CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 281 del 24 gennaio 2007

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Mozione di sfiducia al presidente Soru: prosegue il dibattito.

Cagliari, 24 gennaio 2007 - Prosegue in Consiglio regionale il dibattito sulla mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Soru. I lavori sono ripresi sotto la presidenza dell'on. Giacomo Spissu. Il primo intervento della mattinata è stato quello dell'on. Diana (AN) che ha definito il presidente Soru come l'unico "alimento" della maggioranza. Questo fatto sta portando ad un appiattimento del centrosinistra che ha smesso di pensare e di ragionare. L'esponente di Alleanza nazionale ha detto che se maggioranza e opposizione avessero le stesse armi la mozione passerebbe, perché la minoranza è determinata a farla passare. Purtroppo i numeri la minoranza non li ha e, pertanto, questa mozione deve servire ad aprire un dibattito sull'autotutela del Consiglio che deve essere rispettato in ogni circostanza.
E' poi intervenuto l'on. Dedoni (Riformatori) che ha detto di essere in forte imbarazzo ad intervenire perché non ha firmato la mozione ma facendo parte della opposizione sosterrà anche con il voto questa mozione di sfiducia. L'esponente dei Riformatori è stato molto critico nei confronti dell'azione di governo messa in atto in questi primi due anni e mezzo di legislatura. Ha parlato delle promesse elettorali del presidente Soru, delle riforme mai attuate, del bilancio che non è ancora arrivato in aula. Facendo un'analisi della situazione in cui versa la Sardegna, l'on. Dedoni ha affermato che la maggioranza sta facendo strage dell'industria e dell'economia. L'industria sarda è in ginocchio, la disoccupazione sta aumentando, la formazione è allo sbando.
L'on. Pittalis (Misto) ha detto che leggendo il contenuto della mozione si è chiesto quale è la motivazione politica di un atto che in altri tempi sarebbe stato un atto straordinario che mobilitava l'opinione pubblica e l'aula. Oggi per questa mozione di sfiducia sono state impegnate poche ore perché questa mozione è lo svilimento di un atto importante. La mozione di sfiducia si fa per cose serie, non per una sorta di caccia alle streghe. Questa mozione ha un solo pregio: creare attraverso questo dibattito "povero" l'occasione per dire che c'è una maggioranza che è coesa, che ritrova la sua unità nel respingere mozioni come questa che è strumentale e che fa perdere tempo. Per Pittalis si è sprecata, ancora una volta, una buona occasione per occuparci di cose serie.
L'on. Franco Ignazio Cuccu (Udc) ha affermato, invece, che la minoranza non può togliere la fiducia al presidente Soru perché non l'ha mai data. Quando il presidente della Regione fu eletto - ha ricordato l'on. Cuccu - ci limitammo solo a prendere atto del suo ruolo e delle sue funzioni pur esprimendo censura sul suo atteggiamento carico di arroganza e di disprezzo per questo Consiglio. La maggioranza di cui fa parte ha rinunciato sin da subito a esercitare i diritti di garanzia e di libertà accettando un rapporto di subalternità nei confronti del presidente. Da allora, per Cuccu, si è aperta la fiera del qualunquismo e nei due anni e mezzo di legislatura il presidente Soru ha usato la roncola anziché il bisturi perché è il paladino della cultura della monocrazia e il suo unico grande progetto per la Sardegna è diventare il solo, unico "grande fratello" per decidere e punire come vuole. Anche l'on. Cuccu ha dato un parere molto negativo sul governo Soru: sul Piano paesaggistico regionale parlano da soli i più di 100 ricorsi al Tar e il piano sanitario regionale è stato costruito prendendo "a cannonate" chi aveva una visione diversa. Aspettando la legge statutaria - ha concluso - mi preoccupo perché al peggio non c'è mai fine.
L'on.Milia (Udc), intervenendo sul regolamento, ha segnalato che nella giunta delle elezioni i componenti della minoranza hanno abbandonato i lavori per protesta e ha sottolineato che il clima teso tra maggioranza e opposizione che ha caratterizzato questa legislatura prosegue. Ci vuole più chiarezza e trasparenza da parte di tutti.
L'on. Pirisi (Ds) ha affermato con ironia che il Consiglio è riunito per discutere la "terribile" mozione del centrodestra. L'annuncio - ha detto il presidente della commissione lavori pubblici - lasciava presagire un'armata pronta ad ogni battaglia per difendere la dignità del Consiglio regionale. La cosiddetta mozione di sfiducia era un progetto ambizioso. Uso il verbo al passato - ha aggiunto - perché è miseramente fallita alla prova dell'aula ancora prima del voto. Questa armata è un'armata Brancaleone. Non è neppure compatta. La mozione è poco credibile, scialba, scolorita, una mozioncina. Una mozione come atto di risposta ad un atteggiamento del presidente Soru? E' poco credibile… tanto è vero che i Riformatori non l'hanno firmata. Contestate la figura del leader ma mettete in atto una mozione non riflettuta né meditata. Questa è l'antipolitica che voi del centrodestra state alimentando. Questa è la dimostrazione che la vostra è una opposizione senza bussola. E' un'opposizione insulsa. E' pensabile che questa mozione nata come sfida, sia una cosa seria? Io credo che in questa mozione manchi il cervello, l'anima. L'opposizione non si fa con urla e con strepiti ma con impegno e con azioni concrete.
L'on. Vargiu (Riformatori) ha sottolineato che il presidenzialismo e l'alternanza non vanno difesi dalla minoranza ma da chi governa. Se credete nel sistema del presidenzialismo voi dovete difendere i diritti della minoranza ma questo, purtroppo, non è nella vostra cultura. La cultura della maggioranza che governa la regione Sardegna è un mix tra un decisionismo imprenditoriale e l'eticità di governo che è tipico della sinistra. Tutto quello che viene fatto dalla maggioranza ha un fine etico e questo è pericoloso perché non c'è più certezza del diritto. Il confronto per voi non è un valore aggiunto ma è un impedimento. Dall'incomunicabilità non nasce niente di buono. Oggi in Sardegna - ha concluso Vargiu - c'è un'aria di regime, pensateci. Qualsiasi dissenso è da criminalizzare e da stroncare. Questo non vi giova. R.R.


Mozione di sfiducia. Protesta dell'on Biancareddu sul lavoro della Giunta per il regolamento in ordine alla votazione sulla sua decadenza da consigliere

Con gli interventi dei capigruppo il dibattito sulla Mozione di sfiducia nei confronti del Presidente Soru si avvia alla conclusione.
Per l'on. Peppino Balia (Fas), "appare ormai evidente che ci si trova di fronte a una reazione della minoranza molto generica". Nel corso del dibattito ha ricordato Balia, la maggioranza è stata accusata di avere una cultura egemonica propria della sinistra. "La sinistra -ha detto Balia- è portatrice di una cultura della partecipazione. Con questi atteggiamenti si sta svilendo il dibattito ed il Consiglio, anzi si sta scivolando nella trivialità". Tutto ciò ha proseguito il rappresentante del Fas, rischia di far diventare una prassi questo comportamento su cui si sta adagiando l'opposizione. Può accadere che seppure in via straordinaria si possa avere un comportamento errato, ha quindi affermato ricordando l'ultima seduta consiliare sul Piano sanitario e le intemperanze verbali profferite da consiglieri dell'opposizione, "Ma il chiedere scusa è una forza non una debolezza". "Non comprendo molti degli interventi della opposizione", ha aggiunto e riferendosi alla mozione: "si tratta di una sfiducia meramente provocatoria in quanti la minoranza sapeva bene fin da subito che non avrebbe avuto successo".
"Non riteniamo affatto che la mozione venga approvata -ha risposto Ignazio Artizzu (An)- questo non toglie il diritto delle minoranze di esprimere le proprie posizioni e presentarla". Anzi, ha proseguito, l'obiettivo di fondo è comunicare alla gente il nostro giudizio negativo, aprire un confronto, perchè un numero sempre maggiore di sardi condivide questa sfiducia. Fortemente critico nel suo intervento ("Soru rappresenta ormai un danno"), Artizzu ha elencato una quantità di problemi che attanagliano l'Isola. "La povertà è aumentata, sono 24 mila i nuovi disoccupati, la produttività diminuisce, il trend del mercato del lavoro pone la Sardegna al di sotto delle altre regioni: sono questi i veri motivi della mozione di sfiducia". Per Artizzu, con questa mozione l'opposizione si è resa interprete del pensiero dei sardi. "Questa sfiducia vorrebbero manifestarla anche molti consiglieri della maggioranza, ma non possono". Ha concluso riferendosi alla questione della pubblicità istituzionale: "Quando comincerà i lavori la commissione speciale d'inchiesta del Consiglio?".
Fortemente critico nei confronti della Giunta e della maggioranza Silvestro Ladu (Fortza Paris), per il quale le motivazioni della mozione vanno ben oltre il fatto immediato della "sfida al Consiglio" e vanno ricercato nel profondo disagio che la Sardegna sta vivendo a causa della politica del presidente Soru e della maggioranza. "La Giunta non ha un progetto per far uscire la Sardegna dalla crisi", ha detto Ladu. Quanto al fatto che i consiglieri stanno attaccati alla poltrona, "I nostri consiglieri -ha detto- sono abituati a vivere del proprio lavoro, non ci sono esempi di consiglieri che sono funzionari di partito come fra le fila della maggioranza, quindi non abbiamo paura di porre la sfiducia". Ladu si è poi rivolto a Soru: "Lei presidente ha sfidato la minoranza -ha sottolineato- Vedremo oggi col voto chi veramente ha paura di perdere lo status di consigliere".
Per l'on Licheri (Rc), "davvero come dice La Spisa questo governo è rivoluzionario perchè ha avuto il coraggio di presentare un programma alternativo e innovativo". Pewr anni, ha ricordato Licheri non vi è stato alcun disegno programmatore e pianificatore valido, "ora si è costruito un sistema di regole certe e trasparenti". Nasce forse da questo disagio da parte dell'opposizione l'ostruzionismo senza precedenti posto in campo sul piano paesaggisti prima e sul piano sanitario poi. "Questo governo è pulito e trasparente e capace di avviare lo sviluppo della Sardegna, uno sviluppo concreto e duraturo".
Vi è stata a questo punto l'eccezione sul regolamento posata da Andrea Biancareddu (Udc), il quale intervenendo sul regolamento si è rivolto al Presidente del Consiglio Spissu a proposito dei lavori della Giunta per le elezioni che oggi si è riunita per deliberare sul caso della decadenza dello stesso Biancareddu a seguito delle note sentenze della Cassazione. "Mi risulta -ha detto Biancareddu- che la Giunta abbia convalidato la mia conferma in Consiglio, in quanto la votazione di ieri è risultata in parità (4 a favore e 4 contrari) a termini di regolamento". Però stamattina, ha proseguito Biancareddu, la giunta si è nuovamente riunita ed il presidente di quell'organismo avrebbe annullato la votazione di ieri. "Come mai è stata annullata la votazione?", ha chiesto.
Il presidente Spissu ha precisato di non aver ancora potuto esaminare la questione, e si è riservato di approfondirla con attenzione prima di un eventuale inserimento dell'argomento all'ordine del giorno del Consiglio per un pronunciamento nella massima trasparenza.
Il dibattito sulla mozione di sfiducia è pertanto proseguito con l'intervento dell'on. Alberto Randazzo (Udc), che ha espresso forti critiche alla maggioranza ed al presidente Soru. "Si sta abdicando al potere ed al ruolo del consiglio, e delegando tutto al presidente in questo modo stiamo issando la bandiera bianca di resa". Dopo una serie di precisazioni e di approfondimenti critici sul piano sanitario recentemente approvato, Randazzo ha rivolto l'invito al presidente Renato Soru di sollecitare egli stesso l'approvazione della mozione "Per favore presidente chieda alla sua maggioranza di votare la mozione, così andiamo tutti a casa". Ricordando i disastri della formazione professionale e del piano paesaggistico ha contestato che dopo i proclami non siano seguti fatti: "Si è parlato con enfasi di Sardegna speak english e Sardegna fatti bella: si sono stanziati milioni di euro senza aver ancora realizzato nulla".
Il dibattito è ancora in corso. (LP)

Soru: voterò contro la mozione di sfiducia per il mandato ricevuto dagli elettori.

Voterò contro alla "mozioncina del marrano", sia per rispetto nel mandato ricevuto dagli elettori, sia per coerenza col lavoro svolto nella prima metà della legislatura. Lo ha detto il presidente Soru, intervenuto in aula a conclusione (manca soltanto l'intervento del relatore, on. La Spisa, in corso) del dibattito sulla sfiducia. "Abbiamo fatto ciò che avevamo promesso nel programma presentenata agli elettori, per il quale ci è stata accordata la fiducia. I cinque anni di governo non sono in discussione". Ricordando che "sin dal primo giorno" c'è stato un clima di scontro e "di disprezzo", e che tale clima ha generato atteggiamenti "inaccettabili dell'aula", col frequente ricorso all'ingiuria e alla calunnia, Soru ha affermato che spera di essere indagato per le accuse formulate dall'ex assessore Dessì; in tal modo potrà dimostrare la propria correttezza, come è già avvenuto per l'accusa di reato ricevuta "per devastazione ambientale e abuso edilizio", che si è risolta in una bolla di sapone.
La conflittualità del Consiglio, l'atteggiamento d'intransigente polemica assunto dal centrodestra - ha aggiunto - non consentono un confronto che aiuti la politica. Auspicando che il clima cambi "per lavorare meglio", il presidente ha sottolineato la profonda differenza "tra noi e l'opposizione" che tuttavia non giustifica le espresse e il frequente tentativo di paralizzare l'attività del Consiglio. Quando alla "sfida" espressa il 28 novembre scorso, Soru ha abbassato i toni; non erano in discussione gli stipendi e i privilegi del consiglieri, ma gli effetti che tali privilegi dovrebbero generare, nella qualità del lavoro parlamentare.
Nei precedenti interventi, gli ultimi dei presidenti dei gruppi, l'on. Porcu (Ps) ha annunciato d'intervenire "con sobrietà" sfuggendo dal clima poco promettente annunciato dall'on La Spisa ("useremo gli insulti - ha riferito - a nome del popolo sardo"); sobrietà anche perché "questa mozioncina" scivoli via veloce "chiudendo una brutta pagina del Consiglio". Pesanti le critiche all'opposizione, che non ha autonomia politica e esercita il mandato "incapace di proporre alternative politiche".
L'on. Atzeri (Misto-Psd'Az) ha definito la mozione ("che rispettiamo") una "reazione patriottica alla caduta di stile di Soru. Inutile usare lo strumento della sfiducia come una clava; necessario invece intervenire correggendo quella "patologia" introdotta dalla legge elettorale che Soru interpreta " incarna". Con la statutaria si può intervenire a frenare "l'arroganza anti democratica"; ma non si può pensare di retrocedere nel parlamentarismo, "truffaldino e inconcludente" del passato. Inutile pensare di vincere la partita; il centrosinistra, "sostenuto da una tifoseria da curva sud", non consente nient'altro che parlare in aula di una situazione malata all'origine. Certo, la presidenza Soru ha molti lati oscuri e dopo le perentorie accuse dell'ex assessore Dessì non si comprende come la magistratura non sia intervenuta.
La mozione? Strumento da usare con cautela, ha detto l'on. Francesco Sanna (Margherita); strumento - ha aggiunto - che riguarda più la maggioranza (che ha i voti per sfiduciare il presidente) dell'opposizione, il cui ruolo è riconosciuto dal centrosinistra, come testimoniano storie politiche di mezzo secolo che appartengono a partiti, ammesso che abbiano cambiato anche nome, mantenendo tuttavia un forte rigore democratico. L'opposizione deve crescere, darsi un ruolo, trovare una leadership più credibile, evitare di sollevare il polverone dell'inconcludenza ("nella scrittura della legge statutaria abbiamo chiesto a voi di scrivere l'articolo relativo ai diritti delle opposizioni. Vi siete rifiutati"), altrimenti rischia l'autolesionismo. Esasperata dal presidenzialismo del quale era sostenitrice) la minoranza non può rifugiarsi nel piagnisteo anziché partecipare al dibattito e contribuire alla soluzione dei problemi.
Un confronto "vero" è stato sollecitato anche dall'on. Marrocu (Ds), che ha apprezzato, a parte certi toni, il ruolo svolto dall'opposizione sul Piano sanitario. Il fatto è che "demonizzare la figura di Soru è l'unico elemento di propaganda del centrodestra", che vive in una dimensione virtuale e dà l'impressione a essere impegnata, sui temi importanti, a fare ostruzionismo. Occorre una verifica sull'operato della Giunta allo scadere di metà mandato? "Studiamo insieme lo strumento per aprire un dibattito con tutti i sardi", ma il dibattito si svolga in aula con la serenità di confronto che è condizione per lo sviluppo della Sardegna". (adel)

Respinta la mozione di sfiducia al presidente Soru

Il Consiglio regionale ha respinto con votazione per appello nominale (presenti 77, votanti 74, 3 astenuti, sì 28, no 46) la mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Soru.
Dopo la replica del presidente della Regione Renato Soru è intervenuto, per dichiarazione di voto, l'on. La Spisa (F.I) che ha definito "prevedibile" l'atteggiamento della sinistra.
Il dibattito - ha detto La Spisa - ha mostrato la grave debolezza del sistema politico sardo che è in una fase ormai lunga di costruzione di un assetto costituzionale capace di superare i limiti della prima Repubblica. Questa legislatura - ha affermato - non è migliore delle precedenti è solo più stabile grazie al nuovo sistema elettorale. Voi del centrosinistra avete scelto il più classico dei padroni che è contro la sua terra perché la considera "Sua". L'esponente azzurro ha paragonato questa legislatura al Titanic , "Anche il Titanic - ha detto - era giudicato inaffondabile dalla presunzione dei suoi costruttori, ma urtò contro un iceberg e affondò. In quest'aula dite che tutto va bene. Eppure anche adesso, come per il Titanic, il padrone della nave si sta nascondendo in una scialuppa pronto a lasciare la barca. Noi abbiamo la sensazione che nonostante voi diciate che tutto va bene siate consapevoli che il vostro padrone stia cercando le scialuppe di salvataggio". Per dichiarazione di voto è intervenuto l'on. Mario Floris (Uds) che ha annunciato la sua astensione. Per l'ex presidente della Regione c'è una malattia evidente nella politica italiana: prima i partiti politici erano quelli che con passione politica rappresentavano la propria identità oggi si scelgono solo i leader quindi manca il tramite tra i partiti e il proprio leader. La Sardegna si trova a dover applicare una legge elettorale fatta per le regioni ordinarie. Il sistema va cambiato. Perché oggi c'è un intreccio pericolosissimo tra il leader, il potere e il governo. L'on. Capelli (Udc) ha annunciato il voto a favore della mozione di sfiducia: "la voto - ha detto - perché non è una mozione di attacco ma di difesa di diritti di dignità e di sistema. Il presidente Soru non può cercare di delegittimare la minoranza. Noi siamo pronti a discutere di statutaria ma per noi è prioritaria la Finanziaria. Vogliamo anche discutere di legge elettorale che è la vera priorità delle riforme". L'on. Diana (AN) voterà a favore della mozione. "Mi sono sentito colpito dalle dichiarazioni del presidente Soru che ha detto che la minoranza non affronta le questioni nel merito. Non è vero, noi siamo pronti ad affrontare ogni dibattito. L'on. Vargiu (Riformatori) ha dichiarato il voto a favore della mozione. Noi siamo per il bipolarismo e il bipartitismo - ha affermato - ma in un sistema bipolare maturo ci deve essere un clima di condivisione e di rispetto delle regole. Tutto questo non esiste. L'aria di regime vuol dire anche dimenticarsi di applicare le regole, non accettare dialettica e confronto e intimidire gli oppositori. L'on. Atzeri (Psd'az) ha annunciato un voto di astensione e ha auspicato l'approvazione al più presto di una nuova legge elettorale. Sarebbe inutile mandare a casa questo Consiglio se poi si va a votare con la stessa legge. Per Atzeri è necessario cambiare questo sistema elettorale che è frutto della presunzione dei grandi partiti.
L'on. Artizzu (AN) ha detto che Alleanza Nazionale voterà a favore di questa mozione. Sanche se la mozione non verrà approvata (non abbiamo i numeri per farlo) siamo soddisfatti perché abbiamo dato voce alla malcontento dei sardi e perché abbiamo denunciato i dati sulla disoccupazione che in Sardegna è in continua crescita . Rivolgendosi al presidente Soru ha affermato che la situazione è grave e che c'è insoddisfazione anche per l'eccessivo utilizzo del potere da parte sua. Non lo dice l'opposizione - ha concluso - ma lo dicono illustri personaggi della sinistra e del centro sinistra. Non potete ignorare ciò che si dice in casa vostra. La prossima, vera, mozione di sfiducia saranno le elezioni.
L'on. Farigu (Misto) ha annunciato il voto a favore della mozione per dire no al processo di colonizzazione che si realizza attraverso una miriade di bandi e di appalti dove si prevedono, per parteciparvi, una serie di requisiti che non possono avere le imprese sarde. Dico sì alla mozione - ha affermato - anche per cercare di richiamare le forze autonomistiche a superare i veri problemi della Sardegna (Legge elettorale, piano di rinascita, riforma dello statuto).
L'on. Biancareddu (Udc) ha espresso il voto a favore del gruppo Udc. Voteremo a favore per far finire una legislatura dove regolamento, statuto e prerogative dei consiglieri vengono costantemente violati. A nome di tutta la minoranza ha annunciato che tutta l'opposizione non parteciperà ai lavori del Consiglio quando presiederà l'on. Eliseo Secci per protestare contro quanto successo oggi nella giunta delle elezioni.
L'on. Marrocu (Ds) ha annunciato il voto contrario: non ci faremo tentare dalla rissa e dalle intemperanze . Dichiariamo la massima disponibilità e la volontà al massimo confronto. Siamo a favore del presidenzialismo e della stabilità.
L'on. Moro (AN), annunciando il voto a favore, ha ricordato che in questa mozione di sfiducia l'opposizione ha accolto l'invito fatto dallo stesso presidente quando ha detto alla minoranza "Poverini non avete neanche il coraggio di presentare la mozione di sfiducia".
L'on. Ladu (Fortza Paris) ha annunciato il voto a favore della mozione. L'esponente di Fortza Paris ha detto di essere totalmente insoddisfatto per le risposte date dal presidente Soru.
L'on. Caligaris (Sdi- Rnp) ha fatto un appello alle opposizioni perché la mozione sia ritirata. "In questo momento - ha detto - è un atto inutile e controproducente". Sulle riforme l'esponente socialista è stata chiara: "Per quanto riguarda la statutaria, su questo tema non potranno esserci vincoli di coalizione. Esistono anche altri sistemi per garantire la stabilità. Dovremo discutere il maniera serena per rispettare tutti i punti di vista". L'on. Caligaris ha annunciato il voto contrario alla mozione.
L'on. Milia (Udc) ha detto di votare a favore della mozione e ha chiarito che l'opposizione non ha mai contestato il risultato elettorale, ha contestato semmai l'atteggiamento del presidente Soru . Per il consigliere dell'Udc l'opposizione ha la funzione di controllo e di denuncia. Bisogna rispettare le regole.
L'on. Balia (Fas) ha annunciato il voto contrario alla mozione. L'esponente del Fas ha colto l'occasione per invitare l'aula a usare, in futuro, toni più consoni.
Stasera alle 17 il presidente Spissu ha convocato una conferenza dei capigruppo e ha chiuso i lavori.

(FINE ) R.R.