CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 278 del 19 gennaio 2007
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Continua la discussione sul paragrafo 4: emergenza ed urgenza
Cagliari, 19 gennaio 2007 - E' ripreso puntualmente nel pomeriggio il dibattito sul Piano sanitario (è in esame il paragrafo 4 della Parte seconda) salvo essere subito interrotto per mancanza del numero legale, riscontrata a seguito della prima votazione a scrutinio palese richiesta dalla opposizione consiliare. La discussione è quindi ripresa al termine della mezz'ora regolamentare. Rapide votazioni per i primi emendamenti discussi, che sono stati respinti (dal 506 al 509) e quindi con l'approvazione del testo del Paragrafo 4 relativo appunto alle emergenze ed urgenze. Erano intervenuti al riguardo per dichiarazione di voto i consiglieri Mariano Contu e Gerolamo Licandro (Fi).
Lunga la discussione degli emendamenti aggiuntivi che ha portato nuovamente in evidenza la forte contrapposizione fra maggioranza e opposizione. Il primo affrontato è stato il 503, concernente il potenziamento dell'elisoccorso con un allargamento delle basi e dei mesi di attività. Su questo argomento per dichiarazione di voto sono intervenuti Attilio Dedoni (Riformatori), Mariano Contu (Fi), Pierpaolo Vargiu (Riformatori) e Gerolamo Licandro (Fi). L'emendamento, posto in votazione è stato quindi respinto. Allo stesso modo il successivo emendamento 187 (sulla richiesta di una analisi circa la tempestività degli interventi di soccorso), nel quale sono intervenuti gli stessi consiglieri. Rigettato anche l'emendamento 502 (studio di attività delle centrali di coordinamento del soccorso).
E nuova fiammata nella discussione sulla questione delle idroambulanze per le popolazioni delle isole minori, Carloforte e La Maddalena, (emendamento 75) sul quale è per primo intervenuto con accorata foga Alberto Randazzo (ci sono due idroambulanze acquistate dalla Regione, ma non vengono rese operative), successivamente da Maria Grazia Caligaris, che ha invitato i presentatori a ritirare l'emendamento ed ha proposto la presentazione di una raccomandazione alla Giunta, e di Giommaria Uggias (Margherita) il quale dicendosi d'accordo sul problema sollevato da Randazzo, ritiene più utile che si presenti un ordine del giorno da presentare a conclusione della discussione del Piano e quindi invitando al ritiro dell'emendamento. Sulla proposta è intervenuto Siro Marrocu (Ds) che si è pronunciato contro l'emendamento sottolineando che ha riferito che secondo proprie informazioni a Carloforte l'associazione dei volontari del soccorso riterrebbero non sicuri quei mezzi. Molto polemico Attilio Dedoni (Riformatori) nei confronti dell'opposizione manifestata da Marrocu.
La discussione prosegue sullo stesso argomento (LP)
Piano sanitario: approvati i capitoli del sistema emergenza-urgenza e della ricerca.
Cagliari, 19 gennaio 2007 - Di "118", idroambulanze, organici dei pronto soccorso si è parlato ancora, nel pomeriggio. A conclusione della discussione sul sistema emergenza-urgenza del Piano sanitario regionale. L'opposizione ha chiesto che siano riconosciuto, tra gli obiettivi, l'utilizzo delle idroambulanze per i collegamenti con le isole minori (La Maddalena e Carloforte); tanto più che due mezzi, acquistati alcuni anni fa, sono ormeggiati in porto, inutilizzati. ;Ma si tratterebbe - ha detto l'assessore - di mezzi ritenuti, dai tecnici, inadeguati. La Regione approfondirà il discorso.
Ma per l'opposizione si tratta di una colpevole omissione; il problema esiste, soprattutto in assenza dell'elisoccorso, e non può essere ignorato (on.Contu, FI); il soccorso nautico (on. Cappai, Udc) rappresenta un discorso aperto e deve essere affrontato; per 18 mila sardi il rischio di abitare su piccole isole ha un risvolto preciso, anche se (on. Marrocu, Ds) i carlofortini rifiuterebbero il mezzo, ritenuto pericoloso. Una raccomandazione all'assessore è più utile dell'emendamento. Altro aspetto, sottolineato dall'on. Ibba (Sdi-Rnp): si tratta di imbarcazioni particolari con a bordo tecnologie sofisticate, che non possono essere affidate ai volontari del soccorso. "Assumiamo l'impegno ad occuparcene", anche perché (on. Ladu. Fortza Paris) «è un'opportunità da prendere in considerazione».
L'emendamento 75 (Randazzo) è bocciato.
Anche la maggioranza ha qualcosa da dire sul "118". L'on. Pirisi (Ds), ha presentato un emendamento perché a Macomer sia riconosciuto un centro per le ambulanze medicalizzate. In una lettera al sindaco, il responsabile del servizio (Macomer afferisce a Sassari) parla "di grave carenza di mezzi di soccorso" e suggerisce che, nella revisione della "rete" si tenga conto di questa situazione del fatto che il nuovo assetto territoriale (le nuove Province) Bosa, che ha un "118" è passata a Oristano e, perciò, dipende da Cagliari. Una quindicina di Comuni, che da Macomer dipendono, si sentono dimenticati. Invitato a ritirare l'emendamento, l'on. Pirisi, disciplinatamente, lo fa; ma l'on. Capelli (Udc) lo fa proprio e perciò viene messo in votazione dopo una serie di interventi (Ladu, Fortza Paris, Dedoni, Riformatori, Maninchedda, Fas, lo stesso Pirisi). Smentito qualunque contrasto con Bosa (sarebbe una guerra tra poveri), finalmente si vota. I no sono 42, i sì soltanto 9.
L'on. Licandro (FI) riprende l'emendamento 511 (Vargiu) per sostenere che nei pronto soccorso, di solito trascurati, come medici alle prime armi che iniziano la trafila con altre prospettive, vanno rafforzati e qualificati gli organici. Dall'inesperienza dei giovani sanitari il più delle volte dipendono i ricoveri inappropriati. Ma l'aula non è d'accordo.
Viene accolto, invece, ma in parte, l'emendamento 512 (Vargiu) che prevede la campagna di sensibilizzazione sull'utilizzo corretto del pronto soccorso. Ma la parte cassata riguarda il collegamento con i medici di medicina generale e l'on. Contu (FI) sostiene che se non esistono sistemi alternativi sul territorio, le cose non cambieranno.
Sul capitolo finale degli obiettivi di sistema, Ricerca e sviluppo, la discussione verte su due punti, che si confondono: da una parte le poche risorse, che non consentono di stimolare i ricercatori e, soprattutto, orientarli al mercato (on. Licandro, FI) rispondendo a una sfida che sarà la soluzione del futuro della scienza; dall'altra, il ruolo marginale che avrebbero le Università sarde, in qualche modo soffocate da altri progetti (l'on. Dedoni ha citato l'intesa Polaris-San Raffaele ricerche, "che mortifica la ricerca sarda"), mentre l'equazione "ricerca=cervelli+risorse" deve convincere la Regione (Ladu) a stanziare di più nella prossima Finanziaria.
In realtà, riconosce l'on. Vargiu (Riformatori) il rapporto Regione-Università "è molto sofferto e per colpa della sola Regione". Ciò fa credere che non ci sia adeguato riconoscimento del ruolo; evenienza smentita dall'on. Gessa (Ps) perché nella legge 10 il comitato che indirizza la ricerca vede, con ruolo paritetico, gli atenei sardi. Trovare all'Università un ruolo "più robusto, è problema delle Università, non della Regione". Giudizio condiviso dall'on. Uggias (Margherita) che ricorda come la legge 10 tratti di convenzioni tra atenei e attori della ricerca scientifica e tecnologica.
Di diversa opinione l'on. Dedoni (Riformatori) per il quale, l'omissione di qualunque riferimento agli atenei, dà l'impressione che si voglia "espungere le Università dal Piano".
Il presidente Soru assicura l'attenzione della giunta ("gli investimenti per la ricerca sono rilevanti e crescono di anno in anno") su un problema che potrebbe diventare "la vetrina" della Sardegna; in campo biomedico Polaris è uno dei centri europei più importanti per statistica biomedica, genetica molecolare e farmacologia, "analogo a Cambridge". Si utilizzano finanziamenti del Ministero della ricerca e dell'Ue; la Regione partecipa soprattutto per le quote dei bandi di gara, "che spesso vinciamo". E poi,a breve, il Consiglio discuterà la legge sulla ricerca scientifica, a conferma del particolare interessamento. (adel)
Piano regionale dei Servizi sanitari: all'esame del Consiglio regionale la terza parte "Strumenti per il funzionamento del sistema"
Cagliari, 19 gennaio 2007 - Prosegue il dibattito in Consiglio regionale sul piano sanitario regionale. All'esame dell'Assemblea il capitolo Terzo: "Strumenti per il funzionamento del sistema".
Il primo ad intervenire nella discussione generale di questa parte è stato l'on. Uras (Prc) che ha detto che questa parte è quella che tratta delle risorse umane, uno degli aspetti più rilevanti del piano sanitario. L'esponente di Rifondazione ha ricordato la protesta, sotto il palazzo del Consiglio, del personale del Policlinico di Cagliari. Noi chiediamo una Pubblica amministrazione efficiente e funzionante che smetta l'utilizzo di contratti atipici e che stabilizzi il personale precario anche attivando procedure di formazione. Chiediamo che si riconoscano i diritti maturati dai lavoratori.
L'on. Capelli (Udc) ha detto di condividere una buona parte delle argomentazioni dell'onorevole Uras, ma di aver trovato solo un emendamento di Rifondazione che tratta dei problemi dei precari. Per Capelli anche in questo capitolo manca la sostanza. Ma soprattutto c'è una grande confusione sui numeri. Come faremo - ha affermato - a dare gambe a questo "discutibile" piano sanitario che volete approvare a tutti i costi? L'esponente dell'Udc ha detto che è una vergogna il silenzio della maggioranza sulle consulenze, è una vergogna la bocciatura dell'emendamento sul reparto di cardiochirurgia infantile, l'isolamento dei dirigenti negli assessorati che non sono asserviti al potere, il caso "Saatchi & Saatchi", Sardegna fatti bella, Tuvixeddu, aver bocciato la richiesta delle tre basi per l'elisoccorso. Questa è la vergogna di questo Consiglio. La maggioranza si sta rendendo complice dello smantellamento della sanità sarda.
Per l''on. Contu (F.I.) il miglioramento del sistema non può derivare dalla negazione e dalla contrapposizione. In politica non esistono i termini perentori. Se il confronto è serio, se il primo interesse è il bene della popolazione non si possono mettere diktat sui tempi. Abbiamo cercato di sviluppare un confronto su alcuni temi - ha concluso - ma non avete voluto ascoltarci.
L'on. Vargiu (Riformatori) ha sottolineato l'importanza delle parte in esame. I nostri emendamenti presentati a questa parte, valutati negativamente dal relatore e della giunta, erano migliorativi del Piano. Almeno sette emendamenti presentati dalla minoranza pongono il problema della stabilizzazione del personale precario. Siamo convinti che un sistema per funzionare deve avere personale che ha la certezza del lavoro. Per Vargiu, dunque, è necessario investire sulla formazione e bisogna puntare a ridurre le liste d'attesa e a limitare i viaggi della speranza. Vedremo con questo piano che cosa succederà. State negando ai sardi risposte di qualità.
L'on. Frau (Progetto Sardegna) ha detto che è necessario fare una riflessione profonda sulle risorse umane, il capitolo più importante nella sanità. Purtroppo molti reparti si reggono sul precariato. Una maggioranza di centro sinistra non può tollerare questo stato di cose. Noi l'abbiamo scritto nel piano, ma vorrei che non fossero solo parole ma che finalmente la situazione cambi. Rivolgendosi all'assessore Dirindin, l'esponente di Progetto Sardegna le ha ricordato che nonostante una delibera in cui l'assessore vietava il ricorso alle agenzie interinali questo metodo ancora si sta attuando sia nell'Asl n. 8 che nell'Asl n. 6. Per Frau, inoltre, è necessario perseguire il principio delle pari opportunità. Nelle graduatorie delle Asl le donne che hanno appena partorito sono state messe agli ultimi posti. Questo non è accettabile. Rapida riflessione anche sui lavoratori precari che da 10 giorni bivaccano sotto il Consiglio regionale. Questi lavoratori - ha detto - sono stati "imbrogliati" dall'università. Noi dobbiamo immediatamente qualificare questi lavoratori perché in tempi brevi possano essere stabilizzati.
L'on. Pisano (Riformatori) ha fatto un apprezzamento sulle prime undici righe della terza parte perché pongono finalmente la centralità del cittadino-utente rispetto al problema della sanità. Ma il consigliere dei Riformatori è stato molto critico sulla mancanza di risposte da parte della giunta e sul continuo uso delle agenzie interinali. Sui lavoratori precari che manifestano sotto il palazzo del Consiglio, l'on. Pisano ha detto che è inaccettabile pensare a qualificarli"? Quei lavoratori si sono "qualificati" sul campo ora bisogna assumerli. Finita la discussione generale si è passati agli emendamenti.
Sono stati bocciati gli emendamenti 527, 534, 546, 547,522, 523, 524, 526, 528, 530, 532, 534, 537, 542, 543, 545, 521, 525.
Sugli emendamenti sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli: Vargiu (Riformatori), V. Randazzo (Udc), Uggias (La Margherita), Licandro (F.I.), Contu (F.I.), La Spisa (F.I.), Pisano (Riformatori), Capelli (Udc), Ladu (Fortza Paris).
Sull'ordine dei lavori è intervenuto l'on. Marrocu (Ds) che ha chiesto alla minoranza di far approvare rapidamente il Piano. "Concludiamo questa lunga maratona - ha aggiunto - tutto quello che si poteva dire è stato detto".
Il presidente Spissu ha sospeso i lavori che riprenderanno alle 22 per proseguire fino all'approvazione del Piano.
(R.R. SEGUE)
Piano regionale dei Servizi sanitari: all'esame del Consiglio regionale la terza parte "Strumenti per il funzionamento del sistema". Approvato all'unanimità l'emendamento 600 presentato dalla giunta regionale e che prevede la predisposizione di un piano quinquennale di stabilizzazione dei lavoratori precari della sanità.
Cagliari, 19 gennaio 2007 - Dopo la pausa i lavori del Consiglio sono ripresi con l'esame degli emendamenti presentati al capitolo Terzo: "Strumenti per il funzionamento del sistema". L'aula ha approvato gli emendamenti 110, 600 (all'unanimità) e 550.
Sull'emendamento 600, presentato dalla giunta regionale, che sostituisce il 138 e che prevede la predisposizione, entro 120 giorni dall'approvazione del piano dei servizi sanitari, di un piano quinquennale di stabilizzazione dei lavoratori precari, si è sviluppato un acceso dibattito. Alcuni consiglieri della minoranza hanno chiesto all'assessore Dirindin di sapere quali precari rientravano nella fattispecie prevista dall'emendamento 600 presentato dalla giunta. L'on. Uras (Prc) ha proposto un emendamento orale ( aggiungere anche le parole "socio sanitario" tra le categorie dei lavoratori precari previste nell'emendamento) e ha ricordato che l'obiettivo di questo emendamento è la stabilizzazione di tutto il personale sanitario precario nell'arco di 5 anni. Su questo emendamento c'è stato un ampio dibattito sono intervenuti gli onorevoli: Vargiu (Riformatori), Contu (F.I.), Serra (Fas), Cappai (Udc), La Spisa (F.I.), Ladu (Fortza Paris), Lanzi (Prc), Amadu (Udc), A. Randazzo (Udc), V. Floris (Ds), Diana (AN), Rassu (F.I.), Pisano (Riformatori), Caligaris (Sdi - Rnp), Marrocu (Ds), Balia (Fas).
Il presidente della Regione Soru rispondendo alle domande e alle richieste di chiarimenti che sono arrivate sia dai banchi della maggioranza che dell'opposizione ha specificato che questa giunta si è già distinta per una politica attenta di superamento del precariato. Per esempio, ha detto, è stato eliminato tutto il precariato nell'amministrazione regionale e si sta facendo una battaglia al precariato anche nel settore dell'acqua e in molti altri comparti. Ritengo sbagliato - ha aggiunto il presidente della Regione - che in alcune Asl si faccia ancora ricorso al lavoro precario. Con questo emendamento vogliamo dare un contributo importante al superamento del precariato nel settore sanitario. Alcuni consiglieri hanno detto che in questo emendamento - ha proseguito - non sono compresi gli ausiliari. Non è vero, in questo emendamento rientrano anche loro. Sui lavoratori del policlinico che stanno manifestando davanti al consiglio regionale il presidente è stato chiaro: "Chi è precario da tempo sarà stabilizzato". Il presidente della Regione ha proposto di aggiungere all'emendamento 600 un emendamento orale (dopo ..Aziende del SSR le parole "e comunque della sanità pubblica"). Un altro emendamento orale è stato proposto dall'on. Ladu (Fortza Paris) che ha chiesto di aggiungere le parole "personale socio sanitario ausiliario" tra le categorie dei lavoratori precari da stabilizzare.
L'emendamento 600 emendato così come proposto dal presidente Soru e dagli onorevoli Uras e Ladu) è stato approvato all'unanimità.
I lavori del Consiglio proseguono (R.R.) SEGUE
Duro scontro verbale in aula fra opposizione e Presidente Soru, intemperanze verbali e sospensione della seduta. Il Presidente di turno Secci annuncia sanzioni disciplinari
Cagliari, 20 gennaio 2007 - Forti intemperanze e durissimo scontro verbale fra il presidente della Regione Renato Soru ed i banchi dell'opposizione, ma in modo particolare con il con il capogruppo di FI Giorgio La Spisa, al punto che il presidente di turno Eliseo Secci ha interrotto la seduta per calmare gli animi. Occasione la discussione sul paragrafo 2 della parte seconda concernente il governo economico del servizio sanitario. Dopo una serie di interventi per dichiarazione di voto all'emendamento 587, nel corso dei quali sono intervenuti i consiglieri Capelli e La Spisa, è stata citata, per criticare le decisioni della Presidenza della Giunta sulla prossima finanziaria, una dichiarazione riferita da un organo di informazione circa alcune prese di posizione dell'ex assessore alla Programmazione Pigliaru attorno al bilancio della Regione ed alla copertura del disavanzo. Con forti accenti critici, il consigliere Giorgio La Spisa ha contestato le indicazioni ipotizzabili della futura manovra di bilancio e la copertura finanziaria dello stesso Piano sanitario in discussione. Sull'argomento è intervenuto il Presidente Renato Soru che respingendo le accuse contro la manovra finanziaria in fase di elaborazione, ha illustrato con dati alla mano come le scelte finanziarie e di bilancio anche per la spesa sanitaria siano perfettamente compatibili senza lesinare critiche a sua volta verso l'opposizione. Dai banchi delle opposizioni sono venute forti critiche e intemperanze verbali fuori microfono che hanno provocato la reazione sia dei consiglieri di maggioranza sia dello stesso presidente della Regione. Il presidente di turno Secci ha cercato di riportare la calma in aula, ma ha dovuto sospendere la seduta ed ha chiesto una verifica delle dichiarazioni fatte in aula a microfoni spenti per verificare se non vi siano stati gli estremi per applicare le sanzioni disciplinari previste dal regolamento.
Il dibattito è quindi proseguito. L'on Mario Diana (An), ha sottolineato come nella precedente legislatura siano state usate espressioni altrettanto forti, "quando si arriva a questi eccessi ci sono spesso precise cause". Quanto al merito Diana ha sottolineato come nel piano sanitario non vi è equilibrio finanziario.
Ha quindi ripreso la parola il presidente di turno Secci, il quale ha dichiarato che sulle forti polemiche precedenti sono stati accertati i fatti e che si procederà da parte della presidenza secondo quanto previsto dall'art. 63, comma 5 del regolamento consiliare nei confronti di chi usa linguaggio oltraggioso. Sarà l'Ufficio di presidenza ad esaminare il caso. Il consigliere Siro Marrocu (Ds) ha preso la parola per esprimere il proprio dispiacere per l'accaduto ed ha ribadito la propria stima all'ex assessore Pigliaru, sottolineando tuttavia che sono sempre possibili posizioni differenti "Non si può trasformare tutto in una gazzarra".
"Chi ha maggiori responsabilità dovrebbe dare l'esempio", ha detto Roberto Capelli (UDC), ed ha lamentato che il presidente della Regione non può dire che i consiglieri non siano in grado di capire i numeri ed i dati finanziari. "Con troppa facilità si scaricano le persone", ha concluso.
Quindi il consigliere Pierpaolo Vargiu (Riformatori) che nell'esprimere dispiacere per l'accaduto ha precisato che non è facile vivere per 16 ore in aula, la stanchezza a volte sovrasta, ma ha ribadito che come "il deficit della Sanità superi abbondantemente i 100 milioni in contraddizione con le cifre riferite dall'esecutivo". L'assessore Dirindin al riguardo ha spiegato come vi siano state variazioni derivanti dalla finanziaria dello Stato che portano alla cifra indicata il fabbisogno.
In un clima più pacato, ma ancora teso, sono stati quindi respinti numerosi emendamenti dell'opposizione fino al 565 a firma Vargiu e più (vi si affermava che la perdita netta di esercizio della sanità ammonterebbe a 100 milioni). Su questo argomento, inizialmente fatto proprio dalla Giunta, vi è stato una ulteriore discussione e l'annuncio dell'on Vargiu che non avrebbe partecipato alla votazione di questo emendamento poichè improbabili le cifre indicate (un tranello per la maggioranza?) ed anzi invitando la maggioranza ad una approvazione a scrutinio palese. Dopo una serie di altri interventi in cui i rappresentanti dell'opposizione Artizzu , Licandro e Ladu hanno annunciato che non avrebbero partecipato al voto, l'emendamento 565 è stato respinto con votazione a scrutinio palese.
Il dibattito a notte fonda prosegue. (LP)
Il Consiglio regionale ha approvato a tarda notte il Piano regionale dei Servizi sanitari. Il presidente Soru chiede al Consiglio di evitare qualsiasi sanzione nei confronti dell'on. La Spisa. Il Consiglio convocato per martedì 23 gennaio alle ore 11 per l'elezione dell'ufficio di presidenza e per la discussione della mozione di sfiducia presentata dalla minoranza.
Cagliari, 20 gennaio 2007 - Il piano regionale dei servizi sanitari è stato approvato alle due del mattino dal Consiglio regionale (presenti 43, votanti 42, sì 42, 1 astenuto). Subito dopo l'approvazione è intervenuto, per fatto personale, il presidente della Regione Renato Soru che ha espresso soddisfazione per l'approvazione del Piano che arriva - ha detto - dopo un mese di duro lavoro. "Spesso la discussione non è stata abbastanza serena e il senso di frustrazione ha colpito tutti. A volte qualche comportamento non è stato consono a quest'aula ma io chiedo al Consiglio di evitare qualsiasi sanzione al comportamento dell'on. La Spisa".
Prima del voto finale sul Piano, l'on. Caligaris (Sdi-Rnp) aveva illustrato un ordine del giorno a sostegno di un'iniziativa del Parlamento per disciplinare l'accanimento terapeutico salvaguardando la dignità umana. La consigliera ha chiarito che questo ordine del giorno auspica che il Parlamento approvi al più presto una legge per stabilire un confine tra dovere di cura e accanimento terapeutico attraverso norme più civili e rispettose della libera e responsabile scelta individuale. L'on. Porcu (PS) ha invitato al ritiro dell'emendamento anche visto l'abbandono dei colleghi della minoranza per riportarlo all'attenzione dell'aula al più presto. Stessa richiesta è stata fatta dall'on. Francesco Sanna (La Margherita). L'on. Ibba (Sdi-Su) ha specificato che l'ordine del giorno è incentrato sull'interesse per l'uomo e sul rispetto della dignità umana. Mi rimetto al presidente del Consiglio perché questo ordine del giorno, se ritirato, rimanga nell'agenda. L'on. Uras (Prc) ha sottolineato che, nel caso in cui si rinvii il voto sull'ordine del giorno, è necessario un impegno a calendarizzare tale ordine del giorno. Marrocu (Ds) ha detto di condividere l'ordine del giorno ma ha invitato a ritirarlo anche per l'assenza in aula di parte della minoranza. Anche l'on. Masia (Fas)ha chiesto il rinvio dell'ordine del giorno vista l'importanza dell'argomento. E' poi intervenuto il presidente Soru che ha invitato a ritirare l'ordine del giorno. Oggi stiamo parlando di Piano Sanitario - ha detto - di altri argomenti ne parleremo un altro giorno. L'on. Caligaris ha accolto la proposta di ritirarlo. Il presidente Spissu ha ringraziato la consigliera e ha detto di essere convinto che questo ordine del giorno possa essere approvato ma è giusto dare la possibilità ai colleghi di discuterlo opportunamente.
Dopo il voto finale sul Piano Sanitario il presidente Spissu ha chiuso i lavori. Il Consiglio è stato convocato per Martedì alle ore 11. All'ordine del giorno l'elezione dell'ufficio di presidenza e la mozione di sfiducia. (FINE) R.R.