CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
------------------------------------
Nota stampa
della seduta n. 217 del 27
luglio 2006
------------------------------------
L'on. Biancareddu decaduto dalla carica di consigliere. Sentenza della Cassazione (ma non è pervenuta in Consiglio alcuna notifica ufficiale). Prosegue l'esame del T.U. di contabilità
Cagliari, 27 luglio 2006 - L'annuncio della sentenza della Corte di Cassazione che avrebbe dichiarato decaduto dalla carica di consigliere regionale l'on. Andrea Biancareddu (al Consiglio non è al momento pervenuta alcuna notifica ufficiale) e le dichiarazioni dello stesso Biancareddu rese all'Aula per illustrare quanto a propria conoscenza, hanno caratterizzato tutta la prima parte della seduta pomeridiana del Consiglio regionale.
Annunciata dal consigliere Mario Diana (An) quando ancora l'on Biancareddu non era giunto in Aula, la notizia della sentenza della Cassazione ha destato numerose prese di posizione in segno di solidarietà da parte dei rappresentanti di tutti i gruppi presenti sia di opposizione che di maggioranza. Quando il consigliere dell'Udc, Andrea Biancareddu è giunto in Aula ha chiesto di parlare per riferire al Consiglio. Nel dare conferma della sentenza per lui negativa ha manifestato tutta la propria drammatica sorpresa per una decisione inaspettata da parte dei giudici. Biancareddu ha ricordato come nel 2004 egli sia risultato il più votato nella circoscrizione elettorale della Gallura. "Per dichiarare decaduto un componente eletto, ed il più votato, dell'assemblea regionale -ha sottolineato- occorre una norma chiara, non ci si dovrebbe basare solamente su interpretazioni. E la norma, soprattutto, dovrebbe essere in vigore e non abrogata. Non si può dichiarare decaduto un rappresentante del popolo sulla base di una norma che non esiste più". Con tono fermo ma accorato si è chiesto: "Dov'è allora la certezza del diritto?". Quanto allo svolgersi degli ultimi avvenimenti immediatamente precedenti la sentenza, Biancareddu ha parlato della coincidenza "con lo sciopero degli avvocati". Dopo aver espresso dubbi sulla linearità e trasparenza degli avvenimenti che avrebbero portato alla decisione giudiziaria, ha riferito nel merito, di essere stato dichiarato incompatibile -in quanto componente del Consorzio industriale della Gallura- e non ineleggibile. Ha ricordato le prime due sentenze di primo e secondo grado a lui favorevoli, e ha ribadito di essersi sentito sufficientemente sicuro in quanto l'incompatibilità gli avrebbe concesso l'opportunità di operare una scelta. Ma ciò non sarebbe avvenuto per la mancata riapertura dei termini. Ha quindi richiamato le prerogative statutarie della Sardegna in quanto Regione a Statuto speciale, che prevede ben limitate ipotesi di incompatibilità e ineleggibilità. "Chiedo al Consiglio che faccia chiarezza -ha concluso- e la chiederò anche nelle sedi parlamentari". Citando la Sicilia dove la stessa Cassazione si sarebbe pronunciata diversamente, ha detto: "Chiedo giustizia di fronte a un'ingiustizia del genere".
Il presidente di turno, il Vice presidente Eliseo Secci, ha quindi dichiarato che il Consiglio, quando vi sarà una notifica ufficiale, assumerà attraverso tutti i propri organi ogni iniziativa per fare chiarezza e difendere le proprie prerogative autonomistiche.
In precedenza la seduta si era aperta con la prosecuzione della discussione del Testo unico "Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna". Con l'intervento di molti consiglieri dell'opposizione erano stati approvati gli articoli 6 e 7, il primo integralmente modificato da un emendamento della Giunta. (L.P.)
Approvata la legge di contabilità e bilancio. La Spisa (FI) polemizza con l'assessore Pigliaru.
Cagliari, 27 luglio 2006 - Una gran volata ha consentito di concludere in poco più di due ore l'esame della voluminosa legge (72 articoli) sulla riforma della contabilità e del bilancio nonostante qualche momento di dibattito abbastanza acceso, in particolare sull'articolo 14 (Fondi statali assegnati alla Regione) il quale prevede che i fondi statali confluiscano nelle casse della Regione senza vincolo a meno che non abbiano destinazione indicata. Il bilancio, che è legge formale (on. La Spisa, FI) non può prevedere autorizzazioni di spesa diverse, le quali passano per legge sostanziale secondo "una corretta lettura delle norme generali di contabilità". Il centrodestra ha presentato un emendamento, invitando il Consiglio ad approfondire questo aspetto, affatto tecnico, l'assessore Pigliaru ha risposto che la formula usata "semplifica la scrittura della Finanziaria". L'approfondimento ha fatto slittare emendamento e articolo alla fine della discussione della legge, quando, richiamati dal presidente Spissu e dopo il parere espresso dal capogruppo della Margherita, on. Biancu ("la dizione è uguale alla vecchia legge di contabilità") che ha suscitato la reazione dell'on. Diana, An ("se stiamo modificando la legge forse era il caso di correggerla"), sono stati bocciati dal Consiglio. Dura la reazione dell'on. La Spisa, che ha accusato l'assessore di "inerzia mentale" e "incapacità a riconoscere gli errori, da buon professore universitario che non ammette che qualcuno ne sappia più di lui".
Poi, d'un fiato, sono stati approvati in rapidissima successione una ventina di articoli, prima di arrivare all'articolo 34 (Leggi regionali di spesa e relativa copertura finanziaria), che l'on. Vargiu (Riformatori) ha definito di valenza strategica per il futuro della Regione. Le proposte (e i disegni) di legge dovranno essere accompagnate sull'impatto che la spesa ha, oltre che sulla normativa, soprattutto sul contesto socio-economico. Il Consiglio non potrà più legiferare "in maniera cieca e ubriaca" spesso "per finire sui giornali" più che per avviare provvedimenti di accertata utilità. Tutto ciò pone problemi notevoli perché consiglieri e gruppi da una parte e Giunta dall'altra dovranno acquisire una serie di conoscenze (a cominciare dai parametri valutativi) che potranno essere forniti "da professionalità d'alto livello", per le quali si dovrà prevedere una "assunzione a tempo indeterminato" per evitare che l'esperienza possa concludersi una volta valutata la complessità dei meccanismi. Un emendamento della Giunta che parla di "fase sperimentale di un anno" è stato valutato poco rassicurante, anche se l'assessore ha assicurato che si tratta solo di prudenza.
Anche l'on. La Spisa ha sottolineato l'importanza dell'innovazione, a patto che il Consiglio si doti della struttura adeguata e che il regime istruttivo delle proposte di legge sia esclusivamente tecnico, senza "possibili faziosità" anche nell'indicazione delle priorità, perché (on. Diana, An) sembra quasi un paradosso che, con tante leggi ferme al palo, la legge sul cinema ritorni per la seconda volta in Aula ("neanche fossimo a Cinecittà") con sconcertante rapidità.
Contrarietà che, invece, sono emerse ad un certo punto nel dibattito quando alcuni emendamenti dell'opposizione su un emendamento che puntualizzava le procedure di "accreditamento" delle leggi, sulle quali il testo della Giunta sorvolava. Un emendamento "serio e gradito", secondo l'assessore, che tuttavia nella sostanza la Giunta supera col richiamo alla prassi nazionale (procedura Air). Per cui, disco rosso che ha suscitato "l'amarezza" dell'on. Vargiu, per il quale "la collaborazione (si riferiva all'impegno di approvare entro oggi un testo che, altrimenti, avrebbe richiesto diverse giornate di discussione) non paga"; non solo, ma il silenzio da parte della Giunta e della maggioranza è un atto di scarsa considerazione.
Ha rincarato la dose l'on. Pisano (Riformatori), che, a sua volta, aveva presentato un emendamento per semplificare le procedure dei finanziamenti agli enti locali; tra flussi di tesoreria e tempi "tecnici" di ragioneria passano "tempi biblici" e i Comuni, spesso, sono costretti a sospendere i lavori. Si trattava di modificare una vecchia legge (la numero 6 del 1992) con lo scopo "di restituire serenità ai Comuni". Il no della Giunta e della maggioranza "provoca un forte disagio perché il provvedimento era molto atteso".
Alla fine, prima del voto finale, un solo intervento, quello del relatore, on. Licheri (Prc) che ha sottolineato le novità di una riforma "che farà bene alla Regione".
Voto finale: 45 i sì, 14 i no.Il Consiglio ricomincia domani mattina alle 10. Con la riforma dell'IACP. (adel)