CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 239 del 2 ottobre 2006

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Vertenza sulle entrate, Soru ha riferito in Consiglio sugli impegni del governo in Finanziaria. Per il presidente si profila una vittoria che dar� slancio alla Sardegna. Mario Floris: sono saldi di fine stagione.

Cagliari, 2 ottobre 2006 - Bocciata la mozione del centrodestra sulla pesca dopo un incontro del neo assessore dell'Ambente, Morittu, con rappresentanti dei gruppi e delle associazioni di categoria, e impegno ad approfondire l'argomento (bocciata anche la proposta dell'on. La Spisa di un rinvio), la seduta pomeridiana del Consiglio � stata interamente dedicata alle comunicazioni del presidente Soru sull'esito della vertenza sulle entrate ed al successivo dibattito.
L'articolo 102 della Finanziaria dello Stato ("modifica del regime delle entrate della Regione autonoma della Sardegna") � una mezza vittoria (l'altra met� riguarda l'approvazione di quell'articolo). Il governo - ha detto Soru - ha riconosciuto la fondatezza delle richieste della Regione, ritocca e rivede le percentuali. Riconosce il gettito Iva degli stipendi (dipendenti statali, pensionati, militari) calcolati, per semplificazione amministrativa, fuori dall'Isola; riconosce i sette decimi di tutte le entrate erariali, dirette e indirette, che prima sfuggivano perch�, elencate con precisione nello Statuto, se le tasse cambiavano nome non erano riconosciute; risolve la questione dell'Iva "variabile" (la differenza tra Iva prodotta e Iva riscossa, che in Sardegna, dove i consumi sono doppi rispetto alla produzione, avrebbe un saldo negativo di un miliardo, ora riconosciuto). I conti: l'Irpef di impiegati statali, militari e pensionati frutter� 650 milioni; l'Irpeg una cinquantina; tasse (lotto, enalotto) finora non soggette a compartecipazione consentiranno un gettito di altri 200 milioni. I nove decimi dell'Iva ("consumata") � di 1,8 miliardi di euro. Lo Stato chiede alla Regione di accollarsi per intero la spesa sanitaria (2.357 milioni il dato fornito da Soru; la quota regionale era di 683, altri 707 milioni derivano da Irap, addizionale Irpef; la quota dello Stato � di 922). In totale c'� un saldo positivo di 800 milioni, ma un ulteriore impegno, quello di assumere le competenze del trasporto pubblico e della Soprintendenza. Coster� alle casse regionali, ha detto Soru, 100 milioni. Uno sforzo sopportabile. Ma il percorso � lungo e l'impegno dello Stato, che consentir�, alla fine, un beneficio netto di 1500 milioni (una volta e mezzo il Por, una Cagliari-Sassari all'anno, l'equivalente di otto ospedali Brotzu), avverr� nel 2010. Sin ad allora, soldi col contagocce: 200 milioni nel 2007, 250 nel 2008, 400 nel 2009. Bisogna allungare il collo ed evitare scippi. Per questo Soru chiede l'unit� delle forze politiche in Consiglio, condizione per dare forza alla vertenza, felicemente sperimentata all'avvio della trattativa con lo Stato.
Ma l'opposizione � scettica. "Sono saldi di fine stagione", afferma l'on. Mario Floris (Udr). Il problema delle entrate � di pi� ampia portata, deve essere connesso alla riforma statutaria e alle previsioni di sviluppo della Sardegna in ambito mediterraneo. Questo accordo si limita a riacciuffare le altre Regioni a Statuto speciale, ma non tiene conto delle prospettive di sviluppo della Sardegna, il cui ritardo deve essere colmato in un regime di crescente concorrenza. C'� da difendere il Piano di rinascita, al quale si riconosce un'importanza strategica. Non giova "accontentarsi di briciole". Le nuove competenze e una spesa sanitaria fuori controllo (che "deve essere collocata nel fondo nazionale") aprono prospettive di un sostanziale insuccesso. Il "tutto e subito", ha detto l'ex presidente della Regione, si � trasformato in "poco o niente e tardi"; senza contare che non c'� alcuna certezza che lo Stato riconosca le condizioni indicate. "Anche la continuit� era legge - ha concluso Floris - e lo Stato ce l'ha levata".
Argomento importante, ha detto l'on. Vargiu (Riformatori), che tuttavia arriva in aula in ritardo se c'� il concerto tra Soru e il Consiglio dei ministri. Se ne doveva discutere prima. Il giudizio, "sulla scarna documentazione fornita"� difficile da dare. Non sembra, a prima vista, un governo "altamente munifico". Anzi, il trasferimento di alcune competenze somiglia a una trappola. Vargiu si � soffermato sulla sanit�. Molte preoccupazioni a riguardo, a cominciare, ha detto, dalle cifre inesatte riportate da Soru. La spesa sanitaria non � quella indicata (2.357 milioni), ma cresce a 2.720 milioni. Soru ha preso la previsione come consuntivo. La sanit�, dunque, deve rimanere allo Stato che deve riconoscere alla Sardegna, per le sue caratteristiche geografiche e per la dispersione della popolazione, una quota pro capite superiore a quella di altre regioni. La battaglia deve essere questa.
Un primo passo, che va nella direzione giusta, ha detto l'on. Licheri (Prc), ma la complessit� dell'argomento merita confronto e discussione nella Terza Commissione (Bilancio). E poi bisogner� anche dire, subito, come spendere i soldi che arrivano: mondo del lavoro e politiche sociali sono la "prenotazione" di Rifondazione.
Se Soru ha dato l'assenso al Consiglio dei ministri, questo dibattito non serve a niente, ha detto l'on. Moro (An), tanto "i buoi sono fuggiti". Anche Moro ha sottolineato i rischi di una gestione regionale della sanit�. La Regione non sar� in grado di garantire standard di qualit� a livello delle regioni pi� avanzate. Anzi, dovr� probabilmente ricorrere a nuovi tagli deprimendo una situazione del tutto insoddisfacente. An non considera il risultato una vittoria, ma uno "sgambetto" da parte del governo e c'� il rischio - ha concluso - che la vittoria si trasformi "in un pugno di mosche".
Il gruppo Misto (parla un solo esponente per gruppo) ha diviso a met� il tempo (10 minuti) tra l'on. Pittalis (Udeur) e l'on. Scarpa (Psd'Az). Pittalis ha apprezzato il tono pacato di Soru, senza trionfalismo. Raccogliendo questo risultato, ha detto, "qualcuno avrebbe calzato le scarpe da tennis ed avrebbe percorso la Sardegna in lungo e in largo per celebrare la vittoria". Ha dichiarato tuttavia di apprezzare l'intervento di Floris, che considera uno stimolo a non fermarsi a questo risultato importante anche perch�, dopo anni di silenzio, ristabilisce il confronto col governo.
L'on. Scarpa ha chiesto la modifica del regolamento, perch� un partito che si � presentato in tutti i collegi elettorali, non pu� essere confinato nel gruppo misto. I 5' a disposizione sono una conseguenza "deprimente" di una regola che punisce i piccoli partiti, anche quelli storici. Scarpa ha chiesto a Soru di consultare tutti i sardi, "come sono stati consultati per partecipare alla mobilitazione generale": se non vi fosse accordo sulle risposte del governo, "la questione deve rimanere aperta". Condivisibile lo spostamento delle competenze, ma per quattro anni, pur avendo il riconoscimento della giusta causa, la Sardegna continuer� a restare a stecchetto. La prospettiva di perdere ancora risorse che ci sono riconosciute non � di certo entusiasmante. (adel)

Concluso il dibattito sulle dichiarazioni del Presidente della Regione sulle entrate e il rapporto col Governo = Il confronto proseguir� anche in Commissione Bilancio

Cagliari, 2 ottobre 2006 - Si � concluso in serata il dibattito sulle entrate della Regione e sulla proposta di legge finanziaria dello Stato che la riguardano, ma � solo una prima tappa. La discussione proseguir� nelle varie articolazioni del Consiglio, in particolare in Commissione Bilancio, oltre che con le forze sociali. Sar� auspicabilmente il Consiglio, � stato detto al termine della seduta, a decidere se confermare il s� al Governo sull'articolo 102 della finanziaria dello Stato che modifica l'articolo 8 dello Statuto speciale.
"Se questo Consiglio decider� di chiedere la cancellazione dell'articolo 102, andr� a chiedere che venga eliminato -ha detto il Presidente Soru replicando in modo secco alle critiche dell'opposizione- ma farebbe bene a pensarci adeguatamente"; perch� quello ottenuto � un risultato importantissimo, ha soggiunto.
In precedenza erano intervenuti tutti i rappresentanti dei gruppi politici.
Nella discussione della serata il consigliere Peppino Balia (Fas), ha ricordato "che sarebbe un errore se si banalizzasse il problema e ci si dividesse per parti". Si � iniziato un percorso nel confronto con lo Stato che inizia a dare i primi frutti, tuttavia non ha nascosto alcune perplessit� di carattere giuridico. "La perplessit� forte -ha detto- riguarda il settore della Sanit� per la quale ci si dovrebbe accollare tutto l'onere. Perch� la Sardegna si e la Sicilia no?". Un plauso alla determinazione del presidente -ha aggiunto- ma con questa forte perplessit� dovuta alla paura di restare senza paracadute.
Fortemente critico l'on. Nello Cappai (Udc), ("I dati enunciati sono di difficile comprensione e valutazione in cos� poco tempo"). "E' stato dimostrato che le cifre indicate contengono errori: perch� accollarsi tutto il peso della sanit�?". Occorre fare meglio i calcoli, anche perch�, ha aggiunto, non c'� solamente la questione della Sanit� ma anche quella dei trasporti.
"Sarebbe auspicabile che la proposta del Presidente venisse sostenuta da tutti", ha detto invece, intervenendo, Chicco Porcu (Ps). Sarebbe meglio se nella prosecuzione della riflessione e del dibattito, ci si riconoscesse tutti in una posizione positiva e unitaria, secondo Porcu. "La partita col Governo non � ancora conclusa e acquisita, deve passare al vaglio del Parlamento; per questo occorre il massimo di unit�". Quanto alla questione della devoluzione, "si esce dalla logica dell'una tantum per conquistare strumenti permanenti di autogoverno".
Critico verso "i falsi profeti che esprimono il loro illuminato pensiero poi lasciano l'aula" � stato Eliseo Secci (Margherita, vice presidente del Consiglio) rivolto ai componenti dell'opposizione. "Siamo di fronte a una questione la cui rilevanza non si ricordava da molti anni", ha detto, "E' importante fare tesoro di questo grande risultato. Occorre dare atto a chi maggiormente si � impegnato, al presidente Soru". "Forse non � il risultato desiderato ma � un risultato importante, oggi � un saldo ampiamente positivo. Tutta la Sardegna ha di fronte nuove e importanti prospettive su cui vale la pena trovare il massimo di unit�".
La ricerca dell'unit� � stata auspicata anche dall'on. Siro Marrocu (Ds), che ha "apprezzato la decisione del presidente di riferire subito in aula e del linguaggio sobrio adoperato". "Apprezzo la decisione di proseguire la discussione eventualmente anche in commissione, e apprezzo la decisione di riferire alle parti sociali". Secondo Marrocu "il gioco delle parti e la polemica non produce nulla di utile: contano poco i comunicati e le conferenze stampa, contano i risultati". "Questo � un risultato positivo se si resta uniti".
La conclusione della discussione � stata fatta dall'on Giorgio La Spisa (FI), che ha ricordato come la riforma del titolo Terzo dello Statuto aveva visto una battaglia unitaria a Roma, "ma in direzione di un allineamento della Sardegna con le altre regioni speciali". "Si voleva cio� una compensazione adeguata a fronte dell'uscita dall'obiettivo 1; ma dov'� la compensazione?". Contestando il fatto che sia stata una intesa senza un confronto comune fra le forze politiche e con le parti sociali, La Spisa ha denunciato "che invece l'intesa � stata data e il Consiglio lo ha appreso dai giornali". Sarebbe stato un passo avanti, ha aggiunto il leader dell'opposizione, se non ci fosse stata "la merce di scambio della devoluzione su alcune importanti materie".
La replica del Presidente Soru ha consentito di ribadire le cifre gi� indicate e quindi che a suo giudizio si tratta di una importante conquista. "La prima cosa che ho fatto � stata quella di riferire in aula, invece l'opposizione ha preferito la via delle conferenze stampa". "Abbiamo fatto bene a dare il consenso al Consiglio dei ministri, ma se in questo mese che ci aspetta di dibattito si pronuncer� in modo contrario andr� dal Governo a chiedere che l'articolo 102 della finanziaria venga cancellato. Ma sarebbe un gravissimo errore". Dopo aver spiegato che le cifre indicano un saldo ampiamente positivo fra la revisione delle aliquote delle entrate fiscali della Regione e gli oneri derivanti dalla sanit�, il presidente ha ricordato che "i disavanzi della sanit� sono stati sempre a carico delle regione". "Non cambia nulla per quanto riguarda la certezza dell'assistenza e la sicurezza sociale", questa Regione "deve diventare grande ed gi� diventata grande".
Il Presidente Spissu, ribadendo e auspicando che la riflessione e il dibattito possa proseguire con impegno nei prossimi giorni, anche in seno alla Terza commissione consiliare e con le forze sociali, ha quindi chiuso la seduta e ha rinviato i lavori a domani pomeriggio alle ore 16,30, con la discussione della mozione sui trasporti. (L.P.)