CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 233 del 14 settembre 2006

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Aperta la discussione della Proposta di legge sul cinema, (PL 238, "Norme per lo sviluppo del cinema in Sardegna")

Cagliari, 14 settembre 2006 - Ritorna in aula la legge per il cinema e vi ritorna con un testo emendato e approfondito rispetto alla prima stesura dello scorso anno che non aveva avuto l'avvallo da parte dell'aula. Il dibattito aperto questo pomeriggio sui 20 articoli della legge ha sottolineato (attraverso gran parte degli interventi) l'esigenza sentita trasversalmente di una disciplina per un settore culturale che può rappresentare una crescita culturale ma anche socio economica, ma ha anche manifestato in alcuni settori dell'opposizione una critica forte sulle scelte normative operate dalla commissione. Non sono tuttavia mancate le manifestazioni di soddisfazione da parte di molti componenti della commissione espressione della minoranza.
La relazione della professoressa Giovanna Cerina ha sottolineato quanto detto: la legge in discussione nonostante le necessarie modifiche mantiene l'impalcatura originaria. "Nuovo in parte il linguaggio - ha sottolineato la Cerina - e nuova e da sottolineare la scelta di compartecipazione della Regione alle produzioni cinematografiche". Il cinema non è solo fonte di espressione e sviluppo culturale ma anche di crescita a livello più generale, per questo "era necessario colmare un vuoto normativo per dare sostegno ad un fenomeno sempre più significativo anche in Sardegna". Sardegna terreno di rinnovata creatività, ha detto la relatrice (Niffoi, Pau, Pitzianti, Mereu etc) che "bisogna sostenere", ma ci sono anche realtà meno conosciute eppure in crescita. Per questo la necessità di sostenere questo settore che è caratterizzato non solamente da un aspetto prettamente culturale ed artistico, ma anche da un aspetto di carattere economico importante.
E che la Sardegna avesse necessità di una normativa nel settore è stato sottolineato anche dal successivo intervento di Carlo Sanjust (Fi) ("Il cinema è un momento strategico nel panorama culturale se coniuga cultura e crescita economica"). Di questa legge Sanjust condivide alcuni aspetti anche se "occorreva fare di più". Soprattutto bisognava evitare meglio di fare una "legge ad personas". Perplessità sulla eccessiva libertà per la Film commissione sull'ammontare dei contributi: "nella norma finanziaria troppi obiettivi".
Convinto della necessità di una normativa anche Rassu, (FI), per il quale però ci sono limiti e incongruenze nel testo. "Una fra tante la mancanza di adeguate garanzie per la Regione da parte di chi ottiene i contributi. "La norma finanziaria deve essere ben chiara", ha detto.
"Riqualificazione e sviluppo del cinema", questi gli obiettivi fondamentali che la legge si pone secondo Vincenzo Floris (Ds). Molti potrebbero essere critici sull'urgenza di questa legge di fronte a tante altre emergenze dell'isola ma occorre uscire da vecchi stereotipi perchè il cinema può essere una importante occasione di crescita anche economica.
Soddisfazione da parte di Oscar Cherchi (Uds): "Finalmente esaminiamo un progetto di legge atteso che colma un vuoto". Il cinema è una grande forma d'arte e "la Sardegna ha grandi potenzialità". "Questa è una legge di tutti -ha detto Cherchi- anche se necessitano alcuni correttivi". Tuttavia, ha aggiunto è un'ottima normativa di partenza.
Pienamente a favore Ciriaco Davoli (Rc), "Una legge importante, abbiamo smussato certi spigoli del testo precedente, abbiamo colmato un vuoto". Per Davoli lo sviluppo del cinema è anche un'occasione importante di sviluppo sociale ed economico. "La commissione ha lavorato con molto impegno nella sua totalità. Ha annunciato che il suo gruppo voterà con convinzione a favore della legge.
Fortemente critico, invece, Mario Diana (An), "molte perplessità non fugate dopo il primo testo. Non è in discussione la necessità della legge ma la sua articolazione". Diana ha contestato "il sistema degli incentivi e il meccanismo di restituzione dei finanziamenti da parte di chi non realizzasse le opere", ha criticato la ripartizione poco chiara, a suo giudizio, delle risorse: "Quali criteri di obiettività presiedono alla partecipazione della Regione alle produzioni?". "Perchè tanta fretta di ripresentare la legge ad appena sei mesi dalla prima bocciatura?"
Una legge importante e necessaria, al contrario, per Franco Sanna (Ds), che ha sottolineato l'importante crescita del cinema sardo negli ultimi anni. "In commissione c'è stato un forte impegno comune. Questa legge "può essere la base per far nascere un'industria sarda della cinematografia". Per Sanna, "la cultura può e deve essere strumento di crescita".
Critico invece Giovanni Moro: "Ci sono stati brutti precedenti che non sono stati positivamente superati, a cominciare dal finanziamento di cineasti vicini alla presidenza della Regione". Per Moro si sta facendo un uso distorto dello strumento legislativo: "Un testo pensato più per chi fa il cinema che per chi va al cinema. Il cinema deve essere caratterizzato dal pluralismo culturale con una attenzione specifica al mercato".
Il dibattito prosegue. (L.P.)

Concluso il dibattito generale della legge sul cinema. Lavori sospesi per presentare ali emendamenti. Domani mattina l'esame dei 21 articoli.

Cagliari, 14 settembre 2006 - Concluso il dibattito sulla parte generale, l'esame della legge sul cinema, articolo per articolo, è previsto domani mattina. Il Consiglio è convocato alle 10. Ieri la seduta è stata sospesa in anticipo per consentire la presentazione degli emendamenti, su richiesta del capogruppo della Margherita, on. Biancu. In serata si riunirà la Commissione per il rituale esame preventivo degli emendamenti.
Rispondendo agli intervenuti, l'assessore Pilia ha definito la legge necessaria e in grado di dare tutela sia agli aspetti culturali che alla produzione cinematografica. Il forte impatto emotivo e la forte azione mediatica fanno del cinema un veicolo culturale importante per la diffusione dell'identità sarda e della produzione letteraria, non sempre abbastanza conosciuta, nella quale il cinema pesca con successo. Interessante, secondo l'assessore, la prospettiva economica della film commission. Le esperienze di altre regioni rafforzano questa opinione. L'assessore ha citato la fiction "Elisa di Vallombrosa", che, a fronte di un investimento di quattro milioni voluto dalla Regione Piemonte, ha generato un indotto di 750 milioni. La legge prevede il sostegno finanziario al mondo della produzione, "che non è un mondo ricco". Le regole vanno ulteriormente precisate (alcuni emendamenti in tal senso sono stati annunciati) per evitare ambiguità, ad esempio, nei criteri di valutazione. La commissione che esamina i progetti dovrà tenere conto anche della sostenibilità economica e finanziaria della proposta. Materia "concorrente" e, come tale, affidata anche alle Regioni (il Decreto 26 del 2004, Urbani è stato impugnato con successo), la della sulla cinematografia spazia dada sceneggiatura, alla realizzazione di corto, medio e lungometraggi, ; ma si occupa anche della distribuzione e dell'accesso alle sale proiezioni, avendo un occhio di riguardo (riscopre i gloriosi cineclub) per i piccoli centri abitati, che "non dovranno essere schiacciati dalla presenza di multisale nelle periferie urbane". Legge buona, ma perfettibile, l'assessore Pilia ha auspicato che alcuni aspetti siano rivisti, con contributo di maggioranza e opposizione, prima dell'approvazione definitiva.
Il dibattito era stato chiuso dagli interventi dell'on. Dedoni (riformatori) e dell'on. Atzeri (Psd'Az). Dedoni ha sottolineato l'urgenza di difendere le professionalità locali, spesso ignorate dalle produzioni (discorso, ha precisato, che riguarda anche il Teatro di Cagliari). Alcuni registi si sono fatti spazio da sé, ma la produzione delle opere viaggia ancora con insopportabili pregiudizi nei confronti delle maestranze locali, costrette a lavorare (spesso sotto utilizzate) fuori dall'isola. La film commissione non deve perciò limitarsi a fornire il service o un set, ma deve inserire nelle produzioni le professionalità locali. La distribuzione è altrettanto importante e deve puntare a fare conoscere in tutto il mondo le opere. Sotto questo punto di vista il circuito delle fiction garantisce di più.
Per l'on. Atzeri, la legge, che ritorna in aula dopo alcuni mesi di riflessione e aggiustamenti rispetto alla proposta iniziale, "è un film già visto", in parte migliorato
anche su sollecitazione del Psd'Az , ma con qualche "imprudenza", come i riferimenti ad alcuni artisti, che "ingenera il sospetto sulla tentazione di approvare leggi ad personam". L'esponente sardista ha chiesto maggior tutela per gli autori sardi (istituendo una sorta di "filiera culturale", dal prodotto iniziale (spesso un'opera letteraria) alla sua elaborazione cinematografica ed ha insisto, citando esempi sicuramente illustri, l'uso della lingua sarda, aspetto che la legge non favorisce. (adel)