CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 252 del 30 novembre
2006
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Iniziato l'esame degli articoli della legge che disciplina le risorse idriche e i bacini idrografici.
Cagliari, 30 novembre 2006 - Abbanoa avrà sede a Nuoro. La società che gestisce il sistema idrico integrati per gli usi civili, la cui sede provvisoria è a Cagliari, sarà trasferita con la prossima assemblea nella sede a suo tempo indicata. Lo ha comunicato al Consiglio l'assessore dei lavori pubblici, Mannoni, rispondendo all'intervento dell'on. Capelli, che formulava un emendamento orale, poi ritirato, sull'opportuni di "un riconoscimento" al centro Sardegna dove sono ubicate la maggior parte delle risorse idriche. Capelli ha ricordato l'impegno preso in tal senso proponendo che, in difetto, Nuoro fosse la sede dell'Autorità di bacino, che, invece, essendo a diretta regionale, non può che avere sede in Cagliari (con eventuali altri sedi operative).
Votato il passaggio all'esame degli articoli (31 il numero) in apertura di seduta pomeridiana (presidenza Lombardo), con 31 voti a favore, 15 contrari e 10 astenuti, il dibattito sulla legge che, recependo normativa nazionale e direttive europee, mette ordine alla gestione idrica multisettoriale (usi civili, agricoltura e industria) in capo, appunto, alla Regione e istituisce un nuovo ente, Eris, è entrato nel vivo anche se l'avvio è stato. abbastanza "generalista", nel senso che alcuni interventi sono stati orientati non sugli articoli, ma sulla legge nel suo complesso.
La legge - ha detto l'on. Contu di Forza Italia, mantiene in piedi forti sperequazioni tra territori, dando benefici alle zone costiere, che beneficiano dell'acqua, e vincoli alle zone interne che forniscono la maggior parte delle risorse idriche. Contu ha suggerito tariffe più basse per le popolazioni "produttrici" del bene. Un appunto è stato rivolto ai due assessori assenti (Ambiente e Attività produttive), dei quattro chiamati a far parte del Comitato istituzionale (presenti Lavori pubblici e Agricoltura), fortemente sbilanciato (con la presidenza a Soru) a favore della Regione e a discapito degli enti locali (solo tre).
Di dissalatori (argomento che non dev'essere più tabù) ha parlato l'on. Liori sostenendo che il costo economico e forse inferiore al "sollevamento" dell'acqua. Liori ha insistito perché la legge preveda "paletti" sulla definizione di "prezzi congrui".
L'on. Rassu (Forza Italia) è intervenuto sul "parallelismo" tra la legge in discussione e quella (in Commissione) sulla riforma dei consorzi di bonifica, sostenendo che c'è un forte collegamento, ragion per cui sarebbe stato utile esaminare i due provvedimenti in contemporanea o, quando meno, dalle due Commissioni interessate (Lavori pubblici e Agricoltura). Il timore è che i consorzi, "protagonisti dello sviluppo socio-economico delle zone agrarie", declassati a livello di semplici utenti possano perdere un ruolo propulsivo importante, essendo a monte l'uso e il controllo delle risorse idriche.
In rapida successione il Consiglio ha approvato titolo e i primi quattro articoli; sul voto per l'articolo 5 è mancato, invece il numero legale, che ha determinato la sospensione di mezzora dei lavori, (adel)
Prosegue la discussione sul testo unico che disciplina le risorse idricheCagliari, 30 novembre 2006 - E' l'articolo 7, che istituisce e disciplina il Comitato istituzionale, il primo scoglio sul quale si è a lungo soffermato il dibattito in aula, dopo l'interruzione provocata dalla mancanza del numero legale. A fronte della composizione prevista dal progetto di legge (il presidente della Regione, 4 assessori e 3 rappresentanti degli enti locali) si è contrapposta la proposta da parte delle opposizioni di una rappresentanza più larga a vantaggio sia degli enti locali, sia dei consorzi di bonifica e dei fruitori dell'acqua. Nel corso del secondo scorcio di seduta, sotto la presidenza dell'on. Claudia Lombardo prima e del Presidente Giacomo Spissu successivamente sono stati molti gli interventi sui due emendamenti (rispettivamente Sanciu/Rassu e Pisano e più) e sull'articolo 7.
Per il Riformatore Sergio Pisano "Non si può dare la gestione di fatto al Presidente della Regione, ma occorre maggiore rappresentanza democratica". Dello stesso parere il rappresentante di Fi, Mariano Contu ("I territori non possono essere rappresentati solamente da tre esponenti").Per Giorgio La Spisa (Fi), "l'impostazione centralistica scelta non è corretta e non è opportuna, la composizione del Comitato istituzionale è squilibrata a vantaggio della Regione". Critiche anche da parte di Nicolò Rassu (Fi), "il bacino unico regionale non può essere governato da un comitato istituzionale in cui è preponderante la Regione".
In risposta agli interventi dei consiglieri dell'opposizione, il presidente della Commissione LL.PP., Peppino Pirisi (Ds), ha citato la proposta di legge di cui era firmatario l'on Sanciu, "che prevedeva addirittura 24 componenti per il Comitato di gestione" evidente a detta di Pirisi la necessità di snellire ("spesso certi comitati servono a sistemare i trombati alle elezioni"). "Era necessario puntare all'essenziale".
Dello stesso avviso il presidente della Commissione Agricoltura, Alberto Sanna (Ds). "Che fosse necessario un riordino complessivo della materia è indiscutibile. Il problema di fondo è quello del costo dell'acqua", e sulla base dell'esperienza era necessario, ha detto in sostanza, distinguere le funzioni fra chi gestisce e chi consuma l'acqua. Dopo una serie di dichiarazioni di voto dell'opposizione a favore, i due emendamenti sono stati respinti e l'articolo 7 approvato. In breve sono stati quindi approvati altri tre articoli. Il dibattito prosegue sull'articolo 11 e sui successivi. (LP)
Approvata la riforma idrica. L'assessore assicura misure compensative per i Comuni nel cui ambito ricadono i bacini idroelettrici.
Cagliari, 30 novembre 2006 - Il Consiglio ha approvato a larga maggioranza la legge di riforma sulle risorse idriche: 41 i voti a favore, 5 quelli contrari e 6 le astensioni. Misure compensative per i Comuni, nei cui territori ricadono centrali idroelettriche che producono sostanziosi introiti, sono stati assicurati dall'assessore dei Lavori pubblici, Mannoni, all'on. Pisano (Riformatori) che aveva presentato un emendamento in tal senso. Nonostante il relatore della legge sulla riforma idrica, on. Uras, avesse espresso parere negativo ("sull'emendamento, non sull'esigenza rappresentata"), c'è stata una sostanziale apertura con raccomandazione alla giunta e alla Commissione per un provvedimento che ripagasse, almeno in parte, le popolazioni "del grosso sacrificio". Dal presidente della Commissione l'impegno formare "a risolvere il problema con celerità", impegno che ha indotto Pisano a ritirare l'emendamento all'articolo 21 sulle entrate del soggetto gestore.
In precedenza era stato bocciata la proposta (emendamento di Forza Italia) di una ricognizione delle concessioni in corso per tenere in piedi quelle che rispondessero a criteri di efficienza e economicità, "anche per evitare un possibile contenzioso". La Regione (articolo 11) subentra nella totalità di tutte le concessioni.
Si è parlato - fuori sacco - anche delle dighe di "Buttule e Calambru" e di "Sa Contra ruia". Il problema è stato sollevato dall'on. Rassu (FI), il quale ha chiesto garanzie sui progetti, che consentirebbe, dopo 50 di attesa, la valorizzazione di oltre 10 mila ettari di terreni agricoli di Meilogu e Goceano. Troppo costose le dighe, ha risposto Mannoni, ma disponibilità della giunta (entrambe le opere sono nella programmazione regionale) a trovare soluzioni più leggere (laghi collinari o altro).
Sull'articolo 29 discussione comune per superare la piaga del precariato (dei due emendamenti, quasi uguali, di maggioranza e opposizione è passato quello della maggioranza). In sede di dichiarazioni di voto finali, l'on. Pisano ha annunciato l'astensione dei Riformatori, ribadendo la necessità di un monitoraggio della legge per eventuali modifiche. Il presidente della Commissione, Pirisi, da parte sua, ha dichiarato di apprezzare il risultato del lavoro svolto, che colma una vistosa lacuna.Il Consiglio sarà riconvocato a domicilio. (adel)