CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

------------------------------------

Nota stampa
della seduta n. 220 del 1 agosto 2006

------------------------------------

In apertura il presidente aveva comunicato l'avvenuta presentazione di:

 

Approvata la legge "Disciplina di riordino degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) mediante la loro trasformazione nell'Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)".

Cagliari, 1 agosto 2006 - Il Consiglio ha approvato a maggioranza (42 i sì, 17 i no, 1 astenuto) la legge "Disciplina di riordino degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) mediante la loro trasformazione nell'Azienda regionale per l'edilizia abitativa (AREA)". I lavori di questo pomeriggio, dopo la sospensione per mancanza del numero legale sono ripresi con l'esame dell'articolo 1 sexies (Azienda regionale per l'edilizia abitativa). Sono intervenuti: l'on. Vargiu (Riformatori) secondo il quale quest'articolo va nella direzione opposta alla strada maestra proclamata dalla giunta che riserva alla Regione solo funzioni programmatorie; L'on. Pisano (Riformatori) che ha detto che quest'agenzia non si dovrebbe chiamare AREA ma ARIA e che non si tratta di un'agenzia regionale per l'edilizia abitativa ma di un'agenzia immobiliare. Per Pisano questo articolo si ispira ad un principio accentratore, mentre il patrimonio di edilizia abitativa dovrebbe essere gestito dai 377 comuni della Sardegna. L'emendamento 14 (Capelli e più), che voleva sopprimere il terzo periodo del comma 1 dell'articolo 1 sexies, è stato bocciato. L'aula non ha approvato anche gli emendamenti 15, 16, 17,18 tutti presentati dalla minoranza. Su questi emendamenti sono intervenuti, anche più volte, gli onorevoli: Capelli (Udc), Cassano (Riformatori), Uras (PRC). L'Aula ha approvato l'articolo 1 sexies. Senza discussione è stato approvato anche l'articolo 2 (trasformazione degli IACP in AREA) mentre gli emendamenti all'articolo, tutti presentati dalla minoranza, sono stati bocciati. Si è poi passati all'esame dell'articolo 4 (l'articolo 3 era stato soppresso) "Attività dell'Area". Sono intervenuti gli onorevoli: Vargiu (Riformatori) che ha detto che l'Area sarà l'ennesimo carrozzone finanziato con soldi regionali. Immediata la replica dell'assessore Mannoni che ha sottolineato che questa legge non ha copertura finanziaria (a parte l'osservatorio) perché è previsto che gli istituti vivano di finanza proprio e, quindi, ci sia il pareggio di bilancio. E' vero, ha detto, che sono previste nuove funzioni ma saranno coperte da nuove entrate. L'esponente della giunta ha detto che si tratta di una bella riforma. L'articolo 4 è stato approvato. Bocciato l'emendamento 22 (Capelli e più), approvato l'emendamento n. 6 della giunta su cui è intervenuto l'on. Orrù (Ds). L'emendamento 23 (Capelli e più) è stato bocciato. Rapida approvazione anche per l'articolo 5 (organi) e per l'emendamento della giunta n. 7. Sull'articolo 5 bis (Statuto, regolamenti e carta dei servizi) e sugli emendamenti è intervenuto l'on. Caligaris (Sdi-RNP) che ha illustrato l'emendamento 4 di cui è firmatario che ha la funzione di dare maggiori garanzie al cittadino. Tale emendamento, infatti, prevede di aggiungere un termine di 60 giorni per adottare la carta dei servizi e il protocollo di relazioni sindacali. Il relatore della legge ha dato parere favorevole all'emendamento a patto che il termine fosse portato a 120 giorni. L'on. Caligaris si è detta soddisfatta perché era importante che venisse accolto il principio e l'emendamento 4, così emendato, è stato approvato. L'emendamento 24 (Capelli e più) è stato bocciato mentre l'articolo 5bis ha avuto il via libera del Consiglio. Approvato senza discussione anche l'articolo 6 (Consiglio di amministrazione). Sull'articolo 7 (Compiti e funzionamento del Consiglio di amministrazione) è intervenuto l'on. Vargiu che ha posto l'accento sul controllo politico dell'ente che presenta numerose pecche. Gli articoli 7 , 8 (presidente), e 9 (collegio sindacale) sono stati approvati. Sull'articolo 10 (Fonti di finanziamento) e sull'emendamento 25 (Capelli e più) sono intervenuti: l'on. Vargiu (Riformatori) che ha sottolineato che la maggioranza non tiene in alcuna considerazione le proposte della minoranza che hanno il solo scopo di evitare strafalcioni legislativi; l'on. Capelli (Udc) che, illustrando l'emendamento 25, ha detto che la qualità della legge lascia molto a desiderare. Il relatore on. Orrù ha dato parere favorevole all'emendamento n. 25 (della minoranza) che è stato approvato dall'aula così come l'articolo 10. Parere favorevole della commissione e della giunta anche sull'emendamento 26 (che corregge un errore tecnico) presentato dall'on. Capelli e più) all'articolo 11. L'emendamento 26 e l'articolo 11 (Bilancio e documenti contabili) sono stati approvati. (R.R.)

Lontani fra loro i giudizi espressi dalle coalizioni. Per il centrosinistra (on. Pinna di PS e on. Pisu di Prc) si tratta di un'importante legge di riordino e di riforma, per la quale sono state espresse, dall'opposizione, parole ingenerose. Non si è messo in piedi un carrozzone, ma un'azienda la cui missione è quella di valorizzare un patrimonio edilizio importante (2,5 miliardi di euro la sua valorizzazione, ha precisato il relatore, on. Orrù, Ds) destinato a favorire i cittadini più deboli. La legge segna una netta discontinuità col passato che ha prodotto "strutture architettoniche orribili e piccoli ghetti" (Pisu). Se la legge non dovessero rispondere alle aspettative, "non avremo paura di cambiarla" (Pinna) dopo il necessario rodaggio.
Una legge che interviene (Orrù) in un servizio sociale importante "che riguarda centomila cittadini" e quasi tutto il territorio regionale; se, infatti, la maggiore concentrazione di alloggi è nelle grandi e medie città, la presenza degli ormai ex Iacp è più diffusa di quanto si pensi. Ma è anche tempo di correggere il giudizio prevalente che l'edilizia popolare "si accompagni a degrado e marginalità sociale", situazioni che dipendono da altri fattori, non dall'estetica degli alloggi. Si può iniziare, ora, una politica "di mobilità al contrario", facendo leva sugli alloggi a prezzo ribassato, moderni e di qualità, per fasce sociali deboli.
Di parere diverso la minoranza: la legge non cambia nulla e dove cambia fa confusione (on. Vargiu, Riformatori) creando difficoltà di organizzazione territoriale. Si poteva fare di più, considerato che si trattava di disegno di legge "non di stretta osservanza soriana", ma la maggioranza ha chiuso i cancelli a qualsiasi forma di dialogo. Accettati due soli emendamenti, in tutto quattro parole, per modificare un testo impreciso.
Ma una maggioranza che non accetta il dialogo, "di fatto esautora il Consiglio" (on. Ladu, Fortza Paris) e a legge che aveva necessità di qualche "miglioramento indispensabile" finisce per essere "una legge inutile"
"Convinto e sereno" il no dell'Udc (on. Capelli) ad una legge "che stravolge, non riordina, la situazione esistente " (on. Artizzu, An); la responsabilità è di una maggioranza sempre meno disponibile al dialogo.
In questo clima, l'opposizione ha dato il via libera all'approvazione, in rapida successione, degli articoli. Discussione c'è stata solo sull'articolo 17 (Successione nei rapporti) per iniziativa dell'on. Franco Cuccu (Udc) il quale, richiamandosi alla pregiudiziale respinta (venerdì) dal Consiglio ha ribadito l'equivoca posizione della Giunta in merito al fatto se le case ex Iacp siano patrimonio pubblico o meno e se possano essere trasferite o meno (prezzo simbolico, un euro) ai Comuni richiedenti. Nel movimentato percorso della vicenda, a suo dire, la Giunta ha avallato e smentito questo parere. Definendo l'articolo "il cuore della legge", l'on. Capelli ha auspicato che il tormentone si concluda presto, anche a proposito del testo che recita: "L'Area subentra nella titolarità del patrimonio e in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi dell'Iacp". Ma quale patrimonio, commenta l'Udc, non è già regionale?
Riconosciuta infine, su proposta dell'on. Caligars (Sdi-Rnp) l'urgenza della legge che entrerà in vigore al momento della pubblicazione sul Buras. Per la consigliera della maggioranza è "un segnale ai cittadini" degli straordinari del Consiglio, che, alla fine dell'"anno scolastico", per usare l'espressione dell'on. Cugini, sta lavorando in un clima di tour de force "che non si concilia, tuttavia, con testi di legge chiari, semplici e di univoca interpretazione".
Si ricomincia domani mattina alle 10, con la legge di riforma degli enti agricoli. (adel)