a correggere questa legge a suon di emendamenti?
L'on. Cappai (Udc) ha sottolineato l'assenza in aula della maggior parte dei consiglieri e del presidente Soru. Il presidente della Regione - ha sostenuto l'esponente dell'Udc - viene all'ultimo momento di ogni provvedimento di legge solo per imporre la sua volontà. Se i sardi potessero vedere quello che succede in quest'aula ci manderebbero tutti a casa. L'on. Cappai è convinto che prima di esaminare la legge statutaria sarebbe stato più utile porre mano alla Finanziaria.
Invece, il presidente Soru ha imposto che il Consiglio dovesse prima approvare questa legge che è una legge-truffa perché imbroglia i sardi. Eppure la legge statutaria è una cosa seria perché in essa vengono scritte le regole della nostra convivenza democratica. Non si può forzare la mano su questo argomento. La fretta del presidente Soru (come per il PPR che ha prodotto 400 ricorsi o il piano sanitario) è una cattiva consigliera. La maggioranza sta accettando senza muovere un dito ciò che lui impone tra l'altro evitando la concertazione con le parti sociali. Per Cappai l'impalcatura generale di questo DL pecca perché la forma di governo non è chiara. La commistione dei ruoli politici determinerà gravissime tensioni tra maggioranza e opposizione e nella stessa maggioranza. Per l'esponente dell'Udc la legge deve essere nuovamente rinviata in commissione. "Finito il dibattito generale arrivati al voto sul passaggio agli articoli sospendiamo e rinviamo in commissione per eliminare le norme truffa.
Lasciamo la fretta e valutiamo la possibilità di creare un nuovo sistema istituzionale".
L'on. Mattana (Ds) ha sottolineato che dopo un confronto aspro e duro si è ristabilito un confronto serio e sereno. L'esponente Ds ha invitato però tutti a superare la disputa sul fatto se sia corretto fare prima la legge statutaria o sarebbe stato meglio fare prima lo statuto. E' invece importante l'avvio di un dibattito sui contenuti della legge. I cambiamenti legislativi di questi ultimi anni hanno reso urgente aprire un confronto su questi argomenti. E' mutato il ruolo delle regioni ed è mutato il concetto di specialità. In questo quadro di evoluzione normativa la nostra regione è rimasta "al palo" omettendo di esercitare il proprio ruolo. Quindi, la discussione sul percorso delle riforme è utile ma è tardiva ed il Consiglio si deve concentrare sui contenuti. Mattana ha detto di essere d'accordo su alcuni dei rilievi fatti alla legge durante il dibattito. "Si è detto che esiste uno squilibrio di poteri. Noi dobbiamo interrogarci su come far recuperare ruolo e centralità al Consiglio regionale". L'on. Mattana ha detto, però, che le critiche devono essere costruttive e che fino ad adesso dalla opposizione non sono arrivate proposte concrete. Per il consigliere Ds l'elezione diretta del presidente della regione è un punto fermo nel nostro ordinamento giuridico (Art 122 della Costituzione) il problema, semmai, è quello di evitare lo scioglimento automatico del Consiglio e di prevedere un riequilibrio dei poteri ma non si tratta di ridurre i poteri del presidente della giunta ma di rafforzare i poteri del Consiglio. Nella legge è stato fatto un buon lavoro ma il testo, comunque, è migliorabile.
L'on. Contu (F.I.) ha detto che una legge statutaria avrebbe meritato ben altro impegno. Ricordando che l'opposizione sta aspettando che dalla giunta arrivi la notizia dell'approvazione della Finanziaria ha fatto un'analisi approfondita di questo Disegno di legge all'esame del Consiglio. L'esponente di Forza Italia ha affermato che l'opposizione è pronta ad aprire un dialogo serio ed approfondito sulle riforme, sulla forma di governo, sui contenuti dello statuto. Ha però avvertito la maggioranza che su questi temi non bisogna aver fretta e che la minoranza si opporrà sempre alla sopraffazione delle regole, al cambiamento dei numeri, all'abuso dei poteri. "Non possiamo ammettere - ha aggiunto - i metodi coercitivi. L'on. Contu ha contestato fortemente l'esplicito riferimento nella legge alla "comunità sarda". "Usare questo termine anziché "popolo sardo" - ha aggiunto - è offendere noi tutti e vuol dire negare il principio dell'autonomia".
L'on. Pittalis (Misto) ha invitato tutti a evitare polemiche strumentali e forzate. "Quando non si hanno seri modelli da proporre - ha detto - non si può portare il dibattito al ribasso. Io apprezzo il lavoro che si sta facendo e l'atteggiamento della giunta in commissione che non ha messo vincoli e non ha mai prevaricato il Consiglio. Per Pittalis è arrivata l'ora di confrontarsi sulle questioni vere che sono sul tappeto (partecipazione popolare, attività legislativa ).
Sono d'accordo - ha aggiunto - nel rivedere i meccanismi di accesso ai referendum, di discutere sulle pari opportunità, di confrontarmi per "temperare" il presidenzialismo. Pittalis ha ricordato che con questo DL si stanno normando i poteri del presidente della giunta regionale. E' un'occasione unica per scrivere regole che possano durare per altri 50 anni in Sardegna. Dobbiamo evitare di pensare che quello che noi andiamo ad approvare valga solo per il presidente Soru. Ecco perché penso che se noi riportiamo nel giusto ambito i temi possiamo davvero lasciare un'impronta positiva.
Per l'on. Sanjust (F.I.) questa legislatura si è caratterizzata per l' utilizzo di spot che hanno solo illuso i sardi. Intanto, la disoccupazione aumenta, il fallimento della politica presidenziale è sotto gli occhi di tutti. La specialità, invece, impone politiche coerenti capaci di creare sviluppo e occupazione. Ma dopo due anni di spot questo non c'è stato. Questa maggioranza si "balocca" con improbabili riforme - ha affermato Sanjust - che fino ad adesso hanno ingrassato solo i consulenti. Questa statutaria nasce in un contesto spaventoso, si tratta di una legge "senz'anima e gretta". Nonostante questo e nonostante si sia sperimentato che il presidenzialismo è fallimentare la maggioranza insiste su questa strada. Sanjust ha ricordato che Forza Italia è a favore di una democrazia decidente, del riequilibrio dei poteri, della correzione dei sistemi nefasti di questo sistema, "Noi vogliamo evitare che il presidente della regione possa ricattare il Consiglio. Il presidente può permettersi oggi di umiliare la sua maggioranza, di non sentire le parti sociali, di ricattare e di piegare tutti al suo volere". Questo sistema deve cambiare. Ma quale autonomia speciale dobbiamo celebrare - ha continuato - se un uomo solo ha in mano il destino di un intero popolo? La specialità presuppone una vera concertazione. Sorvolando sui gravi problemi di incostituzionalità del testo (frutto della "sciatteria" del presidente Soru), Sanjust ha detto che ancora una volta il destino della specialità è segnato. Siamo ancora in tempo per correggere gli eccessi di un meccanismo che ha dimostrato di non funzionare. Siamo ancora in tempo per rafforzare il Consiglio regionale che non può diventare un mero organismo di ratifica ed essere depotenziato. La discussione della legge statutaria costituisce un importante banco di prova: la posta in gioco è altissima per vedere se la specialità ha un futuro. (R.R.)
Legge Statutaria: finiti gli interventi della discussione generale, domani la parola ai capigruppo ed alla Giunta
Si sono completati in serata gli interventi dei consiglieri nell'ambito della discussione generale sulla Legge statutaria. Domani sarà la volta dei capigruppo e quindi la replica della Giunta, dopo di che si dovrà passare agli articoli ed agli emendamenti.
Secondo Giuseppe Pirisi (Ds), si denota una scarsa attenzione al dibattito. Dopo aver sottolineato che il sistema rappresentativo dei partiti "necessiterebbe di una semplificazione", Pirisi, entrando nel pieno merito della legge in discussione ha affermato che "da parte del centrosinistra c'è stata una continua ricerca del confronto con l'opposizione, come testimonia il lungo e faticoso lavoro svolto in commissione"; "ma il lavoro di modifica del testo iniziale è venuto per la gran parte dai componenti delle forze della maggioranza -ha detto- Mentre per l'opposizione è stata in realtà una occasione sprecata, una importante occasione sprecata". Criticando quella che ha definito "inutile stagione delle riforme del centrodestra nella scorsa legislatura", l'on Pirisi ha ancora accusato l'opposizione di "cercare di portare avanti un'azione che mira a bloccare le riforme". Invece, a suo giudizio, si dovrebbe discutere nel merito delle questioni. Ed a questo proposito ha posto alcuni interrogativi: "Vanno temperati i poteri del presidente? Probabilmente sì. Vanno rafforzati i poteri del Consiglio? Può darsi, ma occorre discutere come". La legge statutaria in discussione serve proprio per definire le prerogative del Consiglio. Secondo Pirisi si deve lavorare per definire i contorni dell'indipendenza del Consiglio e dell'esecutivo: "ma no al ritorno in commissione". Pirisi ha quindi concluso con un duro attacco a chi -ha detto- ha aderito al programma di governo, ha fortemente contribuito alla sua scrittura, salvo disconoscerlo ed anzi combatterlo facendo nascere un partitino: "siamo ormai entrati nell'era del "post", e quindi della "post coerenza".
Per il consigliere di Alleanza Nazionale Matteo Sanna le 37 sedute di commissione tanto citate dal consigliere Pirisi "sono semplicemente servite per partorire il classico topolino". Per Sanna "questa legge disegna una struttura istituzionale debole e pericolosa: la partecipazione popolare si riduce, si limita l'istituto del referendum facendo venir meno l'iniziativa popolare, proprio quella iniziativa referendaria che ha sempre avuto una valenza a garanzia delle minoranze". "Sono un presidenzialista convinto", ha proseguito Sanna, perchè senza l'elezione diretta ci troveremmo oggi con un presidente diverso dall'attuale che non avrebbe neppure fatto in tempo a gustare il panettone del Natale 2004 a causa dell'instabilità politica che ne deriverebbe. Il presidente ha un fondamentale potere di indirizzo, semmai a suo giudizio, gli assessori dovrebbero essere eletti all'interno del Consiglio: "no ai tecnici", per evitare "una deriva di tipo monarchico".
E' stata infine la volta del consigliere Ds, Silvio Lai, che ha in primo luogo ricordato che "l'elezione diretta del presidente non è all'ordine del giorno, non è argomento della statutaria". Secondo Lai sono esagerate e infondate le critiche dell'opposizione che ha sempre fatto difficoltà anche nel corso dei lavori in commissione. "Nessuno disconosce il valore delle riforme fatte insieme", ma occorre stare anche attenti alle riforme "fatte insieme che possono degenerare in complicità". Ed a questo riguardo Lai ha ricordato "che le riforme non vanno solamente enunciate, ma vanno fatte", hanno cioè valore se il percorso di tali riforme si avvia, e non come avvenuto, ha precisato a proposito dello Statuto e del no dell'opposizione. "Si fa la statutaria possibile con questo statuto -ha continuato Silvio Lai- ma va fatta. Rimanere senza regole significa lasciare fuori dal contesto istituzionale e sociali i più deboli". "Non vogliamo certamente essere conservatori e non vogliamo essere conservativi -ha concluso- la Statutaria è un importante banco di prova del processo di riforma".
Il Presidente Giacomo Spissu ha quindi chiuso i lavori, che riprenderanno domani mattina alle ore 9,45 con gli interventi dei capigruppo. (LP)