CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 251 del 30 novembre 2006

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In aula la legge che disciplina le risorse idriche e i bacini idrografici. Uras: "Un provvedimento importante che colma una vistosa lacuna".

Cagliari, 30 novembre 2006 - Materia per lungo tempo dimenticata, l'acqua ritorna finalmente d'attualità con la legge, all'esame del Consiglio, sulla disciplina delle risorse idriche e dei bacini idrografici. Nasce Eris (ente delle risorse idriche), che assorbe l'Eaf (ente Flumendosa) e le competenze professionali dell'Esaf; affida alla Regione il controllo, crea condizioni di governo e di tutela anche dell'assetto del territorio, gestisce le dighe multisettoriali (che danno acqua all'utenza civile, all'agricoltura e all'industria). L'acqua sarà un bene esclusivamente pubblico, a tariffa controllata (il prezzo dell'acqua cosiddetta grezza, cioè all'uscita dalla diga, sarà unico in tutta la Regione). In una Regione che soffre lunghe e ripetitive siccità e che non possiede fiumi di portata perenne, il problema è importante.
Il relatore, on. Uras (Prc) -aprendo la seduta di questa mattina presieduta dalla vice presidente Claudia Lombardo e successivamente dal Presidente Giacomo Spissu- ha sottolineato come il testo (unificato rispetto al disegno di legge della giunta e a una proposta di legge del centrodestra) sia stato approvato all'unanimità della Commissione lavori pubblici e come il clima, tra maggioranza e opposizione, sia stato di significativa collaborazione. La legge consente, finalmente, di adeguare le norme regionali alla legislazione nazionale (in particolare, il decreto Matteoli) e alle direttive comunitarie; ma definisce anche l'Autorità di bacino, unica per la Sardegna, le competenze e le responsabilità, istituisce il Comitato istituzionale, con formula di rappresentanza democratica.
Modificando la proposta della giunta, che affidava la competenza all'esecutivo, sarà il Consiglio ad approvare il piano di bacino (un "mosaico" costituito da più piani stralcio). L'on. Uras ha sottolineato, infine, come il problema dell'acqua sia uno dei temi ricorrenti e principali della storia della Regione (s'invocano da decenni rimedi alla progressiva desertificazione del territorio, che si trasforma in un calo delle attività produttive e nello spopolamento di alcune parti del territorio) che affida anche al buon governo dell'acqua le speranze di sviluppo. Un riferimento anche al precariato, "nel quale ci siamo imbattuti": qualificati ricercatori inquadrati come commessi da società private cui è affidata la gestione dei laboratori, ripropongono purtroppo il tema di una pubblica amministrazione "all'apice del precariato".
Anche l'on. Giorico (Misto) ha sottolineato la necessità di disciplinare il settore con una legge che ha definito "l'incompiuta" della classe politica regionale, ricordando come sin dagli anni 60 la classe politica si è posta il problema, ma non è riuscita a risolverlo. Giorico ha accennato anche alla polemica in atto con alcuni Consorzi di bonifica, "che, attraverso la gestione delle dighe, reperivano le risorse per sanare i bilanci" e che oggi diventano semplici utenti. Tuttavia - ha ricordato - la legge lascia aperta la porta di servizio, perché Eris potrà affidare in regime di convenzione la gestione ad altri che diano garanzie di efficienza.
L'on. Murgioni (Fortza Paris) ha evidenziato il ruolo attivo della minoranza nel migliorare la legge, in particolare l'emendamento"che dà voce ai piccoli comuni", abbassando la soglia (per abitanti) di partecipazione dei Comuni al comitato istituzionale; ha lamentato, tuttavia, che la legge si occupi più di governo che di tutela delle risorse (poco si dice sull'inquinamento del ruolo e delle falde). Altro pericolo, il gigantismo di Eris che, come Abbanoa, potrebbe soffrire sul piano operativo a causa delle dimensioni dell'ente.
L'abbassamento del costo dell'acqua grezza darà impulso alle attività produttive (agricoltura e industria) che dell'acqua hanno bisogno: lo ha detto l'on. Sabatini (Margherita), per il quale la definizione delle competenze consentirà interventi "più tempestivi ed efficaci" in un territorio dove le siccità costituiscono una maledizione. L'intervento finanziario della Regione, per il recupero dei costi, permetterà inoltre di tenere conto delle esigenze sociali, ambientali ed economiche che caratterizzano i diversi territori. Legge importante e di riconosciuta utilità.
Un'altra legge che indica la strada intrapresa da giunta e maggioranza, quella di creare nuovi standard di qualità ed efficienza per la gestione della cosa pubblica, a beneficio della collettività; ma indica - ha detto l'on. Corda, di Progetto Sardegna - anche l'azione politica a difesa dell'ambiente e delle risorse naturali che una politica scriteriata ha, negli anni, impoverito. Regole chiare sulla gestione dell'acqua garantiscono costi di gestione più contenuti e servizi più efficienti; ma se la gestione sarà totalmente pubblica, "le logiche di gestione, mutuate dal privato" permetteranno risultati promettenti. (adel)

Prosegue il dibattito generale sul Testo unificato n. 153 "Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici"
Cagliari, 30 novembre 2006 - Il dibattito generale sul Testo unificato n. 153 "Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici" è proseguito con l'intervento dell'on. Farigu (Misto) che ha manifestato grande soddisfazione perchè, con l'approvazione di questo testo unificato, la Regione si dota di uno strumento importantissimo. E' la prima gioia - ha detto l'esponente socialista - da quando sono entrato in Consiglio regionale. Questo provvedimento mi fa acquistare speranza e fiducia perché creando strumenti normativi di questo tipo si può portare la Regione ad una svolta. La stessa sensibilità politica dimostrata in materia di acqua dovrebbe essere trasmessa anche alla sanità e ai trasporti. Questa è la dimostrazione - ha detto il consigliere regionale - che i grandi problemi possono essere superati con una visione super partes che tenga conto solo dell'interesse dei cittadini. Farigu ha auspicato che le forze politiche del Consiglio trovino l'intesa su altri grandi problemi che devono essere risolti al più presto: come le riforme, la legge elettorale, il nuovo piano di Rinascita.
Per l'on. Marracini (Udeur) questa legge è un punto di partenza. Davanti alla possibilità di rimuovere completamente la normativa sul servizio idrico - ha detto - si è scelto di fare un primo passaggio. Ma ci aspetta un altro lavoro che dovrà riguardare l'idropotabile. Per ora, con questa legge abbiamo creato un "vestito nuovo" al Flumendosa perché la riforma ha dovuto fare i conti con quel "mostro normativo" che è l'Autorità D'ambito". Per l'esponente dell'Udeur il cittadino deve avere acqua buona e a prezzi contenuti. Per raggiungere questo risultato è necessario, al più presto, mettere mano alla Legge 29. "Io credo - ha aggiunto - che il lavoro fatto sia ottimo, però è urgentissimo rivedere radicalmente tutto il disegno normativo sul sistema idrico integrato in Sardigna". L'on. Franco Ignazio Cuccu (Udc) ha sottolineato la grande collaborazione e il lavoro di tutti, maggioranza e opposizione, fatto in commissione. L'ulteriore dimostrazione che, davanti ai grandi problemi della Sardigna, ci si confronta e si raggiungono dei risultati nell'interesse esclusivo dei sardi. Per Cuccu questo è un provvedimento importante perché è un primo quadro normativo in materia. Il consigliere ha espresso qualche perplessità sul costo dell'acqua e sulle tariffe che dovranno pagare i sardi. "Non basta dire l'acqua è uguale per tutti, l'acqua deve essere uguale secondo giustizia". Per l'esponente dell'Udc questa legge è un buon punto di partenza per arrivare ad una gestione corretta, anche dal punto di vista sociale, della risorsa acqua. L'on. Liori (AN) ha ricordato che fino a qualche anno fa gli enti che gestivano l'acqua in Sardegna erano più di quaranta. C'era una grande confusione e, a volte, un'allegra gestione. Ora le cose cambiano anche grazie alla collaborazione dell'opposizione. Liori è convinto che la gestione dell'acqua deve essere decisa dalla politica, che va bene un unico gestore e che tutti gli utenti debbano pagare la stessa tariffa. "Abbiamo il dovere di dare ai sardi risposte concrete per razionalizzare il settore. L'approvazione di questa legge è un'occasione storica.
L'on. Gavino Manca (La margherita) ha ricordato che questo provvedimento è atteso da 17 anni. L'iter della legge e il lavoro sereno e fattivo della commissione dimostrano che in alcuni momenti c'è la possibilità di trovare un dialogo tra maggioranza e opposizione. L'esponente della commissione Lavori pubblici ha sottolineato che il provvedimento presentato dalla giunta aveva determinate caratteristiche alcune delle quali, dopo un approfondito dibattito, sono state modificate dall'organismo consiliare. "La commissione - ha aggiunto Gavino Manca - ha "limato" gli organismi previsti nel Disegno di legge dell'esecutivo creando una gestione della risorsa idrica più snella e più rispondente ai bisogni dei cittadini. Inoltre, ha restituito al Consiglio regionale il ruolo di portatore degli indirizzi in materia di gestione di questa risorsa. Il consigliere della Margherita ha auspicato una rapida approvazione del Testo unificato.
(R.R.) SEGUE

Conclusa la discussione generale sul progetto di legge in materia di risorse idriche = Questo pomeriggio l'esame degli articoli e degli emendamenti

Cagliari, 30 novembre 2006 - Conclusa la discussione generale, questo pomeriggio si passerà all'esame degli articoli e degli emendamenti del testo unificato dei progetti di legge per la disciplina e gestione delle risorse idriche della Sardegna. La seduta di questa mattina si è conclusa con gli ultimi tre interventi, dell'on. Fedele Sanciu (Fi), del presidente della IV Commissione, Peppino Pirisi (Ds) e con la replica finale dell'assessore ai lavori pubblici, Carlo Mannoni.
Un provvedimento importante lo ha definito Fedele Sanciu, perchè dopo 20 anni di impegni delle varie forze politiche finalmente si affronta il problema, "Anche se si comincia dai piedi invece che dalla testa". "Qualche passaggio che non va bene, in fondo questo testo lo presenta", ha precisato il rappresentante del centrodestra. Secondo l'oratore, meglio sarebbe stato individuare diversamente gli ambiti, piuttosto che prevederne uno unico, come avviene dopo tutto nella maggioranza delle altre regioni. Preannunciando una "confusione generale, in considerazione della diversità dei sistemi orografici dei territori sardi", Sanciu ha deplorato che "si continui a muoversi nella direzione del regime monocratico: qualsiasi decisione sarà presa dal Palazzo". "Dopo Roma Padrona, ecco Cagliari Padrona". Secondo Sanciu ancora una volta si da tutto in mano a una sola persona, e pertanto occorre "creare le condizioni per un riequilibrio nel governo del sistema a livello territoriale e dei fruitori". Ha concluso esortando a trovare concordemente le opportune correzioni.
"Con questo provvedimento comincia il cammino di una riforma particolarmente importante", gli ha fatto eco il Presidente della IV Commissione consiliare (Lavori pubblici) Peppino Pirisi (Ds). Si è assistito, ha dichiarato, a un dibattito approfondito e importante, tutto il testo unico che si sta esaminando "è il frutto di un impegno corale che ha visto insieme la commissione e la giunta, con l'impegno di tutti i consiglieri". Per Pirisi: "Il risultato ottenuto è la risposta migliore a chi vuole squalificare e delegittimare il Consiglio". Dopo aver ricordato che con questo provvedimento si colma un ritardo ultradecennale, le cui responsabilità sono di tutte le forze politiche, ha sottolineato che "con questo provvedimento siamo perfettamente all'interno delle direttive della UE, ed anzi potremo forse essere i primi a livello nazionale ad adeguarci alle direttive comunitarie". Un risultato che è stato ottenuto con la fattiva collaborazione di tutti, gruppi politici di maggioranza e opposizione, giunta e parti sociali. Rispetto ai testi originari, "è stato elaborato un testo più snello, al consiglio regionale viene attribuito un ruolo di maggior peso, non viene affatto banalizzata la funzione degli enti locali". A partire da oggi "sarà finalmente possibile mettere fine alla babele di voci nella gestione delle risorse idriche, con troppi potentati dal sapore medievale". Secondo Pirisi è fuorviante il giudizio "dell'uomo solo al comando".
Infine l'assessore Carlo Mannoni. Negli anni 50 la situazione idrica della Sardegna era molto differenziata", ha esordito, "oggi la situazione profondamente mutata e progredita". Le dighe, ha ricordato, sono quasi tutte collaudate, molti invasi collegati fra loro. "La legge ha avuto origine da diverse esigenze: in particolare quella di osservare le nuove direttive della Comunità europea. Ma la legge non affronta solo il problema acqua, si occupa anche dell'assetto idrogeologico, non meno importante e urgente. Per questo "la giunta ha assunto importanti iniziative in questo settore". Rispondendo alle critiche precedenti, Mannoni ha quindi sottolineato "che il ruolo del Consiglio viene valorizzato, e così quello degli enti locali". "L'acqua deve essere sempre di più un bene pubblico, solidaristico e democratico". Si tratta di un bene primario che deve essere attentamente salvaguardato. "E la legge che ci si accinge ad approvare sarà una legge organica di riforma molto importante; anche se come recita un proverbio sardo il carico si aggiusta per strada".
Prima del passaggio all'esame degli articoli, l'on. Sanciu ha chiesto il rinvio dei lavori al pomeriggio per consentire un confronto fra maggioranza e opposizione su qualche emendamento. I lavori proseguiranno quindi alle ore 16. (LP)