CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 284 del 2 febbraio 2007
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Conclusa l'occupazione del Consiglio da parte del centrodestra. Ripresi i lavori con la relazione al testo della legge statutaria.
Cagliari, 2 febbraio 2007 - Si è conclusa l'occupazione dell'Aula consiliare da parte del centrodestra. La decisione è stata presa questa mattina dalla minoranza che aveva occupato l'Aula martedì pomeriggio. Alla ripresa dei lavori il presidente del Consiglio Giacomo Spissu ha detto che si è conclusa una vicenda "non proprio esaltante" per la nostra Istituzione. Spero - ha aggiunto - che questa vicenda possa essere archiviata come un "incidente di percorso". Invito tutti, pur nell'asprezza del confronto politico, a salvaguardare l'esercizio della funzione democratica, l'Assemblea e il suo funzionamento. Il presidente Spissu ha auspicato che tale esperienza non si debba più ripetere.
Il presidente del Consiglio ha dato poi la parola al presidente della commissione Autonomia Stefano Pinna (Progetto Sardegna) che ha svolto la relazione sul testo della legge statutaria. L'on. Pinna ha illustrato il provvedimento che arriva in Consiglio regionale dopo quattro mesi di proficuo lavoro in commissione. Con questa legge - ha detto - si vuole superare la logica dell'autoreferenzialità e si vogliono definire sempre meglio i rapporti con il cittadino. Il nuovo testo rafforza ancora di più la specialità della nostra isola e si muove tra la Costituzione da una parte e lo Statuto dall'altra. Rappresenta una forma di autoorganizzazione che esalta e non certo mortifica la tradizione "regionalista e autonomista" che tende a far prevalere il principio dell'autogoverno e della autodeterminazione.
Sul piano del metodo - ha detto il presidente della prima commissione - il confronto con le leggi statutarie approvate da alcune regioni a statuto ordinario è stato significativo. In genere si tratta di testi molto lunghi e articolati, in cui i principi convivono con la definizione della forma di governo, con il regolamento regionale, con la forma di organizzazione amministrativa. Noi, invece, abbiamo scelto - ha aggiunto - una forma più asciutta consapevoli che lo Statuto è lo strumento legislativo e politico più adeguato in cui vanno riportate le questioni di principio e di definizione dei contenuti dell' autonomia, che il Regolamento del Consiglio regionale è esso stesso una fonte della vita autonomistica (in quanto sostiene e garantisce il valore della democrazia rappresentativa che trova nell'assemblea legislativa la sua massima espressione) per cui va tenuto distinto e che, infine, in materia di organizzazione esiste una specifica produzione legislativa soggetta essa stessa a modifica. Per quanto riguarda gli enti locali - ha continuato - è necessario, per un verso, provvedere all'approvazione di un testo unico in materia di ordinamento degli stessi, e dall'altra parte, nella riscrittura dello Statuto (ed in modo particolare del titolo V) devono essere inseriti elementi qualificanti del principio dell'autogoverno locale, della sua organizzazione, dei valori di riferimento da affidare ad una fonte sovraordinata di rango costituzionale. Inoltre, il nuovo testo prevede l'elezione diretta del Presidente della Regione secondo un modello di tipo neo-parlamentare (rimane, infatti, la possibilità in capo all'assemblea di sfiduciare il Presidente). Quindi, nel testo si accoglie il principio della distinzione netta tra il ruolo dell'esecutivo e quello dell'assemblea legislativa. Questo anche nel rispetto del programma elettorale presentato dalla coalizione di Sardegna Insieme. Particolare attenzione è stata dedicata dalla commissione Autonomia alle funzioni del Consiglio regionale la cui centralità è stata ribadita e riposizionata in un contesto che prevede la distinzione tra funzione di governo e quella di controllo e di verifica. Ben cinque articoli sono stati dedicati alla definizione dei compiti e alle funzioni del Consiglio. Tutti scritti ex novo - ha affermato - a voler significare il valore che viene riconosciuto all'assemblea legislativa e alla democrazia rappresentativa. In modo particolare il testo si sofferma per definire in maniera puntuale le competenze in capo all'assemblea regionale. Funzione legislativa, indirizzo politico, controllo e vigilanza sull'attività degli organi di governo e sull'amministrazione regionale riassumono i poteri della massima assemblea cui è posto in capo la rappresentanza politica e democratica dell'intera comunità regionale. Con l'approvazione della legge statutaria ci sarà una "rivoluzione" nell'organizzazione delle assemblee parlamentari ancora troppo legate a un impianto fondamentalmente ottocentesco che dallo stato assoluto delle monarchie della prima fase della età moderna ha ereditato una discutibile idea di centralità e di controllo, per favorire, invece l'esercizio del diritto di cittadinanza matura. Spero che il testo che abbiamo proposto - ha concluso il presidente della Prima commissione - possa consentire alla Sardegna di avere un'istituzione parlamentare ancora più autorevole e credibile. (R.R.)
Dopo l'intervento dell'on. Pinna il presidente Spissu ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno (a firma dei capigruppo) sulla manovra finanziaria 2007 che impegna la giunta ad approvarla entro mercoledì 7 febbraio e " a trasmettere in tempi rapidi" i relativi documenti al Consiglio. L'ordine del giorno è stato approvato dall'Aula.
Il Consiglio si riunirà martedì alle ore 16 per iniziare la discussione generale sulla legge statutaria. (A.D.)