CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 277 del 19 gennaio 2007

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Piano sanitario, contrasti in aula anche sul capitolo del sistema emergenze-urgenze. Il dibattito ripreso alle 13 dopo la nottata di lavoro. Nervosismo e stanchezza.

Cagliari, 19 gennaio 2007 - I lavori dell'aula riprendono dieci minuti alle 13. Lo sforzo notturno (conclusione della seduta alle 4 abbondanti del mattino) lascia inevitabili tracce. Anche il clima non è dei migliori. Qualche consigliere, noto per l'aplomb, è irritabile.
Si discute il capitolo del sistema emergenze-urgenze e la maggioranza "chiude" sugli emendamenti dell'opposizione che chiedono il potenziamento delle basi operative dell'elisoccorso. Il "118", dice il piano, non riesce a garantire sul territorio tempi ottimali (8 minuti per gli interventi urbani, 20 minuti per gli extraurbani) e copre il 70 per cento della Sardegna. Le aree deboli, dicono i consiglieri del centro destra (il restante 30 per cento) sono escluse. Si chiede allora il soccorso aereo e le due sole basi operative (Sassari e Cagliari) sembrano poche. Si chiede almeno una terza base, forse a Oristano, la cui centralità risulterebbe strategica. Alcuni eventi drammatici propongono (on. Contu, FI) il problema in modo perentorio. Né si capisce (on. Licandro, FI) perché non ci siano scadenze per l'adeguamento del "118" ai parametri nazionali. L'adeguamento è immediato quando c'è da tagliare, dilatorio quando c'è da crescere. La dispersione della popolazione, la morfologia del territorio e la rete viaria suggeriscono perciò l'integrazione con l'elisoccorso (on. Vargiu, Riformatori) . L'on. Rassu (FI) insiste perché si rivaluti, in queste condizioni, l'ospedale di Thiesi declassato a ospedale di comunità. Serve paesi che distano 70 km da Sassari e l'on. Dedoni (Riformatori) polemizza sull'assunzione, con chiamate ad personam, di 38 medici e 25 infermieri e il titolo prioritario dato per un corso di tre giorni piuttosto che per un anno di servizio effettivo al pronto soccorso.
L'emendamento è bocciato.
Il successivo ripropone il problema, almeno tre basi operative. Ma il dibattito ha una brusca virata. L'on. Pisano (Riformatori) produce in aula il gioco "Dirindinopoli", gioco di società che propone la copertura delle caselle con le risorse finanziarie. Una specie di Monopoli della salute. L'argomento non è ammesso in discussione e il presidente Secci interrompe, dopo un vivace battibecco, i lavori. Alla ripresa il presidente concede, con raccomandazione di usarla correttamente, la parola a Pisano e il centrosinistra abbandona l'aula. Interviene l'on. Vargiu, che ripropone l'assoluta incertezza del piano in assenza di risorse finanziarie note, assolve il collega Pisano ("serviva a sdrammatizzare") è chiede alla giunta più responsabilità. Nuovo battibecco (con qualche parola pesante) con la presidenza e in un clima tutt'altro che sereno si sospendono i lavori, che riprenderanno alle 16.
Dal numero di iscrizioni a parlare, il centrodestra non molla. Della tanto faticosa intesa costruita dal gruppo di "volonterosi" non c'è più traccia. (adel)