CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
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Nota stampa
della seduta n. 228 dell'8
settembre 2006
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Prosegue il dibattito sulle dichiarazioni del presidente Soru sul Piano paesaggistico regionale. Gli interventi degli on. li Moro (AN), Matteo Sanna (AN), Uggias (La Margherita), Milia (Udc)
Cagliari, 8 settembre 2006 - Con l'intervento dell'on. Moro (An) è ripreso, stamattina, il dibattito sulle dichiarazioni del presidente Soru sul Piano paesaggistico regionale approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale. La seduta si è aperta sotto la presidenza dell'on. Eliseo Secci che ha comunicato all'aula che l'on. Vittorio Randazzo ha aderito al gruppo dell'Udc. L'on. Artizzu (AN) , intervenendo sull'ordine dei lavori, ha fatto notare che in aula non era presente il Presidente della Regione e che il dibattito non poteva proseguire. L'arrivo del presidente della Regione ha spento ogni polemica. Il primo ad intervenire è stato l'on. Moro (An) che ha parlato di anomalie procedurali del PPR. Questo piano - ha aggiunto - è l'ennesima dimostrazione che alla Regione decide solo il presidente Soru e che la giunta e il Consiglio regionale devono firmare o approvare leggi a "scatola chiusa" anche a costo di perdere la faccia. Inoltre, questa legge è fatta per "i poteri forti" e per gli amici (saranno bloccati i progetti di Berlusconi e autorizzati quelli di Tronchetti Provera, che è "amico di elicottero di Soru"). Per l'on. Moro con questo PPR viene meno la sovranità popolare e il piano creerà effetti devastanti nelle campagne con la restaurazione del latifondo. Ancora una volta, poi, il Consiglio "è stato messo all'angolo": il presidente Soru propone, programma e attua senza chiedere pareri a nessuno e riservando la sua attenzione solo a "interlocutori speciali". "In questo piano manca la democrazia". E' il parere del consigliere regionale Matteo Sanna (AN) che, nel suo intervento, ha dato un giudizio molto negativo sul PPR. Si tratta di un Piano pieno di omissioni, incapace di rispondere alle richieste della gente, che non indica obiettivi di crescita e di sviluppo sostenibile, che si presta ad interpretazioni di parte. Insomma, uno "strumento ad orologeria" che rischia di scoppiare da un momento all'altro. Giudizio positivo , invece, dell'on. Uggias (La Margherita) che ha detto che questo Piano segna un cambiamento di rotta che interrompe una dinamica perversa che avrebbe visto il territorio "mangiato" porzione dopo porzione. Per l'esponente della Margherita il PPR rappresenta la "strada della legalità" su cui vogliono camminare i cittadini della Sardegna. Per l'on. Uggias è urgente istituire il registro delle "opere incongrue" per eliminare le vergogne delle città. Al primo punto delle opere incongrue ha consigliato di iscrivere un supermercato che sta sorgendo nella zona di Olbia e che deturpa una bellissima collina. L'on. Milia (UDC) ha affermato che non è vero, come ha detto ieri il presidente Soru, che nessuno potrà più costruire nella fascia dei 2000 metri. E' più corretto dire che soltanto pochi potranno farlo e quindi questo PPR crea "figli e figliastri". Inoltre, questo Piano getta un'ombra sul futuro sviluppo della nostra isola. A parte la Gallura del nord est (fino a Dorgali) e alcune zone del sud dell'isola, la Sardegna viene abbandonata a se stessa senza darle nessuna opportunità. Si arriva all'assurdo che in alcune zone si concede la costruzione di nuove cubature e in altri territori si vieta di realizzare anche una strada. E' assurdo - ha proseguito Milia - anche il divieto per gli enti locali di rilasciare interventi in sanatoria. Avete idea di quello che succederà? Gli effetti - per Milia - saranno devastanti. (r.r.)
Prosecuzione del dibattito su Ppr.
Cagliari, 8 settembre 2006 - Dopo l'on. Milia è intervenuto l'on. Nicola Rassu (FI) che ha definito "postumo il dibattito rispetto a un provvedimento già esitato. Questo Piano dice che chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Colpisce i deboli e arricchisce ancora più i ricchi". Secondo l'oratore "non è il piano di tutti, bisogna trovare una formula che salvaguardi tutte le situazioni e che non favorisca la speculazione. Invece con questa legge verranno svenduti i piccoli terreni, finirà il sogno di tanti di costruire piccole case in campagna".
Poi è intervenuto l'on. Mattana (DS) che ha sottolineato come "il Ppr sia un risultato importante raggiunto dopo un'ampia discussione. In questi anni abbiamo assistito a un vuoto normativo, che è stato colmato ora. E siamo anche davanti a un cambiamento culturale sui beni paesaggistici, la principale risorsa della nostra isola.
Ora bisogna però intervenire sulla perequazione territoriale, evitando che alcuni territori siano penalizzati".
L'on. Franco Cuccu (UDC) ha parlato dell'occupazione dell'Aula, affermando che "il gesto estremo serviva a ottenere un dibattito sul tema ma questa situazione può portare a un conflitto pericoloso tra Giunta e Consiglio, tra Presidente della Giunta e parti della sua maggioranza, che non hanno pazienza infinita". L'esponente dell'UDC ha aggiunto che "la discrezionalità rischia di avvicinarsi all'arbitrio". Rivolto al Presidente Soru gli ha chiesto di dire "una parola chiara" circa la visita che il Presidente riceverà lunedì "stando ai giornali da parte di un gruppo di impresa che intende realizzare 200 mila metri cubi ad Arbatax".
E' poi intervenuto l'on. Attilio Dedoni (Riformatori Sardi): "Non credo esistano i salvatori dell'ambiente né gli affossatori: si tratta di scelte. Ma questo piano non si poteva affrontare solo in Giunta, era necessario il dibattito preventivo in Aula. Finisce così il rapporto paritario tra Regione Comuni e Province. Non dovete pensare di aver salvato la Sardegna perché non è così".
I lavori sono stati interrotti e la seduta rinviata a martedì prossimo 12 settembre alle ore 16,30. (cc)