CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 229 del 12
settembre 2006
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Il dibattito sulle dichiarazioni del presidente Soru sul Piano paesaggistico regionale. Gli interventi dell'assessore agli enti locali Gian Valerio Sanna e dei capigruppo.
Cagliari 12 settembre 2006 - Con l'intervento dell'assessore regionale agli enti locali Gian Valerio Sanna si sono aperti, questo pomeriggio, i lavori del Consiglio regionale. Il presidente Spissu prima di dare la parola all'esponente dell'esecutivo, ha reso noto di aver nominato l'on. Eliseo Secci, presidente della Giunta delle elezioni e che il consigliere Gerolamo Licandro era entrato a far parte dello stesso organismo in sostituzione dell'on. Andrea Biancareddu.
L'assessore agli enti locali Gian Valerio Sanna ha voluto puntualizzare alcune questioni emerse nel dibattito. L'assessore ha detto che il rispetto delle prerogative istituzionali è sempre stato un punto fermo della giunta. Non è stato, infatti, questo esecutivo a espropriare le prerogative del Consiglio in tema di approvazione del Piano. Ma tale esproprio è contenuto nella legge n. 23 del 1993 quando era presidente l'on. Mario Floris. Pronta la replica anche per quanto riguardo l'esproprio delle prerogative dei comuni. Nella redazione del precedente PTP - ha detto l'assessore - i comuni non vennero mai ascoltati, infatti, nel 1993 ai comuni vennero inviati gli atti solo per la loro pubblicazione. Prima di approvare il PPR - ha detto G.V. Sanna - noi abbiamo notificato gli atti ai 73 comuni costieri, abbiamo organizzato 24 conferenze di co-pianificazione (vi hanno partecipato 100 comuni e 8 province), 174 incontri tecnici con i comuni e 8 con le province. Tutto questo lavoro di concertazione ha portato al risultato di far diminuire in maniera notevole le osservazioni che sono passate dalle 10.000 del 1993 alle 2.800 attuali. Altro argomento affrontato dall'assessore Sanna nel suo intervento, il tema dei ricorsi. In passato ce ne furono 50, oggi appena 2. Sull'agro, altro tema su cui si sono moltiplicate le critiche, l'esponente della giunta ha avvertito che non è corretto mandare messaggi sbagliati: l'attività agricola è salva e l'obiettivo della giunta è quello di voler frenare l'uso indiscriminato della residenza (soprattutto per chi non è imprenditore agricolo). Fortemente critico, sia sul metodo che nella sostanza, il giudizio sul PPR del capogruppo dei Riformatori Pierpaolo Vargiu. La riflessione che stiamo facendo in aula - ha detto - non riguarda solo il PPR ma la prima metà di questa legislatura. Il PPR e la legge n. 8 sono gli atti più importanti di questi due anni di governo. Sul metodo, l'on. Vargiu ha ricordato che la discussione sul PPR ha interessato il Consiglio solo durante la fase dei lavori in commissione. Vargiu ha specificato che i riformatori non hanno mai detto che tale procedura era illegittima. Noi Riformatori siamo per il presidenzialismo e per il maggioritario, noi siamo consapevoli che un presidente eletto dal popolo ha una delega, ma questi sistemi si difendono dando strumenti anche alla minoranza.. Sarebbe stato opportuno, prima di approvare il PPR, aprire una discussione in Consiglio. Ma quando la minoranza ha chiesto di convocare l'Assemblea per discutere l'argomento la maggioranza ha risposto che sarebbe stato meglio discutere dopo l'approvazione da parte della giunta così potevamo ragionare anche sui vincoli. Così non è stato, però, perché la tabella dei vincoli non è stata allegata al PPR. Per Vargiu questo PPR è un mix mediatico di integralismo e di discrezionalità. Abbiamo la sensazione - ha proseguito il capogruppo dei riformatori - che l'integralismo si sposi con la discrezionalità quindi che ci sia un atteggiamento "arcigno" con i piccoli e "largheggiante" con chi piccolo non è. L'occupazione dell'aula attuata dall'opposizione per Vargiu è la dimostrazione che in Consiglio ormai c'è la morte della politica. "Noi abbiamo occupato - ha ribadito - perché non abbiamo più i mezzi per poterci confrontare. La maggioranza si deve ormai porre il problema di come garantire i diritti della minoranza. E' poi intervenuto l'on. Balia (Fas) che è stato critico nei confronti del PPR e sul metodo seguito dalla maggioranza. "Il centrosinistra ha commesso un errore - ha detto Balia - nel momento in cui ha voluto sostituire la forma dialettica con la forma degli incontri bilaterali ( a cui sono stato invitato ma non ho partecipato) perché questo è un modo di indebolire il Consiglio. L'intervento dell'assessore Sanna è stato definito "una lezioncina" in stile difensivo con molte giustificazioni ma con una visione eccessivamente "deterministica" delle cose fatte dal Consiglio regionale e priva di dubbi. La sensazione - ha proseguito l'on. Balia - rivolgendosi all'assessore Sanna - è che lei abbia commentato un testo diverso da quello che ho letto io. Dopo aver riconosciuto al presidente Soru una coerenza di fondo, l'on. Balia ha proseguito dicendo che nessuno ha mai detto che la Giunta, approvando il Piano, abbia commesso un atto illegittimo. La legge n. 8 prevede che il ppr debba essere approvato dalla giunta regionale ma prevede anche che la commissione debba dare un parere che è obbligatorio ma che non è vincolante per la giunta la quale se vuole discostarsene deve, però, motivare tale scelta. "Le motivazioni - ha detto Balia - non ci sono". Il capogruppo del FAS ha affermato, inoltre, che questo PPR può decuplicare capitali e impoverire altri, ha posto dei dubbi se è giusto l'aumento di volumetrie concesso ad alberghi sul mare che in passato avevano già ottenuto incentivi volumetrici e ha ribadito che nel profilo dei rapporti tra giunta e Consiglio si è persa un'occasione perché il Consiglio doveva discutere il PPR prima dell'approvazione da parte della giunta. Infatti, ha chiesto, l'aver approvato il Piano anticipatamente costringerà il Consiglio regionale ad approvare una legge urbanistica che si adegui al piano? Sarebbe stato meglio il percorso inverso. Inoltre, Balia è stato molto critico anche sul metodo: "Il Piano l'ho letto dopo averlo estrapolato da internet, gli atti che la giunta ha messo a disposizione del Consiglio erano limitati e incompleti". Inoltre, molte disposizioni del PPR sono ambigue (articoli 4, 11, 15) e spesso, si sottraggono poteri agli enti locali con atto amministrativo e non con un atto legislativo. Sull'agro, poi, ha detto l'on. Balia rivolgendosi all'assessore "abbiamo letto cose diverse". In conclusione l'on. Balia ha sottolineato la necessità che la legge urbanistica arrivi subito in aula e che non si pieghi al piano. Per il capogruppo di AN Ignazio Artizzu la Sardegna è molto simile alla "fattoria degli animali di Gorge Orwell dove gli animali sfruttati organizzano la rivoluzione con a capo due maiali che poi si approfittano del potere. Il motto di questa storia - ha detto Artizzu - "in questa fattoria tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri" calza perfettamente alla vicenda del PPR. In Sardegna - ha detto Artizzu - ci sono tre categorie di "più uguali": alcuni sardi (che vedranno i loro progetti approvati discrezionalmente dalla giunta); alcuni speculatori (saranno avvantaggiati i grandi imprenditori che possono acquistare adesso a prezzi convenienti e aspettare nel lungo periodo che le cose cambino); il presidente Soru (che nel pieno rispetto delle leggi ha realizzato case e aziende sull'acqua). Il responsabile del Piano "che è un danno gravissimo per la Sardegna" non è solo il presidente Soru ma anche l'intera maggioranza che ha consentito al presidente della Regione di approvare il piano che voleva. Il presidente Soru vuol far credere ai sardi che la nostra isola sarà una nuova Atlandide, ma non sarà così, sarà un Far West dove tutti staranno peggio: le amministrazioni comunali che dovranno rivedere il proprio bilancio e azzerare gli introiti dell'Ici sulle aree edificabili; i clienti delle aziende bancarie che dovranno restituire prestiti concessi in base ai terreni che prima avevano un valore e adesso ne hanno un altro; i turisti , gli automobilisti e persino i pedoni che dovranno vedersela con regole tragicomiche. Per non parlare dei pastori, degli agricoltori e dei cacciatori. Il PPR, insomma, è un danno grave e un vero pericolo per la Sardegna . (r.r.)Gli interventi dei capigruppo Licheri (Prc), Capelli (Udc), Porcu (Ps), Atzeri (psd'az), Biancu (La Margherita), Marrocu (Ds)
Con l'intervento dell'on Licheri (Rc), è proseguito il dibattito sulle dichiarazioni del presidente della Regione sul Piano Paesaggistico. Un intervento di soddisfazione per il lavoro fatto. "Si tratta di uno strumento importante che pone la Sardegna all'avanguardia nella politica di protezione ambientale". Licheri ha espresso rammarico per i numerosi banchi vuoti nel settore delle forze di opposizione, "manca il contributo della minoranza -ha detto- ma per fortuna si registra il consenso dei sardi". Dopo aver approfondito vari aspetti del Piano paesaggistico approvato dalla Giunta, che rappresenta un punto importante, ha precisato, del programma di governo presentato a inizio legislatura, Licheri ha ricordato come sia importante che lo sviluppo della Sardegna si imperni su una crescita qualitativa e non su una crescita quantitativa. "La tutela e la salvaguardia ambientale pone la Sardegna all'avanguardia rispetto alle altre regioni ed in Europa". Critico verso l'opposizione, "posizioni di retroguardia quelle del centrodestra, proprio quando la Sardegna fa da apripista".
Fortemente critico invece l'on. Roberto Capelli (Udc): "Non è questo il dibattito che avremmo voluto fare, avremmo preferito fare questa discussione prima che il Ppr fosse approvato". L'occupazione dell'aula ha quindi aggiunto è stato un atto estremo ("lontano dalla nostra cultura politica che non è nel nostro DNA") ma necessario per richiamare l'attenzione su un problema importante. Il dibattito, secondo il rappresentante dell'opposizione, "manifesta le incapacità legislative della maggioranza e della Giunta. Molte leggi fatte ma nessuna applicata, da quella sulle comunità montane alle aziende ospedaliere miste. Molte leggi impugnate dal Governo". Richiamando l'intervento critico di Balia ha parlato di "disastro legislativo di cui sono responsabili tutti i componenti della maggioranza". "Il PPr una scelta coraggiosa? Piuttosto una lucida follia", ha sottolineato. Ha quindi concluso sottolineando l'asserita incoerenza del Presidente della Giunta ("L'edificazione a Santa Gilla"), la disastrosa politica dei trasporti e della politica dello sport, l'emergenza industria,
Rigetto convinto delle critiche dell'opposizione da parte dell'on Chicco Porcu (Ps): "Accuse gratuite quelle di minaccia alla democrazia parlamentare in pericolo". Si è fatto un gran clamore, ha proseguito Porcu, su un presunto allarme per la stagione turistica, "ma il disastro annunciato non vi è stato, nessun calo delle presenze nessun calo dell'occupazione". "Forse si può fare meglio, ma se ne discuta". Quanto poi alle accuse di prevaricazione sull'opposizione, niente di più inesatto "perchè da 10 giorni stiamo discutendo proprio su un argomento richiesto dall'opposizione". "Nessuna emergenza democratica, e nessuna questione morale", ha detto ancora Porcu. Sul merito ha ricordato l'eccessiva nostalgia manifestata per i vecchi PTP troppo permissivi, per le "zonizzazioni" fin troppo elastiche". Certamente, ha aggiunto "dubbi ce ne sono certamente su singoli aspetti che saranno ridiscussi e rivisti. E' necessario definire un piano di sviluppo sostenibile, ma su questo si deve ancora discutere e confrontarsi".
Richiamo ad un maggiore reciproco rispetto quello dell'on Giuseppe Atzeri (Psd'az) che ha annunciato la presentazione da parte della propria forza politica della proposta di legge sul conflitto di interessi: "perchè occorre finirla con le maldicenze e piuttosto porre regole precise". E' vero, ha detto Atzeri che il Piano Paesaggistico attua una parte del programma della Giunta Soru, "certamente questo provvedimento condiziona e orienta lo sviluppo della Sardegna per i prossimi dieci anni". Ma proprio per questo, ha aggiunto "proprio per l'importanza dei problemi posti si doveva discutere e varare un Piano interistituzionale Giunta-Consiglio regionale". Dopo aver messo in guardia dal pericolo di una deriva presidenzialista, ha criticato l'eccessivo ricorso alla corsia preferenziale per i provvedimenti del governo: "la concertazione è un valore fondamentale".
La soddisfazione della Margherita è stata espressa da Antonio Biancu: "si colma un vuoto normativo pericoloso". Dopo aver definito improprie le accuse della opposizione di "svuotamento delle prerogative del Consiglio", Biancu ha affermato che si stanno mantenendo le promesse del programma di governo. "Nessun eccesso decisionista da parte del presidente -ha detto- nessun eccesso di discrezionalità nè di arbitrio". Quanto al lavoro della Commissione, "si può dissentire sul risultato- ha quindi affermato- ma non certo sull'impegno del lavoro svolto, dove però è mancato il contributo del Centrodestra". Il Piano Paesaggistico "è un importante tassello del complessivo mosaico che si completerà col Piano per un turismo sostenibile e con la legge urbanistica", ha detto ancora, respingendo con forza le accuse "di centralismo regionale"; il centrosinistra ha concluso "ha dato vita a un dibattito approfondito: il varo del provvedimento rappresenterà uno dei frutti più significativi della legislatura".
Anche il capogruppo Ds Siro Marrocu ha respinto le critiche di "subalternità" da parte della opposizione. "Non sento nessuna minaccia alla democrazia consiliare; ciò che in passato ha offeso l'aula e ha tolto dignità erano piuttosto gli agguati del voto segreto alle Giunte di turno". Nessun imbarazzo e nessun disagio, dunque: "c'è stato confronto vero". Per Marrocu è estremamente positivo che il Piano Paesaggisto ponga una rigorosa disciplina normativa. "Volevamo dare regole -ha detto- con un Piano inattaccabile. Esso segna una svolta in questa legislatura, apre alla certezza del diritto". Non tutto può essere perfetto, ha quindi proseguito, "non nascondiamo alcune perplessità su alcune soluzioni indicate, ad esempio per quanto concerne l'agro. Ma ci saranno altri confronti ed il modo di trovare altre soluzioni". Sottolineando l'importanza dei prossimi appuntamenti: la legge urbanistica ad esempio, ha espresso soddisfazione auspicando che anche gli enti locali si possano dare regole certe attraverso i Puc.
Il dibattito prosegue con gli interventi del capogruppo di Forza Italia e successivamente del Presidente della Regione Soru. (L.P.)Gli interventi del capogruppo di Forza Italia La Spisa e del presidente della Regione Renato Soru.
Gli interventi dei capigruppo si sono conclusi con l'on. La Spisa (Forza Italia) che ha attaccato duramente il PPR e il servilismo della maggioranza poco edificante che tenta di coprire un'ipocrisia che ormai è chiara a tutti i sardi. Il capogruppo di Forza Italia ha chiarito che la decisione della minoranza di occupare l'aula è stata maturata dopo aver riflettuto sulla delicata fase che sta attraverso la politica isolana sempre più a rischio involuzione. Per La Spisa si sta svilendo il rapporto tra Regione e Comuni e si sta rafforzando sempre più il ruolo del presidente della Regione che, sarà sempre più ambito dai poteri forti che potranno così gestire la Sardegna e portare a termine i loro interessi. Questo PPR - ha detto ancora La Spisa - stravolge tutto un sistema normativo di divisione dei poteri. Tramite le "intese" che compaiono in molti articoli del piano si stravolge tutto. Insomma, la discrezionalità sfiora, spesso l'arbitrio. E così si prevede sempre tramite "intesa" la possibilità di attuare interventi di riqualificazione, di incrementare volumetrie, di vincolare alcuni territori e altri no. Quindi, un potere enorme in capo alla giunta e al presidente della Regione. La Spisa ha auspicato che i sardi capiscano quale è la verità. Dopo i capigruppo è intervenuto il presidente della Regione Renato Soru che ha detto che con l'approvazione del PPR da parte della giunta si è ultimato un percorso che ha preso il via nel novembre del 2004. E' un provvedimento atteso dai sardi, promesso in campagna elettorale, che colma un vuoto legislativo. Il presidente della Regione si è soffermato sulle diverse vedute che c'erano sull'argomento all'interno del centrosinistra. "Dopo un acceso dibattito - ha aggiunto - abbiamo superato le contrapposizioni e questo PPR è frutto della sintesi dei diversi pensieri. Il centrosinistra ha così mantenuto la sua promessa nei confronti dell'elettorato: abbiamo approvato un piano i cui effetti dureranno decenni e che inciderà sul futuro della nostra Regione". Renato Soru è stato molto critico nei confronti dell'opposizione che, tradendo largamente il mandato degli elettori, ha cercato in ogni modo di bloccare il provvedimento. Il presidente della Regione ha poi detto basta alle maldicenze: "E' dal mio primo passo in quest'aula che le maldicenze nei miei confronti bloccano il sereno confronto. I miei interessi sono tutti chiari e alla luce del sole. Prima di diventare presidente della Regione avevo acquistato un terreno a Scivu dove volevo costruire un albergo. Non ne farò più nulla. Sono stato anch'io regolato dal piano". Il presidente ha aggiunto che sta cercando di vendere il terreno nella maniera più trasparente possibile, magari affidando la vendita al comune. Contro chi ha detto che intravede la possibilità di una grande speculazione edilizia a medio e a lungo termine il presidente Soru è stato chiaro: "La mia proposta è quella di far acquistare alla Conservatoria regionale tutte le coste della Sardegna per uso civico. Così nessuno potrebbe mai più approfittarne". I lavori del Consiglio regionale riprenderanno domani mattina alle ore 10 con la prosecuzione dell'ordine del giorno. (r.r.)