CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 238 del 2 ottobre 2006

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Salta l'elezione della Consulta, i gruppi chiedono 15 giorni di tempo. Ha giurato il nuovo assessore dell'Ambiente, Morittu. Mozione sulla pesca, avviato il dibattito.

Cagliari, 2 ottobre 2006 - Col giuramento del neo assessore dell'Ambiente, Cicito Morittu (sostituisce il dimissionario Dessì), si è aperta la seduta statutaria del Consiglio. Morittu, ingegnere, ex sindaco di Sennori (Sassari), è stato consigliere regionale, nella dodicesima legislatura, eletto nelle file dei Ds.
Il presidente Spissu ha riferito sull'intesa, raggiunta dai capigruppo venerdì scorso, di far slittare di quindici giorni l'elezione dei componenti della Consulta, chiamata a predisporre il nuovo Statuto. Rinvio - ha detto Spissu - resosi necessario in seguito alle difficoltà politiche insorte ed evidenziate dal fatto che solo due gruppi avevano presentato le "liste". I partiti avvieranno una riflessione e si risentiranno tra due settimane.
Si è parlato, quindi, di pesca. All'ordine del giorno la mozione del centrodestra che segnala la grave crisi del settore e gli interventi inadeguati per il fermo biologico. L'on. La Spisa (FI), ha detto che, in realtà si vuole riportare all'attenzione un settore trascurato, che riguarda imprese di dimensioni diversi ed evidenzia "situazioni diversificate" che richiedono una politica più consapevole e incisiva. Il fermo biologico è l'occasione, ma è anche la cartina di tornasole dell'approssimazione con cui è stato affrontato il problema. L'indennizzo, ad esempio, è concesso solo ai pescatori imbarcati, non ai piccoli imprenditori che sostengono le spese generali dell'attività. Il caso gasolio (i costi carburante sono il 45 per cento del totale) contribuisce a erodere i margini di guadagno e rende precaria l'attività; né, il fermo biologico, può risolvere il problema del ripopolamento dei mari essendo la fauna ittica minacciata da altri fattori, dall'inquinamento alla distruzione di vaste praterie di posidonia.
Per l'on. Moro (An) nel provvedimento adottato si manifesta "la volontà punitiva del governo regionale" che colpisce anche un settore in evidente difficoltà. Il divieto, in periodo di fermo, per la pesca sportiva, limitata al fine settimana, "non ha precedenti in Italia" e crea un danno all'indotto commerciale. La giunta gioca sul fatto che proporre regole sia un saggio modo di governare; il fatto è - ha aggiunto - che le regole si trasformano in divieto, mentre la maggioranza fa quadrato per far prevalere "contro sacche di dissenso", il pensiero unico della politica soriana. Troppo lungo e poco remunerativo il fermo, che sembra contrastare col rapporto di pesca dell'Ue: misure del genere sono previste sono in stato di emergenza e per brevi periodi.
L'on. Licandro (FI) si è soffermato sui problemi dell'Oristanese, ricordando come la Regione non intervenga per rimuovere le cause che facilitano i disastri ambientali. Ha ricordato la grave calamità che ha colpito, nel 1999, lo stagno di Cabras, dove buona parte del patrimonio dello stagno (al quale si lega parte rilevante dell'economia del paese) è andato distrutto: Si attendono ancora le opere di bonifica per evitare che il disastro si ripeta. A ciò si aggiunge la vicenda dei cormorani, veri e propri predatori autorizzati, i quali godono del fatto che sono classificati specie protetta; una condizione di privilegio non estesa ai pescatori.
L'assessore Morittu, fresco di nomina, riveda il decreto del suo predecessore e trovi altre risorse per assecondare le richieste delle marinerie, che non vogliono vivere di elemosine. Lo ha detto l'on. Amadu (Udc), ricordando che, mentre l'aula discute, una delegazione di pescatori chiede d'essere ricevuta, "L'assessore li incontri e senta le loro buone ragioni. Essi chiedono di offrire le loro professionalità per difendere l'attività. Non si possono fare orecchie da mercante e rischiare di perdere posti di lavoro, cosa che aggraverebbe il desolante quadro dell'occupazione in Sardegna, che in questi due anni di governo Soru, ha segnato ulteriori perdite e sofferenze per molte famiglie.
L'assenza di una politica della pesca organica e un decreto che esclude i piccolissimi armatori (spesso alle prese con debiti per tenere "armata" la barca) sono una ulteriore penalizzazione per Alghero. Lo ha detto l'on. Pino Giorico (Misto), ricordando come sia questa l'ennesima beffa. Avanti ieri il corallo (stagione ridotta e divieto di prelievo forse dal 2007), provvedimento adottato senza alcuna giustificazione scientifica; ieri il piano paesaggistico, che colpisce chi, come Alghero, ha saputo amministrare il proprio territorio premiando invece chi lo ha cementificato; ora l'assenza di interventi che sostengano la pesca. La legge, recentemente approvata dal Consiglio, sulla quale si fondavano speranze di ripresa, è in stand by all'Unione europea. Senza il suo visto non entrerà in vigore. Anche i modesti indennizzi del fermo biologico sono in forse. Alla giunta Giorico ha chiesto di intervenire in tutti i settori, sempre che non giudichi la pesca "attività in via d'estinzione". (adel)

Concluso il dibattito sulla mozione per la pesca, stasera la votazione del documento, quindi le comunicazioni del Presidente della Regione Soru

Cagliari, 2 ottobre 2006 - Rinvio della votazione per la mozione sulla pesca a questo pomeriggio dopo la conclusione del dibattito. Il presidente dell'Assemblea, Giacomo Spissu, ha anche annunciato che questa sera, al termine delle operazioni di voto, il Presidente della Regione rivolgerà al Consiglio alcune comunicazioni.
Il dibattito sulla pesca si è protratto come detto per tutta la mattinata. Nella seconda parte della discussione era intervenuto l'on. Mariano Contu (FI), che ha espresso critiche e riserve sulla politica della Regione in materia di pesca ("Sono necessari programmi pluriennali di intervento che diano risposte certe agli operatori"). Secondo Contu, "la Regione ha spesso latitato: ha istituito parchi e zone protette ma mai dato risposte di carattere produttivo". Ha ricordato che solo il 60% dei consumi in Sardegna è coperto dalla produzione nostrana, ha denunciato che i commercianti sono costretti ad approvvigionarsi fuori dall'isola.
L'auspicio che qualche errore contenuto nel decreto regionale riguardante la pesca sportiva possa essere corretto, è stato espresso dal consigliere Ds, Silvio Cherchi, il quale ha sottolineato di non ritenere "che la pesca sportiva possa apportare alcun danno alla fauna ittica". Considerando che quell'aspetto del provvedimento rischia di penalizzare anche un certo indotto che da lavoro a decine e decine di operatori, Cherchi si è detto sicuro che la Giunta terrà conto del problema. "Non sono convinto invece -ha detto Cherchi- che la pesca attraversi una crisi drammatica come denunciato. E' vero tuttavia che alcuni problemi sussistano e vanno affrontati".
Critico l'on. Mario Diana (AN), che ha espresso forti preoccupazioni per le sorti di un comparto come la pesca "che non gode affatto buona salute". "Il presidente della Commissione competente bene avrebbe fatto ad essere presente a questo dibattito", ha lamentato Diana. "Non c'è fermo biologico che tenga" per rivitalizzare le riserve di prodotto, bisogna far rispettare tutto l'anno i regolamenti e devono essere fatti rigorosamente i controlli. Diana ha poi espresso critiche perchè il dibattito sulle mozioni possa venire interrotto, come annunciato, "dalle comunicazioni preannunciate dal Presidente Soru".
Per il consigliere Piarpaolo Vargiu (Riformatori), "il problema delle pesca dovrebbe essere affrontato in modo completamente diverso, considerando la situazione del settore descritta nella mozione". Il problema di fondo, ha aggiunto Vargiu, è: "Quale futuro per la pesca? Sarà essa un sistema assistito o un sistema d'impresa? Sarà un settore da indennizzare sempre o un sistema a carattere imprenditoriale?". Su queste questioni, ha detto Vargiu, ci deve essere un confronto con tutti i soggetti del settore, "occorre un segnale dalla giunta per dire ai giovani se la pesca è un settore su cui si può scommettere".
Il consigliere Silvestro Ladu (Fortza Paris), si è chiesto come "si potranno fare passi avanti e fare in modo che i sardi si avvicinino a questo settore produttivo". Secondo Ladu occorrono risposte concrete e rapide: anche sul fatto se "il fermo biologico sia realmente uno strumento adeguato". Ha denunciato il problema della pesca sportiva ingiustamente penalizzata.
Il Riformatore Attilio Dedoni, ha lamentato con forza la "mancanza di un vero dibattito e di un confronto con la maggioranza", accusata di non aver partecipato alla discussione. "La pesca potrebbe avere una importanza assai maggiore nell'economia isolana -ha detto- basti pensare alla potenzialità dell'Oristanese". Alcuni problemi sono ancora un ostacolo: "La carenza formativa, la questione del credito, la scarsa ricerca scientifica".
Ha replicato il neo assessore all'Ambiente, Cicito Morittu, che proprio questa mattina ha prestato giuramento. "Condividendo le considerazioni sull'importanza del settore -ha detto- posso condividere alcuni aspetti di preoccupazione, ma questa doveva essere manifestata anche nella passata legislatura". Sottolineando che la legge 3/06 risponde a un dettato comunitario, ha sottolineato che la politica di sviluppo deve fare anche i conti con le risorse in termini di materia prima e quindi con gli interventi necessari per incrementarla. Preannunciando che la Giunta "predisporrà un piano di sviluppo del comparto", ha ricordato che il decreto registra l'opinione del comitato per la pesca di cui fanno parte anche gli operatori.
Insoddisfatto, nella controreplica l'on. Giorgio La Spisa (FI), che ha accusato il rappresentante della giunta di non aver tottato gli aspetti sostanziali e di contenuto della mozione. "Auspichiamo - ha detto- che l'esecutivo accolga le richieste di modifica", a fronte di una tale disponibilità si potrebbe sospendere la votazione della mozione per un supplemento di approfondimento.
Data l'ora, il Presidente Spissu ha quindi chiuso la seduta e rinviato la votazione al pomeriggio. La seduta riprenderà alle 16,30. (L.P.)