CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

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Nota stampa
della seduta n. 215 del 26 luglio 2006

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Testo Unico"Norme in materia di bilancio e di contabilità della Regione autonoma della Sardegna" (TU 151-237/A): prosegue l'esame degli articoli e degli emendamenti. Approvato l'articolo 2

Cagliari, 26 luglio 2006 - Sotto la presidenza del Vice presidente Eliseo Secci, prima, e del Presidente Giacomo Spissu, poi, è proseguito nel pomeriggio il dibattito sul progetto di legge di riforma delle norme di contabilità regionale, con l'esame dell'articolo 2 al quale sono stati presentati vari emendamenti. Varie proposte di modifica dell'articolo in discussione, avanzate dall'opposizione, sono state respinte dal Consiglio; è stato invece accolto e quindi approvato l'emendamento presentato da tre consiglieri di Rifondazione comunista (Uras, Pisu e Davoli), tendente ad introdurre nella materia disciplinata da questo articolo, strumenti a favore della "coesione e inclusione sociale". Approvato anche un emendamento della Giunta che specifica la trasmissione al Consiglio dell'elenco dei progetti di intervento previsti nello stesso articolo 2 e precisa le modalità di presentazione al Consiglio del Programma regionale di sviluppo.
Nella discussione sono intervenuti anche a più riprese i consiglieri Luciano Uras (Prc), Giorgio La Spisa (FI), Roberto Capelli (Udc), Licheri (Prc), Caligaris (Rnp), Diana (An), Marrocu (Ds), Moro (An), Ladu (Fortza Paris), e l'assessore alla Programmazione Pigliaru.
L'articolo 2 è stato quindi approvato e la discussione è proseguita sull'articolo 3 e sugli emendamenti.
Il dibattito si è a questo punto acceso dopo la proposta di presentazione di un emendamento orale da parte dell'assessore Pigliaru. A questo proposito è per primo intervenuto Pier Paolo Vargiu (Riformatori), il quale ha lamentato che ci si affidi, nella produzione legislativa, con troppa facilità all'estemporaneità. "E' incongruo che un assessore presenti una modifica orale che cambia radicalmente una norma lo faccia all'ultimo momento". Ha lamentato il fatto che la fretta non mette i consiglieri in condizioni di legiferare bene e serenamente. Dello stesso tenore le critiche del consigliere Mario Diana (An), che ha chiesto formalmente che la proposta emendativa dell'assessore alla Programmazione venisse distribuito in forma scritta all'Aula per consentirne una più attenta valutazione. Sullo stesso argomento sono poi intervenutoi i consiglieri Capelli ("U/no strano modo di fare le leggi") e Dedoni (Riformatori): "Bisogna garantire all'Aula il tempo necessario per discutere serenamente di una legge".
Il dibattito prosegue, anche su alcuni aspetti regolamentari. (L.P.)

Soppresso l'articolo 3

Il dibattito sull'articolo 3 e sull'emendamento orale presentato dall'assessore Pigliaru è proseguito a lungo. Polemiche anche sull'ammissione di otto consiglieri che, secondo la presidenza, si erano iscritti dopo il primo intervento e, che pertanto, non erano stati ammessi a parlare. L'on. Mario Floris (Uds) , intervenendo sull'ordine dei lavori, ha fatto richiamo all'articolo 77 del Regolamento consiliare che prevede che il presidente del Consiglio possa autorizzare l'iscrizione oltre il primo intervento qualora nel corso della discussione emergano nuovi argomenti che modifichino gli ambiti della discussione stessa. Il presidente Spissu ha ribadito che l'utilizzo dell'articolo 77 non può essere applicato continuamente e che avrebbe ammesso gli otto consiglieri a parlare ma che il ricorso a questo articolo finiva con questo caso. Grazie a questa ammissione, nel dibattito sono intervenuti: l'on. La Spisa (F.I.) che ha detto che l'articolo 3 è l'esempio della incapacità di legiferare di questa giunta e di questa maggioranza. Per il capogruppo di Forza Italia l'articolo non può essere certo corretto con un emendamento orale e, anzi, l'assessore doveva portare in aula un atto di scusa per aver presentato al Consiglio un testo così mal scritto. L'on. Ladu (Fortza Paris) ha chiesto all'assessore Pigliaru di chiarire se allegato dovrà o meno essere approvato dal Consiglio. Per il capogruppo di Fortza Paris il Consiglio regionale rischia di diventare inutile. Per l'on. Pittalis (Misto) la formulazione dell'articolo 3 è inadeguata, carente e pone in capo all'assessore alla programmazione competenze che è bene rimangano agli altri esponenti dell'esecutivo. Le leggi - ha detto Pittalis - devono servire a far funzionare la Regione, non devono servire a una parte politica. Per Pittalis l'emendamento orale presentato dall'assessore al Bilancio deve essere accolto. L'on. Mario Floris (Uds) ha ricordato che la Sardegna ha una grande tradizione di cultura giuridica e che spesso, le nostre leggi regionali sono state prese a modello. Floris ha ricordato quando, in passato, alcuni colleghi, che oggi siedono tra i banchi della maggioranza, si rifiutavano anche di prendere in considerazione i piani regionali di sviluppo che pure erano fatti da illustri politici con l'aiuto anche della gente comune. Per Floris non è possibile affidare a un solo uomo le sorti di un popolo. L'ex presidente della Regione ha chiesto ancora una volta quale è il ruolo che deve avere il Consiglio regionale e ha ricordato che le leggi devono essere neutrali. Per l'on. Moro (AN) l'articolo 3 è il fulcro di questa inutile legge. L'esponente di Alleanza nazionale ha ribadito che la maggioranza non legge neanche i disegni di legge che arrivano dalla giunta perché è consapevole di non poter cambiare neanche una virgola. Il centrosinistra - ha affermato - è convinto che rimarrà sempre al governo. State attenti - ha concluso - perché il presidente Soru è una meteora. L'on. Marrocu (DS) ha detto di non condividere l'emendamento orale e, anzi, ha invitato l'assessore a ritirarlo. "Non vedo scenari nascosti - ha affermato - né attentati alla democrazia. La formulazione dell'articolo 3 va bene e non è da emendare". L'on. Diana (AN) ha allora chiesto al presidente Spissu di chiarire su cosa si stava discutendo: se dell'articolo 3 nella sua formulazione originale o dell'articolo 3 emendato oralmente dall'assessore. Il presidente Spissu ha chiarito che l'Aula non aveva accolto l'emendamento orale presentato perché non tutti i consiglieri erano d'accordo. L'on. Diana (AN), riprendendo il suo intervento, ha detto che l'emendamento orale ha mostrato la verità sull'articolo 3 e ha proposto di aggiungere alla fine dell'articolo la frase "….sono trasmessi al Consiglio per l'approvazione con eventuale legge". Il presidente Spissu ha sospeso i lavori per qualche minuto.
Alla ripresa dei lavori ha chiesto di intervenire l'assessore regionale al bilancio Pigliaru che ha detto che la lunga discussione lo ha convinto che l'articolo 3 è stato scritto in modo non sufficientemente chiaro e che sarebbe stato opportuno cancellare l'articolo 3 perché è ridondante in quanto fa riferimento a quanto già normato da altre leggi. "L'emendamento orale che avevo presentato - ha detto l'assessore - nasceva dalla necessità di correggere una formulazione ambigua dell'articolo 3, mi assumo la responsabilità dell'errore. Quindi, per semplificare ulteriormente la materia la proposta della giunta è quella di cancellare l'articolo 3. La commissione ha dato parere favorevole alla proposta di soppressione. L'on. Capelli (Udc) , intervenendo sull'ordine dei lavori, ha ricordato che l'emendamento 11 (Uras e più) soppressivo dell'articolo 3 era stato ritirato. Il presidente Spissu ha ribadito che, implicitamente, l'assessore Pigliaru aveva dichiarato di far proprio l'emendamento 11. L'on. Capelli (Udc) ha affermato che avrebbe votato a favore dell'articolo 3 in quanto ne condivideva il contenuto (salvo il richiamo all'articolo 4). L'on. Vargiu (Riformatori), dopo aver dichiarato l'astensione sull'emendamento 11, ha ripercorso l'iter travagliato che porta a cancellare l'articolo 3: "questo articolo è arrivato in aula per la sua approvazione, poi l'assessore Pigliaru ha proposto un emendamento orale, su questo emendamento il capogruppo dei Ds ha detto di non essere d'accordo, questo ha determinato una sospensione dei lavori dell'Aula e alla ripresa è stato detto che un emendamento già ritirato era stato fatto proprio dall'assessore. Questo non è modo di agire - ha proseguito - …..questa maggioranza è degna della "Repubblica delle banane"". L'on. Diana (AN) ha annunciato il voto di astensione sull'emendamento. L'esponente di An ha voluto esprimere la sua solidarietà all'assessore Pigliaru che "non ha fatto una bella figura". Rivolgendosi alla maggioranza, Diana, ha chiarito che l'opposizione non aveva chiesto l'abrogazione dell'articolo 3 ma solo qualche modifica. Per Diana con la soppressione dell'articolo 3 i termini della vicenda peggiorano. Cosa trasmette - ha chiesto - la Giunta al Consiglio? L'articolo 2, con la soppressione dell'articolo successivo, rimane monco. L'on. Marrocu (Ds) ha dichiarato di votare a favore dell'emendamento 11. La soppressione dell'articolo 3, per Marrocu , è la dimostrazione che i disegni di legge in aula non arrivano blindati e che le proposte della minoranza vengono valutate e, a volte, accolte. L'on. La Spisa (F.I.) ha dichiarato la sua astensione sull'emendamento 11. Il capogruppo di Forza Italia ha detto di essere "attonito" per quello che è successo in Aula. "Avete detto che si trattava di una grande riforma ma dopo la cancellazione dell'articolo 3 questa legge diventa una cosettina". Per La Spisa si sta sfiorando il ridicolo e la maggioranza e la giunta stanno dimostrando di avere una cultura giuridica minimalista che sfiora la rozzezza. L'on. Pisano (I Riformatori) ha annunciato l'astensione ma ha detto che il voto poteva trasformarsi a favore se l'assessore avesse rassicurato l'aula sulla approvazione delle schede da parte del Consiglio. Sull'emendamento 11 (soppressivo totale dell'articolo 3) l'on. Vargiu ha chiesto il voto elettronico palese. L'emendamento 11 è stato approvato (presenti 62, votanti 42, sì 42, no 0, 20 astenuti). L'on. Capelli (Udc) ha chiesto al presidente Spissu perché, come prevede il regolamento, alcuni componenti della sesta commissione non erano stati sentiti per dare il parere sulla convocazione dell'organismo consiliare per domani mattina. Il presidente Spissu ha risposto che il parere era stato dato nella conferenza dei capigruppo ma dato che c'erano pareri diversi, la commissione si sarebbe riunita la prossima settimana. Il presidente ha chiuso la seduta e ha rinviato i lavori a domani mattina alle 10. (R.R.)