CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 234 del 15
settembre 2006
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Proposta di legge sul cinema, (PL 238, "Norme per lo sviluppo del cinema in Sardegna")
Cagliari, 15 settembre 2006 - Si accendono le polemiche in aula dopo la bocciatura dell'emendamento n. 5 presentato dai consiglieri regionali sardisti che prevedeva di aggiungere all'articolo 1 della legge (approvato dall'Aula) la frase "..e di valorizzazione della lingua sarda…" La seduta si è aperta sotto la presidenza dell'on. Lombardo. L'aula, dopo aver approvato il passaggio agli articoli (presenti 59, votanti 56, sì 41, no 14, 3 astenuti) ha proseguito i suoi lavori con l'esame dell'articolo 1. Sul primo articolo e sugli emendamenti sono intervenuti: l'on. Scarpa (misto - psd'az) che ha ribadito l'esigenza, anche in questa legge, di valorizzare la lingua sarda, l'on. Pisu (PRC), l'on. Artizzu (AN), l'on. Uras (PRC), l'on. Caligaris (Sdi -Rnp), l'on. Dedoni (Riformatori) e l'on. Oscar Cherchi (Uds). L'assessore alla P.I. ha assicurato all'aula che l'attenzione verso la lingua sarda nel cinema sarà massima. L'on. Scarpa ha ribadito la necessità che la lingua sarda, anche in questa legge, "venga protetta". In nessun articolo di questa legge - ha sottolineato l'esponente del psd'az - c'è esplicitamente un riferimento alla tutela della lingua sarda. L'articolo 1 messo in votazione (voto elettronico palese) è stato approvato. Sull'emendamento 5 l'on. Scarpa ha chiesto il voto elettronico palese. L'on. Cerina, per dichiarazione di voto, ha espresso il suo voto contrario all'emendamento. "Aggiungere ogni volta accanto alla parola cultura , "lingua sarda" è inutile. Sarebbe più opportuno - ha aggiunto - rivedere la legge 26 e fare una campagna perché in Sardegna la lingua sarda diventi davvero strumento di conoscenza. Per l'on. Cerina questa legge è sufficientemente caratterizzata anche senza aggiungere la parola "sarda". L'on Scarpa ha precisato che la legge 26 è nata dopo 30 anni di battaglie politiche. "Noi riteniamo che fare riferimento alla "lingua sarda" - ha detto - sia essenziale. Se la maggioranza ha una posizione diversa è meglio che sia palese". L'on. Caligaris (SDI - RNP) ha rimarcato il fatto che porre l'accento sulla lingua sarda non rappresenti una diminuzione ma un accrescimento di valore. L'esponente della Rosa nel pugno ha annunciato il suo voto a favore dell'emendamento n. 5. Per l'on. Dedoni (Riformatori) valorizzare la lingua sarda vuol dire valorizzare l'identità. "Credo che l'on. Cerina debba riconsiderare la sua posizione". L'on. Sanjust (F.I.) ha detto che l'emendamento n. 5 è sintomatico del modo con cui la maggioranza tratta gli emendamenti della maggioranza. Per l'on. Simonetta Sanna (La Margherita), che voterà contro l'emendamento n. 5, la lingua è essenziale, è intrinseca all'opera d'arte. Farne un elemento estrinseco rischia di trasformarla in un elemento inautentico. L'on. Oscar Cherchi (Uds) ha detto che a volte la testardaggine non porta a niente e ha specificato che i colleghi sardisti chiedono solo un maggiore chiarimento, un segnale. Ma la maggioranza continua a voler camminare solo per la sua strada. Se questo emendamento non verrà approvato - ha detto l'on. Oscar Cherchi - abbandonerò l'aula per protesta, anche se sono favorevole alla legge. L'on. Marrocu (Ds) ha detto di condividere le osservazioni fatte sia dall'on. Cerina che dall'on. Simonetta Sanna e ha invitato i colleghi a non dividere l'aula su un argomento su cui si è tutti d'accordo. L'on. Marrocu ha detto ai colleghi sardisti che non era il caso di mettere "bollini" alla legge e li ha invitati al ritiro dell'emendamento con la promessa di andare rapidamente verso una revisione della L. 26. L'on. Scarpa (Psd'az) ha dichiarato offensive le dichiarazioni del capogruppo dei Ds: "Io non metto bollini - cerco solo di dare un contributo". Scarpa ha dichiarato di non ritirare l'emendamento. Messo in votazione l'emendamento n. 5 (Scarpa e Atzeri) è stato bocciato dall'aula (sì 17, no 29, 4 astenuti). L'emendamento n. 3 (Artizzu e più) è stato approvato. Sull'emendamento n. 15 sono intervenuti l'on. Caligaris (Sdi -Rnp) e l'on. Atzeri (Psd'az). L'esponente sardista ha detto che finalmente è caduta la maschera del sardismo di facciata. La ricchezza semantica della nostra lingua non ha pari. Noi ritiriamo tutti i nostri emendamenti per far capire ai sardi il tasso di pseudo sardismo di questa maggioranza di centrosinistra. L'on. Scarpa ha confermato il ritiro di tutti gli emendamenti presentati dal psd'az. L'on Pirisi, sull'ordine dei lavori, ha chiesto una breve sospensione per interloquire con i rappresentanti del psd'az. L'on. Diana (AN) ha detto di essere d'accordo con la proposta di una breve sospensione.
I lavori sono stati sospesi.
SEGUE (r.r.)
Prosegue l'esame della legge sul cinema = Marrocu fa propri gli emendamenti ritirati per protesta dal Psd'Az e invita i sardisti a tornare in aula =Sospensione per mancanza del numero legale
Polemiche in aula anche alla ripresa dei lavori dopo la breve sospensione chiesta dall'on. Pirisi. Ha chiesto la parola l'on. Raffaele Farigu (Misto), il quale ha ribadito la richiesta di una adeguata sospensione della discussione della legge sul cinema per invitare il presidente Soru a rispondere all'aula sulle vicende politico istituzionali legate alla notizia sulle dimissioni dell'assessore all'Ambiente Tonino Dessì.
Poichè la questione esula dall'argomento in discussione ed essendo disponibili adeguati strumenti regolamentari il presidente di turno, Eliseo Secci, non ha accordato la sospensione.
Il dibattito è proseguito sull'articolo 2 e sugli emendamenti. Dopo l'intervento dell'on. Paolo Maninchedda (Fas), ("C'è una debolezza nella norma quando al comma 2 si consente la partecipazione di privati all'organismo della Film commission, senza alcun filtro che metta al riparo da eventuali conflitti di interessi"), e dell'On. Diana (An) ("Avevamo detto e lo riconfermiamo che il nodo di fondo è proprio questo comma 2 dell'articolo 2. Si individua un organismo non definito, mentre sarebbe necessario un organismo agile ed in grado di agire rapidamente"), è intervenuto il capogruppo Ds, Siro Marrocu, che, al fine di placare lo strappo del Psd'Az, ha fatto propri e dell'intera coalizione tutti gli emendamenti ritirati dai consiglieri sardisti, pregando loro di rientrare in aula. Nella votazione dei successivi emendamenti, l'emendamento 30 ("valorizzazione della lingua sarda"), ritirato dal Psd'Az e fatto proprio da Marrocu, è stato approvato. Con un emendamento orale proposto dall'Assessore Pilia, è stata anche accolta la specificazione dell'on. Maninchedda sul comma 2 dell'articolo 2.
I successivi articoli 3 e 4 sono stati approvati per alzata di mano senza discussione. Nel corso dell'esame dell'emendamento 31 all'articolo 5 è stata però chiesta la verifica del numero legale, poichè è risultato non sussistere la seduta è stata sospesa a termini di regolamento per mezz'ora. (L.P.)
Approvata la legge sul cinema.
Con i voti della maggioranza, il Consiglio ha approvato, alla ripresa della seduta, la legge che promuove in Sardegna l'attività cinematografiche (dalla sceneggiatura alla distribuzione). Rapidamente, considerata l'ora tarda, sono stati approvati gli articoli. Qualche modifica è stata apportata all'ultimo momento, come numerosi sono stati gli emendamenti orali, consuetudine, questa, che non è piaciuta all'on. Vargiu (Riformatori), il quale ha definito "estemporanea" un'attività legislativa che corregge il testo all'ultimo momento, senza dare il tempo di valutare le modifiche proposte.
In realtà c'era la preoccupazione che la legge, così com'era stata proposta, potesse incorrere nel veto della Comunità europea. Per questo motivo, oltre ad aver soppresso un articolo (il 13, sulla garanzie sussidiarie) è stato introdotto il principio del de minimis sui contributi concesso (on. Porcu).
Protesta dell'on. Diana (An), che ha fatto suoi emendamenti della maggioranza soppressivi di alcuni commi (in particolare sulle autorizzazioni urbanistiche) e poi ritirati. Diana ha sostenuto che la Regione continua a mortificare l'attività dei Comuni espropriandoli di competenze.
Sulla Cineteca sarda gestita "con competenza" (on. Uras) dall'Umanitaria, lo stesso consigliere del Pcr, rilevando che l'Umanitaria (sede a Milano) riceve finanziamenti dalla Regione per pagare strutture e personale (principalmente impegnati per la gestione della Cineteca) in Sardegna, si è chiesto se la Regione non debba rivedere questa situazione e modificare l'inutile passaggio a Milano. Tale concetto è stato espresso in un emendamento. Fattiva collaborazione è stata chiesta alla Rai il cui archivio storico è considerato di enorme valore per la ricca e esclusiva (in parte) documentazione.
Prima del voto finale, l'on. Cerina (Ps) è intervenuta sulla "incomprensione con i sardisti", i quali avevano abbandonato l'aula in segno di protesta e ritirato i propri emendamenti (fatti propri dall'on. Marrocu), non avendo la maggioranza accolto la richiesta di specificare "lingua e cultura sarda" tra le finalità delle opere. L'on. Cerina ha ribadito che la cultura è una sola e c'è, da parte della maggioranza, totale rispetto di quanto sii lega alle espressioni artistiche dell'isola.
Replica secca dell'on. Sanjust (FI): le parole vanno bene - ha detto - ma sarebbe il caso di rispondere con i fatti.
I lavori riprenderanno martedì prossimo, 19 settembre, alle 10. (adel)