CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 276 del 18 gennaio 2007
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Ripresa nel tardo pomeriggio la discussione sul Piano sanitario. La Giunta boccia l'emendamento di sintesi sulla localizzazione del nuovo megaospedale di Cagliari ed è di nuovo scontro tra maggioranza e opposizione.
Cagliari, 18 gennaio 2007 - Ancora scontro, tra maggioranza e opposizione, sul Piano sanitario regionale. La possibile intesa che avrebbe dovuto consentire l'accelerazione dei lavori è venuta meno dopo il veto della Giunta a un emendamento di sintesi che indicava nell'area urbana di Cagliari la costruzione del nuovo megaospedale in sostituzione del "Santissima Trinità" e del "Marino", che saranno chiusi e destinati ad altro. L'accordo, faticosamente raggiunto dalla "commissione di volenterosi", costituita dalla Commissione sanità allargata, che ha lavorato con profitto, è caduto quando l'assessore ha chiesto che la localizzazione di Cagliari venisse tolta dall'emendamento. Alla ripresa dell'attività dell'aula (nel tardo pomeriggio) i contrasti sono emersi subito e il dibattito procede con estenuante lentezza.
Molti consiglieri hanno chiesto che si dia ordine al dibattito stabilendo un orario dei lavori. Evasiva la risposta del presidente Secci: "Lavoreremo fino a quando si potrà lavorare".
Più di un'ora per votare l'emendamento 474 (Vargiu) che chiede una valutazione d'impatto sulla chiusura dei due ospedali cagliaritani. L'opposizione accusa Soru di tramare contro la città di Cagliari e di voler preferire la città di Quartu, creando grossi problemi a chi dovrà raggiungere il nuovo ospedale policentrico (ci sarebbe da tener conto della viabilità: pensare di utilizzare, soprattutto in estate, la strada del Poetto sarebbe una follia (on. Liori, An); fuori discussione che la nuova struttura debba rispondere alla città (on: Caligaris,Sdi-Rnp), non si comprende (on. Licandro, FI, e Pisano, Riformatori) il motivo che ha spinto la Giunta a modificare il testo di sintesi, dando luogo a una serie di dubbi. Del resto la notizia della chiusura del "SS Trinità" e del "Binaghi" ha colto di sorpresa anche i DS cittadini che chiedono, sull'argomento, un dibattito popolare.
Non smorza i toni della polemica neppure l'intervento dell'on. Ibba (Sdi-Rnp) che parla di "tempesta in un bicchiere d'acqua" e si chiede se la posizione del centrodestra sia finalizzato a migliorare il servizio o sia soltanto una presa di posizione gratuita. Ma il centrodestra replica (onn. Contu, Fi, e Sanjust, FI) che, nell'atteggiamento della Giunta non c'è la dovuta trasparenza e l'on. Ladu (Fortza Paris) chiede «correttezza nei confronti della popolazione».
Il presidente Soru smentisce le accuse anti-Cagliari, cita gli investimenti, le nuove aree provenienti da servitù militari e demanio e ritiene che l'ubicazione del megaospedale debba essere decisa alla luce di valutazioni tecniche. "La decisione è rimandata - dice, e assicura - la vedremo insieme e ritornerà in Commissione".
Ma non basta. Anche l'on. Marracini (Udeur) chiede che si ritrovi un clima di collaborazione e non si lavori oltre la soglia dell'attenzione, per giunta consumando pasti che "producono iper acidità gastrica" (on. Licandro, FI).
E se l'on. Maninchedda (Fas) chiede che ci sia in futuro un riequilibrio territoriale "perché Cagliari ha avuto molto", l'on. Capelli (Udc) aderisce alla prospettiva, "ma a patto che riequilibrare i territori non significhi togliere a chi ha avuto di più".
Il centrosinistra insiste: la sanità cagliaritana non sarà tutelata dall'essere il nuovo ospedale entro la cinta daziaria (on. Porcu, Ps), mentre l'on. denuncia "la pessima istruzione del Piano" e "l'arrendevolezza della maggioranza", che complica i lavori.
Alla fine l'emendamento si vota e viene bocciato.
Stessa solfa anche per quello successivo (475, Vargiu) che chiede, entro 90 giorni dall'approvazione del Piano, in progetto di fattibilità della Giunta sul superamento delle due strutture ospedaliere destinate a chiudere. L'on. Vargiu (Riformatori) si lamenta che il lavoro della "commissione di volonterosi" sia stato vanificato dal fatto che l'opposizione ha trattato per giorni con una controparte "a sovranità limitata" che ha, successivamente, "dovuto trattare con altri" (la Giunta). Si va avanti. Sino a quando, non si sa. Sabato Udeur e Rifondazione sono impegnate in attività di partito. (adel)
Prosegue a oltranza il dibattito in Consiglio sul Piano sanitario per una seduta che, alle 23, si preannuncia lunghissima e che potrebbe protrarsi fino alle ore piccole. Un braccio di ferro che vede contrapposte maggioranza e opposizione dopo la rottura dell'intesa che sembrava far intravedere la discesa finale verso la conclusione del Piano. Rottura avvenuta sulla struttura ospedaliera policentrica ipotizzata al posto dell'ospedale SS Trinità e S. Giovanni di Dio, nell'emendamento inizialmente concordato dal "Gruppo dei volonterosi" previsto esplicitamente nella città di Cagliari e poi modificato nella sua ultima versione presentata all'attenzione dell'Aula, e quindi respinta dall'opposizione.
Senza sosta proseguono gli interventi per dichiarazione di voto sugli emendamenti. Sono stati fino a questo momento esaminati gli emendamenti 475 e 476 presentati dall'opposizione e che erano stati inizialmente sospesi dal Relatore, on. Nazareno Pacifico, in quanto passibili di sostituzione dall'emendamento "concordato", e che al momento sono tornati alla discussione dell'aula. Riguardano i programmi che dovranno essere posti in essere per l'ospedalità cagliaritana e sui quali si propone l'esigenza di prevedere il parere da parte della commissione sanità del Consiglio. Tutti gli interventi dell'opposizione, pur con diversi accenti, esprimono fortissima contrarietà sulla chiusura di importanti ospedali cittadini senza la assicurazione che la struttura ospedaliera policentrica, prevista dal Piano sanitario nasca nella città di Cagliari. Così l'on Amadu (Udc), per il quale è singolare che si non si preveda a Cagliari la nuova struttura. Per Ignazio Artizzu (An) è necessario conoscere la sorte degli ospedali che verranno chiusi. Mentre per Nello Cappai (Udc) un'area considerata già degradata quale Is Mirrionis rischia di finire in condizioni peggiori per la mancanza dell'ospedale. Anche a giudizio di Onorio Petrini (Fi) l'ospedale è una struttura fondamentale per il quartiere; e Attilio Dedoni (Riformatori) ha replicato rudemente all'intervento del consigliere Porcu. "Mi viene difficile credere che il cittadino sia al centro di questo dibattito ascoltando la maggioranza", ha detto Roberto Capelli (Udc), e Nicolò Rassu (Fi) ha espresso forti critiche.
Per la maggioranza sono intervenuti Paolo Pisu (Rc), per il quale si sta svolgendo una discussione oziosa e palesemente ostruzionistica, Chicco Porcu (Ps), che ricordando il lavoro buono svolto della commissione, ma che non necessariamente si deve concordare su tutto, ha proposto che la seduta si protragga ad oltranza. L'emendamento 475 è stato infine respinto con votazione a scrutinio palese.
E' stata quindi la volta dell'emendamento 476. Ma prima delle dichiarazioni di voto si è svolto un breve dibattito procedurale in seguito alla proposta di una breve sospensione avanzata da Antonio Biancu (Margherita), su cui si è pronunciato contro Luciano Uras (Rc), ma che è stata invece accolta dall'opposizione. Biancu ha quindi ritirato la propria richiesta.
Nel successivo dibattito sull'emendamento 476, sono intervenuti Carlo Sanjust (Fi) ha preannunciato voto favorevole, Antonello Liori (An), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Mariano Contu (Fi), Gerolamo Licandro (Fi), Vittorio Randazzo (Udc). Anche l'emendamento 476 è stato quindi respinto.
La seduta prosegue. (LP)
Il caso del nuovo ospedale del Cagliaritano accende la seduta notturna del Consiglio
Sotto la presidenza dell'on. vicepresidente Eliseo Secci prima e poi del presidente Giacomo Spissu durante una lunga seduta notturna l'Aula ha proseguito i lavori del Piano Sanitario.
L'on. Vargiu (Riformatori), presentatore dell'emendamento 479, ha illustrato le norme proposte all'Assemblea con riferimento all'ospedale San Marcellino di Muravera, "che dobbiamo tenere in grande considerazione per la forte vocazione turistica e per la specificità della posizione geografica". Della stessa opinione l'on. Mimmo Licandro (Forza Italia), che ha sottolineato la criticità estiva nell'emergenza urgenza a causa dell'elevato numero di residenti in quel periodo. Licandro ha sollecitato l'importanza dell'elisoccorso per il San Marcellino. Per l'on. Antonello Liori (An), il rinnovamento tecnologico dell'ospedale è "necessario per la dignità stessa della popolazione e dei turisti". Sulla stessa posizione anche l'n. Murgioni (Fortza Paris), che ha ricordato come il Sarrabus e il Gerrei siano "aree tradizionalmente povere e disagiate per la morfologia dei luoghi eppure la loro economia turistica è in nettissima espansione tanto che d'estate la popolazione dei vacanzieri conta due milioni di presenze".
Interventi analoghi da parte dell'on. Mariano Contu (FI), Sergio Pisano (Riformatori), Onorio Petrini (FI) Nello Cappai (Udc), che ha sottolineato rivolgendosi al presidente Soru, presente in Aula, le difficoltà che deriverebbero dalla chiusura del reparto di Ostetricia del San Marcellino: "Immaginate quale viaggio faticoso, disseminato di curve, dovrebbe fare una partoriente per giungere a Cagliari".
L'emendamento è stato però respinto dall'Aula e stessa sorte è toccata agli emendamenti successivi proposti dall'opposizione: 484, 487 e 480, quest'ultimo finalizzato alla istituzione di un Trauma center dentro l'Azienda autonoma Brotzu di Cagliari.
L'Aula ha affrontato poi gli emendamenti aggiuntivi al capitolo in esame, proposti dall'opposizione, e il capitolo nel suo complesso. L'on. Cappai si è rivolto all'assessore Dirindin chiedendole se davvero ha mai visitato i piccoli Comuni che saranno penalizzati dalla chiusura degli ospedali di Muravera e di Isili, motivando così il voto contrario al capitolo. E sulla stessa linea l'on. Licandro ha ironizzato: "Avete detto di voler mettere il cittadino - con questo piano - al centro della riforma. Ma siccome i cittadini saranno penalizzati per effetto di una riforma che cancella la Sanità nei piccoli comuni, vorrà dire che dovrete modificare la morfologia della Sardegna per fare in modo che il Piano abbia una sua riuscita". L'on. Silvestro Ladu (Fortza Paris) si è espresso contro perché "ci sono troppe perplessità sul futuro prossimo e venturo degli ospedali".
Sull'emendamento 480 (aggiuntivo) sono intervenuti gli onorevoli Vargiu e La Spisa (Forza Italia), denunciando il rischio di fallimento del Piano sanitario, i rischi della dismissione dei vecchi ospedali e le possibili ricadute negative sulla qualità della Sanità in Sardegna e in particolar modo nel Cagliaritano. Ma l'emendamento è stato respinto.
E' stato posto poi in discussione l'emendamento 469 (aggiuntivo), presentato dall'opposizione. L'on. Vargiu ha chiesto all'Aula: "Chi spiega ai cagliaritani quello che state facendo ipotizzando la chiusura di due ospedali senza garantire che ne costruirete almeno uno in città?". Secca la replica dell'on. Giuseppe Pirisi (Ds), che ha detto: "Non c'è scritto da nessuna parte che il nuovo ospedale policentrico non sarà a Cagliari. Quel che è certo è che gli attuali ospedali non sono adeguati. A quel punto si faranno studi e valutazioni e si deciderà dove costruire il nuovo ospedale". Valutazioni che non hanno convinto l'on. Sergio Milia (Udc): "Questa è una Regione che a Cagliari ha trasformato un hotel in ospedale e ad Alghero si appresta a fare il contrario, per quel che se ne sa". L'on. La Spisa ha denunciato ancora "l'assenza di una proposta sull'ospedalità cagliaritana" mentre l'on Siro Marrocu (Ds) ha smentito, dal suo punto di vista, le affermazioni degli oratori precedenti: "Non stiamo dicendo che non sorgerà a Cagliari il nuovo ospedale policentrico. Diciamo che non era necessario scrivere nel Piano dove si farà perché la scelta dell'ubicazione sarà successiva agli studi. Si vedrà qual è l'area più rispondente ai bisogni di sanità, in una valutazione che dovrà tener conto anche dell'aspetto dei trasporti".
L'on. Salvatore Amadu (Udc) ha contestato le differenze all'interno dei Ds su questo punto mentre l'on. Mario Diana (An) ha chiesto a tutti, rivolgendosi al Presidente, rispetto per il ruolo dei consiglieri e per l'Istituzione. Parlando poi di Cagliari, l'esponente di An ha detto che la città "negli anni si è svenata probabilmente per effetto di scelte di programmazione urbanistica sbagliate e ha perso abitanti in favore dei comuni dell'hinterland. Ma resta sempre la capitale della Sardegna".
Il presidente Spissu, in risposta ai richiami dell'on. Diana, ha detto di condividerne le parole relativamente al ruolo e all'importanza del Consiglio regionale. (segue - c.c.)
L'ospedale policentrico ed il "caso Cagliari" protraggono i lavori dell'aula fino a notte fonda.
Cagliari 19 gennaio 2007 - A notte fonda prosegue a oltranza il dibattito in Consiglio sul Piano sanitario. All'attenzione sempre l'ospedale policentrico ed il caso Cagliari. Sempre sull'emendamento 469 sono a lungo proseguite le dichiarazioni di voto.
Per l'on Roberto Capelli (Udc) è incomprensibile l'atteggiamento della maggioranza. "Perchè -si è chiesto- l'accordo era fatto anche col sì dell'assessore e quando è giunto in aula tutto è cambiato?"
Dello stesso parere critico l'on Vittorio Randazzo (Udc) che ha annunciato il voto a favore dell'emendamento.
Non d'accordo Giommaria Uggias (Margherita), che rivolgendosi ai colleghi dell'opposizione ha sottolineato come "dovrebbe essere apprezzata la proposta della maggioranza sull'argomento, in quanto si chiama in causa nella scelta dell'ubicazione del nuovo ospedale il Consiglio attraverso la commissione sanità, mentre nella prima versione si dava intero mandato alla giunta". E poi, ha aggiunto, quando si parla di Università di Cagliari si pensa ovviamente alla città di Cagliari anche se l'Università ormai è a Monserrato.
Di diverso avviso Ignazio Artizzu (An): "Continuiamo a vedere la città minacciata da una scelta incomprensibile; ma state tranquilli le aree dismesse non saranno vendute ai palazzinari".
Fortemente critico verso l'opposizione Chicco Porcu (Ps): "Dalle 19 stiamo discutendo sul nulla. C'è un chiaro intento ostruzionistico".
"Dai dati forniti dall'on Pacifico, a Cagliari verrebbero a mancare 780 posti letto per acuti -ha sottolineato invece Maria Grazia Caligari (Sdi Rnp): il parere previsto per la Commissione dovrebbe essere vincolante".
Per Sanjust (Fi), è molto grave che in questi due anni e mezzo non siato fatto un piano di fattibilità visto che queste erano le intenzioni"; mentre per Luciano Uras (Rc), si parla di cose che sembrano più attinenti all'urbanistica che alla sanità".
Silvio Cherchi (Ds), ha detto di non aver "condiviso la modifica dell'emendamento di sintesi concordato dal gruppo del volenterosi , tuttavia la mediazione raggiunta non riguardava la localizzazione ma la necessità di fugare la preoccupazione che Cagliari ne fosse esclusa a priori. Sarebbe utile cogliere che l'aspetto nodale era quello della delega eccessiva alla Giunta. Certo che "modificare così pesantemente la rete ospedaliera significa modificare equilibri complessi di una città e necessita di un dibattito allargato.
Ha condiviso lo spirito dell'intervento di Silvio Cherchi, Antonello Liori (An), per il quale Cagliari capitale della Sardegna non può avere in ridimensionamento di tale entità.
Di errori procedurali ha parlato ancora Sergio Marracini (Misto), e di "ottimo lavoro fatto dalla commissione" ha detto Onorio Petrini (Fi), mentre per Alberto Randazzo "la concertazione deve essere fatta prima non dopo l'approvazione del piano".
Non si deve rinnegare il lavoro fatto dalla Commissione, ha quindi detto Pierangelo Masia (Fas), era una mediazione, ma a ben guardare motivi di carattere urbanistico ed altri danno ragione alla posizione di non circoscrivere tutto sui Cagliari.
Finchè la commissione ha lavorato, ha detto invece ancora Licandro (Fi) ha dimostrato di riuscire a risolvere molti problemi: perchè le cose dette pocanzi da Masia non sono state dette prima?
Il presidente della Regione, Renato Soru, è quindi intervenuto per auspicare un recupero del lavoro di concertazione come quello svolto finora dalla commissione. Condividendo le lamentele precedenti sulla necessità di maggiore rispetto vicendevole in aula dell'on Diana (nel corso di una fase concitata vi era stata qualche intemperanza fra i banchi) il presidente ha ricordato che "quest'aula merita un comportamento migliore che dia qualità al dibattito". Quanto al Campus citato da Milia, Soru ha ricordato che certi immobili erano stati acquisiti dalla giunta precedente. Vero -ha quindi affermato- c'era un accordo in commissione, ma siamo tutti esseri umani e possiamo sbagliare o avere opinione diversa da altri rappresentanti della giunta. Si può parlare di area di Cagliari, invece che di città di Cagliari senza cambiare il concetto. Ha concluso invitando tutti alla ragionevolezza.
L'emendamento 469 è stato infine respinto ed è cominciata la discussione dell'emendamento 482 che riguarda il potenziamento dell'Ospedale Marino.
Per dichiarazione di voto, Pierpaolo Vargiu (Riformatori) ha ricordato come la commissione inizialmente aveva avuto un mandato pieno poi disconosciuto. Giorgio La Spisa e Vittorio Randazzo hanno ricordato che si tratta di una struttura ancora necessaria, e così Mariano Contu (Fi), mentre Mario Diana (An) ha sottolineato che esso dimostra che no0n vi è volontà ostruzionistica in quanto emendamento aggiuntivo e quindi tendente a migliorare il provvedimento. Per Luciano Uras (Rc), nessuno intende depauperare la città di Cagliari ma occorre fare un percorso insieme a tutti i comuni del territorio. Capelli da parte sua ha voluto ricordare come in quest'aula vi siano stati in passato grandi uomini "che hanno saputo tenere coesa l'assemblea con la forza del ragionamento e non con la forza del ruolo come invece è avvenuto oggi". Anche l'emendamento 482 è stato quindi repinti a maggioranza. Il dibattito prosegue con l'emendamento 478. (LP)
Il presidente Soru ritorna sul caso del nuovo ospedale del Cagliaritano: è un'opportunità per la città
Sotto la presidenza del presidente Giacomo Spissu, ancora in seduta notturna, l'Aula ha proseguito i lavori del Piano Sanitario. Sul destino dell'ospedale Binaghi di Cagliari, a sostegno dell'emendamento 478 della maggioranza, sono intervenuti gli onorevoli Licandro (Forza Italia) e Liori (An), ribadendo il rischio che quel presidio sanitario "si trasformi in un ambulatorio".
L'on. Mario Diana (An) ha posto una riflessione sui quattro ospedali della città di Cagliari che il governo regionale intende chiudere ribadendo che "quelle strutture e quelle aree devono diventare patrimonio della città di Cagliari. Scordiamoci che possano essere vendute per finanziare la costruzione del nuovo ospedale che - ormai è chiaro - intendete costruire fuori Cagliari". Sono poi seguiti gli interventi degli onorevoli Contu e Petrini (Forza Italia) e Dedoni (Riformatori), seguiti dagli onorevoli Caligaris (Sdi) e Marrocu (Ds), tesi a migliorare la qualità del lavoro in Aula.
Il presidente Soru ha preso la parola per annunciare il voto contrario all'emendamento 478: "Ribadisco che il nuovo ospedale non è un pericolo per la città di Cagliari ma una grande opportunità. Io dico che se chiedessimo ai cagliaritani qual è lo stato di salute degli ospedali storici e se sono favorevoli alla chiusura, troveremmo soltanto consensi alla chiusura". Il presidente Soru ha ricordato che per Cagliari intende la città e l'area vasta ma ha anche aggiunto che Cagliari "si deve sentire capitale morale della Sardegna e anche capitale morale dell'area vasta". Nel merito della collocazione del nuovo ospedale, il presidente della Regione ha aggiunto: "Non si sa se il nuovo ospedale lo costruiremo nella zona del Brotzu, a Cagliari o fuori Cagliari. ma davvero dobbiamo deciderlo stanotte o non è meglio prima sentire i sindaci interessati e la commissione consiliare?".
Sulle perplessità evidenziate in precedenza dall'on. Diana, il presidente Soru ha detto: "E' chiaro che le aree del San Giovanni di Dio o di Is Mirrionis sono del Comune di Cagliari: di chi dovrebbero essere? Ed è anche chiaro che riqualificando quelle aree la qualità della vita si innalzerà, potrà trovare un freno la crescita dei prezzi degli appartamenti e magari così cesserà la fuga di residenti verso i comuni dell'area vasta. Con questo atteggiamento voi negate un'opportunità per Cagliari".
L'on. La Spisa (FI) ha replicato al presidente Soru: "Se noi togliamo dal Piano sanitario l'indicazione di Cagliari per il nuovo ospedale stiamo affidando tutto alla totale discrezionalità della Giunta. Questo governo regionale ha un atteggiamento paternalistico e se non restituite al Consiglio la titolarità della decisione sul nuovo ospedale allora non avrete il nostro voto".
L'on. Renato Cugini (Ds) ha contestato all'on. La Spisa "quella certa idea di moralità che state sbandierando. Bocceremo questo emendamento perché è un pateracchio che rappresenta l'insieme delle vostre clientele".
Per An è intervenuto l'on. Artizzu: "Volete togliere Cagliari dal testo, questo è un fatto: ognuno lo commenti come vuole".
L'on. Pirisi (Ds) ha detto che l'istituzione di un'azienda autonoma, come quella proposta dalla opposizione, significa "primariati e clientele".
L'emendamento 478 è stato così respinto dall'Aula.
Sull'emendamento 471 è intervenuto ancora l'on. Vargiu, denunciando la necessità di procedere alla formazione del personale per la radioterapia, un problema grave per la Sanità sarda con mille pazienti costretti ogni anno a lasciare l'Isola per le cure.
L'assessore alla Sanità, Nerina Dirindin, ha preso la parola e affermato: "Si tratta di una richiesta tardiva e di un emendamento inutile, visto che i corsi di formazione sono iniziati".
Sono seguite le denunce degli onorevoli Licandro (Forza Italia) e Liori (An): "Se è vero che questa formazione è partita, come dice l'assessore, questo emendamento non è pletorico".
L'on. Sergio Pisano (Riformatori) ha chiesto invece dove si stiano tenendo i corsi di formazione di cui aveva parlato l'assessore in precedenza.
L'on Luciano Uras (Prc - Se) è intervenuto contro l'opposizione: "Voi vi autodefinite riformatori eppure vorreste bloccare un autentico processo di riforma della Sanità, atteso da vent'anni. E' arrivato il momento di dire quali emendamenti sono accoglibili e chiudere".
Dopo gli interventi degli onorevoli Petrini (Forza Italia) e Pittalis (Udeur) l'emendamento è stato bocciato. (segue - c.c.)
Ospedale policentrico: per la sua ubicazione necessaria anche la consultazione degli enti locali: improvvisa accelerazione sul Piano sanitario
Improvvisa accelerazione nelle prime ore del mattino dei lavori sul Piano sanitario regionale. Una modificazione orale da parte del relatore del gruppo di lavori "dei volenterosi" Nazareno Pacifico, all'emendamento di sintesi contestato (nella sua ultima versione) dalle opposizioni ha forse consentito di sbloccare l'impasse. Anche se nell'emendamento di sintesi non compare la citazione alla città di Cagliari, l'inserimento della dicitura "la scelta dell'ubicazione del nuovo ospedale policentrico dovrà essere assunta previa consultazione degli enti locali sentita la commissione Sanità del Consiglio....." sembra aver interrotto il braccio di ferro. L'aggiunta del riferimento agli enti locali sembra aver aperto uno spiraglio. Anche se da parte delle opposizioni è stato espresso un giudizio di assoluta insoddisfazione per l'insufficienza della proposta (Vargiu) rispetto al testo concordato precedentemente, l'esame degli emendamenti è proceduto con maggiore speditezza e sono stati approvati sia i restanti nonchè tutta la parte Terza.
Dopo un vivace scambio di battute, con accenti anche molto critici sul potenziamento della cardiologia pediatrica a Cagliari fra il consigliere Vargiu, e l'assessore Dirindin, con l'intervento anche del presidente Soru (Vargiu aveva criticato asseriti interventi ad personam da parte dell'assessore a favore di situazioni individuali particolari), i lavori si sono fermati alle 04,15 del mattino e riprenderanno alle ore 12 con l'esame della parte 4 riguardante il sistema di emergenza e urgenza. (LP)